mercoledì 8 luglio 2009

Estate 2009: Bollywood torna su Rai 1


Dopo la felice esperienza del 2008, anche quest anno, torna il ciclo dei film di Bollywood “Amori Con Turbanti” su Rai 1 da sabato 11 luglio 2009.

Il primo film del ciclo è “Sposerò mia moglie”. Cercare di indovinare il titolo originale di un film dal titolo italiano non è facile, comunque dopo un po’ indagini ho scoperto che si tratta di “Namastey London” del regista Vipul Shah, uscito nel 2007.



Il film è la storia di Jasmeet, una ragazza di origine indiana (Katrina Kaif) cresciuta in Gran Bretagna, che preferisce chiamarsi Jazz ed è innamorata di un ragazzo inglese, Charley Brown. Il suo padre Manmohan Singh (Rishi Kapoor) non vuole che lei si sposi con un ragazzo inglese ma fa finta di accettare l’idea di questo matrimonio, e poi con un inganno porta la figlia in India e la fa sposare con Arjun Singh, un ragazzo indiano (Akshay Kumar), figlio di suo amico.

Jazz e Arjun arrivano in Gran Bretagna e Jazz chiarisce a Arjun che per lei questo matrimonio è solo una finzione, l’aveva accettato solo perché non vi era altra scelta, ma lei intende sposare il suo ragazzo.

Arjun, anche se innamorato della moglie, capisce che Jazz ha ragione e la promette di non ostacolare i suoi piani, ma dentro di se spera che la ragazza capirà il suo amore e dimenticherà il ragazzo inglese ...

C’è una seconda storia parallela di un signore pakistano, Parvez Khan (Javed Sheikh, un attore pakistano) e suo figlio Imran (Upen Patel). Come Jazz anche Imran non vuole sentir parlare della propria cultura d’origine, si considera inglese a tutti gli effetti e vuole sposare una ragazza inglese.

Il film era il primo grande successo commerciale della coppia, Akshay Kumar e Katrina Kaif. I due attori, Akshay e Katrina, non erano male nel film, e il film aveva della bella musica. Per quanto riguarda la musica, mi piaceva molto una canzone del film, “Main zahan rahoon, main kahin bhi rahoon, teri yaad saath hai” (Non importa dove sarò, il tuo ricordo sarà con me) cantato dal cantante pakistano Rahat Fateh Ali Khan.

Nonostante tutto questo, nell’insieme non mi era piaciuto questo film forse perché non concordavo con il suo messaggio di fondo, ciò è, che la cultura indiana/asiatica è buona e genuina, mentre in occidente i rapporti sono superficiali e frivoli, e che gli emigrati devono cercare di salvaguardare la propria cultura e per questo, dovrebbero sposarsi all’interno del proprio gruppo etnico e religioso. Penso che ogni cultura ha degli aspetti positivi e altri meno positivi, e non concordo assolutamente che emigrati devono sposarsi solo nella propria etnia per “conservare la propria cultura”.

Ma forse per guardare la maggior parte dei film di Bollywood, non bisogna prenderli troppo sul serio!

Il secondo film del ciclo, programmato per il sabato 18 luglio è “L’amore arriva con il treno”. Per il momento non sono riuscito a scoprire nient altro di questo film, per cui non so il suo titolo originale.

Uno dei recenti film di Bollywood dove un viaggio in treno giocava un ruolo importante nella storia era Jab We Met (Quando ci siamo incontrati, 2007) con Kareena Kapoor e Shahid Kapoor. La storia d’amore tra un top manager depresso che vuole suicidarsi e una ragazza sikh chiacchierona che si incontrano durante un viaggio in treno, era uno dei grandi successi del 2007, sia del pubblico che della critica.

Non so se "L’amore arriva con il treno" sia proprio “Jab we met” o è un altro film. Lo sapremmo la prossima settimana.

Purtroppo, il sito della Rai non ha nessun comunicato riguardo questo ciclo di film e trovare informazioni relativi ai film sul sito di Rai 1 non ha portato dei risultati.

Invece, speriamo che questa volta i film non saranno completamente senza le canzoni e le danze, il tratto che caratterizza il mondo di Bollywood. E’ vero che i film indiani sono spesso troppo lunghi per la programmazione serale e tagliare le canzoni e le danze è il modo più facile di ridurre la durata dei film. Tuttavia, penso che sarebbe meglio tenere almeno 1-2 canzoni e danze in ogni film!


13 commenti:

carlaji ha detto...

sono un'italiana che ama il cinema indiano. è da qualche anno che vedo tutto quello che mi capita. sono contenta che la rai abbia ancora in programma i film hindi e sono d'accordo con te: speriamo che lascino almeno qualche canzone. senza, i film sembrano mutilati, un'altra cosa. namastey london non l'ho ancora visto..sarà che non amo particolarmente nè akshay kumar e tantomeno katrina kaif, che trovo un po' inespressiva. in ogni caso non perderò l'occasione di vederlo.

Anonymous ha detto...

Io sono indiana...avevo già visto "namaste london"...ma vederlo in italiano non era molto piacievole...le canzoni erano tutte "tagliate"...però sono molta contenta che i film indiani stanno arrivando anche in europa...soprattutto in italia!!! Non vedo l'ora di vedere il prossimo "Jab we met" (L'amore arriva in treno)...che è uno dei miei film preferiti!!! Consiglio di guardarlo a tutti perchè è veramente un film STUPENDO!!! Vi piacerà sicuramente... ciao!!!

sara ha detto...

hanno tagliato tutte le canzoni, come al solito, che scempio!!!!

Anonymous ha detto...

Be'..io sono Italianissimo e sono appena stato in India per un anno..ciò che posso dirvi è che il film era si bello..anche se nessuna delle canzoni era li..e con le canzoni anche alcune parti importanti del film sono saltate(lite in discoteca)...ma comunque sono molto conterò che film ahindi arrivano anche qui in Italia..meno male perchè mi manca l'india....consiglio per tutti...vedete "Jab We Met"(l'amore arriva in treno)...è uno dei film più belli..davvero...spero non taglino le canzoni in questo film..sono bellissime...

milleorienti ha detto...

Anche a me dispiace molto che abbiano tagliato le canzoni, ma vista la totale ignoranza della Rai e di Mediaset riguardo a Bollywood...beh, meglio questo che niente! Si tratta di alfabetizzare il pubblico itliano!
”Namastey London” a me è piaciuto, anche se capisco le perplessità di Sunil riguardo al messaggio tradizionalista contenuto nel film...del resto, Bollywood veicola spesso messaggi conservatori del genere, questo non è certo l'unico caso, ti pare Sunil?
Spero di sentirti presto, ciao!
Marco

Sunil Deepak ha detto...

I messaggi del film non erano solo conservatori. La caratterizzazione generale della figura di Jasmeet non era conservatore. La scena dove Arjun (indù) va alla moschea e parla con Imran (musulmano) del suo matrimonio e la possibilità che in una coppia due persone possono avere due religioni diverse senza dover convertirsi non era conservatore. Dall'altra parte, i messaggi troppo progressisti forse rischiano di allontanare il pubblico tradizionale per cui alcuni registi cercano un equilibrio!

Serena ha detto...

Giusto Sunil!
E' questa la bellezza dei film indiani secondo me: alla fine il giusto messaggio arriva nel cuore di chi sa capire! Dietro alla rappresentazione superficiale della tradizione che per forza un indiano deve sposare un indiano ci sono altre cose che la cultura indiana ci può insegnare!

milleorienti ha detto...

Caro Sunil, una precisazione: forse il personaggio di Arjun Singh non era hindu, bensì sikh, perché nella sua famigia in Punjab si salutavano con “Sat Sri Akal”, tipico saluto sikh. Questo spiegherebbe anche perché Arjun Singh viene mostrato anche all'uscita da una moschea. Un sikh può pregare anche in una moschea (oltre che in un gurwara e in un tmepio hindu), un hindu invece no. Non credi? Ciao,
Marco

Sunil Deepak ha detto...

Marco, in India i confini tra le religioni non sono sempre netti e chiari. Per esempio, molte famiglie indù crescevano il primo figlio maschio come un sikh per "servire il guru". Poi tra gli sikh vi sono diversi sottogruppi, alcuni come i Nanakpanthi, più vicini all'induismo. In questo senzo definire con chiarezza la religione di Arjun non è così semplice, ma poi non è ne anche tanto importante. Io lo collocavo più vicino allo spettro indù per certe immagini di dei in casa e per la cerimonia di matrimonio. Il primo guru dei sikh, Nanak, era partito con l'idea di trovare sinergie tra induismo e islam, ma poi i re mughal non l'hanno accolta bene e gli ultimi guru dei sikh e i loro figli sono stati assassinati dai re musulmani, per cui normalmente i sikh non vanno alle moschee, anche se un indù o un sikh lo può fare per accompagnare un amico. Avere i confini religiosi poco chiari significa che si può frequentare i luoghi di culto degli altri senza per questo sentire meno verso la propria religione. Faccio sempre fatica a spiegarlo perché in occidente tutto è (o sembra) ben definito, chiaro e logico! :-)

alessandra ha detto...

aiutatemi non sono riuscita a registrare su rai uno namastey london vorrei tanto rivederlo o comprare un dvd da chi lo ha registrato grazie

Anonymous ha detto...

QUALE LA MUSICA CHE ANNO MESSO IN CHIESA BY ALIS

Sunil Deepak ha detto...

La musica in chiesa: Hold my hands, il video si può vedere su Youtube:

http://video.google.it/videoplay?docid=3100275927990883479&ei=gW8bS9GYC4LY2QKA0_zrAw&q=songs+namastey+london&hl=it#

Anonymous ha detto...

ritengo che i film indiani siano bellissimi ,io sono nata in russia e li ce ne sono tantissimi peccato che l'ialia non comprenda la loro bellezza e le canzoni sono la parte migiore senza di loro il film perde tutto il suo fascino..un film molto bello che posso consigliare è om shanti om...

Post Più Letti

Camminare Diversamente: Libro - Passo Lento

Recentemente, Antonella Patete e Nicola Rabbi hanno scritto un libro, " Passo lento - Camminare Insieme Per l'inclusione ",...