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Il Mondo Stretto

L’altro giorno (28 agosto’08) sul Bologna c’era una lettera che parlava di danni alla sua macchina perché considerata “troppo ingombrante”. Inizia la sua lettera con “ premetto che non possiedo una ferrari nè tantomeno una mega SUV, ma una più modesta Fiat multipla ”, e poi racconta il suo dramma. Non riesce a mettere la sua macchina dentro il suo garage o nel parcheggio condominiali, date le sue dimensioni, e se lo lascia fuori trova spesso che la macchina è stata presa di mira e danneggiata. Sullo stesso giornale, c’era anche un articolo di Patrizio Dimitri , “Incubo di una notte d’estate”. Sig. Dimitri, docente di Genetica all’università La Sapienza, scrive di una sua esperienza, “ Guardo nello specchietto retrovisore e metto a fuoco un mutante che mi sta alle calcagna con il suo Suv e suona il clacson senza darmi tregua. Mi fermo prima delle strisce pedonali per far passare due vecchiette e una coppia con passeggino. L’energumeno ha cranio rasato, epidermide timbrata, occhiali sc

Telecom Italia e Mahatma Gandhi

Mi aveva incuriosito la pubblicità di Telecom che parlava del ritrovamento della registrazione audio del discorso fatto da Gandhi a Nuova Delhi il 14 aprile 2008, all’occasione di un incontro dei governi asiatici. Questa pubblicità invitava di visitare il sito di A Voi Comunicare , il 15 agosto 2008. Il 15 agosto è Ferragosto, ma è anche il giorno dell’indipendenza dell’India. Quest anno, India indipendente ha compiuto 61 anni. Proprio in questi giorni ho letto cose importanti su Mahatma Gandhi, sopratutto le 3 relazioni di Narayan Desai , il figlio di Mahadev Desai , segretario di Gandhi. Non conosco bene Narayan Desai anche se era un amico di papà. Invece conosco molto meglio suo figlio, Aflatoon (Aflu), che è diventato quasi un parente quando ha sposato l’ex-moglie di un cugino. Per molti anni, non avevo fatto il collegamento che il papà di Aflu era "quel Narayan Desai", cresciuto nel ashram di Mahatma Gandhi, il bambino che si vede in alcune foto storiche. Sono rima

E’ Arrivato Bollywood

Se vi piacciono i film di Bollywood allora forse vi siete già accorti che in questi giorni, ogni sabato in prima serata, su Rai 1 c’è un film di Bollywood (ciclo "Amore con turbante"). Non so quando è iniziato questo ciclo di film indiani su Rai 1. Ho visto il primo film “Senza Zucchero” ( Cheeni Kum ) il 9 agosto sera e poi, ieri 16 sera, c’era “Io e te: confusione d’amore” ( Hum tum ). Non so fino a quando proseguirà questo festival. Sul sito di Rai 1 ho cercato in vano per trovare qualche informazione. Forse agosto è un mese morto per i programmi televisivi e forse non si ha grandi aspettative da questi film, o magari le informazioni vi sono ma non sono riuscito a trovarle! In ogni caso penso che sia un’idea grandiosa. Bollywood è ormai riconosciuto come un fenomeno. In Inghilterra, America e Australia, ogni tanto qualche film indiano riesce ad entrare nella classifica dei film più visti, magari al decimo posto, ma comunque inizia ad avere una sua rilevanza economica

Mio Sogno

Leggevo un articolo che parlava male dei musulmani e della loro idea di costruire la nuova moschea a Bologna, e ho pensato al mio sogno. Sogno un grande spazio. Un enorme spazio che si chiama “Casa della Umanità” o si chiama, “Casa di Dio”. Dentro questo spazio persone di tutte le religioni possono riunirsi, pensare, meditare e pregare. Cattolici, protestanti, ortodossi, ebrei, musulmani, indù, buddisti, parsi, sikh, giani, ma anche atei e quelli che pensano che la religione sia qualcosa di negativo. La domenica può essere il giorno per i cristiani, sabato per gli ebrei, venerdì per i musulmani, martedì per gli indù, lunedì per i parsi, e così via. E se lo stesso giorno è sacro per due o tre religioni diverse, questi si faranno le loro preghiere uno dopo l’altro o insieme o a turno. Anche gli atei avranno il loro turno e potranno pensare a Gandhi, a Martin Luther King, a Newton, o a Sabrina Ferrilli o a Raoul Bova, se vorranno. Quelli contro le religioni, potranno discutere e critica

Poeti e Assassini

Eravamo in una pizzeria vicino al lungomare di Rimini e parlavamo delle torture. Delle torture “normali”, tipo quello che possono subire i bambini che si trovano chiusi dentro le istituzioni, compreso le istituzioni gestite dalle suore. Delle torture un po’ meno “normali”, tipo quelli che occupano le prime pagine dei giornali come i fatti delle prigioni di Abu Gharaib controllati dai militari americani. La domanda era, perché le persone apparentemente normali si rivelano sadiche e non molto normali? La seconda domanda era più personale, sarei stato capace di torturare gli altri se mi trovavo in quelle situazioni? Ci avevo pensato e avevo concluso di si. Si, forse anch’io ero capace di comportarmi come alcune suore negli istituti o alcuni militari nelle prigioni. Penso che trovarsi in condizioni di forti squilibri di potere, dove hai la “responsabilità” di prendere decisioni che riguardano i soggetti più deboli, dove ti trovi in un “branco” che garantisce sostegno reciproco, dove

Rifiuti di Napoli: Lettera di Alex Zanotelli

"Carissimi, è con la rabbia in corpo che vi scrivo questa lettera dai bassi di Napoli, dal Rione Sanità nel cuore di quest'estate infuocata. La mia è una rabbia lacerante perché oggi la Menzogna è diventata la Verità. Il mio lamento è così ben espresso da un credente ebreo nel Salmo 12: " Solo falsità l'uno all'altro si dicono: bocche piene di menzogna, tutti a nascondere ciò che tramano in cuore. Come rettili strisciano, e i più vili emergono, è al colmo la feccia." Quando, dopo Korogocho, ho scelto di vivere a Napoli , non avrei mai pensato che mi sarei trovato a vivere le stesse lotte. Sono passato dalla discarica di Nairobi, a fianco della baraccopoli di Korogocho alle lotte di Napoli contro le discariche e gli inceneritori.Sono convinto che Napoli è solo la punta dell'iceberg di un problema che ci sommerge tutti.Infatti, se a questo mondo, gli oltre sei miliardi di esseri umani vivessero come viviamo noi ricchi (l'11% del mondo consuma l'88

Amitav Ghosh sulla Birmania

In India è uscito il nuovo libro di Amitav Ghosh , The Sea of Poppies (Il mare dei papaveri). Ne avevo già parlato poco tempo fa. Dopo pochi giorni ho scelto di tornare a parlare di Ghosh, anche perché è tra i miei scrittori preferiti. In occasione dell'uscita del suo nuovo libro, Rediff.com ha pubblicato un’intervista molto interessante con Ghosh, fatta da Bijoy Venugopal. Se conoscete l’inglese e vi piace Amitav Ghosh, vi consiglio di leggere questa intervista . Come sempre, Ghosh è schietto e chiaro, non cerca di nascondersi dietro i giri di parole. Il libro riguarda il commercio dell’oppio dell’impero inglese. Secondo lo scrittore, questo commercio di droga, prodotta in India e venduta in Cina, ha costruito la base della ricchezza dell’impero inglese del diciannovesimo secolo. Qui presento un estratto di quest’intervista di Ghosh dove lui parla della situazione nella Birmania, perché è una posizione che quasi non si sente mai in Europa: “Uno dei problemi reali della Bir