giovedì 30 giugno 2005

Il viaggio delle parole

Sto leggendo il libro Quarantine di Jim Grace. Il libro era in lista per il premio Booker nel 1997. Grace ha un modo di scrivere meraviglioso. Mi sembra di sentire il suono dei sassolini piatti lanciati da un ragazzo, che saltano sulla superficie dell'acqua, leggeri come piume, senza fare uno splash.

Leggo le parole del libro a voce alta, aprendo bene la mia bocca in una 'o' esagerata, articolando ogni sillaba. Posso quasi vedere le parole che si alzano dalla superficie dei miei polmoni, acquistando velocità quando giungono alle mie corde vocali e poi si lanciano all'improvviso come i bambini birichini, facendo vibrare le corde vocali come una diapason.

Escono dalla mia bocca e si dispiegano le ali come gabbiani per galleggiare sulla superficie delle correnti, scontrando con le altre parole che partono da tante altre bocche - da quella copia che litiga, da quel ragazzo che fischia, da quella ragazza che tossisce ... e poi, pian piano si fermano vicino ad un filo d'erba, facendolo vibrare come una diapason.

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mercoledì 29 giugno 2005

Danze Africane e Bologna Estate 2005

L'altro ieri sera sono andato al parco della villa Angeletti per vedere le danze dell'Africa occidentale, nell'ambito delle iniziative per "Bologna Estate 2005". Dovevano cominciare alle 21,30. Hanno invece iniziato verso le 22,40, quando ormai ero già stanco di aspettare.

Le danze africane al ritmo di tamburi, Bologna Estate 2005

In un piccolo spazio, c'erano diverse iniziative culturali. Oltre al palcoscenico dove si era esibito il gruppo con le danze africane, c'era uno schermo dove quella sera si proiettava il film 'Casablanca', e vi erano due bar, uno dei quali aveva un DJ molto attivo e con la musica a tutto volume. Infatti, non si riusciva a sentire una parola di Casablanca.

Le danze africane sono state seguite dalla danza di un gruppo di ragazze italiane insieme al loro maestro, un ragazzo di Guinea Konkry. Questa danza era accompagnata dai tamburi suonati da un piccolo gruppo di ragazzi italiani. Il livello della danza era medio-basso, quasi come una buona recita scolastica. 

Questa serata mi ha fatto ricordare le danze del gruppo Footprint International venuto dal Ghana per AIFO in gennaio 2005. Loro erano bravissimi.

Oggi tornerò al lavoro e si ricomincerà il solito tram tram.

Comunque, ho ancora molti giorni di ferie da fare. E sono contento perché in questi giorni sono riuscito a trasferire tutti i miei blog da Kalpana, alle sulle nuove pagine tramite Blogger.com. Spero che così avrò più lettori e maggiori opportunità di avere un dialogo con loro.

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giovedì 23 giugno 2005

Shyoraj Singh: La Vita da Intoccabile

Nella rivista indiana in Hindi, Hans, ho cominciato a leggere la testimonianza di un professore universitario di Nuova Delhi. Lui si chiama Shyoraj Singh Bechain.

Nella sua testimonianza, lui racconta la sua vita da bambino come nipote di una persona "intoccabile", uno che si faceva diversi mestieri da piccolo. Portava animali al pascolo, seguiva l'asino che tirava l'acqua dal pozzo, tagliava l'erba, aiutava nei campi, ecc.

Erano molto poveri, suo padre era morto e sua madre non guadagnava abbastanza per dare da mangiare a lui e ai suoi fratelli. Gli piaceva leggere. Leggeva ogni foglio di carta che riusciva a trovare fra le mani. E gli piaceva scrivere poesie.

Nel 1974, a 16 anni aveva incontrato un maestro di scuola che gli aveva detto che era bravo, che se voleva studiare, lui l'avrebbe aiutato. La sua proposta è semplice, "lavori nella mia fattoria nel tuo tempo libero, fai a piedi 25 km per andare a scuola e per tornare a casa, e io ti farò studiare invece di darti un salario". Erano condizioni da schiavi ma lui aveva un forte desiderio di studiare. Quando aveva deciso di accettare questa proposta, era scoppiato il finimondo a casa. Tutti, ad iniziare dalla madre erano contrari. La madre gli aveva detto:  "Se andrai a scuola, non guadagnerai più, come faremmo a sopravvivere noi? Cosa mangeremo? Sei un figlio ingrato."

Contro il consiglio di tutti, lui aveva insistito. I suoi giorni a scuola non erano facili, sentiva il senso di inferiorità perché non aveva vestiti puliti, perché non sapeva parlare come gli altri studenti, perché era più vecchio degli altri studenti, e subiva la discriminazione che tutti gli "intoccabili" dovevano subire.

Nel suo racconto, parla di tutto questo in maniera semplice senza melodrammi, ma con un senso di compassione per se stesso e per gli altri come lui. Un racconto autobiografico veramente forte.

Questo racconto mi è parso una finestra per intravedere un mondo che so bene che esiste ma del quale so poco. Ne ho sempre sentito parlare da quelli che vanno a lavorare tra i poveri, ma i poveri che si raccontano sono pochissimi. Purtroppo spesso i poveri non sanno parlare bene ne a spiegare bene le proprie questioni. Invece il prof. Bechain può guardare la propria situazione in maniera critica e può parlarne meglio di qualunque altro.

Dopo aver finito di leggere il racconto, mentre andavo a passeggio lungo la spiaggia di Bibione, riascoltavo le sue parole nella mia testa e mi sembrava impossibile che possono esistere situazioni tremende come lui ha descritto, che convivono con il mondo dove vi sono ombrelloni, bikini, gelati e passeggiate lungo un mare azzurro.

Mi piacerebbe conoscerlo e di fargli tante domande. Per esempio, oggi che lui è un professore universitario, riesce a parlare con sua madre e con i suoi fratelli? e di che cosa parlano? Questa analisi critica della povertà, della fame, che fa nel suo racconto, riesce a parlarne con altri che vivono e muoiono oggi in quella situazione? Ha trovato una moglie? Come è andata? Ha sposato una donna della propria casta degli "intoccabili", o è di una casta diversa? Si sente ancora parte di quel mondo con le regole medievali?

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mercoledì 22 giugno 2005

Mondo visto attraverso una macchina fotografica

Le vacanze a Bibione procedono e siamo arrivati quasi alla fine. Abbiamo deciso di tornare a casa il 24 giugno, così avrò altri 3 giorni di ferie a casa prima di riprendere il lavoro.

Passeggiata mattutina, Bibione

Di tutte le cose che mi ero prefissato di fare durante questi giorni a Bibione, ne ho fatte ben poco. Ho iniziato di scrivere la seconda bozza del mio libro ma procedo con molta fatica. Ho fatto un po' di pratica con il Flash e alla fine sono riuscito a completare qualche animazione semplice. Quando ne ho tentato qualcosa di più complicato, comunque, il programma si bloccava. Ho iniziato a scrivere un racconto in Hindi, ma non l'ho completato. L'unica cosa che sono riuscito a fare bene è scrivere tutti i giorni qualcosa in Hindi. Infatti, ora vado bene con la scrittura in unicode con il nuovo programma (usa Raghu8), anche se per certi caratteri, ancora non sono capace di trovare i tasti giusti.

Invece in questi giorni ho fatto tantissime passeggiate, alcune con il mio cane Brando, altre con Nadia e alla fine, alcune da solo. Una delle più belle passeggiate era quella che mi ha portato ad un centro ippico vicino Bibione dove ho scattato le foto ai cavalli.

La fotografia digitale mi rende molto consapevole di certi aspetti del mondo che ci circonda, come il contrasto dei colori. Ma penso che la fotografia deforma un po' il modo di vedere il mondo. Infatti delle volte mi sembrava di guardare il tutto con l'occhio della lente della macchina fotografica. Consapevole delle forme, delle simmetrie, dei contrasti e dei colori, ma un po' distaccato da tutto.

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giovedì 16 giugno 2005

Vacanze a Bibione

Siamo arrivati a Bibione. Lungo la strada, abbiamo fatto una piccola deviazione vicino a Portogruaro per andare a Brussa, per andare a mangiare da Mazorak.

La prima passeggiata - Bibione

Mazarak è un posto lontano chilometri da tutto, ma come sempre, l'abbiamo trovato affollato. Pesce misto fritto con insalata mista, e porzioni molto generose. Si vede che hanno fatto i soldi. Il vecchio padrone si è invecchiato ancora di più, sembra che non stia tanto bene. O, forse è soltanto l'ora della siesta pomeridiana. I suoi figli sono tutti cresciuti. Probabilmente, tra di loro vi sono anche i nipotini. Tutto intorno sono sorte tante trattorie, posti più o meno semplici. E si vede subito che da queste parti la gente sta bene. Le loro case sono belle, linde nella luce estiva, circondate da un verde intenso e luccicante.

Non mi ricordo la prima volta che avevamo mangiato da Mazarak. Era un posto più semplice e si mangiava benissimo. Poco alla volta la sua fama si è espansa.

Invece a Bibione, sembra che non è cambiato niente. Dalla terrazza del nostro appartamento, si sente il battito della palla di tennis dal campo vicino, dietro gli alberi. Marco aveva allestito lo sdraio sulla terrazza e mi sono piazzato con il giornale, addormentandomi quasi subito. Due ore di sonno circondato dal calore. Invece, ora piove e tira un vento freddo.

Sono tornato a Bibione dopo due anni. L'ultimo volta ero venuto qui per qualche giorno insieme a Meghna, la figlia della mia cugina, venuta a trovarci dalla Svezia, nel luglio 2003.

Ho una lunga lista delle cose da fare qui durante le vacanze. Devo riprendere la scrittura del mio libro. Voglio anche provare a scrivere qualcosa in Hindi sul computer - non è molto semplice, ma ho un nuovo programma che voglio iniziare a usare.

Voglio provare a fare qualche animazione interattiva con l'aiuto di Flash e di una tavoletta grafica. Infatti, questa volta mi sono fatto regalare una tavoletta grafica per il mio compleanno.

Da un gruppo di auto-aiuto per le persone che gestiscono i siti in Hindi, ho scoperto un nuovo modo di scrivere in hindi utilizzando i fonti Unicode. Sembra che persone in diversi paesi possono vedere i caratteri scritti in Unicode senza dover scaricare i fonte tutte le volte.

Un po' mi dispiace, perché iniziavo a sentirmi a mio agio con i caratteri Shusha e riuscivo a scrivere frasi senza dover guardare la mappa della tastiera per capire quale carattere stava dove. Ora con i caratteri Unicode, dovrò ripartire da zero, ma forse ne vale la pena!

Sicuramente, non riuscirò a fare tutto, ma le vacanze sono fatte per questo, fare grandi piani e poi realizzare qualcosa, il resto si rimanda alla prossime vacanze. In tanto, posso sempre fare le passeggiate lungo il mare.

Buone vacanze anche a voi, i miei lettori.

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sabato 11 giugno 2005

Bologna: Parata Per Tot

Ho preso un brutto raffreddore. E, ho un po' di mal di gola. In pomeriggio dovrei andare anche in una riunione di lavoro.

Nonostante tutto, trovo tempo per fare una corsa alla Villa Angeletti per guardare i preparativi per la Parata Partot. La parola "Partot"è in Bolognese e significa, "Per Tutti". E' una manifestazione organizzata dagli studenti dell'università di Bologna.

Parata Partot, 2005, Bologna

La parata parte dal parco di Angeletti, segue la Via Caracci, attraversa il ponte ferroviario e poi prosegue per la Via dell'Indipendenza, fino a Piazza Maggior.

Parata Partot, 2005, Bologna

Sono contento che sono andato a vederla, era molto bella e così pieno di colori, che non riuscivo a smettere di fotografare! Era bello vedere tanti ragazzi giovani, con costumi e facce dipinte, ballare e cantare per le strade di Bologna.

Parata Partot, 2005, Bologna

Spero che organizzeranno questa Parata Partot anche il prossimo anno. In tanto, vi presento qualche foto dalla parata Partot oggi.

Parata Partot, 2005, Bologna

Se qualcuno di voi partecipanti della parata desidera avere qualche foto mandatemi un email (sunil.deepak(at)gmail.com) o contattatemi attraverso Facebook o Twitter (link nella colonna a destra), e sarò felice di mandarvelo.

Parata Partot, 2005, Bologna

Parata Partot, 2005, Bologna

Parata Partot, 2005, Bologna

Parata Partot, 2005, Bologna

Parata Partot, 2005, Bologna

Parata Partot, 2005, Bologna

Parata Partot, 2005, Bologna

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giovedì 9 giugno 2005

Personale della Metropolitana di Londra

Dopo la riunione, insieme a Davide e Gio, siamo andati a Hyde park. Era una bella giornata, non faceva troppo caldo e senza tanto vento. Abbiamo camminato tanto.

Hyde Park, Londra

In metropolitana, il treno si fermava spesso.

"Ci scusiamo per il disagio, dovuto alla mancanza di personale..." hanno annunciato.

Magari si sono presi un raffreddore tutti insieme mi chiedo? Invece sembra che questo problema della mancanza del personale, dura da un po' di tempo.

Come fa uno dei paesi più ricchi del mondo, avere servizio di metro nella capitale sofferente per la mancanza di personale? Voglio dire, mancanza di personale non è uno tsunami o un disastro naturale?

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