lunedì 9 febbraio 2009

Luck by chance (Destino per caso)


"Luck by chance" è il primo film del regista Zoya Akhtar ed è ambientato nel mondo del cinema di Bollywood. Il film racconta due storie parallele, quella dei 2 protagonisti (Sona e Vikram) che girano intorno al mondo di Bollywood e quella del film che si sta girando. Dopo il film “Effetto Notte” di Françcois Truffaut (1973) e il film “Guddi” di Hrishikesh Mukherjee (1971), è il primo film ambientato nel mondo del cinema che mi è veramente piaciuto.
Un altro film recente di grande successo, "Om Shanti Om" (OSM) era ambientato nel mondo di Bollywood ma in OSM, il mondo di bollywood non era reale, per cui anche se il film era piacevole, non penso che sia giusto chiamarlo "un film sul mondo di Bollywood".
Il film "Luck by Chance" (LBC) prende in giro il sistema delle mega stelle di Bollywood, dove i “figli di arte”, ciò è i figli degli attori e delle attrici, ma anche i figli dei registi e dei produttori di Bollywood, tutti tentano la loro fortuna come attori ed è difficile per i giovani che non hanno parenti e amici nel mondo di Bollywood, di trovare opportunità importanti. Anche Zoya Akhtar, il regista di LBC, rappresenta una delle famiglie più influenti di Bollywood e forse senza il sostegno di suoi parenti, non avrebbe avuto l’occasione di girare il suo film! 
I collegamenti familiari di Zoya Akhtar: Allora cominciamo proprio dai collegamenti familiari di Zoya. E’ la sorella di Farhan Akhtar, il regista di film come Dil Chahata hai, Lakshya e Don e l’attore di un film recente di grande successo critico e commerciale, “Rock on”. E' lui il produttore e il protagonista principale di LBC. La loro madre è Honey Irani, Luck by chance nuovo film di Zoya Akhtar con Farhan Khan e Konkana senuna delle famose sorelle Irani degli anni cinquanta e sessanta, i quali hanno regnato come gli Shirley Temple indiane nel mondo di Bollywood. Il loro papà è famoso sceneggiatore e poeta, Javed Akhtar, il quale si è divorziato da Honey Irani per sposare la famosa attrice Shabana Azmi. Il padre di Javed Akhtar, Jaan Nissar Akhtar, era un poeta famoso degli anni cinquanta e sessanta, e aveva scritto le canzoni per diversi film importanti. 
La matrigna di Zoya, Shabana Azmi è zia di due attrici famose, Farah (che si è sposata con Vindoo, figlio del attore Dara Singh e ha lasciato il mondo del cinema) e la bella Tabu. Il fratello di Shabana, Baba Azmi è un bravo cinematografo, la cognata Tanvi Azmi è un’attrice, il padre Kaifi era un poeta e madre, Shaukat, un’attrice.
Molti membri di questa importante famiglia di Bollywood appaiono come fugaci cimparse in LBC.
Trama del film: Ora torniamo al film. Sona Mishra (Konkana Sen Sharma), la protagonista principale del film, vuole diventare un’attrice ma si lascia incantare dalle false promesse del regista Satish Chowdhary (Alyy Khan) e diventa la sua amante in cambio di piccoli ruoli e nell’attesa di avere un ruolo importante. 
Vikram Jai Singh (Farhan Khan) arriva da Delhi con il sogno di diventare un attore, vive da sua zia e passa tempo insieme al vecchio amico di scuola Abhimanyu (Arjun Mathur). Così Vikram conosce Sona, la vicina di Abhimanyu, e tra loro nasce una storia. 
Romy Rolly (Rishi Kapoor) sta girando un film con il famoso attore Zaffar Khan (Hrithik Roshan) e una nuova attrice Nikki (Isha Sharvani), figlia 17enne di Nina (Dimple Kapadia)  famosa attrice degli anni ottanta. Zaffar non è molto contento del suo ruolo nel film, ha paura che il suo personaggio nel film sia contraria alla sua immagine pubblica e quando riceve un'offerta di lavoro per un film di Karan Johar, lascia il film di Romy. NessunLuck by chance altro attore famoso vuole lavorare nel film lasciato da Zaffar Khan e così alla fine Rolly decide di cercare un nuovo attore. 
Sona scopre che il regista Satish con il quale lei ha una relazione, ha iniziato un nuovo film ma non è previsto nessun ruolo importante per lei in questo film. Così scopre l'amara verità - non potrà avere mai un ruolo importante perché per Bollywood è considerata una faccia già conosciuta nelle piccole parti. Senza saperlo, Sona aiuta Vikram a diventare il protagonista del film di Romy. 
Ormai, Vikram è famoso e non vuole più farsi vedere con un’attrice fallita come Sona e inizia una storia d’amore con Nikki. Il film esce e diventa un grande successo commerciale, ormai Vikram è una stella di Bollywood, e così scopre l’insicurezza di essere circondato sempre da leccapiedi e fans. 
Un giorno Vikram incontra l’attore Shah Rukh Khan, il quale lo consiglia, “Il destino ti ha scelto e sei diventato famoso, ma ora stai attento a ogni passo che farai. In questo mondo di Bollywood sei in cima finché pensano che hai successo, ma il giorno che non avrai successo, ti butteranno fuori. Non  puoi fidarti di nessuno perché non ti diranno mai la verità, le uniche persone delle quali puoi fidare sono quelle che conoscevi prima di diventare famoso.” 
Sempre più insicuro, Vikram torna da Sona per chiedere il suo perdono, ma Sona non ne vuole sapere. “Vuoi me perché pensi che puoi fidarti di me. Hai bisogno di me, ma non ti interessa se personalmente io trovo soddisfazione come persona e come attrice, non ti interesso come persona.”
Sona ha scoperto che bravi attori trovano sempre lavoro a Bollywood, anche se non sono mai molto famosi come le grandi stelle.
Commenti: Che il mondo di Bollywood sia un mondo falso, dove tutti ti dicono qualcosa davanti e l’esatto contrario appena ti girono le spalle, viene fuori bene. Il caos, le superstizioni, la confusione che regnano in questo mondo, sono presentate bene. 
Come sempre, Konkana Sen Sharma nel ruolo di Sona Mishra è brava e credibile.
Anche Farhan Khan nel ruolo di Vikram è abbastanza valido, anche se meno credibile come nuovo attore arrivato a Mumbai per cercare la fama. Sembra un po' vecchio per la parte della nuova stella di Bollywood.
Tra gli altri attori, Dimple Kapadia, Rishi Kapoor, Isha Sharvani, tutti sono bravi. E’ un film pieno di personaggi con tante piccole storie parallele e la sceneggiatura del film è scritta bene perché ogni personaggio ha una sua propria storia e non è trattato come una comparsa per fare da contorno alla storia dei protagonisti principali. 
Il film è pieno di facce conosciute di Bollywood in piccole parti. Tre attori in particolare meritano attenzione –Hrithik Roshan nel ruolo di Zaffar Khan (qui sopra), Sanjay Kapoor nel ruolo del regista e l'ex attore fallito del film (è veramente considerato un attore fallito) e Juhi Chawla, nella parte della moglie del produttore Romy Rolly. Anche Shah Rukh Khan, nella sua breve apparizione lascia un segno. 
Il film lodato dalla critica, non ha trovato il successo di grande pubblico, ed è un peccato! E’ un film che merita di essere visto.
A tutte le persone che sognano una carriera a Bollywood, il film lascia due messaggi. Il primo messaggio è per le persone che sognano fama e soldi, e in questo senso il messaggio del film non è molto incoraggiante - se sei scelto dal destino, forse troverai fama e soldi, ma saranno padrini crudeli e spietati, e vivrai in un mondo pieno di insicurezze.
Invece alle persone che cercano espressione creativa come attori, il film lascia un messaggio positivo, che nel mondo di Bollywood, c'è sempre posto per bravi attori, anche se questi devono accettare che non saranno mai grandi stelle, e dovranno imparare a convivere in un mondo caotico e confuso, che gira intorno al megastar del turno.
Alcune battute del film sono veramente belle, come quando il produttore Romy Rolly (Rishi Kapoor), dopo un incontro con la bella attrice Nina (Dimple Kapadia) dice, "E' un coccodrillo vestito in un sari di chiffon." Loro due, Rishi Kapoor e Dimple Kapadia, erano una delle coppie più importanti una volta nel mondo di Bollywood con alcuni film di grande successo come Bobby e Sagar, ma oggi, più maturi, possono vestire i panni di personaggi meno mielosi ma molto più interessanti.
Il film fa riferimento ad un altro mito di Bollywood. Si dice che i ruoli rifiutati da famosi attori del tempo, hanno dato le opportunità alle nuove facce di entrare nel mondo di Bollywood e di diventare famosi. Era successo nel 1973 con il film Zanzeer, quando il ruolo del poliziotto serio e arrabbiato,era stato rifiutato da tutti i più famosi attori dell'epoca e fu dato a nuovo attore emergente, Amitabh Bacchan e diventò il suo primo grande successo. Così era successo anche nel 1993, il ruolo del anti eroe ossessionato da una ragazza nel film Darr, rifiutato da tutti i più importanti attori di allora, fece la fortuna di Shah Rukh Khan. LBC riprende questo mito di Bollywood quando il ruolo rifiutato da tutti gli attori famosi, permette al protagonista Vikram di diventare la nuova stella di Bollywood.
Il film è pieno di molti altri deliziosi riferimenti simili al mondo di Bollywood. Se vi piace il mondo di Bollywood, non perdete questo film.

domenica 8 febbraio 2009

Protesta per Eluana

Le macchinazioni intorno al caso di Eluana Englaro continuano. Faccio fatica a spiegarlo agli amici in India che tutto questa tragicommedia-farsa di disperazione si fa intorno al corpo di una ragazza che sta su un letto da 17 anni in coma vegetativo, ciò è senza attività cerebrale.

Ieri sera durante il telegiornale su Rai 1, parlavano con un medico di Roma, il quale ha spiegato e ha detto che "sarà indolore", perché Eluana non può sentire. Ma subito dopo, la giornalista voleva sapere, "Ma secondo lei quanto durerà l'agonia di Eluana?" Forse voleva dire l'agonia della politica italiana?

E Presidente del Consiglio, Berlusconi ha detto che 50% delle persone si risvegliano dal coma vegetativo, per cui non poteva permettere che Eluana sia lasciata a morire. Forse è tutta colpa di rapporti sbagliati dati al capo di governo, come era successo con le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein? Per quanto ne so, le probabilità di una persona in coma vegetativo che si risvegli dopo 17 anni sono ne anche 0,00050%!

Poi ho letto che negli ultimi 5 mesi, da quando si è aperta la stagione della caccia in Italia, sono morte 24 persone per incidenti di caccia! Se proprio vogliamo difendere la vita, forse vi sono altre fronti che aspettano che qualcuno si accorge di loro?

Comunque, ecco per voi, qualche foto dalla piazza maggiore di Bologna di ieri.




mercoledì 4 febbraio 2009

Brescia e Mumbai

Un blog indiano dice che un gruppo di Brescia è collegato agli attacchi terroristici di Mumbai nel novembre 2008:

"Brescia, Italy was identified as the city where the Western Union Payments were made for setting up the VOIP accounts used during the Mumbai Attacks."

Traduzione: Brescia (Italia) è stata identificata come la città da dove sono partiti i pagamenti per stabilire i conti VOIP (NdR: conti utilizzati per stabilire telefono tramite internet) utilizzati durante gli attacchi terroristici di Mumbai.

Spero che la polizia saprà già questo e avrà sotto controllo le persone responsabili di questo! Non avrei mai pensato all'Italia come uno dei centri dei terroristi!

domenica 1 febbraio 2009

I due mondi

Quello delle tradizioni e quello del nuovo. Il primo che si aggrappa al passato, alla storia, all’identità e il secondo che gode nel cambiamento, che si muta e trasforma continuamente. L’ho pensato, quando ho visto i due libri sulla cucina indiana. 
Il linguaggio è una strada con grossi buchi, dove rischi di cadere e restare intrappolato se non stai attento, sopratutto, quando parli in generalizzazioni. Una di queste generalizzazioni è la “cucina indiana”. Forse ogni famiglia indiana ha una sua cucina indiana, che si somiglia alle cucine degli altri, ma ha qualche tocco personale, che lo rende unico. Vi sono poi differenze regionali e statali, ulteriormente differenziate per le estrazioni culturali e religiose delle famiglie indiane, molto di più delle differenze tra le cucine delle diverse regioni italiane. 
I due libri sono – “Le ricette della tradizione vegetariana indù” di Jaya Murthy e Angela Fiorentini (2° edizione, edizioni ETS, 2008, 13,00 Euro); e “Bollywood in cucina” di Bulbul Mankani (edizioni Logos, 2008, 15,95 Euro, titolo originale The Bollywood Cookbook, 2006). 
Jaya è una cara amica che abita a Pisa, è di origine Kannadiga, ciò è della regione di Bangalore nello stato di Karnataka nel sud dell’India, ed è una delle autrici del libro “Le ricette della tradizione vegetariana indù”. 



Il suo libro rappresenta la visione tradizionale induista del rapporto tra l’uomo e la natura, dove l’alimentazione non è soltanto il piacere dei sensi e il gusto della vita, ma è anche il simbolo dell’unità essenziale tra tutti gli esseri viventi. 
Vandana Shiva, l’attivista e la sostenitrice indiana del rispetto della natura e della biodiversità, dice che i 33 milioni di devata (dei) della tradizione indù, ciascun devata rappresenta un elemento della natura e questa coniugazione tra sacralità e natura, costruisce le basi della convivenza tra gli esseri umani e tutti gli esseri viventi in uno spirito di rispetto e sostenibilità. In questa visione, la natura non è stata creata per essere sfruttata dall’uomo, ma è tutt’una con gli esseri viventi e non, dove la sopravvivenza di uno garantisce quella di tutti gli altri, e la scomparsa di ogni specie è una minaccia per tutti gli esseri. 
Spesso la “tradizione” è intesa come qualcosa di immutabile, un richiamo per il ritorno alle origini, ad uno stato di mitica purezza del passato. Personalmente non concordo con questa visione della tradizione, anche perché la storia ci insegna che il passato è tutt'altro che statico, immutabile e fisso. Alcuni degli ingredienti “tradizionali” delle cucine indiane, sono arrivati in India soltanto alcuni secoli fa, a partire dal peperoncino, patate, melanzane e pomodori. 
Ma se la tradizione è dinamica e mutevole, la globalizzazione ha definitivamente cambiato il suo tasso di cambio. Per tornare a Vandana Shiva, lei parla del rischio della “monocultura del pensiero”, dove gli infiniti aspetti della vita umana costruiti ed accumulati dall’uomo nel corso dei millenni che costituiscono le basi della biodiversità, è sotto pressione dalle avanzate delle multinazionali – quelle dei ristoranti a partire da Mcdonald e KFC, quelle delle grosse catene dei centri commerciali come i Walmart e quelle dei produttori di semi come il Monsanto. 



In questo senso, il libro di Jaya Murthy è importante perché parla di quelle tradizioni che non si trovano nei ristoranti indiani in giro per il mondo, che raccontano un mondo che poco alla volta cambia e scompare. 
Purtroppo, il libro ha poche immagini, per cui, per la maggior parte delle ricette dovrete immaginare il prodotto finale. Invece il libro ha una bella parte introduttiva dove si spiega la filosofia delle spezie, l’uso degli utensili, e un’introduzione alle cucine regionali dell’India. 
***

Cresciuto in una famiglia “mista” dove si incrociavano le tradizioni delle diverse regioni indiane, sono un ammiratore del meticciato. Penso che le nuove tradizioni che nascono, quando le culture si incontrano tra loro sono l’aspetto più bello della vita umana e in questo senso, mi piacciono alcuni aspetti della globalizzazione perché, possano dare la possibilità alle diverse culture di incontrare anche con pari dignità, rispetto reciproco e gioia, senza sentirsi minacciati o sopraffatti dagli altri. 



In questo senso, mi piace l’idea del libro di ricette di Bollywood. Il libro si presenta molto bene con le belle immagini ed i vivaci colori del mondo di Bollywood. 
Questa volta le ricette provengono da diverse regioni dell’India e ogni gruppo di ricette è accompagnato da un’introduzione ad un attore o un’attrice di Bollywood, i suoi film più importanti e le sue ricette preferite. 
L’idea sembra bella, ma alla fine, il libro mi ha deluso un po’. E’ una bella confezione ma non ha grande sostanza. 
Le foto sono bellissime, la presentazione degli attori è bella, il libro è bello da sfogliare, ma manca un po’ di anima. Le ricette sono spesso raccontate dai chef degli hotel dove questi attori vanno a mangiare, e tra queste dominano le ricette della cucina mughlai, la cucina dei ristoranti. Diverse ricette sono complicatissime da preparare, adatte sopratutto per i ristoranti a cinque stelle per giustificare prezzi alti. 



Per cui penso che “Bollywood in cucina” sia un bel libro da guardare, magari anche interessante per i fans di Bollywood, ma forse non è un libro per cercare le ricette. 

venerdì 23 gennaio 2009

Mostra fotografica su Gandhi e le Danze di Bollywood

L'accostamento tra Mahatma Gandhi e le danze di Bollywood può sembrare un po' strano, ma Valentina Manduchi pensa che le danze di Bollywood siano un modo per confrontarsi con le altre culture, e in questo senso che si avvicina al pensiero di Gandhi. Voi cosa ne dite?

Si tratta di due annunci, che vi trasmetto molto volentieri. Sta per iniziare un periodo di viaggi per me - lunedì 26 partirò per Ginevra per una settimana, e poi il 10 febbraio andrò in Tailandia.

Così non potrò assistere all'inaugurazione della mostra fotografica su Mahatma Gandhi, ma spero di andare a vederla prima di partire per il Bangkok.

Invece il corso di danze di Valentina è troppo lontano per me, ma spero che tutti gli appassionati di Bollywood che vivono a Roma e nei dintorni, vorranno sperimentarlo.

Ecco il primo annuncio, Mostra Fotografica su Gandhi a Bologna, 30/1-13/2/2009

Gentili colleghi e amici,


Il 30 Gennaio, presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Orientali in Via Zamboni, 33 si terr una rassegna fotografica, dal  titolo La mia vita il mio pensiero MK Gandhi. 


La mostra sar inaugurato in Aula V il 30 gennaio ore 10.30 dal console generale dell'India a Milano, Sarvajit Chakravarti con la presenza Proff. Giorgio Renato Franci e Proff. Roberto Grandi. 

La mostra illustra in cinquanta immagini, la vita del Mahatma ricostruendo le principali tappe del suo cammino: gli anni di Londra, le esperienze sud-africane, il ritorno in patria e linizio della lotta per lindipendenza.  La data 30 gennaio la ricorrenza dell'assassinio di Gandhi e l'inaugurazione avr luogo l'ora esatto (10.45) della sua morte.

Cordiali saluti,

Mette Rudvin
Ana Carvalho

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E, questo è l'annuncio di Valentina Manduchi: Corso di Danza Indiana Bollywood


Ciao a tutti,
è con immenso pacere che vi informo della nascita del corso di danza indiana Bollywood presso la Sultana Academy  a cura di Valentina Manduchi.
Le lezioni si svolgeranno il Venerdì dalle 18.30 alle 20.00.

Più siamo numerosi più c'è la possibilità di aprire altri corsi in altri orari. L 'obbiettivo è quello di creare un gruppo numeroso in cui diverse culture si confrontino e si divertino attraverso il linguaggio della danza e di Bollywood. 


domenica 18 gennaio 2009

2008: I Migliori Film Di Bollywood

Prima di cominciare, devo chiarire che non mi sono piaciuti tutti i film in questa lista che si chiama “migliori film di Bollywood del 2008”. In questo senso il titolo del post non è molto preciso. Anzi, qui troverete qualche film che ho fatto fatica a guardare. Comunque è la lista dei film più significativi di Bollywood del 2008 – o perché erano film belli, o perché hanno avuto grande successo commerciale o perché hanno qualche scena o qualche attore che mi è piaciuto, anche se nell’insieme il film poteva anche essere un po’ deludente. 
(1) Aamir: Il primo film del regista Raj Kumar Gupta era un thriller con l’attore Rajeev Khandelwal, conosciuto per qualche telefilm, nella sua prima apparizione sul grande schermo di Bollywood. Il film raccontava la storia di 8 ore nella vita di un giovane medico musulmano, che rientra in India dall’Inghilterra e si trova subito immischiato in una rete dei terroristi islamici, i quali hanno rapito la sua famiglia e vogliono la sua collaborazione. Oltre ad essere un thriller mozzafiato, il film entra nei vicoli e stradine della vecchia e puzzolente Mumbai, dove vivono i poveri, senza romanticismo e senza le visioni grandiose e fantasiose del mondo di Bollywood. Rajeev Khandelwal lascia un’ottima impressione. 


Alla fine del film, l’unica cosa del film che non mi aveva convinto era la sua premessa, la scelta di un giovane medico quasi sconosciuto, rientrato dal estero da parte dei terroristi per portare a termine un’operazione terroristica, soltanto perché è musulmano. Mi chiedevo, se un’organizzazione terrorista vuole organizzare un attentato, non ha bisogno di usare delle persone fidate invece di affidarsi ad un giovane che non conosce? Comunque, questo interrogativo, non toglie niente dalla trama del film. 
Oltre ad essere un thriller, il film ci aiuta a riflettere sulle pressioni subite da giovani musulmani moderati e moderni, i quali devono sempre giustificare la propria posizione sia alla maggioranza che ai propri confratelli, perché ormai tutti i musulmani sono visti come “terroristi islamici”. 
(2) A Wednesday (Un mercoledì): Come Aamir, anche questo è un piccolo film di un giovane regista al suo esordio nel mondo di Bollywood, Neeraj Pandey, e anche questo film riguarda il terrorismo. E’ un altro thriller, una corsa contro il tempo per identificare le bombe nascoste da un terrorista che vuole il rilascio di alcuni terroristi islamici a Mumbai. Gli attori principali del film, Naseeruddin Shah nel ruolo dell’uomo che minaccia la polizia, Anupam Kher nel ruolo del capo della polizia, e la coppia di due poliziotti (Jimmy Shergill e Aamir Bashir), uno musulmano violento e impulsivo e l’altro indù ligio alle regole e preciso, sono tutti bravissimi. La sorpresa finale del film era molto forte.


Ho trovato il film inquietante perché in maniera subdola fa sembrare giusta la vendetta personale, giustifica la rabbia del uomo comune che decide di prendere la legge nelle proprie mani perché pensa che la polizia, lo stato e la giustizia non proteggono gli innocenti. Così i giustizieri fuorilegge sono applauditi. Il film ha trovato grande consenso in India. 
E’ vero che quando vi sono degli eventi che distruggono la vita degli innocenti, ci sentiamo impotenti, arrabbiati e frustati, e in questo senso il film rappresenta il punto di vista delle persone comuni. Dall’altra la filosofia del film, che le persone comuni possono decidere di vendicarsi senza rispettare la legge, penso che sia una stupidità perché porta a nuove ingiustizie, e non risolve niente. 
(3) Rock on: Ho già scritto di questo film, qualche mese fa. Nel frattempo, l’ho già visto tre volte e penso che resterà tra i miei film preferiti di Bollywood. Bellissima musica, bravi protagonisti a partire da Farhan Akhtar e una trama prevedibile, ma molto piacevole.

In questi giorni, fa troppo freddo e uso la macchina per andare al lavoro. Dentro la mia macchina, senza essere guardato da altri come un pazzo, mi posso lanciare nelle fantasie di essere un rockstar, e cantare a squarciagola le canzoni di Rock On, è meraviglioso, non devo preoccuparmi di essere completamente stonato! 
(4) Jodha Akbar: Ho già scritto anche di questo film e l’ho già visto tre volte. In un momento libero, se non ho altro da fare, torno a riguardarlo. Bellissima colonna sonora, ottima ricostruzione dell’era Mughal, ottime scenografie e un Hrithik Roshan veramente bravo insieme alla bella Aishwarya Roy. Il film è un po’ troppo lungo e certe scene della guerra non finiscono mai. Comunque, nonostante tutto, merita di essere visto. 



(5) Singh is Kingg (Singh è il Re): Veramente ho fatto fatica a finire di guardare questo film, ma conosco diverse persone che pensano che sia il miglior film di Bollywood del 2008. Il film è la storia di un ragazzo sikh (Akshay Kumar) un po’ pazzo, il quale parte per l’Australia per riportare a casa una persona del suo villaggio che è diventato un boss di malavita organizzata di Melbourne. Durante il viaggio, per sbaglio lui finisce in Egitto dove incontra una bella ragazza ... insomma una storia che fa acqua da tutte le parti. Forse si può paragonare il film a certe polpettine italiane tipo “Natale a Rio”, ciò è, lasciate a casa il cervello prima di andare a vedere questo film. Tuttavia devo riconoscere che Akshay Kumar è veramente bravo nel ruolo del ragazzo sikh schizzato e si può guardare questo film solo per le sue pazzie simpatiche. 



Quando è uscito Singh is Kingg, tutti parlavano di Akshay Kumar come l’attore più famoso e più pagato di bollywood. Tutti i suoi film ultimamente avevano ottenuto il successo commerciale. Anche quando un film non ha ottenuto il successo commerciale, tutti hanno comunque apprezzato lui come la stella che sa coniugare bravura come attore al suo carisma personale, anche nei film più banali con le trame più incredibili. Purtroppo, all’inizio del 2009, uno dei film più costosi di Bollywood, Chandni Chowk to China (Da Chandni Chowk alla Cina o CCTC) finanziato da un big di Hollywood, Warner Brothers, con Akshay Kumar come protagonista principale, è stato rifiutato dalla critica e dal pubblico. Nessuno si apsettava un flop così miserabile da Akshay Kumar. Subito tutti hanno cominciato a parlare dell’imminente eclisso di Akshay Kumar.
E’ così il modo del cinema, un giorno sei in cima, e il giorno dopo sei precipitato in fondo! 


Warner Brothers aveva lanciato una campagna per avvertire i futuri pirati di non osare a scaricare il film CCTC dall’internet, che le loro spie avrebbe perseguitato tutti i pirati. Il giorno che è uscito il film, le male lingue hanno detto che l’avvertimento di Warner Brothers era per sollecitare gli internauti a scaricare il film e guardarlo perché nessuno lo guardava nei cinema! 
(6) Oye Lucky, Lucky oye: Un altro piccolo film dal regista Dibanker Bannerjee, diventato famoso nel 2006 per il successo del suo primo film Khosla ka Ghosla (Il nido dei Khosla), ha trovato molti consensi tra i critici, ma purtroppo non ha trovato il grande pubblico. Uscito nei giorni degli attacchi terroristici di Mumbai alla fine di novembre 2008, il pubblico non si è accorto di questo film, perché in quei giorni si pensava a tutte altre cose. 



Il film ha una colonna sonora molto particolare e non convenzionale per il cinema di Bollywood. Inoltre, il film ha una ambientazione veramente maestrale dei quartieri della piccola borghesia di Nuova Delhi, i personaggi, il loro modo di parlare, tutto sembrava autentico. Abhay Deol, l’attore principale del film, nel ruolo di Lucky, un ragazzo di una famiglia piccola borghese che vuole diventare ricco e diventa un ladro, è stato molto apprezzato. Il titolo del film è il modo in cui gli amici e parenti di Lucky lo chiamano. 
Il film mi è piaciuto, anche se non quanto mi era piaciuto Khosla ka Ghosla, e molte liste dei critici indiani hanno questo film in cima delle loro liste dei migliori film del 2008. 
(7) Jane tu ya jane na (Tu lo sai o non lo sai) era il film romantico del 2008, con due protagonisti principali molto giovani, Imran Khan e Genelia D’Souza, circondati da un gruppo di amici. I due giovani sono amici all’università, non si accorgano che si amano ... solita storia romantica, ma raccontata con una freschezza disarmante. Ratna Pathak Shah nel ruolo della madre single e femminista del ragazzo, che lavora per un’associazione di volontariato e che vuole crescere il suo figlio con le idee del pacifismo, è brillante. 



Il dialogo più bello dell’anno di Bollywood era da questo film – l’amica del figlio dice, “Non so dove e come si sono volati via i 5 anni della vita all’università!” e la mamma del ragazzo dice rassegnata, “Al telefono mia cara, al telefono!” 
La colonna sonora del film è di A. R. Rahman e ha subito trovato grande successo commerciale. La canzone “Aditi” ha già vinto qualche premio come migliore canzone del anno. 
Un altro film con la colonna sonora di A. R. Rahman nel 2008 era Yuvraaj ma il film è stato un grande flop. Mi è piaciuto la musica di questo film, e ogni volta che lo riascolto, lo apprezzo di più, ma purtroppo questa colonna sonora non appare nella lista delle migliori colonne sonore di Bollywood del 2008. In ogni caso, il 2009 è iniziato benissimo per A. R. Rahman, il quale ha vinto il Golden Globe per la colonna sonora di Il Milionario di Danny Boyle. 
(8) Rab ne bana di jodi (Dio ha deciso la coppia) aveva Shah Rukh Khan insieme ad una nuova ragazza, Anushka Sharma, con il regista Aditya Chopra, famoso come regista di film romantici di grande successo con Shah Rukh Khan. 
Come sempre, anche questo era un film romantico, ma almeno questa volta la storia non era di ricchi indiani che vivono all’estero. 
Il film racconta la storia di un uomo di una certa età, semplice e noioso, che è costretto a sposare una ragazza giovane e brillante. Cosciente della grande delusione della ragazza per essersi sposata con un uomo più vecchio e all’antica, l’uomo cerca di cambiare per cercare di vincere l’amore della ragazza. Shahrukh in ruolo dell’uomo vecchio e noioso, è stato diverso e bravo, e il film ha trovato grande successo del pubblico. 



(9) Ghajini – l’anno si è concluso con il più grande successo commerciale di Bollywood del 2008, un film sulla vendetta uscito nella settimana di natale. Con l’attore Aamir Khan e due attrici nuove (Asin e Jia Khan), il film è ispirato da un film di Hollywood, Memento, e racconta l’amnesia di un uomo a seguito di un attacco di malviventi, durante il quale la sua fidanzata è stata uccisa. Il film segue il tentativo dell’uomo di riscoprire il proprio passato con l'aiuto di una studentessa di medicina e andare alla ricerca degli assassini e il loro capo, un uomo che si chiama Ghajini. 
A tratti il film era interessante, ma la sua violenza non mi è piaciuta. In ogni caso devo ammettere che non sono grande ammiratore dei film d’azione, mentre sembra che il pubblico indiano ha gradito questo film più di tutti gli altri film del 2008. 
Tra i protagonisti, Aamir Khan e Asin (fidanzata) sono bravi, invece non mi è piaciuta Jia Khan, nel ruolo dello studentessa di medicina che aiuta l’uomo (Aamir Khan) a riscoprire il suo passato. 



La colonna sonora era di nuovo favolosa, di A. R. Rahman. 
(10) Bachna ae Hasino (Ragazze, state attente) era un altro film romantico con l’attore Ranbir Kapoor. Era il secondo film per lui dopo il disastroso debutto in Saawariya, prodotto da Sony films e uscito anche in Italia nel 2007. Questa volta, lui faceva la parte di un casanova che sfrutta le ragazze e poi le lascia finché un giorno incontra una ragazza uguale a lui, che sta insieme a lui per poco e poi decide di cambiare l’uomo. Per la prima volta lui capisce che cosa significa essere scaricati dalla persona che ami. Pentito, lui torna dalle sue ex fiamme per chiedere il loro perdono. 
Alcune parti di questo film erano state girate in Italia, tra Venezia, Capri, Roma e Alberobello. Anche la colonna sonora di questo film ha riscosso grande successo. 



Nell’insieme, penso che il film di Bollywood del 2008 non erano particolarmente importanti. Questa lista non è comprensiva, non comprende alcuni film interessanti come Fashion. Non vi era nessun film che potrei definire eccezionale. Se devo scegliere i miei film favoriti del 2008, forse sceglierei Rock On al primo posto, Jodha Akbar al secondo posto e Jaane tu ya Jaane na al terzo posto.

domenica 11 gennaio 2009

L'anno passato - 2008

A fine dell'anno, ogni rivista che si rispetta, parla delle sue memorie dell'anno passato, degli eventi più importanti. Ho scelto alcune delle foto che mi hanno colpito di più per parlare di cosa significava questo anno per me:

Iniziamo con gli attacchi terroristici di Mumbai e le memorie di quel 26 novembre 2008. Avevo visto l'11 settembre delle due torri di New York, ma il coinvolgimento emotivo era diverso. Questa prima foto scattata da Arko Datta/Reuters, presenta una tranquilla mattina presso il Gateway of India e l'hotel Taj Mahal.





La seconda foto è stata scattata da Gleb Garanich/Reuters in Georgia durante un bombardamento russo. Le guerre sanguinose, le persone che continuano a morire per l'indifferenza del mondo, hanno continuato anche nel 2008, e l'esempio più feroce di questo attacco è quello che succede a Gaza, dove i militari israeliani continuano a trucidare innocenti dietro la scusa di attaccare l'Hamas. Alcune descrizioni della ferocia dei militari, raccontate da un gruppo di medici israeliani erano agghiaccianti. Alcuni figli delle persone chiuse e torturate nei ghetti di Versavia e nei campi di concentramento naziste, sembrano aver preso le sembianze crudeli di quelli che torturavano i loro genitori.





La terza foto è stata scattata da Mark Wessels/Reuters a Cape Town in Sud Africa dove la furia contro gli immigrati continua. Anche qui, le persone uscite da una lunga lotta al regime di apartheid si accaniscono contro i poveri immigrati africani. In India, nella ricca Mumbai le forze dell'orgoglio marathi di Raj Thakre attaccano i poveri immigrati venuti da Bihar e Uttar Pradesh. In Italia, i senatori della Lega propongono delle leggi discriminatorie, come quella che vorrebbe convertire i medici nelle spie per denunciare i malati clandestini.




La quarta foto è di Danish Ismail, scattata a Srinagar nel Kashmir indiano durante un funerale. La polizia è spesso presentata come carnefice e violenta, e di colpe ne ha tantissime. Basta pensare a quanto successo a Bolzanetto dopo il G8 di Genova. 

Nello stato di Kashmir, diversi attivisti e scrittori indiani compresi Arundhati Roy e Pankaj Mishra avevano parlato di questa violenza dello stato, chiedendo il governo indiano di smettere subito con le crudeltà delle forze militari e di lasciar andare Kashmir al Pakistan, se lo desiderano. L'idea che persone possono decidere di "cambiare" paese solo perché appartenenti alla loro stessa religione, lo trovo difficile da applicare all'India perché è così piena di diversità e se ogni religione, ogni etnia lo penserà così, l'India non dovrebbe esistere, ma concordavo con Roy quando diceva che non si può chiedere alle persone di pagare il prezzo del rispetto di un principio con la loro vita. Ma i risultati delle ultime elezioni nel Kashmir mi confondano. Se la maggioranza della popolazione musulmana di Kashmir vuole che Kashmir sia Pakistana, perché 70-80% è andata a votare per le elezioni? Forse quelli che gridano del loro diritto di far parte del Pakistan, non rappresetano la maggioranza della popolazione?

Il pianto dei polizziotti in questa foto è importante per ricordare che vi sono persone da entrambe le parti che perdono la vita e che la rischiano, anche se nelle discussioni spesso tendiamo a demonizzare una parte e santificare l'altra.




L'ultima foto è di Peter Andrew/Reuters scattata a Nakuru in Kenya e presenta un ragazzo con una freccia ficcata nella sua testa. Quando ho visto la foto, il mio primo pensiero era che questa foto presentava una nuova acconciatura afro, poi quando ho visto la freccia, ho pensato ad un trucco con fotoshop. Invece la foto non è un trucco di fotoshop, ed è una testimonianza della ferocia della rabbia umana durante le lotte. 


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