domenica 31 dicembre 2006

25 Passi Per Una Vita Migliore (2)

Questa è la seconda parte di un post riguardo i consigli del guru indiano Sri Sri Ravi Shanker. Se volete conoscere di più su di lui, potete leggere anche la prima parte del mio post.

Guru Sri Sri Ravi Shankar

Primo di iniziare: Secondo il guru la prima cosa da fare è quello di verificare il proprio stato di salute: "Salute è ... il corpo libero da malattie, il respiro senza sforzo, la mente senza stress, l’intelligenza senza inibizioni, la memoria libera da ossessioni, l’ego che comprende tutto e l’anima libera da tristezza".

Inoltre, lui consiglia di riflettere spesso sul senso della propria vita, perché secondo lui soltanto quando uno inizia a farsi queste domande, la sua vita inizia da vero. “Non bisogna avere fretta per trovare le risposte a queste domande. Quelli che le conoscono non vi le diranno, e quelli che vogliono dirvele, non le conoscono.

25 Insegnamenti del Guru

Ora arriviamo ai 25 insegnamenti del Guru per vivere meglio la nostra vita. Alcuni suoi consigli sono banali, li ripetono tutti. Ve ne presento 13:

(1) Riflettere sul contesto della propria vita: Ciò significa riconoscere la brevità della propria vita se paragonata ai milioni di anni durante le quali la vita si è sviluppata sulla terra. Se qualcuno ci guardasse da fuori, i 70-80 anni delle nostra vita sono meno di un attimo. Visti contro la grandezza dell’universo, siamo invisibili. Secondo il guru, questa riflessione ci aiuta a superare gli alti ed i bassi della vita, restando tranquilli, felici e soddisfatti. Tutti gli esseri hanno amore dentro di se – devi sforzarti di riconoscerlo mentalmente per trovare il tuo radicamento nell’amore.

(2) Ricordare la transitorietà della vita: Pensi alla tua vita, pensi a tutte le cose fatte e non fatte. Tutto è passato, finito. Tutto nella vita è transitorio, ma dentro questa vita che cambia continuamente, dentro di te c'è anche qualcosa di permanente che non cambia, che osserva questo mondo mutevole. Ogni tanto pensa a questa parte di te che vive dentro di te e che osserva il passare della vita e delle situazioni.

(3) Ricordati di sorridere più spesso: In una ricerca hanno scoperto che bambini, mediamente sorridono circa 400 volte al giorno, gli adolescenti 17 volte al giorno, e gli adulti molto più raramente. Ricordati di guardare la tua faccia nello specchio ogni giorno e di sorriderti. Basta poco per renderci tristi e stressati. Con qualche battuta o azione, gli altri ti rubano il tuo sorriso – non lasciare che ti portano via il tuo sorriso. Dal punto di vita della conoscenza, sorriso è gratuito come il sole, l’aria e acqua mentre rabbia ci costa – ricorda questo e rendi il tuo sorriso gratuito, da usare sempre e dovunque, e la tua rabbia molto costosa, da usare con molta cautela.

(4) Sii entusiasta e parla bene degli altri: Entusiasmo è la natura della vita ma impariamo a dimenticarlo. Se siamo dominati dalla paura, impariamo a nascondere il nostro entusiasmo. Non solo diventiamo seri, ma cerchiamo anche di controllare l’entusiasmo degli altri, ricordando loro di essere “realisti”.

(5) Ricordati di meditare: Trova alcuni momenti per la meditazione ogni giorno. Meditazione significa introspezione, ma significa anche lo stato di non-pensiero quando la mente non è agitata, quando la mente vive nel presente. Più profondamente riuscirai a stabilire il contatto con te stesso, più libero sarai. Meditazione significa lasciar andare la rabbia, il passato, i piani per il futuro, significa vivere il presente in profondità.

(6) Trova tempo per te stesso: Trova ogni tanto un giorno per la tua "manutenzione". In quel giorno, non pensare a tutte le cose che devi o dovresti fare, trova tempo solo per essere con te stesso, senza urgenze, senza rimproveri, senza cose da fare. Alzati all’alba, fai esercizi e lo yoga, mangia solo il necessario e medita. Impara ad ascoltare gli altri con attenzione, senza elaborare domande o giudizi dentro di te. Impara ad ascoltare il tuo respiro.

(7) Comunica meglio: Se incontri qualcuno che sa più di te, ascolta con le orecchie e gli occhi aperti. Se incontri che sa meno di te, sii umile e gentile. Gioca con un bambino come quando eri un bambino. Quando parli con un anziano, ricordati che un giorno anche tu sarai anziano. Quando sei aperto senza pregiudizi, a imparare e a condividere, diventerai un comunicatore migliore.

(8) Sviluppa la tua creatività: Impara a distanziarti dal tuo lavoro – mentre lavori, lo devi fare con 100% di te stesso ma senza preoccupare dei risultati. La creatività nasce quando sei rilassato, quando sei senza preoccupazione per i risultati.

(9) Migliora il mondo che ti circonda: La nostra energia vitale ha bisogno di una direzione. Senza la direzione, c’è soltanto la confusione. La nostra energia ha bisogno anche di impegno. Pensa al mondo che ti circonda e pensa a quello che puoi fare tu per renderlo migliore. Aggiungi questa direzione e impegno alla tua vita, lo renderà più piena e appagante.

(10) Pianifica i tuoi obiettivi e lungo e a breve termine: Lo devi fare restando ben radicato nel tuo presente. Dove vuoi essere tra 3 anni, tra 20 anni? Come farai ad arrivarci? Scegli soltanto poche cose essenziali e non la lista di tutte le cose che vuoi fare. Se la tua vita seguirà la direzione giusta per le cose essenziali, tutto il resto si aggiusterà senza sforzo.

(11) Pregare aiuta: pregare non come un rituale da seguire ma pregare dal cuore, pregare con la gioia.

(12) Non avere paura dei cambiamenti: Rifletti se tua vita è diventata un routine, qualcosa che ha bisogno di un cambiamento ma hai paura di affrontarlo? Anche se le cose abituali sono comode, delle volte devi sforzarti per promuovere il cambiamento per migliorare.

(13) Sii consapevole di tuoi limiti: Tutti noi abbiamo i nostri limiti. Quando incontri i tuoi limiti, impara ad riconoscerli. Preghiera aiuta in questo incontro. Accettate quelli limiti con amore.

Forse avete capito, il guru non dice niente di nuovo, conoscete già questi insegnamenti per migliorare la vostra vita. Per esempio, alcuni altri consigli che lui dà sono: non perdere gli amici, non cercare la perfezione, non diventare prevedibili, ecc.

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Se volete conoscere di più sul guru indiano Sri Sri Ravi Shanker, potete leggere anche la prima parte del mio post

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venerdì 29 dicembre 2006

25 Passi Per Una Vita Migliore (1)

E’ di nuovo il momento di fare il resoconto dell’anno appena trascorso, e di farsi i buoni propositi per il nuovo anno. Anche se poi, spesso i propositi restano soltanto delle parole senza un seguito, ma intanto possiamo sentire buoni e risoluti per qualche giorno!

Il Guru Sri Sri Ravishanker

Non voglio pensare ai miei propositi che mi ero fatto l’anno scorso. O, quelle fatte l’anno prima, o prima ancora. Tanto sono sempre le stesse. Devo dimagrire. Devo scrivere il mio romanzo. Devo fare meditazione tutti i giorni. Devo imparare a controllare le mie emozioni. Devo trovare più tempo per stare con la famiglia. E così via.

Ma capita anche a voi di continuare a fare sempre le stesse promesse anno dopo anno?

Invece vi voglio parlare dei consigli di un guru indiano che si chiama Sri Sri Ravi Shanker, apparsi su un settimanale indiano, The Week. "I 25 passi per migliorare la tua vita nel 2007".

Sono sopratutto gli americani che credono nei manuali di auto-apprendimento che insegnano l’arte di vivere – “Come avere tanti amici”, “Come realizzare i propri sogni e diventare miliardari”, “Come vincere le paure e dominare il mondo”, ecc. Ora anche i guru indiani, a partire da Deepak Chopra, Acharya Rajneesh e Mahesh Yogi, fino a Sri Sri Ravi Shanker, hanno imparato i benefici di brevettare gli insegnamenti spirituali degli antichi maestri e di usare le nuove tecnologie per portare sollievo all’umanità sofferente e allo stesso momento, accumulare delle ricchezze.

Sri Sri Ravi Shanker sembra una persona molto simpatica, ha un sorriso disarmante che ti scioglie il cuore e ha un modo di parlare immediato, semplice e chiaro.

Tuttavia, lo trovo un po’ irritante a partire dal suo nome così pomposo. La parola ‘Sri’ è usata in India un po’ come il ‘signore’ in italiano, come un appellativo prima dei nomi maschili, invece per le donne si usa Srimati (signora). Tuttavia il significato specifico di Sri è la 'luce interiore', o l’aura personale. Il fatto che il guru Ravi Shanker abbia voluto aggiungere due ‘Sri’ prima del proprio nome, mi sembra un modo per attirare attenzione e per sottolineare la propria natura divina.

Si è vero che il Dio vive dentro ogni uno di noi e spesso noi lo dimentichiamo. In questo senso, posso capire la scelta del guru di aggiungere i due Sri prima del proprio nome forse per ricordarsi che ha dentro di se la luce divina, ma allo stesso momento penso che un guru dovrebbe essere un ascetico e non attaccato a grandi titoli o onori.

Il nome di Sri Sri Ravi Shanker è associato anche ai corsi di Arte di Vivere (Art of Living) durante i quali si insegnano il Sudershan Kriya, un particolare tipo di meditazione basato sullo yoga Pranayama (esercizio del respiro) durante la quale si ripete il mantra ‘So ham’ ( io sono) secondo un ritmo ben preciso. La tecnica di Sudershan Kriya è brevettata ed i suoi corsi costano.

Questa sua attenzione verso gli aspetti mondani, lo trovo poco consone all’ideale di rinuncia associato ai guru tradizionali in India. Dall’altro canto capisco che oggi la maggior parte delle persone non ha tempo da dedicare a niente ed a nessuno. Oggi tutto funziona secondo la logica dell’usa e getta. Cerchiamo continuamente nuovi stimoli - nuovi giochi, nuovi gadgets, nuova musica, nuovi vestiti, nuovo arredamento e il tutto il resto, perché dopo un po’, ogni cosa diventa noiosa. In questo mondo, forse il suo modo di vendere i suoi corsi a caro prezzo, come qualcosa di esclusivo, forse gli garantisce maggiore attenzione di suoi seguaci?

Comunque torniamo ai suoi 25 consigli per migliorare la vita. Volete conoscerli? Sono nella seconda parte di questo post!

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sabato 9 dicembre 2006

Concerto del Maestro Indiano a Bologna

Il maestro di musica classica indiana, Shahid Parvez Khan, è venuto a Bologna per un concerto di sitar il 7 dicembre 2006 sera. Erano tanti anni che non ascoltavo un concerto di sitar dal vivo. Il piacere era ancora più grande perché dopo la generazione di grandi artisti come Ravi Shanker e Vilayat Ali Khan, oggi Shahid Parvez è considerato è un loro erede per la musica classica indiana.

Maestro Shahid Parvez Khan a Bologna, Italia

Mentre lo ascoltavo, pensavo alle notti di estate degli anni settanta, passate nel parco di fronte al Mavalankar Hall a Nuova Delhi, ad ascoltare i concerti di musica classica e guardare le danze classiche. Era allora che avevo iniziato ad apprezzare il sitar, sopratutto durante quelle note lente e dolci che si muovano come onde e raccontano storie malinconiche.

Ho parlato con il maestro Shahid Parvez della sua infanzia, della sua fama e del suo rapporto con la sua famiglia. Purtroppo, non ho fatto in tempo a tradurre questa intervista in italiano, e stamattina parto per l'India. Spero di completarlo al mio ritorno.

E' stata una bellissima esperienza.

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venerdì 1 dicembre 2006

Creatività, Censura, Romanticismo...

Questo scritto parla di Roma, poeti, scrittori, libri, creatività, religioni e censura. Forse, i suoi argomenti non hanno un chiaro filo conduttore. Ogni tanto, uso blog come un diario, scrivo brevi appunti su diversi temi, invece di approfondire un tema solo. 
 
Roma - Altare della Patria

Amore Lesbico da Censurare

Già che pensavo alla ragazza lesbica della mia storia, è uscito il film con Lino Banfi, con la figlia che si sposa con la sua compagna spagnola. Non ho guardato questo film ancora, ho letto soltanto le polemiche sui giornali. Devo dire che mi hanno sorpreso queste polemiche.

Qualche anno fa Deepa Mehta, regista di origine indiana che vive in Canada, aveva girato il film Fire (Fuoco), nel quale si accennava ad un rapporto amoroso tra le due donne protagoniste. Il film aveva suscitato molte polemiche in India. Già, l'India ha un sistema di censura antiquato. Inoltre, ogni volta che un gruppo di persone si manifestano contro qualche lavoro di arte o qualche libro o qualche film, subito il governo vieta la sua uscita. In India, parlandone con gli amici, avevo dato esempi del sistema liberale che esiste in Italia, basato sulla convivenza pacifica e rispetto della libertà di espressione.

Anche il recente film basato sul romanzo di Dan Brown, "Il Codice Da Vinci" era stato vietato in India e di nuovo avevo parlato dell'assurdità di queste censure per "accontentare" i cattolici indiani quando si poteva vedere il film a Roma.

Ma le polemiche sul film di Banfi mi hanno sorpreso, perché non li aspettavo. La TV italiana fa vedere delle cose di rapporti sessuali, nudità e parolacce in prima serata senza nessuna protesta. A me danno fastidio i programmi dove vi sono queste giovani donne formose che fanno le veline con vestiti ridottissimi, presentate come persone con intelligenza subnormale. Semmai, forse mi sarebbe piaciuto sentire qualche protesta contro queste trasmissioni.

Comunque, c'è un lato positivo di questa storia. La prossima volta che succederà qualche stupida protesta in India, non mi agiterò per spiegare che "In Italia questo non succederebbe mai"!

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Il Mio Romanzo

Ho questo sogno di scrivere un romanzo un giorno. Volevo scrivere la storia di un ragazzo che torna dal suo padre morente e viene a sapere di un segreto di famiglia. Il libro dovrebbe essere un viaggio alla scoperta di se stesso di questo ragazzo, un viaggio di riconciliazione con il suo passato.

Avevo iniziato a scriverlo. Per giorni vivevo quel libro. I suoi personaggi erano diventati come persone vero che conoscevo, che mi giravo intorno e che mi parlavano nei momenti più inaspettati. Poi, alla fine ho quasi finito di scrivere questo libro - è in inglese, ha circa 250 pagine, e l'ho scritto in meno di un mese. E' venuto fuori come un torrente in piena.

L'ho fatto vedere ad una mia cugina scrittrice, anche perché ci tenevo molto al suo giudizio. Si vede che potrebbe venire fuori un libro molto bello, mi ha detto, "Ma ora devi lavorarci sopra, riscrivere il tutto e sistemarlo meglio". Mi sentivo in settimo cielo. Alla fine ero arrivato vicino al mio sogno di scrivere il mio primo romanzo, avevo pensato.

Questo era successo più di un anno fa e da allora, non sono più stato capace di scrivere niente. All'inizio mi bloccava l'idea di dover scrivere questo libro in inglese. L'inglese non è la mia lingua, dovrei scrivere in hindi o in italiano, perché devo scrivere in inglese, mi chiedevo, ma il fatto che riesco a esprimermi molto meglio in inglese. 

Alla fine, stanco della mia incapacità di riprendere in mano il libro, avevo deciso che questa volta lo scriverò in hindi. Invece, di nuovo, ogni volta che mi mettevo davanti al computer, non trovavo mai le parole per dire quello che avrei voluto dire.

Adesso ho pensato che devo scriverlo nella lingua che mi viene più naturale, ciò è, in inglese e dopo, lo tradurrò in hindi o in italiano. Nel frattempo, avevo iniziato a pensare ad un'altra storia. Questa storia ha un padre immigrato e la sua figlia lesbica. I personaggi hanno iniziato a diventare persone vere, nei momenti più strani, penso a loro e sento le loro voci. Forse, un giorno riuscirò a metterlo giù sul computer, questa storia! Spero.

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La Tomba di Keats a Roma

Durante la mia ultima visita a Roma, ero andato al cimitero protestante dietro il Piramide di Caio Cestio. Nel 1822, qui fu sepolto il giovane poeta romantico inglese Keats. Quando morì, aveva solo 25 anni, ma ha lasciato un eredità di poesie romantiche indimenticabile. Ogni giorno, c'è una fila di turisti inglesi per visitare la sua tomba.

L'epigrafe sulla sua tomba recita: "Qui giace colui, il cui nome fu scritto sull'acqua." Vicino alla sua tomba, i suoi ammiratori hanno fatto montare una tavola di marmo con le seguenti parole, "Keats, se il tuo amato nome fu "scritto sull'acqua", ogni goccia è una lacrima versata da qualcuno che piangeva per te."

Roma - Tomba di Keats

Corrado Augias nel suo libro, “Segreti di Roma”, ha spiegato la storia di questo cimitero per i non cattolici costruito su un terreno non consacrato, le fatiche per costruire un muro intorno a questo cimitero, i divieti per seppellire i morti di giorno e il divieto di scrivere frasi che potevano significare la benevolenza di dio per le anime di questi morti. Questa situazione di 150 anni fa, oggi appare incomprensibile, anche se le discriminazioni in forma molto più sottile continuano anche oggi.

Ieri Lucia Cuocci della rubrica Protestantesimo di Rai2 era venuta ad intervistarmi riguardo la situazione della lebbra nel mondo. Alla fine dell’intervista le ho chiesto riguardo la trasmissione del programma e mi ha spiegato che di solito il programma è trasmesso dopo la mezza notte, ma delle volte, vi sono dei ritardi e la trasmissione avviene dopo l’una di notte. Comunque, se ci tenete a guardarmi in questa intervista, sarà trasmessa anche alla mattina alle 09,00 del 25 dicembre 2006.

Penso che il giornalismo e la TV italiana hanno superato molte barriere che prima ci esistevano, ma per alcune questioni legate al Vaticano, esiste ancora certa discriminazione. Penso ai scandali legati alla pedofilia di qualche prete in Stati Uniti. I notiziari sulla CNN e sulla BBC erano pieni di queste notizie ma la tv in Italia, non ne parlava quasi mai, fino al giorno che il Vaticano ha voluto parlarne.

Sui telegiornali, le immagini della visita del Papa alla moschea di Istanbul mi hanno commosso. Le sue parole nella moschea dette insieme all’Imam di Istanbul, “Chi uccide civili innocenti nel nome di dio, offende il dio”, sono forti ed era ora che qualcuno così importante e visibile li diceva con la voce alta dentro una moschea. Penso che per uscire da questo vortice di violenza e terrorismo, ci vogliono gesti coraggiosi come questo.

Anche quando si parla di un dialogo costruttivo tra le religioni, sento una discriminazione tra le religioni del Libro, le religioni monoteiste nate in medio oriente e tutte le altre religioni del mondo (come induismo, buddismo, gianismo, i bahai, i confuciani, i taoisti, i parsi, i sikh, ecc.). Forse perché le altre religioni hanno già trovato certo dialogo tra di loro? O forse le lotte tra le tre religioni monoteiste sono state cosi violente che bisogna fare uno sforzo speciale per avviare questo dialogo tra di loro, prima di intraprendere il cammino con le altre religioni?

Per tornare al cimitero protestante di Roma, oltre a Keats, un altro famoso poeta inglese è sepolto qui, il grande Shelly

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