Ero arrivato a Guwahati nel nord'est dell'India, un mese fa e subito mi ero sentito a casa. Dopo un mese, continuo a sentirmi bene e mi piace il lavoro che faccio, per cui comincio a pensare che forse il mio viaggio iniziato a Bologna in giugno 2014 si è finalmente concluso.
50 anni fa, quando ero bambino, per alcuni anni venivo da queste parti per passare le ferie estive presso la mia zia materna che abitava a circa 350 km a sud di Guwahati. Allora questa città si chiamava "Gauhati", il nome datole dagli inglesi. In quelli anni avevo sentito nominare questa città molte volte ma non eravamo mai venuti a visitarla. Comunque il suo nome era rimasto impresso nella mia memoria.
Qualche anno fa, gli abitanti di "Gauhati" hanno scelto di riprendersi il nome vecchio della loro città, "Guwahati".
50 anni fa, tutta questa parte dell’India faceva parte dello stato di Assam e la città di Shillong era la sua capitale. Poi Assam era stato suddiviso in 7 stati, oggi conosciuti come “le 7 sorelle del nord est” – Arunachal Pradesh, Assam, Manipur, Meghalaya, Mizoram, Nagaland e Tripura. Guwahati è la capitale del odierno stato di Assam, mentre Shillong, la vecchia capitale, fa parte dello stato di Meghalaya.
Già dai tempi coloniali, era proibito visitare questa parte dell’India perché si voleva salvaguardare la cultura delle numerose tribù che vivono da queste parti. Dopo l’indipendenza dell’India dagli inglesi, le proibizioni per visitare questi stati sono continuate, non soltanto per gli stranieri ma anche per gli indiani provenienti dalle altre parti dell’India. Alcuni anni fa, il governo aveva cancellato le proibizioni per visitare 3 di questi stati – Assam, Meghalaya e Tripura. Recentemente, il governo ha reso più semplice visitare altri tre stati – Manipur, Mizoram e Nagaland. Per cui, in questo momento servono permessi speciali soltanto per visitare lo stato di Arunachal Pradesh.
La popolazione della regione arriva a circa 45 milioni di persone e Assam è lo stato più grande della regione con circa 31 milioni di abitanti e Guwahati è la città più grande con circa 1 milione di abitanti. Guwahati è anche la porta di ingresso alla regione, collegata al resto dell'India con i voli aerei e la rete ferroviaria.
Tuttavia sono pochissimi i turisti stranieri che arrivano qui. Vi sono diversi motivi che ostacolano le visite degli stranieri – la rete stradale e le infrastrutture sono limitate, mentre molte parti della regione sono coperte da foreste. Inoltre, i conflitti non mancano da queste parti – ogni tanto le notizie dei massacri occupano le prime pagine dei giornali. Anche altri problemi come rapine e rapimenti sono molto più frequenti da queste parti e queste notizie non trovano spazi sui telegiornali.
Le diversità religiose, linguistiche e tribali oltre alle questioni legate al controllo delle risorse naturali stanno alla base di questi conflitti, non sempre semplici da capire. In molte parti della regione, le tribù originarie sono diventate delle minoranze mentre le persone venute o portate da fuori sono diventate le maggioranze. Tra questi vi sono le persone delle tribù dalla parte centrale dell’India portate qui dagli inglesi per lavorare nelle piantagioni di thé e conosciute come “le tribù del thé” (Tea tribes).
Altro gruppo migrante importante è quello dei musulmani, in parte provenienti dal vicino Bangladesh, che sono la maggioranza in diversi distretti della regione. I cristiani sono molto più numerosi tra le tribù locali e in due stati la maggioranza della popolazione è cristiana grazie alla forte presenza dei missionari durante i tempi coloniali – nello stato di Nagaland, quasi tutti sono protestanti mentre nello stato di Meghalaya vi sono molti più cattolici.
Nel 2014 vi sono stati due conflitti sanguinosi in questa regione che hanno causato centinaia di vittime – prima vi è stato l’attacco delle persone della tribù locale Bodo contro gli immigrati musulmani e secondo, qualche settimana fa, l’attacco dei Bodo contro le tribù del thé. In questo ultimo conflitto, tra entrambe le parti la maggior parte delle persone erano cristiane. Quasi sempre questi conflitti riguardano le persone più povere che vivono nelle periferie dei distretti, lontane da tutti i servizi e difficili da raggiungere.
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Ogni volta che qualcuno mi chiede come mi sento lontano dalla famiglia, vado un po’ in crisi, perché la domanda tocca il punto più dolente di questa esperienza. I dubbi non mi mancano e spesso mi chiedo – il piacere che sento vivendo qui e lavorando qui, fino a quando durerà per vivere lontano dalla mia famiglia!
I primi mesi dopo il ritorno in India quando ho girato tra i vari progetti erano sicuramente più difficili. La sofferenza di vivere lontano dalla famiglia era più acuta e non ero sicuro se quello che cercavo l’avrei trovato o era solo un miraggio.
Ero partito con l’idea di cercare qualcosa che mi avrebbe dato grande soddisfazione, ma senza avere delle mete chiare. Invece nei primi mesi, anche quando incontravo delle persone belle e impegnate in quello che pensavo di voler fare, non mi sentivo convinto. E così dopo qualche settimana, ripartivo per visitare qualche altro progetto, con un vago senso di sconfitta. Invece appena arrivato qui a Guwahati, ho subito sentito che era il posto che cercavo. Non ho una spiegazione logica per giustificare questa sensazione.
Un’associazione indiana che si chiama "Mobility India" e che ha la sede a Bangalore mi aveva proposto di stabilirmi a Guwahati e a coordinare i loro progetti in questa parte dell’India. Avevo accettato di svolgere solo uno studio iniziale sulla situazione delle persone con disabilità, perché pensavo che coordinare i progetti avrebbe significato restare seduti in qualche ufficio e scrivere i rapporti - qualcosa che non mi attirava. Invece dopo un mese qui, ho cambiato idea – questo lavoro mi dà la possibilità di passare molto tempo sul campo lavorando con le persone disabili ed a impegnarmi nelle attività di ricerca e formazione. Inoltre durante i fine settimana posso anche lavorare come un medico volontario in qualche centro di salute comunitaria. Per cui ho deciso di accettare la loro proposta e sarò qui per qualche anno.
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Questa parte dell’India è piena di parchi naturali protetti compreso due grandi parchi (Kaziranga e Manas) considerati “Patrimonio dell’Umanità” dell’Unesco. Fino adesso ho viaggiato poco e soltanto in alcuni distretti non molto lontani da Guwahati. Fra qualche giorno andrò a visitare lo stato di Meghalaya. Poi, nei prossimi mesi andrò a visitare anche altri stati della regione.
Pensavo che il nome di "Gauhati" voleva dire “mercato delle vacche” (Gau = vacca e Hati = mercato) invece mi hanno spiegato che il nome viene dal mercato della noce moscata (Guwa = Noce moscata). Infatti, le persone di qui, compreso tanti giovani, amano masticare le foglie di betel con dentro un pezzo di noce moscata, per cui hanno i denti tutti colorati rosso-marone dal succo di queste foglie che creano una dipendenza.
Guwahati è una città caotica con quotidiani ingorghi del traffico nelle ore di punta, ma basta uscire dalle strade principali per trovare le oasi di tranquillità. Le parti della città lungo il fiume Brahmaputra sono molto belle. Anche le case tradizionali di legno o di bambù sono molto belle e spesso hanno un piccolo laghetto nel cortile. Purtroppo, sempre più spesso le persone sostituiscono le case tradizionali con le solite case quadrate di cemento armato. Anche se la città di cemento avanza, c'è ancora molto verde. Appena fuori dalla città, le aree rurali sono ancora intatte.
Guwahati è anche piena di animali. Ho sentito diverse persone lamentare delle scimmie – una signora mi ha raccontato delle scimmie che portano via i suoi vestiti appesi per asciugare. Qualcuno mi ha parlato di serpenti soprattutto durante la stagione delle piogge. Vedere le papere che escono da qualche laghetto e vanno a passeggio lungo le strade della città non è una rarità. Trovare insetti vari in casa è facile.
Si parla della imminente costruzione di una grande superstrada che collegherà Guwahati con i paesi vicini - Birmania, Tailandia e Vietnam, per cui il “progresso” arriverà anche qui nei prossimi anni. Sarebbe bello se ciò può succedere senza distruggere tutta la sua bellezza naturale e senza sconvolgere completamente le tradizioni, ma ho grandi dubbi su questa prospettiva.
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Alcune Tribù Del Nord’est Dell’india e i Loro Vestiti Tradizionali
Le immagini che vedete qui sotto presentano alcune tribù di questa regione e i loro costumi per le danze tradizionali. Queste danze erano state presentate durante la festa nazionale dei giovani tenutasi a Guwahati una settimana fa.
Sono molto curioso di visitare e conoscere i diversi gruppi delle tribù sparse in questa parte dell’India.
Trovare un amico
A Guwahati ho trovato un'amico in un prete, padre Paul. Lui è originario di Kerala, aveva vissuto in Italia per alcuni anni e parla italiano e tedesco oltre a diverse lingue indiane. E' il direttore di un centro regionale per la salute comunitaria ed ero venuto a chiedergli informazioni sulle associazioni locali che si occupano dei programmi di riabilitazione.
Lui mi aveva offerto una camera nel suo istituto e ho accettato subito questa proposta! La camera costa poco, posso mangiare a casa senza dover cercare qualche ristorante ogni giorno e ogni tanto possiamo anche parlare e discutere. Fin che troverò una casa per me, posso vivere qui con lui, e questo è un grande conforto!
Delle volte mi chiedo, se non incontravo lui, magari mi sarei trovato meno bene anche a Guwahati e avrei voluto andare a continuare la mia ricerca da qualche altra parte dell'India? Non lo so. Comunque sono contento di aver trovato un amico qui.
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