In India, ogni volta che vi è un attacco terroristico, viene preso per scontato che è l'opera di terroristi islamici. Ma questa teoria del terrorismo islamico ha dovuto rivedersi quando è venuto fuori, due anni fa, che alcuni degli attacchi erano opere di gruppi indù contro i musulmani.
Sembra un paradosso che un'asceta indù che predica ahimsa (non violenza) contro tutti gli esseri viventi, che è vegetariano, può anche approvare o peggio, essere direttamente coinvolto negli attacchi terroristici, dove muoiono esseri umani. Quando sono usciti i primi rapporti delle persone che portano i vestiti arancioni (arancio è il colore della rinuncia in India, ed i sadhu o gli asceti che rinunciano ai loro beni materiali lo portano) coinvolti negli attacchi terroristici, il fenomeno è subito stato etichettato "Saffron Terrorism" (terrorismo arancione).
I partiti e i gruppi conservatori indù hanno lanciato un duro attacco contro la polizia e contro i media, dicendo che non era vero, che era solo un modo per screditare gli indù. Negli ultimi dieci anni questi gruppi sono diventati molto aggressivi e oramai qualunque articolo che critica qualcosa legata all'induismo riceve numerosi commenti ironici o palesemente intimidatori, accusando gli autori di essere "Psuedo-secularists" (falsi secolari), ciò è, "persone che ignorano i fondamentalismi religiosi dei musulmani e dei cristiani, per puntare il dito solo contro gli indù".
Tra le persone prese dalla polizia per alcuni di questi attacchi terroristici, c'era anche Swami Aseemananda (l'appellativo 'swami' si usa per gli asceti), già famoso nello stato di Gujarat come "salvatore della religione", uno che usava violenza per "bloccare le conversioni cristiane dei gruppi indigeni". I gruppi conservatori indù hanno detto che Swami era una persona santa, che erano tutte calunnie, ecc.
Ora è uscita una nuova storia sulla rivista indiana Tehelka di una confessione di Swami Aseemananda. Questa storia racconta che Swami si è trovato insieme ad un ragazzo musulamano nella prigione, che si chiama Kaleem, e che era sempre molto gentile e cortese con il Swami. Dopo un po' Swami ha chiesto informazioni sul ragazzo e ha scoperto era stato preso dalla polizia con il sospetto di essere un terrorista ed era stato torturato, a seguito di un attacco terroristico organizzato dal gruppo di Swami contro una moschea.
Swami ha voluto incontrare un magistrato per registrare la sua confessione ed ha scritto anche al presidente dell'India, "Sono swami Aseemananada, la persona che aveva motivato e organizzato diversi attacchi terroristici perché ero arrabbiato contro gli attacchi islamici contro i templi indù... L'incontro con questo ragazzo ha toccato la mia coscienza. Mi ha trasformato. Aveva tutti i motivi per odiarmi, ma mi ha mostrato solo amore. Dopo tutto, aveva sofferto tanto per qualcosa che era opera mia. Ho capito che l'amore tra due esseri umani è più potente dell'odio tra due comunità. Ho deciso di fare un pentimento ... vorrei incontrare i fondamentalisti islamici per spiegare a loro ..."
Non so quanti cuori potranno cambiare e trasformare, le parole di Swami. Dai gruppi conservatori indù sono subito levate accuse di tortura e di confessioni sotto pressione, ma le lettere scritte dal Swami non lasciano dubbi. Penso che cuori pieni di odio, diventano ciechi e sordi, non riescono a sentire niente che non è in linea con le loro idee. Ma forse almeno alcuni seguaci di Swami rivedranno il proprio modo di pensare. Spero.
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1 commento:
Caro unil, proprio qualche giorno fa ho scrito un post su questo argomento, sulle responsabilita' del terrorismo religioso in India. Avrei anche delle teorie sugli ultimi attenati di Mmbay.....
http://namasteoltre.blogspot.com/2011/01/sincretismo-impossibile.html
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