"Come possiamo portare la dea Durga a fare il fare il bagno?" è la domanda che mi ha posto Binil.
Binil è il presidente dell'associazione dei bengalesi indù di Bologna (Sanatan Sanskritik Parishad) che riunisce persone provenienti dall'India e dal Bangladesh. Hanno circa 60 famiglie di iscritti con più di 300-350 persone in tutto.
Lui non sa lavorare con il computer e non parla italiano molto bene, per cui da quando è nata la loro associazione, ho avuto il compito di preparare i loro documenti, aiutarli a presentare le varie domande legate alla loro associazione. Così ogni anno Binil mi cerca per preparare il programma della loro festa annuale, "Durga Puja" che si tiene presso il Centro Zonarelli di Bologna.
Durga Puja ovvero, la preghiera alla dea Durga è la festa più importante nel calendario degli indù bengalesi e dura 10 giorni. La stessa festa è celebrata in altri parti dell'India con altri nomi - Dusshera nel nord e Navratri nel nord ovest. A Bologna, non è possibile organizzare la festa per 10 giorni per cui viene accorciata a 5-6 giorni. Quest anno (2010), la festa si terrà presso Centro Zonarelli dal 12 al 17 ottobre ed è aperta a tutte le persone di tutte le religioni.
Da bambino amavo andare alle feste bengalesi perché offrivano la possibilità di vedere gratuitamente i film bengalesi, che mi piacevano molto con attori-leggende come Uttam Kumar e Suchitra Sen. La loro musica, più tranquilla e spirituale, ispirata ai lavori dei poeti come Ravindra Nath Tagore e Kazi Nazrul Islam, mi faceva addormentare. Inoltre, ero affascinato dalle loro danze, dove si dovevano girare i piatti di terracotta colmi di carboni ardenti in manovre acrobatiche senza far cadere niente e senza ustionare se stessi e gli spettatori.
In India, spesso dopo le feste come Durga Puja, Dusshera e Ganapati puja, i dei devono tornare alle loro dimore celesti per cui quando finisce la festa di Durga Puja, anche la dea dovrebbe andare al fiume a "fare il bagno", ciò è, a disperdersi nell'acqua e diventare tutt'uno con la natura. Ogni anno bisogna avere una nuova statua di terracotta della dea per la festa.
Per i bengalesi di Bologna, "fare il bagno" alla dea ogni anno non è possibile perché la statua, fatta pervenire dall'India, costa troppo. Dopo circa 5 anni di raccolta fondi, alla fine avevano raccolto abbastanza fondi per far pervenire una nuova statua dall'India, così la vecchia statua della dea può andare a fare il bagno, ma nessuno di loro sa come si può fare. E nell'attesa, la vecchia statua sta nella casa di Binil.
L'ultimo giorno della festa, il 17 ottobre, lui vorrebbe organizzare una processione per portare la dea ad un corso d'acqua - il fiume Reno o il canale Navile, e immergere la statua nell'acqua.
"Cosa devo fare?" mi ha chiesto.
Non so se il Comunque accetterà che le persone lasciano una statua nelle acque del fiume o del canale, anche perché la statua è fatta in India e non sappiamo quali materiali hanno usato per costruirla e a colorarla. Rimandare la statua in India per essere immersa nell'acqua costerebbe troppo per loro.
Avete qualche suggerimento per Binil? Cosa può fare? A chi può chiedere? Qualcuno ha sentito di un problema simile per altri gruppi di immigrati?
sabato 9 ottobre 2010
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