Ero partito con l'idea di lavorare in qualche zona rurale isolata, con le persone più emarginate e povere. Pensavo che mi piacerà vivere in mezzo ai gruppi indigeni e lavorare con loro. In questi mesi, ho viaggiato molto, visitando diversi gruppi e progetti. Ho conosciuto molte persone belle e ho fatto alcuni amici nuovi. Ma ogni viaggio è anche un viaggio interno, e da queste esperienze ho imparato qualcosa di più su me stesso e su quello che desidero.
In questo post, voglio condividere con voi alcuni appunti di questo mio girovagare.
STATI DELL'INDIA VISITATI
India è suddivisa in diversi stati. Ogni stato può essere paragonato ad una delle regioni italiane, anche se gli stati indiani sono molto più grandi e popolosi. Diversi stati indiani hanno più popolazione di tanti altri paesi indipendenti. Per esempio, lo stato di Uttar Pradesh con più di 200 milioni di abitanti e lo stato di Madhya Pradesh con circa 75 milioni di abitanti, sono più grandi di molti paesi.
La seguente mappa mostra gli stati che ho visitato (in rosso) fin'ora: Delhi, Haryana, Uttar Pradesh, Madhya Pradesh, Chattisgarh e Himachal Pradesh.
In ogni stato ho visitato diverse realtà tra associazioni, movimenti, organizzazioni e i loro progetti. Ho già scritto su questo blog della mia visita all'ospedale della dott.sa Brigeetha a Lucknow e della visita alle persone che lavorano con i popoli indigeni a Kesla in Madhya Pradesh.
Oggi vi voglio parlare delle due altre esperienze significative - l'ospedale della JSS a Ganiyari nello stato di Chattisgarh e il progetto di SHARE nello stato di Himachal Pradesh.
L'OSPEDALE JSS A GANIYARI (CHATTISGARH)
L'ospedale JSS è nato nel 2001 quando 4 coppie di giovani medici indiani pieni di idealismo hanno deciso che volevano lavorare per e con i gruppi indigeni che vivono nel distretto di Bilaspur. Le autorità distrettuali avevano messo a loro disposizione alcuni edifici abbandonati di una vecchia fabbrica situata a circa 25 km dalla città di Bilaspur, nel villaggio di Ganiyari.
La zona di Ganiyari è circondata dalle foreste e dalle colline, dove vivono molti gruppi indigeni, tra i quali i più numerosi sono i Gond e i Baiga. Una parte della foresta è dentro una zona protetta di un parco naturale dove si trovano anche le tigri e gli elefanti, oltre a tanti altri animali e uccelli.
JSS ovvero Jan Swasthya Sahayog (Collaborazione dei Popoli per la Salute), gestisce un piccolo ospedale con circa 60 posti letto e 4 centri sanitari periferici nelle comunità indigene. Inoltre, hanno un piccolo centro di formazione per il personale sanitario paramedico.
L'ospedale JSS è diventato famoso in tutto lo stato per l'alta qualità del suo servizio. I malati vengono da loro per farsi curare anche da altri distretti. Ogni giorno arrivano centinaia di nuovi malati agli ambulatori dell'ospedale. E' come un grande pronto soccorso con delle lunghissime liste d'attesa.
Ho parlato con alcuni di loro e chiesto perché stavano li ad aspettare per dei giorni quando vi erano tanti altri ospedali governativi, meno affollati e più vicino a dove abitavano? Tutti mi hanno risposto che nell'ospedale della JSS vi sarà qualche che li guarderà con attenzione e cura, e che saranno trattati con dignità, come delle persone!
I centri periferici di JSS coprono tutti i villaggi circostanti e hanno 1-2 infermieri e alcuni paramedici. Questi centri rispondono ai bisogni urgenti della popolazione. Inoltre, ogni villaggio della zona coperta ha un piccolo centro di salute comunitario seguito da un agente comunitario.
A JSS mi hanno proposto di occuparmi del programma lebbra e di avviare un programma di riabilitazione su base comunitaria nei villaggi. Lavorare in un progetto simile era il mio sogno. Invece a Ganiyari ho avuto paura all'idea di vivere in quella zona, lontano da tutto e da tutti. Subito ho pensato che avevo paura perché in quei giorni ero rimasto stremato da una lunga diarrea che non rispondeva alle medicine. Per questo motivo, ho chiesto un po' di tempo per prendere una decisione.
Dopo più di un mese da questa visita, continuo a sentire un grande senso di ammirazione per il lavoro svolto da questo progetto. Penso che mi piacerebbe andare da loro ogni tanto per seguire delle attività specifiche. Ma l'idea di andare a vivere a Ganiyari per degli anni, mi lascia con un grande senso di disagio e di paura.
Forse sono troppo vecchio per un lavoro simile - cerco di giustificarmi a me stesso!
IL PROGETTO DI SVILUPPO COMUNITARIO, MANALI
Ren e Leo sono una coppia, vecchi amici di famiglia, che vivono a Manali a circa 2000 metri di altitudine nelle montagne della valle di Kullu nello stato di Himachal Pradesh. Ren è indiano di 86 anni e Leo è di origine olandese di 83 anni. Quest anno hanno celebrato 59 anni di matrimonio. Dopo aver concluso le loro carriere, 26 anni fa avevano deciso di stabilirsi a Manali e avviare diversi progetti a favore delle comunità locali. Così era nata SHARE (Condividere), la loro associazione.
L'Associazione SHARE è coinvolta in diverse attività sanitarie e di sviluppo comunitario, legate all'educazione dei bambini, alla gestione di un'orfanotrofio, alla costruzione di toilette nei villaggi, e alla formazione professionale dei giovani.
Attualmente SHARE funziona solo con i contributi delle comunità locali e non può coprire il mio salario, per cui, se voglio collaborare con loro, devo cercare un altro lavoro a Manali. Insieme a Ren, sono andato a visitare un'ospedale missionario gestito dalla chiesa anglicana a Manali per vedere se vi erano delle possibilità di lavoro per me. Il responsabile dell'ospedale è stato subito interessato ad esplorare la possibilità di lanciare un programma comunitario, ma secondo lui bisogna aspettare la fine d'inverno per questo, ciò è, fino all'aprile 2015.
Per approfittare della mia presenza a Manali, Ren mi ha chiesto di organizzare alcune sessioni di formazione per le donne che operano nei villaggi in qualità di operatrici sanitari nel progetto sanitario di SHARE. Oltre a curare la formazione delle operatrici sanitarie in aula, ho accompagnato molte di loro nelle visite alle case delle persone nei villaggi. Era una bella opportunità per conoscere la vita dei villaggi.
La parte più bella di questa visita a Manali era quella di stare insieme a Ren e Leo e ascoltare le storie della loro vita, dei loro viaggi in Europa e nel mondo, e delle loro avventure nei villaggi nei dintorni di Manali. Ogni volta che uscivo con loro, anche nei villaggi più sperduti, vi erano sempre delle persone che li conoscevano e che subito si rendevano disponibili a ospitarci e a parlarci.
So che Ren e Leo sperano che l'anno prossimo verso aprile tornerò da loro. Vedremo se qualcosa potrà nascere da questa visita.
NON TUTTO E' BELLO
Alcune realtà che ho visitato in questi 3-4 mesi non erano molto belle.
Qualche volta, mi è sembrato che le persone avevano perso il loro idealismo e il loro entusiasmo, magari dopo anni di lavoro ammirevole. Forse il contesto locale si era cambiato o si erano cambiati loro?
Alcuni altri, sotto la bandiera di qualche ONG locale, fanno delle operazioni di lucro personale, spesso a scapito di quelle persone che dovrebbero aiutare. Alcuni di loro sono abili comunicatori e si presentano come dei grandi esperti delle problematiche dei poveri. Sono spesso invitati alle conferenze nazionali ed internazionali. E' facile lasciarsi ingannare da loro perché si presentano bene. Ma poi basta parlare con i loro collaboratori e con i loro beneficiari, e si capisce subito che c'è del marcio!
Parlavo di queste ONG fasulle con un amico e lui mi ha risposto, "Creare delle ONG è oramai un'attività imprenditoriale in India per i guadagni facili. Tanti politici e tanti commercianti, creano delle associazioni benevole per prendere i fondi governativi, ma poi aiutano solo se stessi o le proprie famiglie. Tutti sanno che sono corrotti."
IL FUTURO
Ho due impegni internazionali nelle prossime settimane - una riunione dell'Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) che si terrà a San Paolo in Brasile e un seminario sulla lebbra che si terrà a Dublino in Irlanda. Tra questi due impegni internazionali, spero di passare qualche giorno con la famiglia a casa in Italia.
Penso di tornare in India verso la metà di novembre e di riprendere il mio girovagare alla ricerca del progetto del mio sogno. I miei prossimi viaggi saranno probabilmente nel nord-est dell'India, per i quali ho ricevuto qualche proposta. Sono fiducioso che prima o poi troverò quello che cerco!
Voglio ringraziare tutti gli amici che continuano a chiedermi come possono aiutarmi o sostenermi. Non ho bisogno di aiuti. Almeno non per il momento! Invece se potete, date un contributo all'AIFO per il prezioso lavoro che continua a portare avanti a favore dei malati di lebbra e delle persone disabili, anche in India! Mentre giro tra i vari progetti in India, mi rendo conto della serietà del lavoro svolto da AIFO. Potete trovare maggiori informazioni su come aiutare AIFO alla loro pagina web. Grazie in anticipo.
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