lunedì 15 gennaio 2007

Ermanno, Lagaro e Le Religioni

Ero con Ermanno.

Conosco Ermanno da diversi anni, ma soltanto come uno che ci da una mano al magazzino di Aifo a Bologna. Non gli avevo mai parlato seriamente prima. Mentre eravamo in macchina, ho scoperto che è un chiacchierone. E' uno che si interessa di tante cose, è molto disponibile e ha un modo positivo e speranzoso di guardare il mondo. Per questo, ascoltarlo era molto piacevole. Raccontava della sua vita da allenatore e arbitro delle piccole squadre locali della provincia di Bologna per 25 anni.

Poi, quando siamo arrivati a Lagaro, l'ho visto parlare con un ragazzo di 11 anni. "Devi rispettare le regole e devi divertirci. Sport è soprattutto per divertire", gli diceva. Sarebbe bello per un ragazzo averlo come nonno, avevo pensato. (Ermanno nella foto sotto)

Quel giorno, dovevo parlare ai bambini del gruppo di catechesi e poi, fare una testimonianza durante la messa. Come è il parroco, gli avevo chiesto. "E' giovane, molto simpatico e molto religioso", mi aveva risposto.

"Non creerà problemi che non sono cattolico?" avevo chiesto, subito allarmato da questa descrizione. No, non dovevo preoccupare, Ermanno mi aveva rassicurato.

Infatti, Don Roberto Pedrini, il parroco di Lagaro nel comune di Castiglione dei Pepoli, è molto giovane. Deve avere intorno a 40 anni. Ha un sorriso da ragazzo buono. In chiesa durante la messa, invece aveva la faccia seria e poi si è lanciato in un' omelia appassionata sulle nozze di Canna. Ascoltarlo era molto coinvolgente. Mi ha fatto pensare a "La Messa è Finita" di Nanni Moretti. (Nella foto sotto, Don Roberto con alcune volontarie di Lagaro)

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Poi, in pomeriggio, tornato a casa, ho continuato a pensare al mio cambiato rapporto con le religioni. Penso che il pensiero occidentale è troppo basato sulla logica, sulla razionalità. Così, qualcosa può essere "a" o "b", ma non può essere "a" e "b" allo stesso momento. Vi sono le categorie già stabilite e tutti devono essere collocati in una di quelle. Non ti è permesso di non fare parte di una categoria. 

E, quando si parla di religioni, si parla di convivenza e di rispetto reciproco, ma non di accettazione piena dell'altro, perché l'altro resta sempre un estraneo.

Non pensavo così da bambino perché non era così in India dove ero cresciuto. Uno poteva essere parte anche dell'altro, senza per questo perdere la sua identità. Così non si parlava di convivenza e di rispetto dell'altro, ma si parlava di accettare l'altro e di farlo proprio.

Quando andavo a messa di mezza notte al cattedrale di Delhi vicino a Gol Dak khana e durante la messa facevo il segno della croce, era un modo di vivere la gioia di tutti gli altri intorno. Per la festa di Diwali, potevo fare gli auguri a tutti senza preoccuparmi se l'altro era un indù o un musulmano o sikh. Così come Irene, la nostra vicina musulmana, quando ci portava i dolci fatti per la festa di Eid, dovevamo tutti farci gli auguri di "Eid mubarak". Quante volte mi ero svegliato alle 4 di mattino per andare a ricevere il kacchi lassi che i sikh distribuivano per l' anniversario di Guru Nanak!

Avevamo la nostra religione, ma allo stesso momento, tutte le religioni erano di tutti.

Invece, qui si parla di rispetto dell'altro, in modo che mi sembra un po' ascetico, un po' tenuto a distanza. Mi sembra come un modo di dire che veramente dentro di me penso che quello che dice la tua religione è sbagliato, ma per il rispetto ti tollerò, basta che ognuno stia dentro il suo cortiletto.

Don Tonino mi ha detto che nella chiesa non dovrei fare il segno della croce perché non sono cattolico. Forse è la stessa logica per il quale si dice che non dobbiamo avere gli addobbi di natale per strade perché ciò offende le altre religioni.

Invece di dire che per natale mettiamo gli addobbi di natale, per Eid mettiamo gli addobbi dei musulmani e per Diwali mettiamo di addobbi degli indù, affinché tutti possono gioire insieme nella gioia degli altri, diciamo che è meglio non mostrare i segni religiosi in pubblico per non offendere l'altro.

Ma forse dipende tutto da questo modo di ragionare logico e razionale? All'inizio del ventesimo secolo, gli inglesi avevano condotto il primo censimento nazionale in India. Avevamo e tutt'ora abbiamo gruppi misti, indù un po' musulmani, cristiani che fanno parte delle feste indù e famiglie dove i dei indù, sikh, gianisti e buddisti convivono. Dove e come dovevano collocare queste persone? La soluzione trovata dagli inglesi era di chiedere queste persone di sceglierne soltanto una religione.

Per esempio, durante questo censimento, in Punjab avevano trovato molte persone che si dichiaravano hindu-sikh, i quali erano poi stati costretti a scegliere di essere o l'indù o i sikh, non potevano essere sia uno e l'altro.

Pensavo che gli inglesi l'avevano fatto per cattiveria, per dividerci. Ma forse non l'avevano fatto per cattiveria, ma perché questa era semplicemente una questione logica? Perché pensavano che "ogni cosa deve avere un suo posto e un suo titolo, senza confusione".

Oggi, nel mondo domina il modo di pensare occidentale - il modo logico e razionale. E il nostro vecchio modo indiano di pensare di essere anche un po' dell'altro, senza per questo perdere la propria identità, penso che rischia di diventare sempre più debole e raro.

Qualche giorno fa avevo letto di un prete indù di Gujarat con una figlia adottiva musulmana e il prete aveva celebrato il matrimonio di questa sua figlia con il rito musulmano, nel cortile del suo tempio indù. Poi, avevo letto di 5 copie musulmane e 5 copie indù, i quali avevano deciso di farsi celebrare i matrimoni insieme, sia con i riti indù che con quelli musulmani. Forse questo può succedere solo in India perché questo modo di ragionare "non logico" e "non razionale", per il momento sopravvive.
 

Mi piace il vecchio modo indiano di pensare non-logico, penso che ha un valore importante in questo mondo dove tanti popoli si spostano e mescolano. Cosa possiamo fare affinché si apprezzi il valore di quello che abbiamo, prima di perderlo?

Per concludere, ecco un'ultima immagine della mia visita a Lagaro con Ermanno ieri.


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domenica 7 gennaio 2007

Cinema di Bollywood nel 2006

Molti lettori del blog mi chiedono informazioni sui film di Bollywood. Questo post è dedicato a tutti voi. Il mio scritto è suddiviso in 2 parti - la prima su alcuni nuovi sviluppi nel mondo di Bollywood, e la seconda, sui migliori film del 2006.

Rang de Basanti - Bollywood 2006

Bollywood: Nuovi sviluppi nel 2006

L’anno appena trascorso è stato uno dei migliori anni per il cinema di Bollywood per quanto riguarda i guadagni. Erano anni che così tanti film non ricevevano un consenso popolare così ampio.

Teatri Multiplex: In parte, il merito di questo successo così ampio va all’apertura di nuovi teatri multiplex nelle metropoli, dove le sale sono piccole e possono accogliere i film di nicchia e dove i prezzi dei biglietti di entrata sono relativamente alti.

Fino a 5 anni fa, i biglietti di ingresso più costosi nelle sale cinematografiche costavano intorno costavano intorno a 20 rupie (circa 40 centesimi) mentre nelle nuove sale multiplex il prezzo del biglietto arrivo fino a 4 euro. Questo ha permesso l’uscita di nuovi film fuori delle regole del cinema popolare (i masala films), sono indirizzati ad un gruppo ristretto di persone nelle zone urbane e hanno la possibilità comunque di recuperare i costi con ampi margini di guadagno.

La comparsa delle multiplex ha dato la possibilità a diversi nuovi registi di uscire dalle regole del cinema popolare a sperimentare con nuovi temi e nuove metodologie di raccontare le proprie storie.

La scomparsa del cinema parallelo: Intorno agli anni settanta, il cinema di Mumbai aveva un forte movimento di cinema innovativo, chiamato parallelo o cinema d’arte con esponenti come Shyam Benegal e Govind Nihalani. Anche se questi film non avevano i temi popolari dei "masala film", riuscivano comunque a trovare un consenso popolare. Le tre "colonne" del cinema parallelo indiano erano - due attrici (Shabana Azmi e Smita Patil) e un attore (Om Puri). I tre erano apparsi in numerosi film di successo di questo movimento.

L’arrivo della televisione e le video-cassette pirata ha chiuso questa parentesi del cinema d'essai. Ora i famosi registi e attori di questo movimento, sono costretti a fare i film per la TV o devono a ricorrere alle stelle di Bollywood.

La scomparsa del cinema di mezzo: Negli anni sessanta e settanta, era nato un altro movimento nel cinema popolare di Mumbai – quello del "cinema di mezzo". Ciò è, il cinema che continuava a seguire le regole dei film popolari, ma li ambientava in mondi più realistici e presentava le storie della gente comune. Registi come Bimal Roy, Hrishikesh Mukherjee, Gulzaar, Basu Chatterjee erano i fautori di questo cinema. Anche questo cinema è stato inghiottito dall’arrivo della TV e delle video cassette.

I Migliori Film di Bollywood nel 2006

Ovviamente, questa è tutta una mia scelta personale e so bene che molti altri non concorderanno con me.

Rang de Basanti (Colora mi di primavera): il 2006 è iniziato con questo nuovo film del regista Rakeysh Om Prakash Mehra.

Rang de Basanti - Bollywood 2006
Il film narra la storia di Sue (Alice Patten), venuta da Londra e nipote di un ex-ufficiale del governo coloniale inglese in India. Lei viene in India con l'idea di girare un documentario sulla storia di alcuni ribelli impiccati dal suo nonno perché facevano parte della resistenza contro il governo coloniale. All'università di Delhi lei incontra alcuni ragazzi, ai quali chiede di far parte del suo documentario – DJ (Aamir Khan), Karan (Sidharth), Sukhi (Sharman Joshi), Aslam (Kunal Kapoor) e Sonia (Soha Ali Khan). I ragazzi dovrebbero far parte dei ribelli impiccati nel suo film.

I ragazzi sono cinici, pensano che il paese sia in mano ai corrotti e pensano soltanto a come emigrare in America. Loro non sanno niente della lotta per l’indipendenza e dei sacrifici fatti dai ribelli. Dicono che tutte cose vecchie e non ne vogliono sapere. DJ, il capo del gruppo, è un ragazzo sikh, è l’eterno ragazzo, ha la paura del mondo esterno e continua a girare nel mondo universitario anche se ha finito di studiare 5 anni fa.

La partecipazione al documentario, fa conoscere le idee dei ribelli ai ragazzi e li cambia da dentro e cambia il loro modo di guardare il mondo.

La morte di Ajay (Madhawan), un pilota dell’aereonautica e fidanzato di una ragazza del gruppo in un incidente aereo, fa precipitare una crisi all’interno del gruppo. C’è il sospetto che il ministero della difesa aveva trascurato il mantenimento degli aerei militari, comprando pezzi di ricambio scadenti da una ditta corrotta, intascando milioni. Il governo lancia una compagna di diffamazione contro il defunto pilota, dando colpa a lui per l’incidente. Il gruppo di ragazzi viene trascinato nella polemica creata dalla repressione governativa e manipolazioni politiche della storia. 

I ragazzi si trovano ad una svolta, non possono più fare gli spettatori disinteressati. Loro decidono di agire e per attirare l’opinione pubblica, uccidono il ministro della difesa innescando uno spirale di eventi e violenza che culmina con la loro morte.

Il cinismo e disinteresse dei ragazzi e la loro graduale trasformazione in ragazzi tormentati dalla corruzione e mancanza di valori della nuova società consumistica dell’India ha trovato un' immediata identificazione nella gioventù indiana e il film è diventato un culto.

Negli stessi giorni quando era uscito questo film nelle sale, la decisione di un tribunale di Delhi di prosciogliere il figlio di un ministro, accusato di aver ucciso una ragazza, ha innescato violente proteste in India, un po’ simili alle scene del film. Verso la fine del 2006, la Corte Suprema indiana ha rivisto quella decisione, e ha condannato il figlio del ministro all’ergastolo. Molti l'hanno salutato questo evento come una vittoria di questo film.

Dopo circa 12 mesi dalla uscita, il film continua a innescare forti dibattiti in India. Il trattamento del film, con la trasposizione delle storie del passato, legate all’indipendenza dell’India (girate in color seppia) e sull’attuale vita dei ragazzi indiani nelle metropoli, è innovativo. Il provocante tema del film, fuori dalle solite storie di amori tragici del cinema indiano, e il cast di bravi attori, fanno di questo film un’importante tappa della storia del cinema di Bollywood. Aamir Khan, l’attore principale del film è già conosciuto al pubblico italiano come l'eroe del film “Lagaan – una volta in India” uscito qualche anno fa.

Lago Raho Munna Bhai (Continua Fratello Munna): è il secondo film che scelgo per l'originalità del trama e per l' impatto che ha avuto in India. Il film racconta le avventure di un simpatico malvivente di Bombay che si chiama Munna Bhai (Sanjay Dutt), del suo assistente, Circuit (Arshad Warsi) e della loro banda di malviventi. Il loro lavoro, è di sgombrare con forza le case dei poveri per conto del ricco costruttore Lucky Singh (Boman Irani), che vuole costruire condomini e centri commerciali nelle zone occupate dai poveri.

Lage Raho Munnabhai - Bollywood 2006

Munna si innamora di una annunciatrice radiofonica, Jhanvi (Vidya Balan). Per incontrarla, Munna decide di partecipare ad un quiz radiofonico sul Mahatma Gandhi che sarà condotto dalla ragazza. Con l’aiuto di alcuni professori universitari, rapiti da Circuit per il compito, Munna riesce a vincere le fasi preliminari del quiz e viene invitato agli studi radiofonici dove si presenta come un professore universitario. Così inizia la storia tra Munna e la ragazza.

Lei vive con il suo nonno in una casa per gli anziani e lo invita a casa per parlare di Mahatma Gandhi a tutti gli anziani. Ma Munna non sa niente di Gandhi ed è costretto ad andare alla biblioteca a studiare la vita di Gandhi.

Una sera, stanco e insonne, Munna vede una apparizione. E’ Gandhi venuto ad aiutarlo. “Sono pronto ad aiutarti se seguirai le mie indicazioni”, gli dice il fantasma di Gandhi. Tutti, compreso Circuit, pensano che Munna sia impazzito, anche perché nessun altro riesce a vedere il fantasma di Gandhi. Comunque, Munna accetta di seguire le indicazioni del fantasma ed è costretto a intraprendere la via della non violenza e della verità.

Il film è riuscito a attualizzare il pensiero di Gandhi per i giovani indiani di oggi ed ha raccolto consensi sia della critica che del pubblico. Il film è come una fiaba moderna, un film divertente e allo stesso momento, una provocazione per ripensare ai valori di Mahatma Gandhi nel mondo odierno.

Khosla Ka Ghosla (Il Nido della famiglia Khosla): E' il terzo film che mi è piaciuto molto quest'anno. Il film non ha le stelle di Bollywood, ne danze e canzoni.

Khosla ka Ghosla - Bollywood 2006

 

Il film presenta la storia dei Khosla, una famiglia medio borghese di Delhi. Il papà sogna di costruire una propria casa indipendente. Il suo figlio maggiore, sta preparando per emigrare in America. Il suo secondo figlio, non ha voglia di studiare e spesso litiga con il padre.

Il papà mette insieme tutti i suoi soldi per comprare un terreno, ma prima che lui costruisce la casa, quel terreno è occupato illegalmente da un malvivente, che chiede molti soldi per liberare il terreno. Il papà si sente distrutto da questa ingiustizia e non sa cosa fare. Alla fine, i figli decidono di usare la furbizia per liberare il terreno e tendono una trappola per il malvivente.

Animato da un cast di bravi attori, il film è molto piacevole. Come tema e trattamento, questo film potrebbe entrare nel gruppo del "cinema di mezzo" degli anni settanta. Il film è stato apprezzato sia dalla critica che dal pubblico.

Altri film del 2006: A parte questi 3 film che mi sono piaciuti di più, vi erano diversi altri film di Bollywood che hanno ricevuto consensi nel 2006.

Per esempio il nuovo film del regista Nagesh Kukunoor, che si intitola Dor (Filo) che parla del filo del destino che collega le vite di due donne – una donna istruita della metropoli (Gul Panang) e una giovane vedova (Aysha Takia) del deserto di Rajasthan.

Mi è piaciuto anche Omkara, il nuovo film di Vishal Bhardwaj basato sul Othello di Shakespeare, ambientato nelle zone rurali del nord est dell’India, con cast di diverse stelle di Bollywood. Il film è la storia del capo dei banditi, Omkara (Ajay Devgan), della sua amante Dolly (Kareena Kapoor) e la rivalità tra i suoi due luogotenenti, Keshav (Vivek Oberaoi) e Langda (Saif Ali Khan). Manipolato da suoi luogotenti, Omkara inizia a sospettare della sua Dolly e l'uccide.

Un’altro piccolo film Woh Lamhe (Quei momenti) con due nuovi attori (Shiney Ahuja e Kangna Rennaut) ha raccolto molti consensi. Ispirato dalla storia di amore tra l’attrice Praveen Babi e il regista Mahesh Bhatt negli anni ottanta, il film affronta il tema della schizofrenia ed il spietato mondo dell’immagine pubblica.

L’anno è stato fortunato anche per i film popolari, quelli con le famose danze, canzoni e storie d'amore. Tra questi vi erano – Krissh di Rakesh Roshan (storia di un super eroe con poteri speciali), Vivah (Matrimonio) di Suraj Barjatya (una storia mielosa di un fidanzamento e di valori tradizionali indiani), e Kabhi Alvida Na Kehna (Non dire mai addio) di Karan Johar. Quest’ultimo è un film con lussuose scenografie ambientato a New York, ma riesce ad essere controcorrente perché parla di divorzio e di secondi matrimoni, temi generalmente evitati dalla cinema popolare indiana.

Il film di Bollywood con il maggiori incassi del 2006 era Dhoom 2, la storia di un ladro avventuroso e un poliziotto che lo segue. In un rapporto pubblicato da una rivista americana, tra i 15 film stranieri con maggiori incassi in America nel 2006, ben otto erano i film di Bollywood. Per cui, il 2006 non è stato soltanto un anno di successi in India, bensì in tutti i paesi dove vive la diaspora sud asiatica.

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domenica 31 dicembre 2006

25 Passi Per Una Vita Migliore (2)

Questa è la seconda parte di un post riguardo i consigli del guru indiano Sri Sri Ravi Shanker. Se volete conoscere di più su di lui, potete leggere anche la prima parte del mio post.

Guru Sri Sri Ravi Shankar

Primo di iniziare: Secondo il guru la prima cosa da fare è quello di verificare il proprio stato di salute: "Salute è ... il corpo libero da malattie, il respiro senza sforzo, la mente senza stress, l’intelligenza senza inibizioni, la memoria libera da ossessioni, l’ego che comprende tutto e l’anima libera da tristezza".

Inoltre, lui consiglia di riflettere spesso sul senso della propria vita, perché secondo lui soltanto quando uno inizia a farsi queste domande, la sua vita inizia da vero. “Non bisogna avere fretta per trovare le risposte a queste domande. Quelli che le conoscono non vi le diranno, e quelli che vogliono dirvele, non le conoscono.

25 Insegnamenti del Guru

Ora arriviamo ai 25 insegnamenti del Guru per vivere meglio la nostra vita. Alcuni suoi consigli sono banali, li ripetono tutti. Ve ne presento 13:

(1) Riflettere sul contesto della propria vita: Ciò significa riconoscere la brevità della propria vita se paragonata ai milioni di anni durante le quali la vita si è sviluppata sulla terra. Se qualcuno ci guardasse da fuori, i 70-80 anni delle nostra vita sono meno di un attimo. Visti contro la grandezza dell’universo, siamo invisibili. Secondo il guru, questa riflessione ci aiuta a superare gli alti ed i bassi della vita, restando tranquilli, felici e soddisfatti. Tutti gli esseri hanno amore dentro di se – devi sforzarti di riconoscerlo mentalmente per trovare il tuo radicamento nell’amore.

(2) Ricordare la transitorietà della vita: Pensi alla tua vita, pensi a tutte le cose fatte e non fatte. Tutto è passato, finito. Tutto nella vita è transitorio, ma dentro questa vita che cambia continuamente, dentro di te c'è anche qualcosa di permanente che non cambia, che osserva questo mondo mutevole. Ogni tanto pensa a questa parte di te che vive dentro di te e che osserva il passare della vita e delle situazioni.

(3) Ricordati di sorridere più spesso: In una ricerca hanno scoperto che bambini, mediamente sorridono circa 400 volte al giorno, gli adolescenti 17 volte al giorno, e gli adulti molto più raramente. Ricordati di guardare la tua faccia nello specchio ogni giorno e di sorriderti. Basta poco per renderci tristi e stressati. Con qualche battuta o azione, gli altri ti rubano il tuo sorriso – non lasciare che ti portano via il tuo sorriso. Dal punto di vita della conoscenza, sorriso è gratuito come il sole, l’aria e acqua mentre rabbia ci costa – ricorda questo e rendi il tuo sorriso gratuito, da usare sempre e dovunque, e la tua rabbia molto costosa, da usare con molta cautela.

(4) Sii entusiasta e parla bene degli altri: Entusiasmo è la natura della vita ma impariamo a dimenticarlo. Se siamo dominati dalla paura, impariamo a nascondere il nostro entusiasmo. Non solo diventiamo seri, ma cerchiamo anche di controllare l’entusiasmo degli altri, ricordando loro di essere “realisti”.

(5) Ricordati di meditare: Trova alcuni momenti per la meditazione ogni giorno. Meditazione significa introspezione, ma significa anche lo stato di non-pensiero quando la mente non è agitata, quando la mente vive nel presente. Più profondamente riuscirai a stabilire il contatto con te stesso, più libero sarai. Meditazione significa lasciar andare la rabbia, il passato, i piani per il futuro, significa vivere il presente in profondità.

(6) Trova tempo per te stesso: Trova ogni tanto un giorno per la tua "manutenzione". In quel giorno, non pensare a tutte le cose che devi o dovresti fare, trova tempo solo per essere con te stesso, senza urgenze, senza rimproveri, senza cose da fare. Alzati all’alba, fai esercizi e lo yoga, mangia solo il necessario e medita. Impara ad ascoltare gli altri con attenzione, senza elaborare domande o giudizi dentro di te. Impara ad ascoltare il tuo respiro.

(7) Comunica meglio: Se incontri qualcuno che sa più di te, ascolta con le orecchie e gli occhi aperti. Se incontri che sa meno di te, sii umile e gentile. Gioca con un bambino come quando eri un bambino. Quando parli con un anziano, ricordati che un giorno anche tu sarai anziano. Quando sei aperto senza pregiudizi, a imparare e a condividere, diventerai un comunicatore migliore.

(8) Sviluppa la tua creatività: Impara a distanziarti dal tuo lavoro – mentre lavori, lo devi fare con 100% di te stesso ma senza preoccupare dei risultati. La creatività nasce quando sei rilassato, quando sei senza preoccupazione per i risultati.

(9) Migliora il mondo che ti circonda: La nostra energia vitale ha bisogno di una direzione. Senza la direzione, c’è soltanto la confusione. La nostra energia ha bisogno anche di impegno. Pensa al mondo che ti circonda e pensa a quello che puoi fare tu per renderlo migliore. Aggiungi questa direzione e impegno alla tua vita, lo renderà più piena e appagante.

(10) Pianifica i tuoi obiettivi e lungo e a breve termine: Lo devi fare restando ben radicato nel tuo presente. Dove vuoi essere tra 3 anni, tra 20 anni? Come farai ad arrivarci? Scegli soltanto poche cose essenziali e non la lista di tutte le cose che vuoi fare. Se la tua vita seguirà la direzione giusta per le cose essenziali, tutto il resto si aggiusterà senza sforzo.

(11) Pregare aiuta: pregare non come un rituale da seguire ma pregare dal cuore, pregare con la gioia.

(12) Non avere paura dei cambiamenti: Rifletti se tua vita è diventata un routine, qualcosa che ha bisogno di un cambiamento ma hai paura di affrontarlo? Anche se le cose abituali sono comode, delle volte devi sforzarti per promuovere il cambiamento per migliorare.

(13) Sii consapevole di tuoi limiti: Tutti noi abbiamo i nostri limiti. Quando incontri i tuoi limiti, impara ad riconoscerli. Preghiera aiuta in questo incontro. Accettate quelli limiti con amore.

Forse avete capito, il guru non dice niente di nuovo, conoscete già questi insegnamenti per migliorare la vostra vita. Per esempio, alcuni altri consigli che lui dà sono: non perdere gli amici, non cercare la perfezione, non diventare prevedibili, ecc.

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Se volete conoscere di più sul guru indiano Sri Sri Ravi Shanker, potete leggere anche la prima parte del mio post

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venerdì 29 dicembre 2006

25 Passi Per Una Vita Migliore (1)

E’ di nuovo il momento di fare il resoconto dell’anno appena trascorso, e di farsi i buoni propositi per il nuovo anno. Anche se poi, spesso i propositi restano soltanto delle parole senza un seguito, ma intanto possiamo sentire buoni e risoluti per qualche giorno!

Il Guru Sri Sri Ravishanker

Non voglio pensare ai miei propositi che mi ero fatto l’anno scorso. O, quelle fatte l’anno prima, o prima ancora. Tanto sono sempre le stesse. Devo dimagrire. Devo scrivere il mio romanzo. Devo fare meditazione tutti i giorni. Devo imparare a controllare le mie emozioni. Devo trovare più tempo per stare con la famiglia. E così via.

Ma capita anche a voi di continuare a fare sempre le stesse promesse anno dopo anno?

Invece vi voglio parlare dei consigli di un guru indiano che si chiama Sri Sri Ravi Shanker, apparsi su un settimanale indiano, The Week. "I 25 passi per migliorare la tua vita nel 2007".

Sono sopratutto gli americani che credono nei manuali di auto-apprendimento che insegnano l’arte di vivere – “Come avere tanti amici”, “Come realizzare i propri sogni e diventare miliardari”, “Come vincere le paure e dominare il mondo”, ecc. Ora anche i guru indiani, a partire da Deepak Chopra, Acharya Rajneesh e Mahesh Yogi, fino a Sri Sri Ravi Shanker, hanno imparato i benefici di brevettare gli insegnamenti spirituali degli antichi maestri e di usare le nuove tecnologie per portare sollievo all’umanità sofferente e allo stesso momento, accumulare delle ricchezze.

Sri Sri Ravi Shanker sembra una persona molto simpatica, ha un sorriso disarmante che ti scioglie il cuore e ha un modo di parlare immediato, semplice e chiaro.

Tuttavia, lo trovo un po’ irritante a partire dal suo nome così pomposo. La parola ‘Sri’ è usata in India un po’ come il ‘signore’ in italiano, come un appellativo prima dei nomi maschili, invece per le donne si usa Srimati (signora). Tuttavia il significato specifico di Sri è la 'luce interiore', o l’aura personale. Il fatto che il guru Ravi Shanker abbia voluto aggiungere due ‘Sri’ prima del proprio nome, mi sembra un modo per attirare attenzione e per sottolineare la propria natura divina.

Si è vero che il Dio vive dentro ogni uno di noi e spesso noi lo dimentichiamo. In questo senso, posso capire la scelta del guru di aggiungere i due Sri prima del proprio nome forse per ricordarsi che ha dentro di se la luce divina, ma allo stesso momento penso che un guru dovrebbe essere un ascetico e non attaccato a grandi titoli o onori.

Il nome di Sri Sri Ravi Shanker è associato anche ai corsi di Arte di Vivere (Art of Living) durante i quali si insegnano il Sudershan Kriya, un particolare tipo di meditazione basato sullo yoga Pranayama (esercizio del respiro) durante la quale si ripete il mantra ‘So ham’ ( io sono) secondo un ritmo ben preciso. La tecnica di Sudershan Kriya è brevettata ed i suoi corsi costano.

Questa sua attenzione verso gli aspetti mondani, lo trovo poco consone all’ideale di rinuncia associato ai guru tradizionali in India. Dall’altro canto capisco che oggi la maggior parte delle persone non ha tempo da dedicare a niente ed a nessuno. Oggi tutto funziona secondo la logica dell’usa e getta. Cerchiamo continuamente nuovi stimoli - nuovi giochi, nuovi gadgets, nuova musica, nuovi vestiti, nuovo arredamento e il tutto il resto, perché dopo un po’, ogni cosa diventa noiosa. In questo mondo, forse il suo modo di vendere i suoi corsi a caro prezzo, come qualcosa di esclusivo, forse gli garantisce maggiore attenzione di suoi seguaci?

Comunque torniamo ai suoi 25 consigli per migliorare la vita. Volete conoscerli? Sono nella seconda parte di questo post!

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sabato 9 dicembre 2006

Concerto del Maestro Indiano a Bologna

Il maestro di musica classica indiana, Shahid Parvez Khan, è venuto a Bologna per un concerto di sitar il 7 dicembre 2006 sera. Erano tanti anni che non ascoltavo un concerto di sitar dal vivo. Il piacere era ancora più grande perché dopo la generazione di grandi artisti come Ravi Shanker e Vilayat Ali Khan, oggi Shahid Parvez è considerato è un loro erede per la musica classica indiana.

Maestro Shahid Parvez Khan a Bologna, Italia

Mentre lo ascoltavo, pensavo alle notti di estate degli anni settanta, passate nel parco di fronte al Mavalankar Hall a Nuova Delhi, ad ascoltare i concerti di musica classica e guardare le danze classiche. Era allora che avevo iniziato ad apprezzare il sitar, sopratutto durante quelle note lente e dolci che si muovano come onde e raccontano storie malinconiche.

Ho parlato con il maestro Shahid Parvez della sua infanzia, della sua fama e del suo rapporto con la sua famiglia. Purtroppo, non ho fatto in tempo a tradurre questa intervista in italiano, e stamattina parto per l'India. Spero di completarlo al mio ritorno.

E' stata una bellissima esperienza.

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venerdì 1 dicembre 2006

Creatività, Censura, Romanticismo...

Questo scritto parla di Roma, poeti, scrittori, libri, creatività, religioni e censura. Forse, i suoi argomenti non hanno un chiaro filo conduttore. Ogni tanto, uso blog come un diario, scrivo brevi appunti su diversi temi, invece di approfondire un tema solo. 
 
Roma - Altare della Patria

Amore Lesbico da Censurare

Già che pensavo alla ragazza lesbica della mia storia, è uscito il film con Lino Banfi, con la figlia che si sposa con la sua compagna spagnola. Non ho guardato questo film ancora, ho letto soltanto le polemiche sui giornali. Devo dire che mi hanno sorpreso queste polemiche.

Qualche anno fa Deepa Mehta, regista di origine indiana che vive in Canada, aveva girato il film Fire (Fuoco), nel quale si accennava ad un rapporto amoroso tra le due donne protagoniste. Il film aveva suscitato molte polemiche in India. Già, l'India ha un sistema di censura antiquato. Inoltre, ogni volta che un gruppo di persone si manifestano contro qualche lavoro di arte o qualche libro o qualche film, subito il governo vieta la sua uscita. In India, parlandone con gli amici, avevo dato esempi del sistema liberale che esiste in Italia, basato sulla convivenza pacifica e rispetto della libertà di espressione.

Anche il recente film basato sul romanzo di Dan Brown, "Il Codice Da Vinci" era stato vietato in India e di nuovo avevo parlato dell'assurdità di queste censure per "accontentare" i cattolici indiani quando si poteva vedere il film a Roma.

Ma le polemiche sul film di Banfi mi hanno sorpreso, perché non li aspettavo. La TV italiana fa vedere delle cose di rapporti sessuali, nudità e parolacce in prima serata senza nessuna protesta. A me danno fastidio i programmi dove vi sono queste giovani donne formose che fanno le veline con vestiti ridottissimi, presentate come persone con intelligenza subnormale. Semmai, forse mi sarebbe piaciuto sentire qualche protesta contro queste trasmissioni.

Comunque, c'è un lato positivo di questa storia. La prossima volta che succederà qualche stupida protesta in India, non mi agiterò per spiegare che "In Italia questo non succederebbe mai"!

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Il Mio Romanzo

Ho questo sogno di scrivere un romanzo un giorno. Volevo scrivere la storia di un ragazzo che torna dal suo padre morente e viene a sapere di un segreto di famiglia. Il libro dovrebbe essere un viaggio alla scoperta di se stesso di questo ragazzo, un viaggio di riconciliazione con il suo passato.

Avevo iniziato a scriverlo. Per giorni vivevo quel libro. I suoi personaggi erano diventati come persone vero che conoscevo, che mi giravo intorno e che mi parlavano nei momenti più inaspettati. Poi, alla fine ho quasi finito di scrivere questo libro - è in inglese, ha circa 250 pagine, e l'ho scritto in meno di un mese. E' venuto fuori come un torrente in piena.

L'ho fatto vedere ad una mia cugina scrittrice, anche perché ci tenevo molto al suo giudizio. Si vede che potrebbe venire fuori un libro molto bello, mi ha detto, "Ma ora devi lavorarci sopra, riscrivere il tutto e sistemarlo meglio". Mi sentivo in settimo cielo. Alla fine ero arrivato vicino al mio sogno di scrivere il mio primo romanzo, avevo pensato.

Questo era successo più di un anno fa e da allora, non sono più stato capace di scrivere niente. All'inizio mi bloccava l'idea di dover scrivere questo libro in inglese. L'inglese non è la mia lingua, dovrei scrivere in hindi o in italiano, perché devo scrivere in inglese, mi chiedevo, ma il fatto che riesco a esprimermi molto meglio in inglese. 

Alla fine, stanco della mia incapacità di riprendere in mano il libro, avevo deciso che questa volta lo scriverò in hindi. Invece, di nuovo, ogni volta che mi mettevo davanti al computer, non trovavo mai le parole per dire quello che avrei voluto dire.

Adesso ho pensato che devo scriverlo nella lingua che mi viene più naturale, ciò è, in inglese e dopo, lo tradurrò in hindi o in italiano. Nel frattempo, avevo iniziato a pensare ad un'altra storia. Questa storia ha un padre immigrato e la sua figlia lesbica. I personaggi hanno iniziato a diventare persone vere, nei momenti più strani, penso a loro e sento le loro voci. Forse, un giorno riuscirò a metterlo giù sul computer, questa storia! Spero.

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La Tomba di Keats a Roma

Durante la mia ultima visita a Roma, ero andato al cimitero protestante dietro il Piramide di Caio Cestio. Nel 1822, qui fu sepolto il giovane poeta romantico inglese Keats. Quando morì, aveva solo 25 anni, ma ha lasciato un eredità di poesie romantiche indimenticabile. Ogni giorno, c'è una fila di turisti inglesi per visitare la sua tomba.

L'epigrafe sulla sua tomba recita: "Qui giace colui, il cui nome fu scritto sull'acqua." Vicino alla sua tomba, i suoi ammiratori hanno fatto montare una tavola di marmo con le seguenti parole, "Keats, se il tuo amato nome fu "scritto sull'acqua", ogni goccia è una lacrima versata da qualcuno che piangeva per te."

Roma - Tomba di Keats

Corrado Augias nel suo libro, “Segreti di Roma”, ha spiegato la storia di questo cimitero per i non cattolici costruito su un terreno non consacrato, le fatiche per costruire un muro intorno a questo cimitero, i divieti per seppellire i morti di giorno e il divieto di scrivere frasi che potevano significare la benevolenza di dio per le anime di questi morti. Questa situazione di 150 anni fa, oggi appare incomprensibile, anche se le discriminazioni in forma molto più sottile continuano anche oggi.

Ieri Lucia Cuocci della rubrica Protestantesimo di Rai2 era venuta ad intervistarmi riguardo la situazione della lebbra nel mondo. Alla fine dell’intervista le ho chiesto riguardo la trasmissione del programma e mi ha spiegato che di solito il programma è trasmesso dopo la mezza notte, ma delle volte, vi sono dei ritardi e la trasmissione avviene dopo l’una di notte. Comunque, se ci tenete a guardarmi in questa intervista, sarà trasmessa anche alla mattina alle 09,00 del 25 dicembre 2006.

Penso che il giornalismo e la TV italiana hanno superato molte barriere che prima ci esistevano, ma per alcune questioni legate al Vaticano, esiste ancora certa discriminazione. Penso ai scandali legati alla pedofilia di qualche prete in Stati Uniti. I notiziari sulla CNN e sulla BBC erano pieni di queste notizie ma la tv in Italia, non ne parlava quasi mai, fino al giorno che il Vaticano ha voluto parlarne.

Sui telegiornali, le immagini della visita del Papa alla moschea di Istanbul mi hanno commosso. Le sue parole nella moschea dette insieme all’Imam di Istanbul, “Chi uccide civili innocenti nel nome di dio, offende il dio”, sono forti ed era ora che qualcuno così importante e visibile li diceva con la voce alta dentro una moschea. Penso che per uscire da questo vortice di violenza e terrorismo, ci vogliono gesti coraggiosi come questo.

Anche quando si parla di un dialogo costruttivo tra le religioni, sento una discriminazione tra le religioni del Libro, le religioni monoteiste nate in medio oriente e tutte le altre religioni del mondo (come induismo, buddismo, gianismo, i bahai, i confuciani, i taoisti, i parsi, i sikh, ecc.). Forse perché le altre religioni hanno già trovato certo dialogo tra di loro? O forse le lotte tra le tre religioni monoteiste sono state cosi violente che bisogna fare uno sforzo speciale per avviare questo dialogo tra di loro, prima di intraprendere il cammino con le altre religioni?

Per tornare al cimitero protestante di Roma, oltre a Keats, un altro famoso poeta inglese è sepolto qui, il grande Shelly

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domenica 22 ottobre 2006

Passamano: Abbracciare il mondo a Bologna

L'iniziativa di Passamano a Bologna voleva abbracciare il mondo. Mille persone dovevano formare una catena umana che collegava il Meloncello con il piazzale di San Luca. Poi, quella catena umana doveva passare le bandiere di tutti i paesi del mondo lunga la scalinata di San Luca per poi alla fine piantare tutte le bandiere del mondo nel piazzale di San Luca.

Passamano, San Luca, Bologna, Italia

L'iniziativa era parte della Festa della Storia, iniziata una settimana fa.

Invece si è messo a piovere. Quando sono arrivato a Meloncello, le ragazze che aspettavano i volontari della catena umana mi hanno chiesto se volevo far parte della catena anch'io. No, ho cercato di dire ma sembravano così preoccupate che alla fine ho accettato. Poi ho cominciato a salire la scalinata, dovevo trovare un buco libero e mettermi li per completare la catena. Invece interi tratti della scalinata erano vuoti. Forse era la pioggia, forse le persone avevano scelto di fare qual cos'altro, e le persone presenti, erano sopratutto gli studenti con i maestri, che aspettavano l'inizio del passaggio delle bandiere.

Passamano, San Luca, Bologna, Italia

Infatti, alla fine hanno dovuto rinunciare alla catena umana e le bandiere sono state portate su con il camioncino.

Passamano, San Luca, Bologna, Italia

L'idea di creare una catena umana ed abbracciare il mondo non ha avuto successo. Ma devo dire che mi sono divertito tantissimo. Forse la prossima volta andrà meglio. 

Passamano, San Luca, Bologna, Italia

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