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martedì 14 agosto 2012

Nuovo ciclo di Bollywood su Rai Movie

Da 3-4 anni, quando arriva l'estate, iniziano a circolare i messaggi tipo, "Ma secondo te, quest anno faranno il ciclo Amori con.. turbanti su Rai Uno?" tra i fans di Bollywood.  Naturalmente nessuno sa rispondere a queste domande, ma come l'oracolo di Delfi, tutti cercano di indovinare.

In luglio, tra Rai Movie e Rai 4, avevano iniziato la trasmissione dei film di Bollywood. Si trattava di film già trasmessi su Rai uno negli anni passati. Comunque, per i fans di Bollywood, questo ciclo sembrava il segno che forse vi sarà un nuovo ciclo di "Amori Con.. turbanti" anche nell'estate 2012. Di fatto, in agosto il ciclo Bollywood è iniziato su Rai Movie, con un film ogni martedì, anche se questa volta il ciclo non ha un titolo specifico.

Il film di oggi (martedì 14 agosto 2012) è "Rab ne bana di jodi" ciò è, "Dio ha creato la coppia". Il titolo del film fa riferimento alla credenza indù che il matrimonio dura 7 vite e in ogni vita, il destino agisce in modo che la coppia può incontrarsi e sposarsi sempre, anche se tutto sembra contro di loro. In questo senso, il film ha un messaggio riguardo i matrimoni combinati che in occidente si accetterebbe difficilmente - cerchi e troverai amore nella persona che è stata scelta per te (ciò è all'interno del matrimonio).

Rab ne Bana di Jodi poster

Il film racconta la storia di Taani (Anushka Sharma). Il ragazzo che Taani ama e sta per sposare muore in un incidente alla sera del matrimonio. Suo padre, preoccupato che oramai nessuno vorrà sposare la sua figlia perché ha portato sfortuna, chiede un suo vecchio studente, Surinder Sahni (Shahrukh Khan) di sposarla. Suri, come tutti lo chiamano, è molto più vecchio di Taani. Mentre Taani è una ragazza moderna che vuole danzare e uscire fuori, Suri è un uomo di mezza età, timido e noioso.

Il film segue la coppia di neo sposi, la disperazione di Taani per una vita grigia e monotona e il fascino di Suri  per la sua bella e giovane moglie. Taani ama danza e vorrebbe partecipare in un programma di reality sulla TV. Anche Suri decide di travestirsi da Raj, un giovane danzatore, per avvicinarsi alla moglie. Taani si innamora di Raj suo partner nella reality, ma non sa che Raj e Suri sono la stessa persona.

Quando avevo guardato questo film insieme alla mia moglie, lei si era arrabbiata molto con il personaggio di Suri perché secondo lei, era molto ingiusto nei confronti di sua moglie.

Se guarderete questo film stasera, mi piacerebbe sapere, cosa ne pensate voi del comportamento di Suri!

A proposito, penso che questa volta il ciclo di Bollywood presenta i film nella versione interegrale, con le danze e le canzoni. Purtroppo ciò significa che i film finiscono molto tardi e se non siete in ferie, è difficile restare svegli fino alla fine. Comunque domani è ferragosto per cui, stasera potete rimanere svegli.

Non sono proprio sicuro se mi piace vedere tutte le danze e canzoni in questi film sulla TV! E' vero che in passato, avevo scritto che mi dispiaceva che tagliavano così tante scene e sopratutto danze e canzoni. Lasciatemi spiegare.

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Due settimana fa, avevo guardato parti del film "Dabangg" con Salman Khan. "Dabangg" (una parola difficile da tradurre in italiano, è un aggettivo che si riferisce ad una persona o un animale, di carattere indomabile, qualcuno che non accetta sconfitta e non sta zitta) aveva avuto il grande successo commerciale in India nel 2009.

Di solito, i film di bollywood sono molto lunghi e per la trasmissione in Italia nel ciclo Amori Con ..Turbanti, erano sempre accorciati. Per la trasmissione, spesso tagliavano intere scene e le canzoni. Invece quando ho visto Dabangg, sono rimasto un po' sorpreso perché, il film era in versione integrale, e non ero sicuro se mi piaceva questo fatto.

Mi avevano lasciato un po' perplesso queste sensazioni di disagio mentre guardavo Dabangg.

Poi, la settimana scorsa, hanno trasmesso "Guru", un film di Mani Ratnam, uscito 4-5 anni fa, ispirato dalla vita dell'industriale indiano Dhirubhai Ambani. Di nuovo, sembrava che non avevano tagliato le danze e le canzoni, anche se questa volta mancavano i sottotitoli durante le canzoni.

Un'altra volta, avevo questo senso di disagio, di fastidio durante queste scene. Avevo visto "Guru" quando era uscito e mi era piaciuto. Ancora oggi, ogni tanto mi piace ascoltare le sue canzoni. Allora perché non mi piaceva che la facevano vedere intera, doppiato in italiano?

Forse le nostre sensibilità culturali sono legate alla lingua che parliamo? Così quando vedo i film in hindi, penso che ho una sensibilità e un modo di ragionare diversi da quando li guardo in italiano? Ho cercato il DVD del film per guardarlo di nuovo in Hindi e questa volta guardare le danze e le canzoni era piacevole.

Penso che quando guardo i film in italiano, ragiono in maniera occidentale e non sono predisposto alla sospensione della storia per vedere una danza. Invece quando li guardo in hindi, capisco il ruolo delle canzoni e della danza come i momenti di approfondimento delle emozioni, e non come sospensione della storia. O vi sono altri motivi e meccanismi che stanno dietro il mio disagio? Magari qualcuno dei lettori che è un psicologo, potrà darmi qualche spiegazione riguardo a queste mie sensazioni!

Se guarderete "Rab ne bana di jodi", raccontatemi se è piaciuto vedere tutte le danze e le canzoni o se preferirete vederli un po' accorciati?

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Si è iniziato a parlare di globalizzazione solo negli ultimi 20 anni, ma penso che i film erano globalizzati molto prima. Il cinema di Hollywood era visto e copiato in tutto il mondo anche 50 anni fa.

Ma anche Bollywood era già globalizzato 50 anni fa, anche se ancora non era conosciuto in Italia. Per esempio, i film di Raj Kapoor come "Awara" (Vagabondo) e "Shri 420" (Signor ladro), usciti verso la fine degli anni 1950 erano famosi in diversi paesi del mondo. I paesi dell'Asia e del medio oriente guardavano i film indiani da sempre. Per esempio, il tema dei poliziotti corrotti è molto popolare nel mondo di Bollywood e una volta una mia amica indonesiana mi diceva che quando scoprono un poliziotto corrotto in Indonesia, li chiamano "poliziotto indiano".

Un po' come i ristoranti dove le cucine dei diversi paesi sono famose per le loro caratteristiche specifiche, anche per la globalizzazione, i film provenienti da diverse parti del mondo sono riconosciuti per le loro tematiche. Per esempio, i film indiani sono conosciuti per le storie d'amore dove predominano le emozioni e le famiglie. Invece i film cinesi sono conosciuti per le arti marziali. In questo senso, i film che non rientrano nelle categorie specifiche non trovano mercati fuori dai confini nazionali. Per esempio, i film indiani che non parlano di amori e di famiglie o i film cinesi che non parlano di arti marziali, fanno più fatica a trovare un mercato in altri paesi.

Oggi con internet e la globalizzazione economica, la tendenza verso la globalizzazione dei film continua. Una delle tendenze è quello di incorporare le caratteristiche specifiche del cinema di un paese negli altri paesi. Non è una tendenza nuova. Per esempio i western americani avevano le versioni italiane (spaghetti-western), cinesi (noodle western) e indiane (curry-western), complete di cowboy con i cappelli e i cavalli. I film western di Sergio Leone girati in Italia sono considerati i film di culto in tutto il mondo. Nello stesso modo, alcuni film di Bollywood tentano di copiare e assimilare i film cinesi sulle arti marziali.

Gli esempi dove lo stile bollywood è stato copiato e assimilato nelle tradizioni cinematografico di altri paesi non mancano. Recentemente leggevo di un nuovo telefilm arabo prodotto da un canale televisivo del medio oriente, con gli attori arabi, basati sul mondo di Bollywood. Il telefilm "Hindustani" racconta storie quasi-bollywoodiane, più adatte alle sensibilità arabe, ma con le danze e i vestiti di bollywood.

Anche il Brasile aveva il suo telefilm di bollywood Caminho das Indias, della quale avevo scritto qualche anno fa.

Buona visione di Rab ne bana di jodi stasera.

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venerdì 20 gennaio 2012

Migliori film di Bollywood nel 2011

Da diversi giorni pensavo ai film di Bollywood visti durante il 2011 per decidere quali film mi erano piaciuti di più e perché.

Alcuni dei grandi successi di Bollywood nel 2011 avevano anche alcuni dei nomi più famosi come Ajay Devgan, Shahrukh Khan e Salman Khan, ma erano noiosi con delle trame vecchie e prevedibili. Tra questo tipo di film c’erano - Ready, Bodyguard e Singham. Alcuni altri film come Ra.one e Don 2, avevano le premesse per essere dei film divertenti ma alla fine mi hanno deluso.

L’attore Salman Khan aveva perso un po’ del suo lustro negli ultimi anni. Poi, nel 2009 è arrivato il suo "Wanted" (Ricercato), un film masala, ciò è un film senza grosse pretese con un trama nel stile tipico di Bollywood. Ma era un film divertente e il suo grande successo aveva sorpreso un po’ tutti. Nel 2010, lui è tornato con "Dabang" (Senza paura), un altro film masala senza grosse pretese, ma divertente e di nuovo era tra i più grandi successi commerciali dell’anno. Così nel 2011, lui è tornato con due film nella stessa tradizione – "Ready" (Pronto) e "Bodyguard" (Guardia del corpo), nelle parti di eroe macho con le spalle larghe e pugni serrati, e anche questa volta i due film sono stati tra i più grandi successi commerciali dell’anno in India.

Personalmente mi erano piaciuti "Wanted" e "Dabang", ma ho fatto fatica a finire di guardare "Ready" e "Bodyguard". Comunque, altri film di Salman Khan nella stessa tradizione sono in programma per il 2012, e bisognerà aspettare per vedere se possono recuperare quella miscela magica di ingredienti illogici che stranamente riesce a trasportarti o saranno le solite storie difficili da guardare!

Shahrukh Khan è uscito con due film nel 2011 – "Ra.one", un film di fantascienza con Kareena Kapoor, e "Don-2", un film di azione con Priyanka Chopra. "Ra.one", nonostante i belli effetti speciali e una Kareena Kapoor in grande forma, era un film insipido e noioso. "Don-2" era leggermente meglio, ma non aveva il brio e l'energia del Don-1. Comunque entrambi i film hanno avuto un discreto successo commerciale per cui, per il momento SRK continua ad essere tra gli attori più importanti di Bollywood. (Qui sotto, una scena di Ra.one)

Migliori film di Bollywood nel 2011

Altri due attori, Akshay Kumar e Abhishekh Bacchan, hanno continuato ad avere difficoltà e i loro film non hanno trovato gli spettatori.

Invece il 2011 è stato l'anno dei piccoli film senza grandi nomi, ma che mi hanno colpito di più.Prima di tutto penso ai 3 film per i bambini che mi sono piaciuti quest anno. Nessuno di questi film ha avuto grande successo commerciale, ma tutti avevano belle storie raccontate in maniera simpatica.


I am Kalam (Io sono Kalam) raccontava l'amicizia tra un ragazzino costretto a lavorare in un ristorantino e un principe. Ambientato nei belli colori del deserto di Rajasthan, il film affronta diverse questioni serie legate ai bambii poveri in India, ma in maniera leggera e piacevole. Il film sembra una fiaba.

Migliori film di Bollywood nel 2011

Il secondo film sui bambini che mi è piaciuto era "Chillar Party"  (Gli spiccioli) che aveva un ragazzo venuto in città per lavorare, che trova posto in una vecchia macchina abbandonata nel cortile di un condominio. Il ragazzo è molto affezionato ad un cane che vive con lui.All'inizio vi sono problemi tra il ragazzo e gli altri bambini del condominio e per vendicarsi i bambini chiudono il cane del ragazzo in una macchina. La disperazione del ragazzo per non riuscire a liberare il suo cane cambia i loro rapporti. Poi un giorno arriva la polizia municipale per raccogliere i cani randagi per abbatterli e porta via il cane del ragazzo. I bambini del condominio decidono di fare "la marcia delle mutande" per attirare l'attenzione pubblica e per librare il cane. E' un film divertente che non parla direttamente del problema dei bambini poveri, ma lo fa indirettamente.

Il terzo film sui bambini, "Stanley ka dibba" (Il pranzo di Stanley) parla della solidarietà tra i bambini contro gli adulti più meschini. L'insegnante ingordo ruba il pranzo portato da casa dei bambini e prende di mira il povero Stanley che non porta mai il pranzo. I bambini fanno un piano per aiutare Stanley e per liberarsi dell'insegnante ingordo. Era un altro film semplice e simpatico.

Tra gli altri film del 2011 che mi sono piaciuti, vorrei nominare "I am" (Io sono) di Onir, uscito in anteprima al festival River to River di Firenze in dicembre 2010. Il film racconta 4 storie particolari - una donna divorziata che vorrebbe avere un figlio tramite inseminazione artificiale; una ragazza indù scappata con la famiglia dalla valle del Kashmir per paura dei fondamentalisti islamici, torna nella valle dopo 20 anni e incontra la sua amica d'infanzia; dopo la morte del patrigno, l'uomo ha il coraggio di raccontare alla madre che il patrigno aveva abusato di lui da bambino; e, un poliziotto con  la complicità di un ragazzo, intrappola gli uomini omosessuali per ricattarli e molestarli approfittando delle leggi contro la omosessualità in India. Il film raccontava storie che non si vedono nel cinema indiano, ma allo stesso momento, era un bel film con delle brave interpretazioni.

Migliori film di Bollywood nel 2011

Un altro film, piccolo ma bello, era "Soundtrack" (Colonna sonora), la storia di un musicista dj che diventa sordo e cade in depressione, e poi nonostante la sordità riscopre il suo gusto per la musica con l'aiuto di una ragazza sorda, la sua insegnante del linguaggio dei segni.

Ho sentito parlare molto di 2 film - Once upon a time in Mumbai (C'era una volta a Mumbai) e Shor in the city (Rumore nella città), molto apprezzati dalla critica e dal pubblico, ma non ho avuto l'opportunità di vederli.

Parliamo adesso dei 5 film che secondo me erano i migliori film di Bollywood nel 2011.


No one killed Jessica (Nessuno ha ucciso Jessica): Questo film è al quinto posto nella mia lista. Il film era basato su una storia realmente accaduta, quando in un bar della periferia di Delhi, il figlio ubriaco di un ministro, avevo ucciso con un colpo di pistola la giovane cameriera che si chiamava Jessica, quando essa aveva rifiutato di servirgli altro alcol perché era ora di chiusura. Anche se era successo davanti a tante persone, il potente personaggio si era assicurato l’immunità giudiziaria perché nessun testimone era disposto a testimoniare contro di lui. Dopo alcuni anni di processo, il ragazzo era stato dichiarato innocente "per mancanza di prove". Soltanto la campagna lanciata da alcuni giornalisti e il crescente indigno e proteste popolare avevano costretto il tribunale di riaprire il caso e alla fine il ragazzo era stato giudicato colpevole.

Migliori film di Bollywood nel 2011

Il film si gira intorno a due personaggi – Sabrina (Vidya Balan), la sorella maggiore di Jessica che cerca giustizia e Mira (Rani Mukherjee), una giornalista televisiva con le palle che vuole andare fino in fondo per scoprire la verità. Vidya Balan nel ruolo di Sabrina e Rani Mukherjee nel ruolo di Mira erano brave e credibili e il film ha trovato anche il consenso popolare. Si diceva che in India i film con soli personaggi femminili non hanno successo. Il successo commerciale di questo film ha sorpreso un po’ tutti. Anche l’attrice Rani Mukherjee che aveva smesso di ricevere offerte di lavoro da qualche anno, è tornata ad essere importante di nuovo.


Rockstar (Stella della musica rock): Il film del regista Imtiaz Ali è stato criticato dal pubblico e dai critici, ma secondo me non era così male. Il film inizia a Roma con il concerto del famoso rockstar di Bollywood (Randhir Kapoor). India non ha rockstar così famosi e avere migliaia di fans della musica di Bollywood a Roma è pura fantasia.

Migliori film di Bollywood nel 2011

Comunque se riusciamo a dimenticare questi dettagli, il film racconta la storia d'amore tra il giovane Jordan e Hir (Nargis Fakhri). Jordan vuole un'esperienza d'amore tragica perché pensa che per diventare bravo musicista è importante avere dei "dolori d'amore". Hir è innamorata di lui ma capisce che lui è ancora troppo immaturo e decide di sposare il ragazzo scelto dalla sua famiglia.

Si incontrano dopo tanti anni a Praga, ora lui è un cantante famoso e lei è in cura per depressione. La scintilla si riaccende e questa volta lui sa che è lei il suo vero amore, ma non potrà averla. Hir scopre di avere un tumore e le resta soltanto qualche mese di vita. Jordan è disperato, finalmente ha avuto il suo dolore d'amore.

Il film è raccontato come l'ago di un sismografo che si muove su e giù durante un terremoto, passando dal passato al presente, con degli sbalzi, che delle volte disorientano e distraggono. La caratterizzazione di Jordan non è molto lineare e la storia d'amore non è proprio avvincente. Ma nonostante tutto questo, il film ha un Randhir Kapoor in grande forma e una colonna sonora incredibile di A. R. Rahman che rende alcuni tratti del film veramente struggenti.


Zindagi na milegi dobara (Non avrai la vita un’altra volta): Era il secondo film del regista Zoya Akhtar, dopo il Luck by Chance (Fortuna per caso) uscito qualche anno fa, e che mi era piaciuto tanto. Il film racconta la storia di 3 amici che arrivano in Spagna per un periodo di vacanze da scapoli, prima che uno di loro si sposi. Il viaggio diventa l’opportunità per ciascuno di loro di guardare criticamente la propria vita per rendersi conto di quello che volevano diventare e quello che erano diventati.

Migliori film di Bollywood nel 2011

Girato in collaborazione con l’autorità turistica della Spagna, molti critici hanno scritto che il film era solo una promozione turistica di Spagna. Effettivamente sembra che dopo questo film, il numero di turisti indiani in Spagna ha avuto un’impennata. E’ vero anche che il film presenta una Spagna luminosa e bella, ma oltre alla bellezza dei locali, il film con una storia romantica e sull'amicizia tra ragazzi, è anche molto piacevole.

Con bella musica e danze, e attori come Hrithik Roshan, Abhay Deol, Farhan Akhtar e Katrina Kaif, il film è adatto per il ciclo estivo “Amori Conturbanti” su Rai 1.


The dirty Picture (Il film sporco): Questo era un altro film basato sui fatti realmente accaduti nel mondo del cinema indiano negli anni ottanta. Alcune attrici erano diventate famose nel mondo del cinema tamil per le loro danze suggestive  e le scene erotiche. Poi con successo popolare, dal cinema tamil, alcune di loro erano arrivate fino a Bollywood. La più famosa di queste attrici si chiamava Silk Smita, la quale era morta suicida a 36 anni.

Migliori film di Bollywood nel 2011

Il film racconta la storia di quelli anni, il mondo del cinema indiano dominato da alcuni attori di mezza età che sfruttano le giovani ragazze che desiderano diventare attrici e l’arrivo di una ragazza campagnola ma piena di sprint che poi diventerà Silk. Il film ha avuto un grande successo nel 2011, sia del pubblico che dei critici. Vidya Balan nel ruolo di Silk è il punto di forza del film - è disinibita, è provocatoria e domina ogni scena dove appare.

Il film è pieno di scene erotiche e di dialoghi a doppio senso, ma ciò nonostante Vidya Balan riesce a dare una strana dignità al personaggio di Silk, una donna piena di coraggio e orgoglio, che sa di essere sfruttata ma usa il proprio corpo per scioccare per il proprio vantaggio, per diventare più potente e popolare. La seconda metà del film, quando Silk perde il suo potere e la sua popolarità, fino al suo suicidio è meno bella, ma è difficile togliere gli occhi da Vidya Balan anche in questa parte.

Mi è piaciuto molto questo film e per questo è al secondo posto nella mia lista dei migliori film di Bollywood del 2011.


Delhi Belly (La diarrea di delhi): La frase “delhi belly” è usato soprattutto da stranieri che finiscono spesso con diarrea quando arrivano in India. E’ un film adolescenziale e molto maschile nel suo modo di vedere il mondo. I ragazzi usano le parolacce senza sosta e parlano continuamente di cacca e di scoraggine.

Migliori film di Bollywood nel 2011

Allo stesso momento è un film incredibilmente complesso con una ventina di personaggi, ciascuno molto particolare e diverso dagli altri. Tanti personaggi, ognuno inizia con la propria storia, e poi queste storie si collegano tra di loro con delle connessioni imprevedibili per creare un mosaico esilarante che somiglia un viaggio sulle montagne russe.

Il film è la storia di una partita di diamanti nascosti dentro una bambola russa che per caso viene scambiato con un campione di feci da portare ad un laboratorio di analisi. Mentre i malviventi seguono i diamanti, uno dei ragazzi che ha preso in prestito la macchina del papà di sua fidanzata, trova il suo amore della vita in un’altra ragazza seguita dal suo ex-fidanzato violento.

Le parolacce e le canzoni irreverenti del film avevano fatto scoppiare molte polemiche in India, ma è stato amato dai giovani. Penso che sia un film incredibile e giustamente si pensa che lo scrittore del film, Akshat Varma, vincerà tutti i premi per la migliore scrittura di Bollywood per il 2011.

Bisogna vedere il film 3-4 volte per capire la sua complessa trama. Penso che questo film sarà ricordato nella storia del cinema di Bollywood, come un film di culto dai giovani.

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Voi avete visto qualcuna di questi film? Vi è piaciuto? Quali sono i migliori film di Bollywood del 2011 secondo voi?


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lunedì 15 agosto 2011

Il mio cuore dice si

Il ciclo di Bollywood continua con il film "Il mio cuore dice si" (titolo originale "Vivah", di Suraj R. Barjatya, India, 2006)  programmato per il sabato 20 agosto 2011 sera. "Il mio cuore dice si" è un film molto indiano e tradizionale nei suoi valori e tocca il tema dei matrimoni combinati in India.

Vivah - il mio cuore dice si

Spesso le persone in occidente pensano ai matrimoni combinati come qualcosa di negativo, come qualcosa che viene imposto alle persone, negandole la scelta libera del proprio partner. Invece la maggior parte dei giovani in India non vede i matrimoni combinati in questo modo.

Sicuramente quello che aspettiamo dalla vita dipende molto dalla cultura dove cresciamo. La cultura occidentale è molto più individualista dove si impara da quando si è piccoli ad essere autonomi e indipendenti. Per esempio, spesso i genitori vogliono che il loro bambino piccolo si abitui a dormire da solo e non nel letto con la mamma e il papà. Quando le persone crescono, aspettano di trovare la persona giusta che farà scintille nei loro cuori e che potranno amare.

In India, il valore principale che percepisci da quando sei piccolo è che sei parte di una famiglia, in caso di bisogno la famiglia si occuperà di te, ma anche quando la famiglia avrà bisogno, sarà il tuo dovere pensare alla famiglia. Nello stesso modo impari da quando sei un bambino che quando arriverà il momento la tua famiglia cercherà il tuo compagno di vita, potrai dire le tue opinioni e decidere chi ti piace e poi amerai quella persona.

E' vero che anche India sta cambiando, e spesso anche in India, sopratutto nelle città, i giovani vogliono sposare per amore, ma ancora oggi, spesso individualismo si mescola con le tradizionali e si cercano di salvaguardare alcuni aspetti della propria cultura mescolando con altri aspetti più occidentali.

Comunque, penso che il film, "Il mio cuore dice si" vi farà capire molto di più su come funzionano i matrimoni combinati, più di qualche spiegazione teorica.

Trama del film: Prem (Shahid Kapoor) è un manager e appartiene ad una famiglia ricca, a Nuova Delhi. Suo padre (Anupam Kher) vuole cercare una moglie con i valori tradizionali per Prem e gli chiede di andare a vedere Poonam (Amrita Rao), la nipote di un suo vecchio amico, Krishna Kant (Alok Nath) di una famiglia molto più modesta che vive a Mathura, una piccola cittadina non molto lontana da Delhi.

Vivah - il mio cuore dice si

Prem è un po' scettico che una ragazza così semplice gli piacerà ma comunque accetta la proposta di suo padre per andare a casa di Poonam.

Poonam aveva perso i genitori quando era piccola ed è cresciuta a casa di suo zio. A casa di zio ci sono anche la zia Rama (Seema Biswas) e la loro figlia Rajni (Amrita Prakash). Rajani è meno bella e meno brava a scuola di sua cugina, ma entrambe si vogliono bene come due sorelle. Invece zia Rama è un gelosa della nipote di suo marito.

Prem resta folgorato da Poonam e subito accetta la proposta del matrimonio. Anche lui piace a Poonam. Cosi il loro matrimonio non ha più ostacoli.

Poco alla volta i due iniziano a conoscersi meglio ed a innamorarsi. Rajni è felice per la sua cugina ma zia Rama si sente ancora più frustrata perché Poonam è riuscita ad avere uno sposo di una famiglia così ricca. Più il giorno del matrimonio si avvicina, più la zia Rama diventa polemica e aggressiva.

Il giorno del matrimonio, un fuoco divampa in casa e Rajni rischia di morire bruciata. Poonam sfida la morte per salvare la cugina e finisce con gravi ustioni. Ma Prem vorrà sposare una ragazza resa deforme dalle cicatrici delle ustioni?

Vivah - il mio cuore dice si

La casa di produzione Rajshri: Il film è stato prodotto da Rajshri, una casa di produzione dei film molto particolare di Bollywood.

La casa di Rajshri è nata nel 1947, l'anno dell'indipendenza dell'India, creata da Tarachand Barjatya, un seguace di Mahatma Gandhi. Negli sessanta anni della sua esistenza, loro sono rimasti fedele ad alcuni principi - esaltare i valori tradizionali indiani con dei film senza violenza e senza nudità, con delle storie semplici raccontate spesso con gli attori nuovi.

Così Rajshri productions ha presentato alcuni dei film più importanti del mondo di Bollywood - Dosti (Amicizia, 1964), Uphaar (Regalo, 1971), Chitchor (Rubacuori, 1976), Dulhan wohi jo piya man bhaye (Sposa sarà quello che piace al ragazzo, 1977), Maine Pyar Kiya (Mi sono innamorato, 1989) e Hum aap ke hain kaun (Chi sono per te?, 1994).

Alcuni degli attori più importanti di Bollywood, come Salman Khan a Madhuri Dikshit e Amitaabh Bacchan, hanno iniziato le loro carriere o il loro primo film importante con il Rajshri films.

Suraj Barjatya, il figlio del patriarca e fondatore Tarachand, ha iniziato a lavorare come regista nel 1989 con Maine Pyar kiya (Mi sono innamorato) nel 1989 e il film è stato un grande successo commerciale.

Il suo secondo film come regista, Hum aap ke hain kaun (Chi sono per te) nel 1994 è stato il primo film di Bollywood a trovare il successo in tutto il mondo ed è stato il più grande successo commerciale di Rajshri. Ricordo di aver visto questo film a Georgetown in Guyana, più di anno dopo che era uscito, e la sala era tutta piena. Alcuni teatri hanno continuato a proiettare questo film senza interruzioni per più di 3 anni.

In qualche modo, il grande successo di questo film è diventata la maledizione della casa di Rajshri.

"Hum aap ke hain kaun" presentava la storia di un matrimonio combinato. Molti critici l'avevano criticato come "un video di un matrimonio indiano che dura 3 ore" e il film aveva 22 canzoni. Purtroppo, dopo questo film, sembra che la casa di Rajshri non riesce a trovare altri soggetti per i loro film se non il tema del matrimonio combinato.

Penso che "Vivah" (letteralmente "Matrimonio" con il titolo italiano "Il mio cuore dice si") programmato per il 20 agosto sia riuscito meglio di diversi altri film girati da Casa Rajshri negli ultimi 10 anni, grazie sopratutto ai due attori principali - Shahid Kapoor e Amrita Rao. Immagino che per qualcuno, il film sarà troppo dolce, un po' come i dolci indiani che hanno tanto zucchero, ma se vi piacciono i film romantici, non resterete delusi.

Il film ha una delle mie attrice preferite di Bollywood, Seema Biswas, nel ruolo della cattiva zia Rama. Penso che sia una delle attrice più brave di Bollywood e che è un vero peccato che non trova ruoli migliori per il suo talento. Forse qualcuno di voi la ricorderà con la vedova Shakuntala nel film di Deepa Nair, Water (Acqua), quella che alla fine del film porta la bambina al treno di Gandhi.

Oltre ad essere una casa di produzione dei film, Rajshri è anche un'agenzia di distribuzione dei film e dei telefilm. La buona notizia è che tutti i film (e alcuni telefilm) di Rajshri sono disponibili online gratuitamente e se volete, possono essere scaricati a prezzi veramente modici - purtroppo solo alcuni di loro hanno i sottotitoli in inglese.

Per esempio, al sito di Rajshri, potete guardare il mitico "Hum aap ke hain kaun" con i sottotitoli in inglese (durata totale 3 ore e 18 minuti).

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domenica 14 agosto 2011

E' Tempo di sognare - sogno di studiare

Non avevo visto prima il film di ieri, "E' il tempo di sognare" (titolo originale "Nanhe Jaisalmer" di Samir Karnik, India, 2007) per cui non so quali scene del film hanno tagliato nella versione italiana.

Penso che la parte più bella del film era la sua ambientazione nella città di Jaisalmer, in mezzo al deserto di Thar nello stato di Rajasthan in India, con i suoi belli palazzi e templi, i suoi cammelli e le sue persone con i loro vestiti colorati.

I film che parlano di grandi questioni sociali possono scegliere un modo realistico di far vedere i problemi, ma in questo modo, i film sono più come dei documentari e spesso non riescono ad attirare il grande pubblico.

Nanhe Jaisalmer - E' tempo di sognare

Per questo motivo, qualche volta i film che parlano di grande questioni sociali, scelgono un modo fiabesco di raccontare la storia, dove la realtà è addolcita e abbellita con le fantasie. Così il grande pubblico li può guardare senza sentire troppo l'angoscia delle situazioni reali che le persone affrontano nelle loro vite. Anche "E' il tempo di sognare" sceglie questa seconda via per raccontare il problema del lavoro minorile e la mancanza di educazione in molte parti dell'India.

Il film racconta la storia di Vikram Singh(interpretato da Dwij Yadav per la maggior parte del film, e da Vatsal Seth, nelle parti del film dove è un adulto) chiamato anche Nanhe Jaisalmer (Piccolo Jaisalmer) dai parenti e dagli amici. A casa, Nanhe ha sua mamma (Prateeksha Lonkar) e sua sorella Suman (Rushita Singh). Il quartiere di Jaisalmer dove abita Nanhe, è popolato da alcuni suoi amici piccoli e altri adulti, tra i quali lo zio Khema ji  che ama i sorsi di alcol (Sharat Saxena) e suoi amici Jassuji (Vivek Shaq) e Dhurjan Singh (Rajesh Vivek).

Nanhe lavora come una guida turistica e trasporta i turisti in giro sul suo cammello Raja. E' un ragazzo molto sveglio e capisce parole di 4 lingue diverse, ma è analfabeta. E' anche un grande fan di un attore di Bollywood - Bobby Deol.

Madam (Beena Kak), una ricca signora che abita in un antico palazzo, organizza lezioni serali di alfabetizzazione, vuole che Nanhe frequenti la sua scuola, per poi un giorno andare alla scuola vera, ma Nanhe non ne vuole sapere e preferisce andare a vedere i film e a masticare tabacco con gli amici, affinché un giorno incontra il suo idolo Bobby Deol e Bobby diventa lo stimolo per il suo cambiamento.

Dal punto di vista visivo, penso che il film si presentava molto bene e anche Nanhe (Dwij Yadav) era simpatico, anche se un po' troppo precoce come bambino con un modo di parlare non sempre adatto ai bambini. Gli altri attori, sopratutto Prateeksha Lonkar nel ruolo della mamma e Rushita Singh nel ruolo della sorella maggiore, non erano male.

Ma dal punto di vista della trama il film aveva alcuni buchi - far vedere una famiglia non poverissima, ma che può permettersi una vita dignitosa, dove la ragazza ha frequentato la scuola e il maschio non frequenta la scuola ma invece lavora, sembrava non molto credibile. In India spesso succede il contrario - i maschi frequentano la scuola mentre le femmine devono lavorare.

Anche la scena dove la famiglia di un possibile sposo per Suman viene a casa per vederla non era molto realistica perché loro non fanno nessuna domanda alla ragazza, non chiariscono niente prima di annunciare che Suman va bene come sposa per il loro figlio. Vi erano tante altre piccole cose simili, che rendevano la sceneggiatura un po' superficiale.

La figura del Madam (Geeta Kak), la signora benestante che insegna, sembrava essere modellata sulla figura di Gayatri Devi, la regina madre di Jaipur scomparsa alcuni anni fa, nel suo modo di vestirsi e di parlare.
Nanhe Jaisalmer - E' tempo di sognare

Per me, il buco più grande nella storia del film era far vedere che l'incontro con Bobby Deol era tutta una fantasia. Penso che sia poco credibile come succedeva nel film che in alcune scene il ragazzo non fantasticava solo sulla figura di Bobby Deol ma immaginava tante altre persone che gli stavano intorno, compreso le riprese di un film.

Per quanto riguarda la conversione del film in italiano, penso che l'episodio legato alla vendita del cammello poteva essere spiegato un po' meglio perché così come è stata presentato, non si capiva cosa era successo e perché.

Inoltre, la pronuncia di alcune parole indiane - sopratutto il nome di Nanhe stonava (nel film suonava come "nané" invece di "Nan - hé"). Inoltre la pronuncia del alfabeto indiano poteva essere migliorata, anche se è vero che diversi suoni usati in hindi mancano in italiano.

Tra le canzoni del film, che non conoscevo prima, mi è piaciuto di più quella che riprendeva alcuni versi di una canzone folkloristica molto popolare della zona, cantato dal vecchio musicista nel film, "Kesariya balama more, padharo mharo des" (Amore mio color zafferano, vieni nel mio villaggio - qui la parola zafferano è sinonimo di bellezza, un po' come dire "amore mio latte e miele").

In generale non mi piace Bobby Deol. Devo ammettere che in questo film non era troppo male e in alcune scene era quasi simpatico.

Non sono proprio convinto del messaggio finale del film che per i bambini poveri che non frequentano la scuola, è solo una questione della loro mancanza di interesse nello studio.

Penso invece che per molti bambini, la povertà è una grande barriera che non permette a loro di frequentare la scuola. Ignoranza dei genitori potrebbe essere un'altra causa importante.Nel film vi erano diversi bambini che lavoravano invece di studiare, ma film non parla di altri a parte Nanhe, e non approfondisce se anche gli altri bambini potevano avere accesso alla scuola e come?

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Shammi Kapoor

Stamattina è morto l'attore Shammi Kapoor. Aveva 79 anni e il suo vero nome era Shamsher Raj Kapoor. Era figlio dell'attore Prithviraj Kapoor, fratello di altri due attori famosi degli anni sessanta e settanta - Raj Kapoor e Shashi Kapoor, ed era sposato con l'attrice Geeta Bali. Altri membri di questa famiglia, più conosciuti oggi sono Rishi Kapoor, Ranbir Kapoor, Kareena Kapoor e Karishma Kapoor.

Ero un bambino quando Shammi Kapoor aveva iniziato a lavorare nei film. A quell'epoca, mi piacevano i film seri, e pensavo che lui era un attore frivolo e poco importante. Era solo nel 1966 con il suo film Teesri Manzil (Terzo piano) che finalmente ho iniziato ad apprezzarlo. Shammi era famoso per il suo stile vigoroso di danza che potrebbe essere definito come il stile "trema tutto", e che faceva pensare a Elvis Prestley.

Nel 1974, era uscito il suo primo film come regista, Manoranjan (Divertimento), ispirato dal musical francese Irma la Douce.

Era uno degli primi attori di Bollywood che si interessava di internet. Si era fatto un suo sito web e così mi ero messo in contatto con lui e circa 7-8 anni fa avevamo scambiato qualche email.

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venerdì 5 agosto 2011

PSBT: Documentari dall'India

Introduzione: La fondazione per le trasmissioni a scopo di servizio pubblico (Public Service Broadcasting Trust - PSBT ) è la più importante organizzazione non governativa in India che sostiene la produzione di film documentari sulle tematiche sociali. La missione dell'organizzazione è di lavorare per produrre materiale audiovisivo utile per il bene pubblico in India senza lasciarsi influenzare dalle considerazioni del mercato.

Allo stesso momento, la fondazione aiuta l'accesso ai lavori dei registi indiani indipendenti tramite trasmissioni televisive, organizzazione dei festival del cinema in India e partecipazione ai festival del cinema nel mondo.

La fondazione è nata nel 2000 con il sostegno di Prasar Bharati, l'ente governativo indiano radio-televisivo e di Ford Foundation, la fondazione americana. Personaggi famosi del mondo del cinema indiano come i registi Mrinal Sen, Adoor Gopalakrishnan e Aruna Vasudev e l'attrice Sharmila Tagore, hanno sostenuto la sua creazione e sono tutt'ora coinvolti nel suo Consiglio d'amministrazione.

Lavori prodotti da PSBT: Negli ultimi dieci anni, PSBT ha aiutato la produzione di oltre 400 film, i quali hanno vinto più di 100 premi nazionali ed internazionali.

Tra gli enti che finanziano PSBT e collaborano con essa, vi sono Doordarshan (TV pubblica indiana), International Public Television (Input TV, Australiana), Max Mueller Bhawan (Germania), Movies that matter (Olanda) e diverse organizzazioni delle nazioni unite come l'UNESCO.

I film sostenuti da PSBT e in fase di produzione comprendono tematiche molto diverse. Per esempio, tra i film in produzione vi sono - storia del cinema tamil, l'arte di chiacchierare di Calcutta, il sistema giudiziario indiano, urbanizzazione "illegale" nella capitale Delhi, ecc.

Si possono vedere gratuitamente online i trailor di molti documentari sostenuti da PSBT sul Film Store, mentre per vedere i film completi bisogna pagare una somma modesta (dopo la registrazione, potete vedere 3 film completi gratuitamente).

PSBT è interessata alle nuove collaborazioni per la distribuzione di suoi film e far arrivare questi film alle associazioni e ong che si occupano dei problemi dei paesi in via di sviluppo.

Su Kalpana, potete trovare maggiori informazioni riguardo alcuni film sostenuti da PSBT come Swayam.

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giovedì 28 luglio 2011

Si ricomincia - Amore porta fortuna

Bollywood torna di nuovo per il ciclo estivo su Rai Uno - Le stelle di Bollywood. Si dice che quest anno, il ciclo sarà più breve con 5 film. Il primo film del ciclo è "Amore Porta Fortuna" (titolo originale "Kismet Konnection" di Aziz Mirza, 2008) con Shahid Kapoor (che forse avete già visto nell'Amore arriva con il treno) e Vidya Balan.

Kismet Konnection Shahid Kapoor & Vidya Balan

Veramente non so perché hanno scelto questo film per il ciclo di Rai Uno, era un film romantico, un po' blando, senza grandi passioni.

Aziz Mirza, il regista del film, ha fatto i suoi lavori migliori tra il 1990 e il 2005 con film romantici leggeri senza grosse pretese come Raju Ban Gaya Gentleman (Raju è diventato un gentiluomo), Kabhi Haan Kabhi Naa (Qualche volta si, qualche volta no), Yes Boss (Si capo) e Chalte Chalte (Mentre camminavo).

"Amore Porta Fortuna" era ispirato dal film americano "Just my luck" (titolo italiano, "Baciati dalla sfortuna"), la storia di un ragazzo sfortunato che all'improvviso trova fortuna ogni volta che si trova nelle vicinanze di una bella ragazza.

Vidya Balan, una delle attrici più brave nel mondo di Bollywood oggi, non sembrava molto a suo agio in questo film, nella parte di una bella ragazza che lotta contro la distruzione di un centro comunitario. Shahid Kapoor invece è il costruttore che vorrebbe costruire un nuovo centro commerciale al posto del centro comunitario.

Invece, nel film mi era piaciuta l'attrice Juhi Chawla, in una piccola parte, quella di una zingara che racconta il futuro delle persone.

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PS, 29 luglio 2011: Sembra che Rai Uno ha cambiato il programma e questo film non andrà in onda domani 30 luglio!

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Nota: 23 agosto 2011: Doveva essere il primo film del ciclo sul Bollywood, invece l'avevano annullato. Ora è in programma per il prossimo sabato - 27 agosto 2011. Immagino che le persone che hanno visto "Il mio cuore dice si" e hanno apprezzato Shahid Kapur, saranno felici.

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domenica 1 maggio 2011

Le canzoni della pazzia

Amo la musica Baul, anche se spesso non capisco il significato di tutte le loro parole.

I Baul sono i cantori itineranti nelle aree rurali del nord est indiano, sopratutto nello stato di Bengala e anche nel Bangladesh. Letteralmente la parola Baul significa pazzo e le loro canzoni esprimono il loro desiderio di unirsi al Dio. Sono i pazzi di Dio, persone che esprimono la propria estasi mistica tramite la loro musica.

I Baul sono rappresentanti di una tradizione religiosa sincretica, con elementi dei Vaishnaviti (indù), sufi (musulmani) e tantrici buddisti. Il credo Baul non è scritto in nessun libro, ma si esprime soltanto nelle loro canzoni, che non si cantano nei templi o nelle moschee, ma in mezzo alle persone. Loro pensano che il Dio sta dentro gli esseri umani (maner manush) e predicano amore fraterno tra tutti gli esseri.

Ho conosciuto la musica Baul tramite il cinema di Bollywood negli anni sessanta, quando i registi bengalesi dominavano il cinema indiano, e la figura di Baul esprimeva il desiderio d'amore degli protagonisti. E' facile riconoscere i cantanti Baul nei vecchi film - sono sempre della persone, vestite con un toga arancione, con una semplice ektara nelle mani (letteralmente "una corda", lo strumento musicale con una corda usata spesso dai cantanti Baul), che cantano una canzone d'amore nei villaggi. Ho due canzoni Baul favorite da quelli anni:

(1) Aan milo, aan milo, aan sanware (Vieni a trovarmi, amore) dal film Devdas (1955) di Bimal Roy cantato da Geeta Dutt e Mannadey.

(2) Aaj sajan mohe ang laga lo (Amore abbracciami oggi) dal film Pyasa di Guru Dutt, una canzone struggente cantata da Geeta Dutt.

Esistono tre tradizioni o le linee principali dei Baul - (1) la tradizione originaria nata nel distretto di Birbhum nel Bengala, influenzato principalmente dal tantrismo Buddista e dal shaktismo (il culto della dea madre). (2) La tradizione Navadvipa, originata nei distretti di Nadia e Murshidabad, influenzata sopratutto dal Vaishnavismo (tradizione indù del culto di Vishnu). (3) La tradizione dei Fakir sampradaya legato all'islam e nato in Bangladesh.

I Baul possono essere sia i monaci mendicanti itineranti che le coppie sposate.

I Baul possono avere dei nomi indù o musulmani, ma il loro messaggio parla sempre di superare le differenze religiose e di cercare l'amore divino. Per esempio, la canzone del cante Baul, Chandan Khepa, disponibile all'archivio della musica Baul gestito da Sally Grossman dice:

"Lascia le tue recite della violenza
sono l'ostacolo più grande
se vuoi incontrare il Dio.


Lascia le tue differenze
guarda i libri sacri, guarda i veda
non vi sono differenze fra la Bibia e i Purana.


Ascoltatemi i musulmani, ascoltatemi gli indù
Allah e Hari non hanno religione
Ascoltatemi i facchiri e quelli che vivono nel mondo
non ci vuole molto per incontrarlo
basta aprire il cuore e l'anima
se volete incontrare il Dio."

Alcuni Baul portano i cappelli lunghi e i vestiti multicolori fatti di pezze di vari tessuti, e mi fanno pensare ai Rasta che si trovano in Africa e nei Caraibi. Non penso che vi siano dei legami formali tra i Rasta ed i Baul, ma forse per alcuni versi si somigliano.

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domenica 13 febbraio 2011

Bollywood 2010 - I film più significativi (ultima parte)

Questa è la terza e l'ultima parte della rassegna dei film più significativi di Bollywood nel 2010. In questa parte, si parla di film nuovi usciti tra il settembre e il dicembre 2010.

Settembre 2010 è iniziato con Dabangg (Indomitabile), il film di Salman Khan e la nuova attrice Sonakshi Sinha. Il film è la solita storia di un poliziotto, un po' corrotto, ma contro i veri corrotti e contro i malviventi. La caratteristica particolare di Dabangg è un Salman Khan esageratamente macho. Nonostante la vecchia storia, il film ha quel qualcosa che nonostante che sia il solito vecchio masala di Bollywood, per qualche strana ragione, riesce a creare la magia sullo schermo. Dabangg è stato accolto dal grande pubblico con molto entusiasmo ed è il più importante successo commerciale di Bollywood del 2010.

L'attore Salman Khan, che sembrava aver perso un po' del suo smalto negli ultimi anni, è diventato di nuovo la grande stella di Bollywood. Potete guardare il trailor e i gesti esageramente macho di Salman Khan sy Youtube, quasi una caricatura di come camminano e si muovano i veri uomini, e decidete se fa per voi!

Anjaana Anjaani (Sconosciuto, sconosciuta), il secondo film importante di settembre 2010, aveva la coppia, Ranbir Kapoor e Priyanka Chopra, e il film era ambientato in America. La storia di due giovani che incontrano mentre cercano di suicidarsi dal ponte Golden Gate di San Francisco e poi si innamorano, non era male, ma era prevedebile e insipida, e non ha avuto grande successo tra il pubblico. Invece mi è piaciuta molto la musica del film.

Ottobre: Ottobre aveva "Robot", il film costoso del regista Shanker con gli attori Ranikanth e Aishwarya Rai. Shanker è famoso per girare dei film molto costosi senza grandi storie. Robot segue la stessa linea. E' la storia di uno scienziato e il suo Robot che gli somiglia, con l'attore Rajnikanth nei due ruoli.

Poster, Robot Rajnikanth by Shanker

Rajnikanth è un icona del cinema tamil, venerato quasi come un dio da suoi fan. La versione tamil del film ha avuto grande successo, mentre la versione in Hindi non ha avuto altrettanta fortuna.

I film di Rajnikanth, attore ultra sessantenne, sono esempi classici dei film masala, pieni di gesti stilizzati e esagerati, storie improbabili e danze multicolori. Se riuscite a guardarli solo come uno spettacolo, senza cercare la logica nella trama, allora possono essere divertenti.

In ottobre sono usciti altri due film importanti - Aakrosh (Rabbia) con Ajay Devgan, Akshay Khanna e Bipasha Basu e Jhootha hi sahi (Che sia un bugiardo) con John Abraham e Pakhi. Entrambi i film, non erano gran ché e sono stati rifiutati dal pubblico e dalla critica.

Sempre in ottobre è uscito Do Dooni Chaar (Due volte due, quattro), un piccolo film di un regista sconosciuto, con due attori che erano famosi negli anni settanta, Rishi Kapoor e Neetu Singh (i genitori dell'attore Ranbir Kapoor nella vita reale), , è stato apprezzato dalla critica e dal pubblico. Il film racconta la storia di una coppia medio borghese alle prese con il sogno di comprare una macchina.

In novembre, è uscito Guzaarish (Richiesta) del regista Sanjay Leela Bhansali. E' la storia di un famoso mago diventato paraplegico dopo un incidente, che vorrebbe eutanesia. Il film mi è piaciuto molto anche se non concordavo con il suo modo di proporre la questione della morte dignitosa.

Con Hrithik Roshan nella parte del uomo paraplegico e Aishwarya Rai nella parte dell'infermiera, il film ambientato in una vecchia casa coloniale di Goa, è una poesia delle immagini, con dei colori meravigliosi e con delle belle interpretazioni degli attori.

Poster, Guzaarish by Sanjay Leela Bhansali

Secondo me, la premessa del film - un uomo che ha cercato di vivere la sua vita pienamente anche dopo l'incidente che l'aveva reso paraplegico, è oramai in fase terminale e desidera morire con dignità, poteva essere semplice ma importante. Invece, il film lo trasforma in qualcosa d'altro. Penso che il soggetto poteva essere trattato con meno melodramma. Comunque, il film merita di essere visto, anche se è stato rifiutato dal pubblico in India.

Novembre aveva anche una commedia un po' pazza, Gomaal 3 (Qualcosa di sospetto 3) con Ajay Devgan, Kareena Kapoor e molti altri attori. La storia del film riguarda due vecchi amanti che si erano separati da giovani, e che si incontrano da vedovi e che sognano di sposarsi. Ma i loro figli, non vanno d'accordo. E' un film per gli adolescenti con delle cretinate continue che gli fanno ridere. Il film è stato molto gradito dal pubblico, invece personalmente l'ho trovato un po' stupido.

Alla fine, novembre aveva un'altra commedia romantica, Break ke Baad (Dopo la rottura) con Imraan Khan e Deepika Padukone. E' la storia di due persone che sono insieme e che si amano da quando erano bambini. Una volta cresciute, i due sentono il loro rapporto più come un'abitutdine e decidono di sperimentare rapporti nuovi. Era un altro film insipido, con due attori belli e un po' di bella musica, anche se aveva alcuni momenti brillanti.

In dicembre ho visto due film che mi sono piaciuti.

Phas Gaye Re Obama (Sono in trappola, Obama) parlava dell'impatto della crisi economica mondiale sul lavoro di alcuni banditi in un distretto rurale dell'India. Uno dei banditi sta studiando l'inglese e sogna di emigrare in America. I banditi hanno poco lavoro, quando scoprono che c'è un ricco indiano venuto dall'America nella città. Lo rapiscono subito. Pensano di aver vinto la lotteria e sognano di diventare ricchi. Ma poi scoprono che l'uomo ha perso tutto nella crisi e sta fuggendo da una bancarotta. E' un film molto piacevole e divertente.

Il secondo film di dicembre che mi è piaciuto molto era "Band, Baaja, Baarat" (Orechestra, strumenti e processione del matrimonio). Dopo tante commedie romantiche insipide, alla fine il Bollywood è riuscito ad avere una bella commedia romantica come si deve.

Con due attori nuovi, Ranveer Singh alla sua prima apparizione e Anushka Sharma, l'attrice che è già apparsa in qualche film, BBB è la storia di due giovani che decidono di creare un'agenzia di matrimoni a Delhi.

Poster, Band Baja Baarat

Ho particolarmente gradito il sottofondo della storia, sulle differenze di classe nella società indiana. L'eroe è il ragazzo rurale che non sa parlare bene l'inglese ma è pieno di fiducia in se stesso, quasi il simbolo della nuova India emergente. La sua controparte è una ragazza che rappresenta la classica famiglia medio borghese di Delhi, ma anche lei rappresenta la nuova India.

Il linguaggio del film, tipicamente della zona ovest di Delhi, rende il film più autentico. Questi aspetti saranno difficili da apprezzare se uno non è di Delhi, e ancora di più con i sottotitoli o con il doppiaggio, ma in ogni caso il film è molto piacevole.

In dicembre è uscito anche Tees Maar Khan (Il casinaro) con Akshay Kumar e Katrina Kaif, del regista Farah Khan. Il film parlava di un grande ladro che fa finta di essere un regista del film per compiere una grande rapina in un treno. Il film è stato una grande delusione, nonostante una danza di Katrina Kaif, Sheila ki Jawani (la giovvinezza di Sheila) diventata molto famosa.

Tra i film usciti nell'ultimo quadrimestre del 2010, il mio consiglio è di guardare Band Baja Baarat, Guzaarish, Phas Gaye Re Obama e Dabangg.

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giovedì 20 gennaio 2011

Bollywood 2010 - I film più significativi (seconda parte)

Questa è la seconda parte della rassegna "Film di Bollywood più significativi del 2010". La prima parte di questa rassegna aveva preso in considerazione i film usciti tra gennaio e aprile, questo articolo prende in esame i film usciti tra maggio e agosto 2010.

A maggio 2010 tutti aspettavano l'uscita del nuovo film di Hrithik Roshan, "Kites" (Acquiloni). Diretto dal regista Anurag Basu, conosciuto per due film innovativi e di grande successo (Murder e Life in a metro), il film aveva un'attrice messicana, Barbara Mori con Hrithik, ed era stato pensato come il film che presenta Hrithik Roshan al mondo di Hollywood. Un film romantico ma noioso, è stato tra i più grandi disastri commerciali del 2010, ed è stato criticato duramente. Tutti concordavano che Hrithik è molto bello in questo film, ma la sceneggiatura del film è stata un disastro. Ho cercato di guardarlo ma dopo 30 minuti, anch'io ho perso la pazienza!

Kites - Bollywood 2010 Film più significativi

A maggio è uscito anche Badmash Company (Cattiva compagnia) del regista Parmeet Sethi con gli attori Shahid Kapoor e Anushka Sharma. Il film parlava di una banda di ragazzi che vogliono diventare ricchi, e si mettono nel mondo dei giochi d'azzardo. Invece, dopo diventano onesti per salvare per la ditta del padre di uno di loro. Il film non è stato un grande successo ma è stato gradito dai giovani. Comunque, non ho avuto l'opportunità di guardarlo, per cui non posso parlarvi molto di questo film.

Badmash Company - Bollywood 2010 Film più significativi

Giugno era il mese di due grandi film - Rajneeti e Ravaan.

Rajneeti (Politica) del regista Prakash Jha era un film con una lunga lista di stelle di Bollywood (Ajay Devgan, Ranbeer Kapoor, Katrina Kaif, Arjun Rampal, Manoj Bajpai e Nana Patekar) ed era un'interpretazione moderna dell'antica storia del Mahabharata, ambientata nel mondo delle lotte tra due rami di una famiglia per il potere politico.

Rajneeti - Bollywood 2010 Film più significativi

Alcune parti di questo film, mi facevano pensare vagamente alla saga del Padrino. Il film ha una storia con continui improvvisi colpi di scena e violenza, che dà poco tempo per pensare, ed è stato apprezzato sia dalla critica che dal pubblico. Rajneeti è stato uno dei più importanti successi commerciali di Bollywood nel 2010.

Rajneeti non è il solito film masala romantico di Bollywood e forse, le persone che non conoscono la realtà sociale indiana dello stato di Bihar faranno fatica a capire le sue sfumature. Ciò nonostante, il film merita di essere visto. La parte interpretata da Katrina Kaif verso la fine del film, una giovane vedova che decide di entrare in politica, sembra ispirata dalla figura di Sonia Gandhi.

Raavan (Raavan era il re cattivo nella storia di Ramayana, il libro sacro degli indù) è il nuovo film di Mani Ratnam con gli attori Abhishekh Bacchan, Aishwarya Rai, Suriya Vikram e Govinda. Il film aveva una vecchia trama, già vista molte volte con un ragazzo povero che per vendicare la morte di sua sorella, rapisce la moglie del cattivo poliziotto.

Raavan - Bollywood 2010 Film più significativi

Il film era innovativo per il trattamento dei due principali protagonisti - la capovolge, creando un certo disagio nello spettatore - presenta il ragazzo povero come il cattivo e il poliziotto come il buono e gioca con i pregiudizi urbani contro le persone rurali, povere, vestite male, e senza buone maniere. Così il film confonde il nostro senso di giusto e di sbagliato. Per la maggior parte dei film, il ragazzo povero è presentato come il cattivo, anche se povero, crudele e un po' matto matto, mentre il poliziotto è presentato come una persona civile, ben educata e buona. Nonostante le apparenze, è il povero più nobile e leale.

Ho trovato il film molto provocatorio, un film che ci costringe a ripensare ai nostri pregiudizi, perché non giudichiamo le persone per quello che fanno, ma per come si presentano e quanto ci assomigliano. Comunque, maggior parte dei critici e il pubblico generale in India, non hanno gradito il film, che è stato tra i disastri commerciali del 2010. Le critiche verso l'interpretazione di Abhishekh Bacchan erano particolarmente feroci, ma personalmente ho apprezzato la sua performance.

Da questo film, qui presento una delle canzoni, "Thok de killi" (Pianta il chiodo) che parla della ribellione dei diseredati contro i potenti, ma allo stesso momento, nella danza presenta le persone povere come dei diavoli, persone instabili e crudeli, a punto per confondere le nostre idee sul giusto e sullo sbagliato.

Ravaan era stato presentato al festival del cinema di Venezia nel 2010. Luisa Ceretto aveva scritto di questo film:
Autore tra i più prestigiosi di Kollywood, la Bollywood tamil, Mani Ratnam si cimenta con un testo che trae spunto dall'antico poema epico di Valmiki, Ramayana, uno dei capisaldi della letteratura e cultura indiane. Presentato in doppia versione, tamil, Raavanan, hindi, Raavan, la pellicola sin dalle prime battute coniuga egregiamente l'esigenza di intrattenimento con quella di cinema d'autore. I numeri musicali sono di straordinaria efficacia ed eleganza e non sono mai puro pretesto spettacolare, ma intrinsecamente funzionali alla vicenda. Nel raccontare e adattare la trama di quella preziosa opera (che narra di Rama e della sua sposa, Sita, la quale verrà rapita da Ravana, re dei Demoni), il regista tamil sposta l'azione ai giorni nostri in uno scenario naturale, vero e proprio co-protagonista della narrazione. Un paesaggio ripreso in tutta la sua magnificenza, dove scenari maestosi con specchi d'acqua, una fitta foresta e rapide si susseguono a gole e ponti sospesi, costringendo i protagonisti a procedere con cautela, modificandone profondamente la percezione e le certezze. Se Dev rappresenta il Bene e Veera il Male, nel film non vi è tuttavia alcuna raffigurazione manichea e la battaglia che si svolge è quella interiore, con se stessi, con le proprie paure, in un confronto costante con il punto di vista e la prospettiva dell'avversario, del nemico – è quel che accade, infatti, alla protagonista femminile -, nella possibilità, per dirla con le parole del cineasta, che possa esserci un Raavan, un lato oscuro, dentro ognuno di noi...
Luglio 2010 aveva 4 film significativi - I hate love stories, Udaan, Tere Bin Laden e Once Upon A Time In Mumbai. Inoltre vi erano due film deludenti ma con importanti stelle di Bollywood - Milenge Milenge e Khatta Meetha.

I hate love stories (Odio le storie romantiche) con i giovani attori Imran Khan e Sonam Kapoor, del regista Puneet Malhotra, era una commedia romantica, un po' insipida. Il film parla del romanzo tra due "amici" - lei che fa il costumista nel mondo di Bollywood e sogna il suo Shahrukh Khan, mentre lui che fa l'assistente regista e che non crede nell'amore.

I hate love stories - Bollywood 2010 Film più significativi

Insieme per girare un film in Nuova Zelanda, i due naturalmente scoprono l'amore. In mezzo c'è la solita incomprensione che allontana i due per un po', seguito dal solito "lieto fine". La storia del film era molto prevedibile.

Entrambi gli attori, sono figli d'arte - Imran è nipote del più famoso Aamir Khan, mentre Sonam è la figlia di Anil Kapoor, conosciuto in Italia per i film come The Millionnaire di Danny Boyle e per le serie televisive come "24 ore". Entrambi gli attori sono belli e sanno recitare decentemente. La musica del film non era male. Così un film senza grandi pretese, ma sopratutto un passatempo piacevole, ha trovato abbastanza spettatori per diventare un successo commerciale.

Udaan (Il volo) era la vera sorpresa del 2010. Il primo film di un nuovo giovane regista (Vikramaditya Motwane) allievo di Anurag Kashyap, con degli attori nuovi o poco conosciuti (Rajat Marmecha, Ronit Roy), era lontano dai canoni dei film di Bollywood, con una intensa storia di rapporti tormentati tra un adolescente che sogna libertà e un padre autoritario e violento. Il film ha incantato pubblico e critici.

Udaan - Bollywood 2010 Film più significativi

Rajat Barmecha nel suo primo film, nel ruolo del giovane Rohan e Ronit Roy (un attore che ha lavorato sopratutto nelle serie tv indiane) nel ruolo del padre, erano meravigliosi. Il piccolo attore, Aayan Boradia, nel ruolo del fratellastro Arjun, era molto naturale.

Udaan, presentato al festival di Caanes nel maggio 2010, sarà sicuramente candidato a diversi premi, sia come migliore film dell'anno che come migliori attori. Se cercate un film intenso e forte, che ispira un messaggio di speranza, non perdete Udaan.

Tere Bin Laden ("Senza di te Laden" o "Tuo Bin Laden") era un'altro piccolo film insolito del 2010 che ha trovato apprezzamento dal pubblico e dalla critica. Scritto e diretto da un altro giovane regista alle prese con il suo primo film, Abhishekh Sharma, il film è ambientato in Pakistan e il suo protagonista principale, è il cantante rock pakistano, Ali Zafar, alla sua prima apparizione nel mondo del cinema.

Tere Bin Laden - Bollywood 2010 Film più significativi

Nel film, Ali è un giornalista televisivo che sogna di immigrare in America, ma non riesce a ricevere il visto americano perché è percepito come un possibile terrorista islamico. Mentre sta girando un servizio sulle lotte dei polli, uno sport molto popolare tra gli uomini rurali in Pakistan, vede casualmente un contadino che è ossessionato dalle galline e che somiglia a Bin Laden. Così Ali elabora un piano per registrare un suo messaggio di minaccia verso gli Stati Uniti, così diventare famoso e riuscire a avere il visto americano.

Il film è di un regista indiano ma è ambientato in Pakistan e girato con il protagonista pakistano, per cui ha suscitato qualche polemica e non è uscito in Pakistan. E' una commedia irriverente e ironico verso la cultura islamica del Pakistan e verso la cultura americana.

Ali Jafar è stato apprezzato come attore e ha già ricevuto altre offerte dal cinema di Bollywood. Il nuovo attore, Pradhuman Singh, nel ruolo di Noora, il contadino che ama le galline alla follia e che sogna di diventare il campione della lotta dei galli e il commerciante più importante che vende le uova, ha trovato molto apprezzamento e ha ricevuto diverse offerte per continuare a impersonare Osama Bin Laden.

Secondo me, oramai tutti hanno un'idea delle persone musulmane che si vestono in maniera tradizionale - si dice che somigliano ai talibani, sono tutte percepite come possibili terroristi e suscitano un certo disagio in occidente. Il film aiuta a vederle come persone reali, magari delle volte un po' chiuse, magari un po' maschiliste e retrograde, ma comunque delle persone e non dei mostri. Solo per questo fatto, questo film merita di essere visto.

Once upon a time in Mumbai (C'era una volta a Bombay) del regista Milan Lutharia era ambientato nella Bombay dei primi anni settanta e racconta la storia del capo mafioso Sultan Mirza (Ajay Devgan), la sua storia d'amore con l'attrice Rehana (Kangana Ranaut) e il suo rapporto con il giovane Shoaib (Emraan Hashmi) che un giorno lo sostituirà.

Once upon a time in Mumbai - Bollywood 2010 Film più significativi

Il film basato sui personaggi realmente esistiti di Haji Mastan e Dawood Ibrahim, due mafiosi di Bombay, è stato apprezzato per la sua accurata ricostruzione dell'era passata, per le ottime interpretazioni e per la musica. Sicuramente questo film sarà tra quelli che vinceranno i premi di Bollywood per il 2010.

Milenge Milenge (Incontreremo) del regista Satish Kaushik aveva la grande coppia, Kareena Kapoor e Shahid Kapoor, conosciuta in Italia per L'Amore arriva con il treno (Jab we met). Milenge Milenge, è ispirato dal film hollywoodiano, Serendipity (Quando l'amore è magia), ma il problema principale era che questo film ha messo 4-5 anni per essere completato ed è stato percepito come un film datato e vecchio. Inoltre, nel film mancava la romantica magia di "Jab we met".

Milenge Milenge - Bollywood 2010 Film più significativi

Khatta Meetha (Amaro dolce) del regista Priyadarshan aveva Akshay Kumar con una nuova attrice Trisha. Il film parlava della corruzione che si è infiltrata nella vita quotidiana in India, e con il quale bisogna fare i conti anche per le cose più banali. Si dice che il film ha sofferto perché era stato percepito come una commedia mentre era un film serio. Comunque è stato rifiutato dal pubblico e dalla critica.

Khatta Meetha - Bollywood 2010 Film più significativi

Anche il mese di agosto aveva diversi film importanti - Aisha, Peepli Live, Lafangey Parindey, Aashayein e We Are Family.

Aisha del nuovo regista Rajshri Ojha con il suo primo film, era basato sul romanzo Emma di Jane Austen e aveva Sonam Kapoor con Abhay Deol. Ambientato nell'alta società di Delhi, il film parlava della giovane Aisha, delle sue ricche amiche e delle loro confusioni romantiche. Presentato come il primo "chick-flick" (film per le regazze) di Bollywood, il film era una passerella di belle facce, belli vestiti e grandi marche, senza molta sostanza.

Aisha - Bollywood 2010 Film più significativi

La parte romantica, tra Aisha (Sonam) e Arjun (Abhay) non era molto convincente, nonostante la bellezza di Sonam e la naturale simpatia di Abhay Deol.

Una delle canzoni del film, "Gal mithi mithi bol" (Dimmi parole dolci dolci) è diventato molto popolare e la si sentiva in tutti i matrimoni indiani della ultima stagione!

Peepli Live (In diretta da Peepli) è un piccolo film del neoregista Anushka Rizvi, prodotto da Aamir Khan, con attori quasi sconosciuti e ambientato in un piccolo villaggio. Il film toccava il tema del suicidio dei poveri contadini indebitati e del sensazionalismo delle notizie da parte delle televisioni in cerca di spettatori. Il film affrontava un tema serio in vena leggera, più come una commedia che alla fine lascia un sapore amaro in bocca e che fa pensare.

Peepli Live - Bollywood 2010 Film più significativi

Dopo Udaan e Tere Bin Laden, Peepli Live era il terzo film piccolo del 2010, diretto da un nuovo regista senza le grandi stelle di Bollywood, a trovare il grande successo di critici e di pubblico. In questo senso penso che possiamo dire che per il Bollywood il 2010 era l'anno di nuovi registi e piccoli film.

Gli altri tre film di agosto 2010, non hanno avuto molto successo.

Lafangey Parindey (Ragazzi perditempo) del regista Pradeep Sarkar, parlava del pentimento di Nandu (Neil Nitin Mukesh) un giovane boxer che fa anche il malvivente nel tempo libero, per aver investito e reso cieca Pinky (Deepika Padukone), una ragazza che sognava di partecipare ad un concorso di pattinaggio. Nandu decide di aiutare Pinky a realizzare il suo sogno, nonostante la sua cecità, e nel processo i due si innamorano affinché Pinky scopre la verità che è Nandu il responsabile del suo incidente.

Lafangey Parindey - Bollywood 2010 Film più significativi

Il film non era male anche se Neil non è molto appropriato per il ruolo del boxer rozzo proveniente da un barraccopoli.

Aashayein (Speranze) del regista Nagesh Kuknoor aveva John Abraham, ma era un film astratto e confuso sugli ultimi mesi di vita di un giovane che si chiama Rahul, quando lui scopre di avere un cancro ai polmoni e va a vivere in un centro dove incontra altre persone in attesa di morire.

Ashaayein - Bollywood 2010 Film più significativi

We are family (Siamo una famiglia) del regista Sidharth Malhotra, prodotto da Karan Johar, aveva 3 attori/stelle importanti di Bollywood - Kajol, Kareena Kapoor e Arjun Rampal ed era tra i film più attesi del 2010.

We are family - Bollywood 2010 Film più significativi

Basato sul film americano Stepmom (con Susan Sarandon e Julia Roberts), il film "We Are Family"era ambientato in Australia, ma non ha avuto molto successo, forse perché sembrava un film occidentale. Nelle famiglie allargate indiane con l'omnipresenza dei parenti vicini e lontani nella vita quotidiana, l'idea di una donna che cerca una nuova madre per i figli quando scopre di avere cancro per non lasciarli soli, era un po' strana.

E così finisce la seconda parte di questa analisi dei film più importanti del 2010. Nella prossima (ultima) puntata di questa rassegna, vi saranno i film usciti negli ultimi 4 mesi del 2010.

Potete leggere anche la prima parte di questo articolo, se l'avevate persa.

venerdì 7 gennaio 2011

Bollywood: Migliori film del 2010 (Parte 1)

L'anno appena concluso, come è stato per il mondo di Bollywood? Quali film usciti quest anno meritavano di essere visti e quali altri sono stati una delusione? Come consueto, vi presento la mia breve analisi degli film più importanti di Bollywood usciti nel 2010.

Questa prima parte della rassegna riguarda i film usciti tra gennaio e aprile 2010, e iniziamo con i film usciti in gennaio 2010.

Rann (Guerra): Il film del regista Ram Gopal Varma (Ramu) riguarda il mondo del giornalismo televisivo in India. Oggi in India vi sono più di 500 canali tv privati, dei quali più di 100 trasmettono solo telegiornali 24 ore su 24, in diverse lingue e dialetti indiani. Il film di Ramu parla di potere esercitato da queste tv e gli interessi che ne stanno dietro.

Rann, un film di R.G. Varma

L'idea di questo film è probabilmente partita nel novembre 2008, quando un gruppo di terroristi venuti dal Pakistan aveva preso in ostaggio la città di Mumbai (Bombay) per alcuni giorni.

Dopo la cattura/uccisione dei terroristi, il primo ministro dello stato di Maharashtra, sig. Vilasrao Deshmukh era andato a visitare l'hotel Taj Mahal, uno dei teatri del attacco terroristico e subito si era scoppiato uno scandalo. Qualche TV aveva filmato la vista del primo ministro statale Deshmukh, accompagnato dal figlio (attore Riteish Deshmukh) e dal regista Ramu, e aveva subito lanciato le accuse che il regista era andato a visitare l'hotel per vedere i danni creati dai terroristi perché voleva farne un film, che non gli interessava la tragedia delle persone uccise dai terroristi, ma che era uno sciacallo che voleva guadagnare dalla disgrazia degli altri.

La notizia era stata ripresa da altri canali televisivi e subito aveva infiammato le anime ferite dal attacco terroristico e alla fine, il sig. Deshmukh aveva dovuto dare le dimissioni dal ruolo del primo ministro statale. Ramu aveva cercato di chiarire che la sua presenza in quella visita era stato un fatto casuale senza nessuna premeditazione, ma nessuno gli aveva dato ascolto.

Il film Rann, non parla del attacco terroristico ma del mondo delle TV private che trasmettono notizie 24 ore su 24, e che delle volte "fabbricano" notizie o che le presentano in maniera sensazionale per guadagnare audience. Si tratta di un film serio con due buone interpretazioni di Amitabh Bacchan e di Ritesh Deshmukh. Questo film non ha i soliti ingredienti di bollywood, ciò è, danze, musica e una storia romantica, ma è un film coinvolgente, anche se non ha trovato successo commerciale in India.

Ishqiya (Innamorato): Il primo film del regista Abhishekh Chaubey, assistente e collaboratore del regista Vishal Bhardwaj, è stato il primo successo commerciale e critico del 2010. Il film racconta un triangolo d'amore insolito, condito di continui colpi di scena. E' la storia di due malviventi, Khalujaan (Naseeruddin Shah) e Babban (Arshad Warsi) e una allegra vedova, Krishna (Vidya Balan).

Ishqiya, un film di Abhishekh Chaubey

Ambientato in un piccolo villaggio del nord dell'India, il film usa il linguaggio rustico per parlare dell'amore di un vecchio furbo per una giovane e festosa donna, in apparenza modesta e timida, capace di cambiare personaggio per avere quello che vuole.

Tutti i tre protagonisti principali del film sono bravi, ma il film merita di essere visto sopratutto per Vidya Balan, nel ruolo della donna che sa quello che vuole dal mondo dominato dagli uomini. Comunque, questo film non è il solito melodramma alla Bollywood. Il film è stato presentato al festival del cinema River to River nel dicembre 2010 a Firenze.

Road to Sangam (La Strada al fiume): E' un film serio che racconta la storia di un'urna con le ceneri di Mahatma Gandhi sullo sfondo della comunità musulmana in una città del nord dell'India. Il film è ambientato a Allahabad, la città sacra dove incontrano i tre fiumi, Gange, Yamuna e la mitica Saraswati. Il punto d'incontro dei fiumi è conosciuto con il nome di Sangam (letteralmente, "incontro"), ed è il luogo privilegiato per l'immersione delle ceneri dei morti indù.

Road to Sangam di Amit Rai

Il film del regista Amit Rai è basato su un fatto realmente accaduto. Mahatma Gandhi aveva espresso il desiderio che alla sua morte, le sue ceneri fosse suddivise in piccole parti e disperse in diversi fiumi dell'India. Sembra che una delle urne con queste ceneri fosse rimasto in una cassaforte per molti anni e fu portata a Allahabad per l'immersione nelle acque del Sangam molti anni dopo.

Il film parla dell'esplosione di una bomba nella città di Allahabad e i sospetti della polizia che sia opera di terroristi islamici. Così parte l'offensiva contro i quartieri musulmani e diversi giovani sono presi dalla polizia per le interrogazioni. Nelle proteste della comunità musulmana, uno dei giovani perde la vita e la comunità musulmana dichiara lo sciopero di tutti i negozi gestiti dai musulmani affinché i poliziotti responsabili non saranno puniti.

Nel frattempo, il meccanico musulmano, Hashmat Ullah (Paresh Rawal) ha avuto incarico di mettere a posto il motore del vecchio camioncino che avevano usato per trasportare le ceneri di Gandhi e che vogliono usare anche il trasporto dell'ultima urna. Hashmat decide di sfidare lo sciopero e di aggiustare il motore, e così vengono a galla, le contraddizioni della comunità musulmana in India.

Pakistan era stato creato nel 1947 come il "paese dei musulmani", ma molti musulmani erano rimasti in India, perché i leader del congresso come Gandhi e Nehru avevano promesso a loro India come un paese aperto a tutte le religioni, senza discriminazioni. Nel film, la comunità musulmana accusa lo stato indiano di discriminazioni che sono peggiorate negli ultimi anni, dopo l'ascesa del fondamentalismo islamico, e ribadisce che le discriminazioni alimentano il fondamentalismo.

Da una parte, il film spiega le difficoltà dei musulmani moderati in India. Dall'altra, il film pone molte domande sul significato di essere musulmano in India, quando fa vedere persone che vivono in India ma danno più importanza a leader e idee del Pakistan e considerano la religione più importante dell'appartenenza ad una nazione.

Il nipotino di Mahatma Gandhi, Tushar Gandhi, ha una piccola parte nel film. Anche questo è un film serio, non adatto agli amanti del Bollywood tradizionale.

Altri film importanti di gennaio 2010 con le grandi stelle di Bollywood erano Pyaar Impossible (Amore impossibile) con Uday Chopra e Priyanka Chopra, Veer (Valoroso) con Salman Khan e Chance Pe Dance (Danza per caso) con Shahid Kapoor e Genelia D'Souza. Tutti i tre film sono stati rifiutati sia dalla critica che dal pubblico.

Il Film più importante di febbraio 2010 era My Name Is Khan (Mio nome è Khan) del regista Karan Johar, con un discreto successo commerciale e critico. Il film racconta la storia di un uomo musulmano, Rizwan Khan (Shahrukh Khan) affetto dal sindrome di Asperger (una forma di autismo), originario dell'India e residente in America. Rizwan si innamora di Mandira (Kajol), una vedova indù con un figlio, e vuole sposarla. Il fratello di Rizwan (Jimmy Shergill), non è contento che suo fratello vuole sposare una indù, ma Rizwan non lo ascolta.

My name is khan, un film di Karan Johar

Dopo 11 settembre 2001, la percezione verso i musulmani cambia in America. Il figlio di Rizwan e Mandira diventa bersaglio di altri ragazzi della scuola perché porta un cognome musulmano, e muore in un incidente. Rizwan inizia un viaggio per andare a cercare il presidente americano per dirgli che lui è un musulmano ma non è un terrorista.

Avevo visto il film in India, e l'avevo trovato interminabile nella seconda metà con l'eroe che visita le famiglie dei soldati neri morti in Afghanistan e aiuta le famiglie colpite dal ciclone Katrina. Invece mi era piaciuto abbastanza la prima parte del film.

Il film è stato doppiato in altre lingue ed è stato accorciato per la sua uscita in America e Europa. E' stato il film più popolare del anno in medio oriente e Pakistan.

Il film è uscito anche in Italia alla fine del novembre 2010, ma forse non ha avuto molto successo, anche se i giudizi dei critici non erano del tutto negativi. Per esempio, Giancarlo Zuppolo ha scritto nella sua recensione, "Karan Johar riesce a sviluppare i molteplici argomenti della diversità senza mai assumere toni predicatori e andando a toccare tutte le corde di un pubblico semplice ma non stupido. L'handicap mentale, la separazione all'interno dell'universo religioso del subcontinente asiatico, l'irrazionale caccia al musulmano scatenatasi dopo l'attentato alle Twin Towers entrano come temi forti in un film che non disdegna la scena strappalacrime così come, nella migliore delle tradizioni, la sequenza con tanto di canzone e di danza. In un film oversize come durata ma che scorre senza mai annoiare."

Altri film importanti del febbraio 2010 erano Toh Baat Pakki (Allora il matrimonio è fissato) con Tabu e Sharman Joshi, Teen Patti (Tre carte) con Amitabh Bacchan e Madhavan, e Khartik Calling Khartik (Karthik chiama Khartik) con Farhaan Akhtar e Deepika Padukone.

Marzo 2010 ha visto diversi film nuovi compreso Love Sex aur Dhokha (attori nuovi - Amit Sial, Anshuman Jha, Arya Banerjee, ecc.), Right Yaa Wrong (Giusto o Sbagliato) con Sunny Deol Konkana Sen e Irfan Khan, Athithi Tum Kab Jaoge (Ospite quando andrai via) con Ajay Devgan, Konkana Sen e Paresh Rawal e Well Done Abba (Bravo Papà) con Manissha Lamba e Boman Irani.

Tra tutti questi, il film più importante era Love, Sex aur Dhokha (Amore, sesso e tradimento) del regista Dibakar Banerjee. Il film affronta la nuova moralità tra i giovani indiani, influenzata dalle nuove tecnologie (cellulari, internet, ecc.), i media e le reti sociali come il facebook. Alcuni amici l'hanno definito un film scioccante e allo stesso momento, il film più innovativo di Bollywood del 2010. Purtroppo, non ho avuto l'opportunità di vederlo.

Tra i film di aprile 2010, mi è piaciuto molto il nuovo film del regista Aparna Sen, The Japanese Wife (La moglie giapponese).

Ambientato in un villaggio sperduto del Bengala negli anni prima dell'epoca dei telefoni cellulari e dell'internet, The Japanese Wife racconta la storia d'amore di un'insegnante del villaggio, Snehamoy (Rahul Bose) con la sua amica di lettere, Miyage (Chigusa Takaku) che vive in Giappone.

The Japanese Wife, un film di Aparna Sen

Snehamoy vive con sua zia (Mousami Chatterjee) e decide di sposare la sua amica giapponese a distanza tramite una lettera, è un rapporto che entrambi decidono di condividere anche se, probabilmente non ha nessun valore legale. Sua moglie Miyage deve badare a sua vecchia madre in Giappone. I due scambiano regolarmente lettere e qualche dono. Qualche volta Snehamoy cerca di parlare con la moglie al telefono ma sua moglie conosce poco inglese e fa fatica a capire l'accento indiano del marito.

Nella casa di Snehamoy arriva Sandhya, una giovane vedova (Raima Sen) con il suo giovane figlio. In un momento di debolezza, Snehamoy ha un contatto con Sandhya, ma poi pieno di senso di colpa, confessa tutto a sua moglie.

E' un film molto poetico sul senso dell'amore, anche se penso che le generazioni di oggi, in India come in Italia, faranno fatica ad accettare un rapporto d'amore a distanza, fatto solo di sentimenti senza la fisicità. Ovviamente il film non è il solito film romantico di Bollywood, ma mi è piaciuto molto. Il film è stato presentato anche al festival del cinema River to River a Firenze in dicembre 2010.

Housefull: Il secondo film più significativo dell'aprile, Housefull era il primo vero film "masala" di Bollywood del 2010 che ha anche avuto successo commerciale. Il trama del film era contorto e non molto logico, ma era pieno di danze, colori e balli.

Housefull, un film di Sajid Khan

Arush (Akshay Kumar) è uno che porta sfortuna e lavora in un casinò per assicurare che nessun cliente vinca troppo. Lui arriva a Londra da suo amico Bob (Riteish Deshmukh) e da sua moglie Sheetal (Lara Dutta) che lavorano in un casinò. A Londra, Arush si sposa con Devika (Jia Khan) figlia del padrone del casinò, ma poi scopre che sua moglie è innamorata di un ragazzo inglese e che aveva sposato Arush solo per far contento suo padre (Randhir Kapoor). Devika va via con il suo ragazzo inglese e Arush rimasto da solo, si innamora di Sandy o Saundarya (Deepika Padukone). Nel frattempo, papà di Sheetal (Boman Irani) arriva dall'India. Per un disguido, Papà di Sheetal pensa che sua figlia è moglie di Arush, e che i due hanno un bambino. Tutti accettano di stare al gioco. Bob fa finta di essere il maggiordomo e Saundrya diventa la balia di un bimbo rubato a una signora d'origine africana. Inoltre, Papà di Sheetal è un sonnambulo.

Se non avete capito niente del trama, non è molto importante. Per confondere ulteriormente, nel film vi sono anche i reali inglesi, tra il principe Carlo, la regina Elisabetta e Camilla. Se potete guardare questo film senza cercare di trovare qualche senso di logica, il film vi piacerà.

Altri film importanti dell'aprile 2010 erano Prince (Principe) con Vivek Oberoi e Dia Mirza, e Paathshaala (Scuola) con Shahid Kapoor. Entrambi questi film sono stati rifutati dalla critica e dal pubblico.

***

mercoledì 8 dicembre 2010

I fiumi del cinema indiano a Firenze

Finalmente dopo tanti anni ieri sono riuscito a andare al festival del cinema di Firenze. Il festival River to River organizzato sotto la guida di Selvaggia Velo è il più importante appuntamento annuale con il cinema indiano in Italia che offre la possibilità di vedere il meglio del cinema d'arte indiana e di incontrare i suoi protagonisti. Per esempio, quest anno si ha la possibilità di vedere i lavori più importanti di tre registi bengalesi, Satyajit Ray, Aparna Sen e Onir. Sen e Onir sono presenti al festival con i loro ultimi film, insieme al Rahul Bose, il protagonista comune di questi film.

Inoltre, il festival offre la possibilità di vedere alcune delle novità del mondo di Bollywood in versione integrale (con le canzoni e la musica) e con i sottotitoli in italiano. I film più importanti in programma quest anno comprendono Ishqiya di Vishal Bhardwaj, Love Aaj Kal di Imtiaz Ali (con Saif Ali Khan), Rajneeti di Prakash Jha e Peeple Live di Anusha Rizwi.

Oramai il festival sta per concludere, ma se volete siete ancora in tempo per vedere qualche film importante. Il programma completo lo potete trovare sul sito di River to River Festival. Ho perso la prima parte del festival e mi dispiace molto sopratutto per aver perso la prima europea di Iti Mrinalini del regista e attrice, Aparna Sen e un film in lingua marathi, Maati Maay di Chitra Palekar, della quale avevo sentito parlare molto. Comunque, sono contento che alla fine ho potuto vedere almeno alcuni film.

Ieri, martedì 7 dicembre, ho parlato con il regista Onir. E' stata una conversazione molto interessante perché abbiamo parlato di un tema che mi sta al cuore - il tema dell'emigrazione. Stasera Onir presenterà il suo nuovo film I Am (Io sono) che dovrebbe uscire nelle sale in febbraio 2011. Ho contribuito anch'io a questo film, in quanto ho tradotto parte dei sottotitoli in italiano. Comunque non voglio anticipare altro, nei prossimi giorni scriverò di questa discussione. Oggi, 8 dicembre, spero di parlare anche con Rahul Bose e Aparna Sen.

Invece oggi voglio scrivere brevemente di film visti ieri.

Minimo Maharaja di Franco La Cecla è un lavoro in corso, ciò è un film non ancora completo, che presenta un piccolo ex-re di un piccola città di periferia in Gujarat. Lo spezzone presentato al festival parla sopratutto di una serata di canti organizzata dall'ex-re sulla storia e le imprese dei suoi antenati. Le spiegazioni di La Cecla, dopo il film sulla lingua Pingala usata per scrivere le storie famigliari dei reali locali, erano molto interessanti. Tra i collaboratori, il film riporta anche il nome del amico Dennys.

Mumbai. La cour des Peintres di Louise de Champfleury e Dominique Dindinaud, era sulla preparazione manuale di una grande tela per pubblicizzare il nuovo film di Karan Johar (Il mio nome è Khan), una arte in via di estinzione. Oramai i manifesti creati digitalmente hanno sostituito completamente le tele dipinte manualmente. Mentre proiettavano questo film, parlavo con Onir, per cui ne ho visto solo una parte.

Grant St. Shaving Co. (15') di Payal Sethi era primo dei 4 cortometraggi del pomeriggio sul tema dell'identità. Il film racconta un pomeriggio di ricordi a New York, quando un anziano venuto dall'India per visitare la sua figlia, va in giro per la città insieme a un fattorino e continua a vedere nei negozi e nelle strade, il fantasma di sua giovane moglie scomparsa molti anni fa. E' un film tenero e dolce.

Grant St. Shaving Co. by Payal Sethi

Looking For You (12') di Cary Rajinder Sawhney è ambientato in Inghilterra e in qualche modo somiglia al Grant St. Shavig Co. Con un linguaggio sintetico ma efficace, il film racconta la storia sul tema della reincarnazione.

Un uomo di mezz'età d'origine indiana accompagna la moglie per le compere e viene avvicinato da una giovane donna che lo avvicina, lo guarda in modo strano e dice, "Avevi detto che saresti venuto a prendermi. Sono salita sul treno e mi hanno ucciso." L'uomo ha uno strano flash, una visione di se stesso vestito in una kurta bianco insieme alla giovane donna. Intanto torna la moglie e lui torna a casa un po' perturbato. Poi vede la giovane donna ancora fuori dalla sua casa, che gli ripete le stesse cose. Questa volta la sua visione è dei giorni della separazione tra l'India e Pakistan, e dei disordini violenti tra gli indù e musulmani. La giovane donna si aggrappa a lui e piange disperata, è ancora intrappolata nei ricordi. Arriva una funzionaria che porta via la ragazza piangente, forse è scappata dai servizi psichiatrici.

Looking for you by Cary Rajinder Sawhney

The Road Home (21') di Rahul Gandotra riguarda Pico, un ragazzo di origine indiana, nato e cresciuto in Inghilterra che si trova in una scuola collegio molto prestigiosa nelle montagne in India. Il ragazzo con la pelle bruna, non si sente indiano, non sa parlare hindi, non vuole mangiare cibo speziato e parla con l'accento inglese, ma il colore delle sua pelle significa che per tutti lui è un ragazzo indiano. Il film è la storia di un giorno, quando Pico decide di scappare dalla scuola per tornare in Inghilterra e le persone che lui incontra.

La giovane ragazza francese dice a Pico, "Puoi essere entrambi, inglese e indiano", mentre il tassista dice, "E' il tuo destino, sei scuro di pelle e devi accettarlo che per tutti tu sarai indiano".

Road to Home by Rahul Gandotra

E' il film che mi ha stimolato di più per riflettere sull'identità. Il film parla di questioni che la maggior parte dei giovani emigrati, nati in Italia o venuti qui da piccoli, sperimentano sulla propria pelle. Anche se loro si sentono molto italiani, anche perché è l'unica patria che hanno mai conosciuto, comunque la prima domanda che le persone si fanno a loro è spesso, "Di quale paese sei?". In qualche modo, penso che la questione riguarda anche tutti i bambini di pelle scura o con la fisionomia non europea adottati in Italia.

Il quarto e ultimo cortometraggio di ieri era Kharboozey (19') di Rizwan Siddiqui. C'è un proverbio indiano che riguarda le kharboozey (meloni) - dice che si cambiano il colore come i camaleonti secondo a chi li vicino. Il film riguarda l'identità mussulmana in India, dove per paura di essere oggetti di violenze, due uomini mussulmani quando passano da una zona abitata da indù, fanno finta di essere indù. I due uomini che condividono un passaggio in un risciò, non si fidano uno del altro e del uomo che guida il risciò, e per non destare sospetti raccontano storie razziste contro i mussulmani.

Rizwan Siddiqui and Selvaggio Velo in Florenze, River to River Festival

Penso che il film sarebbe stato più interessante e efficace se finiva al momento quando i due uomini si incontrano inaspettatamente presso la casa di un famigliare. Invece il film continua con le immagini in bianco e nero delle persone mussulmane mescolate con immagini di esplosioni e morti, e poi alcune spiegazioni finali che i due l'avevano fatto per salvaguardarsi perché oramai il nome dell'islam è visto come sinonimo di bombe e terrorismo.

Ho parlato con Rizwan. Lui è di Lucknow e ha lavorato presso un'agenzia di pubblicità a Nuova Delhi. Lui continua a vivere e lavorare tra queste città. Kharboozey è suo primo film, realizzato con mezzi molto limitati a Lucknow, ed ha già guadagnato apprezzamento presso un festival del cinema in India. "Non ho piani per il futuro, preferisco non fare i piani. Voglio vivere quello che sarà. Sono una persona molto sicura e non mi piace pianificare", Rizwan ha detto, sottolineando il suo rapporto con la sua città natale, "mi piace andare in giro sulla mia moto con mai moglie e due figli, mi piace che dove vivo tutti conoscono il mio nome, il mio fruttivendolo conosce i nomi dei miei figli, questo rapporto con le persone con i luoghi è la cosa più importante per me."

Dei 4 cortometraggi visti ieri, i primi due parlavano di identità nel senso personale o privato, mentre gli altri due parlavano di identità sociale. Per quanto riguarda il linguaggio cinematografico, penso che i primi tre film erano molto più sofisticati, mentre il film di Rizwan era un po' più "raw". In modo diverso ho apprezzato tutti i film, ma mi ha stimolato di più il film di Rahul Gandotra, "The Road Home".

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