Taslima Nasrin è una scrittrice originaria del Bangladesh. A seguito del suo libro "Vergogna", alcuni Mullah (preti musulmani) del Bangladesh avevano decretato il fatwa per la sua morte perché il suo libro criticava alcuni aspetti dell'islam. Lei era fuggita prima in India e poi per qualche anno in Scandinavia. Oggi lei vive a Calcutta in India.
Questa settimana è apparso un suo nuovo scritto sull'uso del chaddor (velo integrale o Burqa) nelle donne musulmane, nel settimanale indiano Outlook.
Qualche tempo fa, la famosa attrice e attivista indiana, Shabana Azmi, insieme ad un gruppo di donne musulmane, avevano lanciato un appello alle donne musulmane di non portare il velo perché secondo loro, il Corano non chiede alle donne di coprirsi il corpo. Anzi, secondo loro, i principi dell'Islam sono basati sulla parità tra uomini e donne.
Il nuovo scritto di Taslima è in risposta a questo invito di Shabana Azmi. "Non è vero che il Corano non chiede alle donne di coprirsi il proprio corpo dalla testa fino ai piedi", dice Taslima in questo scritto, e cita diversi versi del Corano e analizza diversi episodi nella vita del profeta Maometto per spiegare come il Corano e l'Islam chiedono esplicitamente alle donne di coprire il proprio corpo.
Taslima pone la sua domanda a Shabana e altri suoi sostenitori, che vorrebbero maggiore libertà per le donne musulmane all'interno della loro religione: "Se il Corano dice che le donne devono coprire il proprio corpo, è giusto che noi ci copriamo? La mia risposta è no. Non importa quale libro, quale persona, quale autorità chiede alle donne di coprirsi, noi dobbiamo rifiutare. Nessun velo, nessun chaddor, nessun hijab, nessuna burqa, nessuna sciarpa per coprire la testa. Le donne non devono portare niente di tutto ciò perché sono segni di dispetto. Sono i simboli dell'oppressione delle donne. Questi simboli dicono alle donne che sono le proprietà degli uomini, sono oggetti per il loro uso. Questi copri-corpi sono usati per tenere le donne passive a sottomesse. Chiedono alle donne di portarle così le donne non possono vivere con auto rispetto, onore, fiducia, identità, opinioni e ideali. ..."
Quali reazioni vi saranno a questo scritto? Per la "colpa" di aver detto o scritto molto meno, gli islamici fondamentalisti hanno torturato e ucciso molte altre persone. Ma forse Taslima non ha paura della morte. O forse pensa che avevano già decretato la sua morte, cosa possono farle di più?
Sicuramente ci saranno molte persone che non concorderanno con quanto scrive Taslima. Molte donne musulmane, che ricoprono ruoli importanti e che vivono nella società più libere in Europa e America, parlano di velo come una questione di scelta personale, mentre Taslima, la vede come una questione di condizionamento e pressione sociale.
Ma nessuno potrà negare che lei ha coraggio.
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Nota: Taslima Nasreen. Vergogna (titolo originale. Lajja - Shame, 1995). Oscar Mondadori, Milano 1996, pp. 250, € 7,40. ISBN 8804394277
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