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mercoledì 17 giugno 2009

Dimagrire seguendo i principi della dieta ayurvedica

Tra i libri bestseller della stagione estate 2009 in India, c’è anche il libro intitolato, “Don’t lose your mind – lose your weight” (“Non perderti la testa, perdi il tuo peso”, Random House India, 2009) scritto da Rujuta Diwekar. La signora Diwekar è la nutrizionista più famosa dell’India d'oggi, dopo che ha aiutato ad alcune attrici famose di Bollywood a perdere i chili di troppo con la sua tecnica di alimentazione ayurvedica.
La sua tecnica di dimagrimento è apprezzata perché non richiede i sacrifici da fame, normalmente richiesti per perdere il peso. A prima vista, leggere i suoi consigli non sembra affatto un modo per perdere i chili, ma sembra piuttosto un modo di guadagnare qualche chilo. Invece la lista delle celebrità che giurano l’efficacia di questa sua tecnica, continua a diventare sempre più lunga, per cui anche il numero delle sue seguaci continua a crescere.
Essere “magri e belli” è oramai un imperativo dettato da cinema, TV e le riviste che guidano l’opinione pubblica in tutti i paesi e tutte le culture. Essere grassi o percepirsi sovrapeso, è oramai paragonabile ad essere brutti o almeno essere poco attraenti, non solo per le donne ma anche gli uomini. Recentemente, avevo letto un articolo riguardo una uno studio condotto nelle isole Figi, dove avevano trovato che dopo l’introduzione delle trasmissioni televisive, avvenute solo nel 1995, il 70% delle adolescenti si sente sovrapeso e per la prima volta nella storia del paese, sono stati diagnosticati i casi di anoressia e di bulimia.
Anche in India, i criteri di bellezza sono cambiati. Una volta le donne formose e prospere erano considerate il simbolo di bellezza e di sex-appeal, oggi invece è la magrezza che regna sovrana. Poi, all’inizio erano solo le donne indiane che cercavano di mantenere o di ritrovare la linea, oggi anche gli uomini sembrano altrettanto preoccupati. Dall’altra parte, l’India è diventato il paese con il più alto numero di persone diabetiche al mondo, e il numero delle persone con problemi cardiovascolari continua a crescere nel paese, per cui, penso che parlare di controllare il peso e di seguire qualche regolare regime di esercizio, è importante.
Il primo consiglio che da Rujuta Diwekar nel suo libro è quello di voler bene a se stessi. Secondo lei, volersi bene, piacersi e non preoccuparsi del proprio peso, non diventare ossessionati dalla bilancia per controllare se uno ha perso qualche chilo o meno, non è solo il primo passo per perdere i chili di troppo, ma è importante anche per diventare più in forma. I muscoli e le ossa pesano di più del grasso, lei spiega, e per questo motivo, se una persona perde il grasso ma guadagna in muscoli e in consistenza delle ossa, potrebbe continuare a pesare lo stesso, anche se diventerà più snella e sana. Dall’altra parte, secondo Diweker le diete che limitano i nutrienti o che causano disidratazione, possono far perdere i chili in fretta, ma la persona diventa meno sana e in ogni caso, dopo un po’ quel peso perduto ritorna con ancora più forza.
Il suo secondo consiglio è quella di evitare tutti gli alimenti venduti come “prodotti dietetici” – ciò significa non prendere dolcificanti con poche calorie invece dello zucchero, di non bere bibite a calorie zero, di non mangiare patatine e gelati con meno grassi, ecc. Secondo Diweker, tutti questi prodotti sono dannosi e poi danno un senso di falsa sicurezza che “assumiamo meno calorie”, per cui alla fine, finiamo per mangiare di più. Invece lei consiglia di prendere tutti i prodotti genuini, oraganici senza pesticidi e conservanti chimici, e diventare molto piu' consapevoli di quello che mangiamo.
Il suo terzo consiglio è di cercare calma e tranquillità interiore, soprattutto quando si mangia, in quanto secondo lei, lo stress aumenta la trasformazione degli alimenti in grassi. Lei consiglia di dedicare tutta l’attenzione a gustare il cibo mentre si mangia. Ciò significa anche evitare di guardare la TV o avere discussioni animate durante i pasti. Cio' ci aiuta a sintonizzarsi meglio con i nostri corpi e di mangiare la quantita' giusta degli alimenti.
Il suo quarto consiglio è composto di 5 regole di base per l’alimentazione. Queste 5 regole sono: (1) mangiare cibi appena cucinati se possibile; (2) alimenti cucinati in piccole quantità per poche persone; (3) se possibile non sbucciate e non tagliate la verdurra e la frutta in pezzettini troppo piccoli; (4) mangiare gli alimenti che siete abituati a mangiare da vostra infanzia (alimenti e piatti locali e tradizionali); e (5) mangiare la frutta e la verdura cruda fresca secondo la stagione, ma solo come un mini pasto separato, e non durante o prima o dopo i pasti.
Il suo quinto consiglio è il nocciolo principale della sua dieta, da seguire con precisione, cura e regolarità. Questo consiglio e' composto di 4 principi di mangiare bene – questi 4 principi sono:
(1) Al primo risveglio alla mattina, non prendere ne il caffee o il thé come la prima cosa, invece mangiare un piccolo pasto entro i primi 10-15 minuti dal risveglio (lei consiglia di evitare completamente o almeno ridurre quanto possibile il thé o il caffee e le altre bevande con stimulanti come la caffeina, per ciò, evitate anche le bibite gassate come la Coca Cola). Secondo lei, ciò ci aiuta a aumentare il tasso di metabolismo del corpo, migliora la digestione e ci aiuta a andare di corpo. In generale lei sconsiglia di bere succhi di frutta e chiede di moderare il consumo della frutta. Se avete una voglia particolare di mangiare qualcosa che ha molte calorie, come un pezzo di torta, secondo Diweker, conviene mangiarne una piccola porzione (qualche volta), proprio alla mattina, appena alzati perché in quel momento il tasso di metabolismo è più alto e le calorie non aggiungeranno al grasso corporeo.
(2) Mangiare ogni 2 ore. Piccole porzioni o mini pranzi, ma ogni due ore secondo l’orologio. Lei consiglia di tenere snack come le noccioline o la verdura cruda o un pezzo di pane integrale in ufficio, per seguire questa regola. Secondo Diweker, ciò ci aiuterà a mantenere alto il tasso di metabolismo per tutto il giorno e a mangiare meno alla sera, quando il tasso di metabolismo di abbassa.
Lei suggerisce di tenere un diario per annotare ogni cosa, anche la più piccola cosa, che consumate durante la giornata per 5 giorni, per diventare consapevoli di che cosa mangiate effettivamente. Poi suggerisce di costruire una dieta bilanciata con carboidrati, proteine e grassi e di suddividere questa dieta in tanti mini pranzi da consumare ogni due ore.
Ovviamente, per essere efficace, bisognarebbe farsi aiutare da un nutrizionista per la costruzione della dieta, ma lei consiglia di non affidarsi dei professionisti che propongono le diete molto drastiche o le diete mono-cibo non bilanciate (tipo “mangiate solo cetrioli o solo frutta”).
(3) Aumentare le porzioni dei mini-pranzi e mangiare di più nei giorni quando siete più attivi, (attività fisiche). Nello stesso modo, ridurre le porzioni quando sapete che avrete meno attività fisiche.
(4) Non mangiare niente, assolutamente niente, per almeno due ore prima di andare a letto. Ciò è, prendete il vostro ultimo mini-pranzo almeno due ore prima di andare a dormire.
Comunque questa è solo una sintesi delle principali idee di questo libro, che ha molte altre riflessioni sul significato degli alimenti nel antico sistema indiano di benessere, il sistema ayurvedico, sugli alimenti da privileggiare o da evitare, e sulla costruzione della dieta. Per esempio, lei consiglia di fare gli eventuali esercizi o passeggiate, prima di mangiare. Invece dopo aver mangiato, lei suggerisce di non svolgere attività stressanti, per dare il tempo al proprio corpo di dedicarsi alla digestione.
Penso che una traduzione letterale di questo libro in italiano non sarà molto utile in Italia perché tutti i suoi esempi sono strettamente legati alla dieta indiana, e bisognerà rivederla per la dieta italiana. Ad un certo punto in questo libro, lei critica la nuova abituadine urbana in India di mangiare le pizze, secondo lei un cibo poco salutare, ma penso che lei ragiona sulle pizze americane fatte con la farina rafinata che si fanno nei locali delle multinazionali come il Pizza Hut o il Dominoes, nelle città indiane e che sono molto diverse dalle pizze che si trovano in Italia. Inoltre, se seguiamo il suo consiglio di “mangiare ciò che uno è abituato a mangiare da bambino”, in Italia dobbiamo ragionare proprio sulla dieta mediterranea.
Sto ancora ragionando se devo prendere sul serio i consigli di Diweker e tentare questa dieta perché anch’io mi sento sovrapeso e poco in forma. Comunque, non posso seguire nessuna dieta finché resterò in India, perche' faccio troppa fatica a dire no a tutti i dolci e le torte che mi portano i parenti.
Ma forse potrò sperimentare questi consigli quando tornerò a Bologna e poi vi dirò se hanno funzionato o meno!

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