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Effetto serra?

Ho sentito del nuovo libro di Michael Crichton, dove lui affronta il tema del eco-terrorismo. Mi piace Crichton, l'immagine della sua persona, perché so che si era laureato in medicina e poi ha deciso di fare l'autore. Mi fa sentire certa comunanza con lui, forse avrei voluto farlo anch'io. Poi, una volta avevo letto una sua esperienza personale di essere stato in un deserto per diversi giorni, seduto davanti ad un cactus cercando di comunicare con la pianta, e mi era piaciuta questa sua immagina di meditazione davanti ad un cactus. I suoi libri, devo ammettere che purtroppo, non mi piacciono molto, ne anche come passatempo. Ho provato con diversi di loro e, proprio non riesco a leggerli. Nel suo nuovo libro, penso che si intitola “Stato di Paura”, lui parla di organizzazioni non governative e agenzie interessate che "vogliono creare la psicosi sul tema del cambiamento climatico" e secondo lui, i ghiacciai (a parte i ghiacciai in Europa) non si stanno ritirando, a

Salvaguardare l’onore

Capire il concetto dell’onore è fondamentale per capire la cultura indiana. Il concetto è molto ampio, ma uno degli aspetti chiave di questo concetto è il suo legame con il corpo delle donne. Il corpo della donna è proprietà del suo marito e deve essere salvaguardato affinché la ragazza può sposarsi e andare alla casa del marito. Prima o dopo il matrimonio, gli altri uomini non possono vedere o toccare questo corpo e in caso di rischio che la “purità” del corpo femminile sia compromessa, è meglio che lei muore. Morire per salvaguardare la “purità” del corpo rende la donna un esempio per le altre donne, la fa diventare l’oggetto di preghiera. Oggi nelle città moderne dell’India forse questo concetto non è applicato in maniera così fondamentalista come esposto sopra ma il suo nocciolo centrale rimane comunque valido. Diversi gruppi in India hanno messo in discussione quest'idea anche se è molto radicata nella psiche collettiva. Penso che questo concetto è fonamentale per le società

Pinter e Pintor

Fu Mariangela a introdurmi al mondo di Luigi Pintor. Quando sentì che Harold Pinter ha vinto il premio nobel 2005 per la letteratura, il mio cervello ignorò la parola "Harold" e convertì "Pinter" in "Pintor". Wow! Ero proprio contento e volevo dirlo a Mariangela. Alla sera, a casa dissi a mia moglie che era strano che non se ne parlava di più in Italia, non è ogni giorno che uno scrittore italiano riceve il premio nobel. Per quanto ne so, l'unico altro vincitore italiano di questo premio (per la letteratura) è Dario Fo. Comunque andai al sito del premi nobel per leggere il suo intervento di accettazione e fu soltanto allora che capì che il vincitore del premio è Harold Pinter, scrittore per il teatro, sceneggiatore e attivista politico. Già un anno fa in un'intervista sulla BBC, lui fu molto duro nella sua denuncia di Bush e Blair per la guerra in Iraq e chiedeva che entrambi fossi trattati per i crimini di guerra. Si può vedere questa intervista t

Diario londinese

All’inizio avevo sentimenti un po’ ambigui per la Gran Bretagna. Alla scuola avevo studiato la lotta per l’indipendenza dell’India dal regno coloniale inglese. In tante storie legate all’indipendenza dell’India, vi erano i buoni, come Gandhi, Nehru, Bose, Bhagat Singh, Rani Jhansi, ecc. ed erano i miei eroi. Dall’altra parte vi erano i cattivi, tra i quali i vari lord inglesi. Spesso questi racconti erano unidimensionali e raccontano soltanto una parte degli eventi. Per esempio, questi racconti non raccontavano come mai un numero così ristretto di inglesi riuscì a dominare un paese con milioni di abitanti, per cui dovevano per forza essere assistiti da altri gruppi di indiani, i quali preferivano aiutare gli inglesi pur di schiacciare i propri nemici! “Dividi e Regna”, era il mantra degli inglesi furbi, raccontano questi testi, ma evitano di assumere le proprie responsabilità perché per avere successo questo mantra aveva bisogno di gruppi pronti a dividersi. Comunque, 20 anni fa quand

Assassino di Gandhi

E' morto Gopal Godse. Aveva fatto 18 anni di carcere per aver cospirato all'assassinio di Mahatma Gandhi. Era suo fratello maggiore, Nathuram Godse, il quale aveva premuto il grilletto e fu impiccato. Gopal Godse non si è pentito del suo gesto fino alla sua morte. "Se potrei, lo rifarei", diceva. Lo smembramento della sua "nazione", la creazione di Pakistan e l'accettazione dell'idea che musulmani non potevano vivere in una società multi religiosa come India, erano alcune questioni che lui non accettava. In un'intervista prima di morire disse, "Se amare il tuo paese è un peccato allora puoi dire che avevamo sbagliato. Il nostro sogno è di riunire la nostra grande nazione (India e Pakistan) anche se ormai vi vorranno delle generazioni che ciò avvenga." Secondo lui se Gandhi si sarebbe opposto allo smembramento dell'India, gli inglesi non l'avrebbe fatto. "Invece di opporre, lui acconsentì e accetto di dare 55 miliardi di rup

Leggi incivili

Tutte le sere i telegiornali parlano di deficit, del calo del PIL e della bassa crescita economica. Forse sono ingenuo, ma non mi sembra molto logico il sistema che parla sempre di crescita di questo o di quello? Non sarebbe opportuno parlare di equilibrio piuttosto che della crescita? Serge Latouche e Touadi hanno scritto articoli provocativi su questo argomento. La crescita esponenziale non lo possiamo pretendere per noi e poi lamentare che i paesi emergenti, Cina, India e Brasile in testa, stanno seguendo lo stesso sentiero e stanno rovinando l’ambiente! Penso che “salvaguardia della legalità” delle leggi internazionali legate ai brevetti, ai copyright e ai diritti di proprietà intellettuale sono un modo crudele e spietato di salvaguardare le proprie ricchezze e i propri vantaggi, un po’ come le case dei ricchi in Brasile circondate da alte mura, filo spinato elettrizzato e guardie con le mitragliatrici. Ne anche Bush potrebbe insistere che queste leggi sono basate sui principi di u

E' arrivato l'inverno

A Delhi, l'inverno era la parte più bella di vivere in città. Persone di Delhi, trasferitesi a Bombay, spesso dicevano che gli mancava l'inverno di Delhi. Era l'occasione per tirare fuori maglioni colorati e le giacche che non potevi portare con il caldo. E poi, non faceva freddo sul serio. Durante i giorni più freddi, la temperatura poteva arrivare fino a 1-2 gradi ma più spesso le minime erano intorno a 7-8 gradi mentre le massime arrivavano fino a 14-18 gradi. Il problema era non avere il riscaldamento, per cui dentro le case tutti girano con i maglioni e si deve dormire con i spessi "rajai", coperte imbottite di cottone. Da bambino non avevamo mai visto la neve. Invidiavo mia mamma quando lei ci raccontava della neve nelle montagne di Simla. Ogni tanto quando il cottone dentro i "rajai" vecchi formava duri grumi, si chiamavano gli uomini per sfilarli. Loro venivano con un bastone al quale erano legati dei fili come delle giganti chitarre e strofinava