lunedì 15 agosto 2011

Il mio cuore dice si

Il ciclo di Bollywood continua con il film "Il mio cuore dice si" (titolo originale "Vivah", di Suraj R. Barjatya, India, 2006)  programmato per il sabato 20 agosto 2011 sera. "Il mio cuore dice si" è un film molto indiano e tradizionale nei suoi valori e tocca il tema dei matrimoni combinati in India.

Vivah - il mio cuore dice si

Spesso le persone in occidente pensano ai matrimoni combinati come qualcosa di negativo, come qualcosa che viene imposto alle persone, negandole la scelta libera del proprio partner. Invece la maggior parte dei giovani in India non vede i matrimoni combinati in questo modo.

Sicuramente quello che aspettiamo dalla vita dipende molto dalla cultura dove cresciamo. La cultura occidentale è molto più individualista dove si impara da quando si è piccoli ad essere autonomi e indipendenti. Per esempio, spesso i genitori vogliono che il loro bambino piccolo si abitui a dormire da solo e non nel letto con la mamma e il papà. Quando le persone crescono, aspettano di trovare la persona giusta che farà scintille nei loro cuori e che potranno amare.

In India, il valore principale che percepisci da quando sei piccolo è che sei parte di una famiglia, in caso di bisogno la famiglia si occuperà di te, ma anche quando la famiglia avrà bisogno, sarà il tuo dovere pensare alla famiglia. Nello stesso modo impari da quando sei un bambino che quando arriverà il momento la tua famiglia cercherà il tuo compagno di vita, potrai dire le tue opinioni e decidere chi ti piace e poi amerai quella persona.

E' vero che anche India sta cambiando, e spesso anche in India, sopratutto nelle città, i giovani vogliono sposare per amore, ma ancora oggi, spesso individualismo si mescola con le tradizionali e si cercano di salvaguardare alcuni aspetti della propria cultura mescolando con altri aspetti più occidentali.

Comunque, penso che il film, "Il mio cuore dice si" vi farà capire molto di più su come funzionano i matrimoni combinati, più di qualche spiegazione teorica.

Trama del film: Prem (Shahid Kapoor) è un manager e appartiene ad una famiglia ricca, a Nuova Delhi. Suo padre (Anupam Kher) vuole cercare una moglie con i valori tradizionali per Prem e gli chiede di andare a vedere Poonam (Amrita Rao), la nipote di un suo vecchio amico, Krishna Kant (Alok Nath) di una famiglia molto più modesta che vive a Mathura, una piccola cittadina non molto lontana da Delhi.

Vivah - il mio cuore dice si

Prem è un po' scettico che una ragazza così semplice gli piacerà ma comunque accetta la proposta di suo padre per andare a casa di Poonam.

Poonam aveva perso i genitori quando era piccola ed è cresciuta a casa di suo zio. A casa di zio ci sono anche la zia Rama (Seema Biswas) e la loro figlia Rajni (Amrita Prakash). Rajani è meno bella e meno brava a scuola di sua cugina, ma entrambe si vogliono bene come due sorelle. Invece zia Rama è un gelosa della nipote di suo marito.

Prem resta folgorato da Poonam e subito accetta la proposta del matrimonio. Anche lui piace a Poonam. Cosi il loro matrimonio non ha più ostacoli.

Poco alla volta i due iniziano a conoscersi meglio ed a innamorarsi. Rajni è felice per la sua cugina ma zia Rama si sente ancora più frustrata perché Poonam è riuscita ad avere uno sposo di una famiglia così ricca. Più il giorno del matrimonio si avvicina, più la zia Rama diventa polemica e aggressiva.

Il giorno del matrimonio, un fuoco divampa in casa e Rajni rischia di morire bruciata. Poonam sfida la morte per salvare la cugina e finisce con gravi ustioni. Ma Prem vorrà sposare una ragazza resa deforme dalle cicatrici delle ustioni?

Vivah - il mio cuore dice si

La casa di produzione Rajshri: Il film è stato prodotto da Rajshri, una casa di produzione dei film molto particolare di Bollywood.

La casa di Rajshri è nata nel 1947, l'anno dell'indipendenza dell'India, creata da Tarachand Barjatya, un seguace di Mahatma Gandhi. Negli sessanta anni della sua esistenza, loro sono rimasti fedele ad alcuni principi - esaltare i valori tradizionali indiani con dei film senza violenza e senza nudità, con delle storie semplici raccontate spesso con gli attori nuovi.

Così Rajshri productions ha presentato alcuni dei film più importanti del mondo di Bollywood - Dosti (Amicizia, 1964), Uphaar (Regalo, 1971), Chitchor (Rubacuori, 1976), Dulhan wohi jo piya man bhaye (Sposa sarà quello che piace al ragazzo, 1977), Maine Pyar Kiya (Mi sono innamorato, 1989) e Hum aap ke hain kaun (Chi sono per te?, 1994).

Alcuni degli attori più importanti di Bollywood, come Salman Khan a Madhuri Dikshit e Amitaabh Bacchan, hanno iniziato le loro carriere o il loro primo film importante con il Rajshri films.

Suraj Barjatya, il figlio del patriarca e fondatore Tarachand, ha iniziato a lavorare come regista nel 1989 con Maine Pyar kiya (Mi sono innamorato) nel 1989 e il film è stato un grande successo commerciale.

Il suo secondo film come regista, Hum aap ke hain kaun (Chi sono per te) nel 1994 è stato il primo film di Bollywood a trovare il successo in tutto il mondo ed è stato il più grande successo commerciale di Rajshri. Ricordo di aver visto questo film a Georgetown in Guyana, più di anno dopo che era uscito, e la sala era tutta piena. Alcuni teatri hanno continuato a proiettare questo film senza interruzioni per più di 3 anni.

In qualche modo, il grande successo di questo film è diventata la maledizione della casa di Rajshri.

"Hum aap ke hain kaun" presentava la storia di un matrimonio combinato. Molti critici l'avevano criticato come "un video di un matrimonio indiano che dura 3 ore" e il film aveva 22 canzoni. Purtroppo, dopo questo film, sembra che la casa di Rajshri non riesce a trovare altri soggetti per i loro film se non il tema del matrimonio combinato.

Penso che "Vivah" (letteralmente "Matrimonio" con il titolo italiano "Il mio cuore dice si") programmato per il 20 agosto sia riuscito meglio di diversi altri film girati da Casa Rajshri negli ultimi 10 anni, grazie sopratutto ai due attori principali - Shahid Kapoor e Amrita Rao. Immagino che per qualcuno, il film sarà troppo dolce, un po' come i dolci indiani che hanno tanto zucchero, ma se vi piacciono i film romantici, non resterete delusi.

Il film ha una delle mie attrice preferite di Bollywood, Seema Biswas, nel ruolo della cattiva zia Rama. Penso che sia una delle attrice più brave di Bollywood e che è un vero peccato che non trova ruoli migliori per il suo talento. Forse qualcuno di voi la ricorderà con la vedova Shakuntala nel film di Deepa Nair, Water (Acqua), quella che alla fine del film porta la bambina al treno di Gandhi.

Oltre ad essere una casa di produzione dei film, Rajshri è anche un'agenzia di distribuzione dei film e dei telefilm. La buona notizia è che tutti i film (e alcuni telefilm) di Rajshri sono disponibili online gratuitamente e se volete, possono essere scaricati a prezzi veramente modici - purtroppo solo alcuni di loro hanno i sottotitoli in inglese.

Per esempio, al sito di Rajshri, potete guardare il mitico "Hum aap ke hain kaun" con i sottotitoli in inglese (durata totale 3 ore e 18 minuti).

***

4 commenti:

Sarah ha detto...

Premettendo che è già la terza volta che riscrivo questo commento e fa un caldo bestiale...
Vorrei dire la mia sulla questione matrimoni combinati.
Lei ha perfettamente ragione a dire che i commenti degli occidentali sono spesso sbagliati sui matrimoni combinati, e mi fanno rabbia quelli che innalzano il loro grado di civiltà rispetto a quello orientale basandosi solo su questo e su altre cose inutili.
Come se in occidente non ci si sia passati...
Quello che forse io trovo di sbagliato in generale in occidente come in oriente e che i genitori non dovrebbero fare scelte al posto dei propri figli, non scelte che abbiano influenze ben più "gravi" che della loro educazione, credendo che le cose debbano andare così, credo che tutti debbano avere la possibilità di decidere del loro avvenire, anche se si tratta di partner, in fondo chi dovrà costruirsi una vita con quella persona non sono i genitori.
Poi vorrei tanto sfatare il mito per cui scrivono decine e decine di libri per cui quando le donne vanno in sposa, controvoglia, ciò che perdono è sempre e solo l'amore dell'uomo...sarà anche questo ma le donne non sognano solo l'amore sognano tante altre cose e forse potrebbero soffrire più per il vedersi negate queste possibilità che per l'amore.
Parole di una che l'amore non lo conosce ancora e di una femminista estremista? direi di sì...ma un fondo di verità c'è sempre.
Sarah


ps complimenti sempre per i suoi post

Sunil Deepak ha detto...

Cara Sarah, penso che i problemi nascono quando i genitori credono nei valori tradizionali e i figli credono in altri valori.

Succede in India e succede anche all'estero tra le famiglie degli immigrati.

Le critiche nascono, giustamente, quando i genitori non sanno adeguarsi ai tempi e usano violenza per imporre le loro opinioni sui figli. :)

CRIS Deviza ha detto...

Mi ha emozionata tonto il film " IL MIO CUORE DICE SI " . E davero un bel film . Mi piaciono tantissimo i film INDIANI , sono BELLISSIMI ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !

Sunil Deepak ha detto...

@CRIS - grazie per il commento :)

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