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Grande Canyon e il Tè allo Zenzero

Più passano gli anni, più sembra che passano veloci. I giorni, le settimane e i mesi, tutti sembrano sfrecciare via come un campione di sci in fuga da un branco di leoni. Non penso che l’analogia sia molto azzeccata, perché non credo che i leoni riescono a correre sulla neve. Inoltre non so sciare. Comunque, mi piace l’immagine di un branco di leoni bianchi con le fauci spalancate che mi seguono sulle nevi mentre cerco di far rallentare il passare del tempo. Più gli anni corrono veloci, più vorrei documentarli per me stesso. Per esempio, gli anni passati a Guwahati, nel nord-est dell’India, sembrano già svaniti dalla mia memoria. Per fortuna, ne avevo scritto su questo blog, così posso rileggere e rinfrescare la memoria. L'immagine qui sotto presenta un ragazzo che si prepara per diventare Thayyam, parte del rito sacro celebrato nel nord del Kerala in India, uno dei momenti emozionanti dei miei viaggi nel 2018. Dopo i primi viaggi internazionali alla fine degli anni 1980, non riusc

Un Dolce Per i Bibliofili

Per il primo compleanno del nostro gruppo di lettura a Schio (VI), avevo preparato un dolce indiano, il Kalakand. Alcuni compagni del gruppo mi hanno chiesto la ricetta di quel dolce. Ho pensato che questa era una buona occasione per parlare anche del gruppo. Infatti, vorrei iniziare proprio dalla mia esperienza del gruppo. Lettori in Circolo Il nostro gruppo di lettura si chiama “ Lettori in Circolo ”, che si riunisce una volta al mese in un bar di Magré. Ogni incontro dura tra una o due ore. Prima di terminare l’incontro, decidiamo il nuovo libro da leggere e la data del successivo incontro. Da quando ero bambino, ho sempre amato leggere i libri. Più di una volta ho scritto dei libri sul mio blog. Sapevo dei gruppi di lettura ma non ne avevo mai fatto parte. “ Lettori in Circolo ” è la mia prima esperienza in questo tipo di gruppi. Un gruppo di lettura A parte qualche giallo o thriller, ultimamente avevo smesso di leggere i romanzi. Leggevo soprattutto quello che in inglese si dice “

L’Uomo di Dio: Pregheria Preferita di Gandhi

Ieri, il 2 ottobre 2018 era il centocinquantesimo anniversario di nascita di Mahatma Gandhi. In quest'occasione molti artisti indiani e stranieri hanno voluto ricordare il Mahatma cantando la sua preghiera preferita – “ Vaishnav Jan t o” (L’Uomo di Dio). Conoscete questa preghiera e il suo significato? La preghiera fu scritta da un poeta mistico indiano del quindicesimo secolo, Narsimha Mehta , nello stato di Gujarat nel nord-ovest dell’India. In questo post, voglio presentare il significato di questa poesia e 2 versioni cantate di questa preghiera che mi piacciono (i video sono su YouTube). Il Mondo Canta La Preghiera di Mahatma Gandhi Iniziamo con una versione cantata di questa preghiera, nella quale i cantanti sono persone di diversi paesi, ognuno delle quali ne canta un pezzo. Le parole e il significato della preghiera (1) Vaishnav gian to tene kahiye, ge pir parai giane re È l’uomo di Dio, colui che capisce il dolore degli altri Par dukhe upkar kare to ye, man abhiman na mane

India: Lingue, Dighe e Rivoluzioni

Ho conosciuto Daniele Barbieri 7-8 anni fa durante un corso di scrittura creativa a Bologna dove lui era uno degli insegnanti. Ogni volta che esce un nuovo articolo sull’India sul blog “ La Bottega del Barbieri ”, ricevo un suo email. Così qualche giorno fa ho avuto il link di un articolo di Gianni Sartori intitolato, India: Popoli – E Lingue – Minacciati Dal “Progresso” . Ho voluto approfondire alcune questioni sollevate da Sartori e questo mio articolo è uscito ieri anche sul blog di Barbieri . Le lingue che Scompaiono Sartori accenna alle difficoltà di scegliere tra lo sviluppo e la salvaguardia delle lingue parlate da piccoli gruppi che stanno scomparendo. La costruzione delle strade nelle aree rurali e tribali, l’educazione scolastica, tutto contribuisce alla scomparsa delle lingue minori. E come si fa a scegliere tra lo sviluppo e la salvaguardia della propria cultura? Penso che imparare nuove lingue e conoscere nuove culture è un arricchimento personale. Allo stesso momento, nuo

Il Girovago

L’ultima volta che avevo scritto il mio diario era in febbraio 2016, quando abitavo a Guwahati nella casa di Padre Paul e lavoravo come responsabile di un'organizzazione indiana che si occupa della riabilitazione delle persone con disabilità. Molto è cambiato da allora. Ora siamo in novembre e manca poco più di un mese al natale e al nuovo anno, 2017. Sono a Delhi mentre scrivo questo post. In questi 9 mesi sono diventato un girovago, uno che cerca di mettere in atto il principio di “non attaccamento” raccomandato dai monaci buddisti. Quando vivi con tutto quello che hai, chiuso dentro una valigetta, è facile arrivare in un luogo nuovo e poi ripartire. Ciò non significa che partire sia sempre senza dolori e rimpianti. Anzi proprio il contrario. Forse, ciò vuol dire che mi manca ancora molto per assimilare il principio di non attaccamento. Avevo concluso il mio contratto con l’associazione per la quale lavoravo a Guwahati e in maggio 2016 ero tornato in Italia per alcuni

Le isole di Brahmaputra

Fine dicembre 2015 È già passato un altro anno! Mi sembra che più gli anni passano, più passano veloci. Mi ero promesso che scriverò più spesso su questo blog, non tanto per gli altri ma sopratutto per me stesso. Perché quando guardo in dietro ai mesi passati, riconosco di aver passato dei momenti esilaranti, di aver vissuto delle esperienze piene di emozioni, e mi rendo conto che i ricordi di alcuni di questi momenti sembrano già sbiaditi e confusi. Se ne parlavo sul blog, avrei ricordato quelle esperienze molto di più. Invece, nonostante tutte le mie promesse, faccio fatica a scrivere qualcosa. A parte le 3 ragazze che lavorano in cucina e fanno le pulizie, in questi giorni sono da solo in questo enorme edificio, che ospita le sedi di 5 associazioni di volontariato e un ostello. Tutti gli altri uffici sono già chiusi per le ferie di natale e riapriranno nel 2016. Padre Paolo, il responsabile di questa struttura e oramai il mio amico e compagno di chiacchiere serali, è andato a

Camminare tra due mondi

I giorni corrono veloci. Siamo già a metà settembre. Avevo cominciato a scrivere questo post in agosto! Qui continuava a piovere fino a qualche giorno fa. Alcune zone della città erano sotto acqua. In alcuni distretti vicini, avevano dovuto evacuare miglia di famiglie. Il fiume dietro alla mia casa era piena ma non era mai arrivata ai livelli di pericolo. Invece ora non piove più e tutto si torna alla normalità. Le giornate che finiscono così in fretta, mi fanno pensare alle parole di un poeta indiano, Dharmvir Bharati: Din yun hi bit gaya, angiuri men bhara hua jal giaise rit gaya (Il giorno si è trascorso così, come l'acqua che scorre via tra le dita delle mani) Il fiume Brahmaputra gonfio d'acqua a Guwahati Qualche mese fa era morto un mio cugino. Qualche settimana fa è scomparso un altro. Erano entrambi della mia generazione. Pensare a loro mi fa sentire più vulnerabile. Vi sono dei momenti della giornata quando sono tutto preso dal lavoro e al improvviso pens