Sono in viaggio a Londra per un impegno di lavoro. Amo Londra ma odio le queste riunioni di lavoro.
Sono il presidente dell'ILEP, la federazione internazionale che raccoglie le associazioni che lottano contro la lebbra. Fare il presidente vuol dire partecipare regolarmente in queste riunioni molto stressanti. Già qualche giorno prima della partenza, comincio a dormire male. L'unica cosa buona di questo viaggio è che dopo sarà finita e devono passare 6 mesi prima della prossima riunione!
Ultima volta quando ero a Londra per questa riunione, sei mesi fa, alla fine della giornata, ero così stressato che avevo comprato un biglietto giornaliero della metro e poi per 2 ore avevo continuato a girare, scendevo da un treno e ne prendevo un altro. Alla fine, quando mi ero calmato, ero tornato nel mio hotel. Non vedo l'ora che finisce il mio mandato di fare il presidente.
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Nadia non ha le idee chiare su come deve votare al referendum sulla procreazione medicalmente assistita del prossimo fine-settimana. Ascolta a tutti i programmi radio e televisivi possibili sul tema. Sembra convinta da un'argomentazione ma poi gli argomenti successivi le fanno sorgere nuovi dubbi.
Beppe Grillo ha scritto sul suo blog: "Un embrione su due è abortito spontaneamente. Quelli che negano una differenza tra embrione e figlio partorito, dovrebbero raccogliere questi embrioni e fargli il funerale. Perché non lo fanno? Quando comprate una banana o un fiore delle piantagioni dell’America latina li pagate così poco anche perché sono prodotti con tanti pesticidi, a cui sono esposte molte lavoratrici incinte, che subiscono una percentuale molto alta di aborti da pesticidi. Coloro che hanno a cuore gli embrioni, hanno mai protestato contro questo fenomeno? Vi hanno mai detto di comprare banane e fiori del commercio equo invece di quelli a buon mercato?"
Io non ho questi dubbi. Forse per le mie esperienze, alcune cose se hai vissuto non li puoi dimenticare. Faccio fatica ad allontanarmi dai ricordi per pensare a queste questioni come qualcosa di astratto. I miei ricordi hanno i nomi e le facce delle persone che ho conosciuto.
Penso che la scelta finale aspetta alla donna ed a nessun altro.
Quando non c'è abbastanza da mangiare, quando ti svegli alla mattina e non sai se mangerai o meno, quando devi decidere quale dei tuoi bambini avrà meno da mangiare, quando devi decidere quale dei tuoi bambini non potrà andare dal medico, perché la vita è tutta una lotta continua, perché la vita è così fragile appesa in bilico tra sopravvivenza e morte, sai che il mondo non è giusto, niente è giusto, allora l'importante è sopravvivere e sperare per un domani migliore.
Le scelte che fanno le donne, non li puoi capire, perché per capirle devi vivere la loro vita.
E' la legge di Darwin. Ordinaria quotidiana povertà senza guerre o mine o bombe a grappolo. Quando hai guardato gli occhi di una madre o un padre che tutti i giorni fa la scelta quotidiane, non per embrioni, ma per i bambini già nati che piangono e ti guardano, come fai a dimenticartelo?
Le scelte che fanno le donne, non li puoi capire, perché per capirle devi vivere la loro vita. Quando ti muore davanti una che ha cercato di liberarsi di una gravidanza, è difficile da dimenticare.
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