venerdì 2 dicembre 2005

Assassino di Gandhi

E' morto Gopal Godse. Aveva fatto 18 anni di carcere per aver cospirato all'assassinio di Mahatma Gandhi. Era suo fratello maggiore, Nathuram Godse, il quale aveva premuto il grilletto e fu impiccato.

Gopal Godse non si è pentito del suo gesto fino alla sua morte. "Se potrei, lo rifarei", diceva. Lo smembramento della sua "nazione", la creazione di Pakistan e l'accettazione dell'idea che musulmani non potevano vivere in una società multi religiosa come India, erano alcune questioni che lui non accettava. In un'intervista prima di morire disse, "Se amare il tuo paese è un peccato allora puoi dire che avevamo sbagliato. Il nostro sogno è di riunire la nostra grande nazione (India e Pakistan) anche se ormai vi vorranno delle generazioni che ciò avvenga." Secondo lui se Gandhi si sarebbe opposto allo smembramento dell'India, gli inglesi non l'avrebbe fatto. "Invece di opporre, lui acconsentì e accetto di dare 55 miliardi di rupie come "donazione" a quel nuovo paese delle serpi, il quale ha subito ci ha attaccato per ringraziarci! Se musulmani non potevano vivere in India e avevano bisogno di un loro paese, come mai oggi in India abbiamo più musulmani che in Pakistan?"

Il trauma dello smembramento del subcontinente indiano ha ancora oggi, dopo 58 anni, alcune ferite aperte che si risvegliano periodicamente. Si pensa che 1 milione di persone morirono in quei giorni e 20 milioni di persone avevano perso case e tutto quello che avevano per diventare dei rifugiati.

K. P. S. Gill, famoso capo della polizia indiana, ha scritto un bel articolo su Heartland, la rivista inglese di Limus, dove lui ripercorre le lotte per motivi religiosi in India e conclude che con il passare degli anni, il numero di questi disordini è in diminuzione. Spero che sia vero.

Comunque, anche oggi i sentimenti verso l'apostolo di pace, Mahatma Gandhi, venerato in tutto il mondo, sono spesso ambigui in India. Mentre tutti sembrano riconoscere il significato profondo del suo messaggio di "satyagraha" (la lotta per la verità) e "ahimsa" (non violenza), molti indiani lo ritengono corresponsabile della partizione dell'India e la perdita di tante vite umane, oltre a creare una nuova ferita al fianco dell'India dove si periodicamente scoppiano le guerre e i due paesi con milioni di poveri, spendono preziose risorse per costruire bombe atomiche.

Personalmente penso che nessun politico aveva pensato che la creazione di Pakistan avrebbe portato a tanto spargere di sangue e forse molti pensavano che era una cosa temporanea, niente di significativo. Penso che quando parlava Jinnah, il responsabile del partito lega musulmana, molti indiani non lo prendevano sul serio, un po' come succede qui quando Bossi parla della sua nazione del nord!

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