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giovedì 30 settembre 2010

Colori del teatro - tra sessualità e identità

Quale rapporto esiste tra l'attore come persona e il suo personaggio teatrale?

E' questa la domanda che pone il film Natrang (regista Ravi Jadhav, lingua Marathi, India, 2010) e tramite il mondo del teatro esplora diversi mondi che si ruotano intorno al tema dell'identità e sessualità - il mondo interiore dell'attore chiamato a svolgere un ruolo di un omosessuale effeminato, e il mondo dei pregiudizi che da una parte li ammira nel teatro e dall'altra, li disprezza nella società.

Natrang - film indiano di Ravi Jadhav sull'identità e sessualità

Bombay (Mumbai), la capitale dello stato di Maharashtra è anche l'epicentro del mondo di Bollywood. Allo stesso momento, è anche la base del cinema regionale in lingua marathi, un mondo molto vivace dove spesso si fanno film fuori dai canoni popolari e populisti di Bollywood. Anche Natrang rientra in questa categoria dei film che rompono gli schemi di Bollywood.

Trama: Gunawant Kagalkar (Atul Kulkarni), chiamato Guna da tutti, è un uomo povero senza terra, uno che fa piccoli lavori per i ricchi contadini, ma è anche un appassionato di body-building, segue un regime di ginnastica per sviluppare i muscoli. E' sposato con Darki (Vibhavri Deshpande) e ha due figli.

Natrang - film indiano di Ravi Jadhav sull'identità e sessualità

Guna è anche appassionato delle danze del teatro tradizionale "Tamasha" del Maharashtra rurale. Suo padre e sua moglie gli chiedono di non sprecare i pochi soldi che lui guadagna sulle donne che danzano negli spettacoli di Tamasha, ma Guna non ascolta a nessuno e ogni volta che c'è un nuovo gruppo del teatro Tamasha, va a vederli.

Natrang - film indiano di Ravi Jadhav sull'identità e sessualità

Il contadino per il quale lavora Guna compra una macchina elettrica e così Guna ha meno possibilità di lavorare. Anche altri amici di Guna (Mangesh Satpute, Saddheshwar Zadbuke, Kishor Choughule, Rajesh Bhosale, Mahadev Salukhe, Prashant Tapasvi, Sunil Dev e Ganesh Revadekar), tutti manovali senza terra, sono nelle stesse condizioni. Uno di loro suggerisce di creare un proprio gruppo di teatro per guadagnare un po' di soldi. Guna è entusiasta dell'idea. Lui ha sempre sognato di fare il teatro e fare la parte di un re valoroso. Inoltre, Guna vuole provare a scrivere le sceneggiature. Tutti i compagni amano la prima sceneggiatura che lui scrive per il gruppo.

Il gruppo è pronto per mettere in scena il loro primo spettacolo, ma l'amico Pandoba (KIshore Kadam), nominato il manager del gruppo, fa presente che hanno bisogno di una ragazza danzatrice perché non si può avere lo spettacolo di Tamasha senza le danze Lavni di una ragazza, e anche perché senza le danze, nessun uomo verrà a guardare il loro spettacolo.

Pandoba va alla ricerca di una ragazza per il gruppo e alla fine trova la giovane e bella Nayan (Sonali Kulkarni) accompagnata da sua madre (Priya Berde). Nayan è disponibile a far parte del gruppo ma ha una condizione - il gruppo deve avere anche un Nach (un omosessuale effeminato), perché questi personaggi sono molto apprezzati dal pubblico.

Nessuno del gruppo ha il coraggio di fare la parte del Nach e alla fine, Guna è costretto a accettare questa parte. Per questo ruolo, deve tagliarsi i baffi, perdere peso e deve imparare i gesti femminili. Lui osserva le donne e segue le lezioni di danze e di portamento da Nayan. Tutti i compagni sono sorpresi dalla sua bravura e dalla sua capacità di immedesimare nel personaggio di omosessuale effeminato.

Natrang - film indiano di Ravi Jadhav sull'identità e sessualità

Così poco alla volta Guna cambia aspetto, sembra un'altra persona, non soltanto quando è sul palcoscenico e fa la parte del Nach, ma anche come persona - non ha più i baffi, è molto più magro. Ma oltre l'apparenza fisica, sembra una persona diversa.

Natrang - film indiano di Ravi Jadhav sull'identità e sessualità

In casa sua, sua moglie Darki, suo suocero e altri parenti si vergognano di lui. Altri nel villaggio fanno le battute crudeli, anche per insinuare che i figli non sono suoi. Darki gli chiede di rinnunciare al personaggio effeminato.

Natrang - film indiano di Ravi Jadhav sull'identità e sessualità

Guna non vuole ascoltare nessuno, si sente felice come attore e come scrittore, e parte con il gruppo per un tour nei villaggi.

Mentre Guna è in giro, suo padre muore e sua moglie Darki, insieme ai figli ritorna alla casa del proprio padre. Guna è ignaro di tutto, ha mandato soldi e vestiti per la famiglia e pensa che ora potranno vivere meglio. E' molto apprezzato dal pubblico come Nach e i loro spettacoli sono sempre pieni di spettatori. Guna si sente attratto da Nayan, l'eroina e danzatrice del gruppo.

Suo malgrado, Guna si trova mischiato in un gioco di potere tra due politici. Per vendicarsi, uno dei politici fa rapire Guna e lo fa stuprare dagli suoi uomini.

Natrang - film indiano di Ravi Jadhav sull'identità e sessualità

Guna, sconfitto e depresso torna a casa ma sua moglie e suo figlio non vogliono vivere con lui. Il gruppo decide di abbandonare il sogno del teatro. Invece Guna sa di aver perso tutto e non vuole rinunciare a fare l'attore. Così lui decide di andare in città insieme a Nayan per cercare lavoro come attore.

Commenti: Come si può intuire dal trama, il film tocca la questione della costruzione dell'identità sessuale. Che cosa significa essere un uomo o una donna, quale è il ruolo dei "diversi" nella società patriarcale, quali sono i pregiudizi e le discriminazioni nelle società tradizionali, sono le domande che il film pone.

All'inizio del film, il personaggio di Guna è una personaggio macho, orgoglioso della propria mascolinità. E' povero, non riesce a guadagnare abbastanza per comprare i libri di scuola per la figlia, ma nessuno mette in dubbio il suo ruolo sociale come uomo. E' rispettato e perfino invidiato dagli altri.

Quando decide di interpretare il ruolo del Nach, Guna dice alla moglie, "Ti coprirò d'oro e di vestiti, i figli avranno tutto, sarai una regina", ma ha già cambiato aspetto, ha un aspetto esteriore femminile e per cui, il suo ruolo sociale come uomo si è indebolito. Qualche collega del teatro, cerca di toccarlo di notte "per divertirci", ma Guna reagisce male, e ribadisce che lui non è un vero Nach, è solo un attore che interpreta il ruolo del Nach.

Natrang - film indiano di Ravi Jadhav sull'identità e sessualità

Più volte nel film si torna sull'incongruità tra aspetto esteriore di una persona contro quello che si sente di essere. Quello che appare e sembra contro quello che vuole essere. Come succede spesso alle donne che osano a sfidare le regole degli uomini potenti nelle società patriarcali, anche per Guna la punizione è lo stupro per sottolineare che lui è come le donne, di poco valore.

Cambiano anche i suoi rapporti con le donne. Lui va a letto con Nayan e la chiede di sposarla ma lei gli risponde che non c'è futuro per una donna con un Nach - "I nach sono richiesti al teatro solo finché sono giovani, ma nessuno li vuole quando si invecchiano; possono andare bene in letto ma non sono accettabili come mariti."

Natrang - film indiano di Ravi Jadhav sull'identità e sessualità

Guna vuole interpretare altri ruoli nel teatro e cerca di uscire dalla prigione del personaggio di Nach, ma gli spettatori non gli permettono di sperimentare, "Uno identificato come un omosessuale effeminato non può avere altri ruoli" è il loro giudizio.

Guna perde il suo ruolo sociale quando si mostra un bravo attore nel ruolo di un omosessuale effeminato, e a quel punto non è importante che lui è un uomo sposato con la famiglia. In seguito perde la moglie e i figli. Quando lui chiede al suo figlio di venire con lui, il figlio sputa per terrà e va via senza rispondere.

Ma il confine tra il mondo di finzione e la realtà non ha le frontiere molto nette. Guna lo scopre quando dietro le sollecitazioni del suo manager, accetta di comportarsi da Nach per vincere un contratto di lavoro da un politico.

Natrang - film indiano di Ravi Jadhav sull'identità e sessualità

Dall'altra parte molte persone che sono attratte dal suo fascino come Nach e cercano di portarlo a letto, in pubblico assumano la maschera dei "giustamente indignati da questi pervertiti" per vendicarsi di lui per aver rifiutato le loro avance.

Ma le identità di maschio e femmina sono così chiare, ben definite e rigide per natura o sono così per rispettare le regole della società? Guna risponde a questa domanda verso la fine del film quando ammette, "Ogni essere ha dentro di sé la parte maschile e la parte femminile, ma non siamo liberi di esprimerli."

Penso che "Natrang" (letteralmente "i colori del treatro") è un film complesso che merita di essere visto più volte per cogliere le diverse questioni che pone e per le riflessioni che provoca sul tema dell'identità sessuale.

Tutti gli attori del film sono bravi, ma è sopratutto Atul Kulkarni nel ruolo di Guna che presenta un'interpretazione impeccabile. Si dice che lui aveva messo su 16 chili per la prima parte del film, dove si presentava come uomo muscoloso e macho, mentre per la seconda parte, per interpretare il personaggio di Nach, aveva perso quasi venti chili. La differenza tra i due personaggi è così grande che sembra di vedere due persone completamente diverse.

Il mondo del cinema regionale in India, è meno sottoposta alle pressioni commerciali per cui può permettersi di sperimentare con dei temi particolari, di scarso interesse per le masse che amano i film masala di Bollywood. Natrang è un ottimo esempio di questo cinema che merita di essere conosciuto ampiamente tra le persone che amano il cinema serio e provocatorio.

mercoledì 25 agosto 2010

Shahrukh torna su Rai Uno - Non dire mai addio

E’ confermato. Shahrukh Khan tornerà sugli schermi di Rai Uno il prossimo sabato. La serie “Stelle di Bollywood 2010” si concluderà il sabato 28 agosto con “Non dire mai addio” (nome originale, “Kabhi alvida na kehna”, regista Karan Johar, il titolo originale è la traduzione letterale del titolo italiano). Il film uscito nel 2006, non aveva trovato grande successo in India per il suo tema “contro le tradizioni indiane” ma era stato molto apprezzato dalla diaspora indiana che vive all’estero.

Non dire mai addio - Kabhi alvida na kehna

Dopo una serie di film mielosi, di amori infiniti e impossibili (Kuch kuch hota hai, Kabhi Khushi Kabhi Gham, Kal ho na ho), molto amati dal pubblico in India, “Non dire mai addio” ha segnato la maturità del regista Karan Johar e la sua entrata nel mondo adulto. Era sempre un film di Bollywood con le sue canzoni, le sue danze e i suoi colori, ma il suo tema era un tabù per la maggioranza degli indiani – divorzio e amore extra coniugale. Forse per evitare controversie in India, il film era stato ambientato nel mondo degli indiani emigrati in America, perché è più facile accettare “gli indiani lontani dalla madre patria abbiano dimenticato le tradizioni”.

Trama: Dev (Shahrukh Khan) è un giocatore di Rugby a Newyork ed ha appena firmato un contratto con un grande club. E’ sposato con Rhea (Preity Zinta), una donna in carriera e la coppia ha un figlio, Arjun (pronunciato Argiun). Dev incontra Maya (Rani Mukherjee), vestita da sposa e piena di dubbi, in un parco.

Non dire mai addio - Kabhi alvida na kehna
Maya è insegnante, e sta per sposare Rishi (Abhishekh Bacchan), il figlio di Samarjit o Sam, come lui preferisce essere chiamato (Amitabh Bacchan). Sam e Rishi sono la famiglia dove lei è cresciuta dopo la morte di suoi genitori. Si sente in debito verso Sam e Rishi, e per questo non ha coraggio di dirgli che lei non ama Rishi e non lo vuole sposare. E così lei scappa nel parco, non sa cosa deve fare.

Dev consiglia a Maya di dimenticare i dubbi e di sposare Rishi, “perché è la persona che l’ama”, e va via. Poco dopo aver lasciato Maya, Dev ha un incidente e si rompe il ginocchio. Così finisce la sua carriera del giocatore di Rugby.

Dopo 4 anni, Rhea e Dev incontrano Rishi e Maya. In questi 4 anni, tutti sono cambiati.

Rhea ha trovato grande successo, è la responsabile di un'importante rivista di moda americana e guadagna molti soldi, mentre Dev è pieno di rancore per il suo destino. Lui guadagna poco, si sente inferiore e incapace. Se la prende con il proprio figlio, “perché è una femminuccia, non è un giocatore di rugby, ma invece è un ragazzo timido che ama leggere i libri”.

Dall’altra parte, Maya è stanca del suo matrimonio e si sente in colpa perché non ama il marito e non può avere figli. Rishi non sa cosa fare per avere un po’ di amore dalla moglie e si sente frustrato.

Sam, il papà di Rishi, è sempre in giro con le ragazze giovanissime, vuole far vedere a tutti che fa il galletto in pollaio. Sam ha simpatia per Kamaljit (Kiron Kher), la mamma chiacchierona di Dev. I due diventano amici, anche se Kamaljit non approva il comportamento “poco dignitoso” di Sam con le ragazzine.

Dev si rende conto che Maya non è felice nel suo matrimonio, lui le confida che ne anche lui è felice nel proprio matrimonio. Entrambi sanno che il problema sta dentro di loro perché i loro coniugi sono persone buone e meravigliose. Dev e Maya si incontrano altre volte e nasce una simpatia tra loro due. All’inizio cercano di controllarsi, ma alla fine ammettono di amarsi. Ora devono decidere, se vogliono continuare con i loro matrimonio o vogliono realizzare il loro amore.

Commenti: Il film ha una visione molto occidentale dell’amore.

In India, i miei amici potevano capire la frustrazione e il rancore di Dev (Shahrukh Khan), perché è un fallito e guadagna meno della moglie, ma non riuscivano a capire il problema di Maya (Rani Mukherjee).

Come fa Maya a non amare suo marito Rishi, che è bello e simpatico e che l’ama, e come fa amare uno fallito come il petulante e pieno di rancore, Dev”, si chiedevano in India. In fatti il sistema dei matrimoni combinati in India, si basa sul amore che deve nascere tra due persone quando si sposano, anche se prima del matrimonio non si conoscono. Questa visione del matrimonio è qualcosa di culturale che pervade la società indiana e da quando sei un bambino o una bambina, senti che sarà così anche per te un giorno. E’ come una profezia che si realizza continuamente anche se ogni tanto questa visione si inceppa, soprattutto quando lo sposo o la sposa sono innamorati di qualcun altro.

Se sei cresciuto con questa logica, che il matrimonio dura per sette vite e il tuo futuro sposo o la tua futura sposa, verrà da te tramite il destino che opera dentro il meccanismo del matrimonio combinato, mentalmente sei preparato a amare la persona che sposi.

Invece, Maya non ragiona come le ragazze in India che sognano di innamorarsi della persona che sposeranno, lei ragiona alla maniera individualista all’occidentale, lei vuole sposare la persona della quale è innamorata.

Non la maltratta, non è un ubriacone o uno che va dalle altre donne, anzi l’ama. E’ lei non è anche una donna completa perché non può avere i figli! Come mai lei vuole lasciare il marito che la ama? Forse è matta? Non capisco queste ragazze moderne!”, aveva detto una mia zia dopo aver visto il “Non dire mai addio”.

In alcune scene, Rishi (Abhishekh Bacchan) si comporta da un bambinone e la sua caratterizzazione non è molto chiara, comunque Abhishekh Bacchan è bravo e raccoglie la simpatia del pubblico. Dall’altra parte, penso che il personaggio di Rhea (Preity Zinta) è più freddo e controllato.

La coppia principale, Shahrukh e Rani, devono interpretare ruoli più rischiosi in questo film. Potrebbe essere facile sentire antipatia per i loro personaggi, soprattutto per quello di Dev (Shahrukh Khan) che spesso si comporta male con tutti, soprattutto con il figlio. Rare volte nel mondo di Bollywood, abbiamo avuto un eroe così poco eroe e tanto villano. Comunque nonostante tutto, il film riesce a farvi sentire e capire i sentimenti e le frustrazioni di Dev e Maya, e così possiamo identificare con la loro storia d’amore.

Per gli spettatori occidentali, il film può sembrare una bella storia d’amore tormentato e niente di più, ma in India, solo i film d’arte (cinema d’essai) indirizzati alle fasce più istruite e consapevoli della popolazione, possono rischiare di dare messaggi “contro” le tradizioni. In questo senso, questo film dava dei messaggi forti, come per esempio la scena dove lo suocero (Sam, Amitabh Bacchan), sul letto dell’ospedale dice alla nuora, “Lascialo, non siete felici insieme, separatevi”.

Mi era piaciuto questo film e mi era piaciuto Shahrukh Khan in questo film, anche se era nella parte di un uomo imperfetto, qualche volta debole e egoista alla sua ricerca di se stesso.

Mi piaceva molto una canzone di questo film, “Mitwa” (“Compagno del cuore, ascolta quello che dice il battito del tuo cuore, non nasconderlo da te stesso ..). Non penso che faranno vedere questa canzone su Rai Uno, ma lo potete guardare su Youtube. E’ la canzone che presenta la fase iniziale di innamoramento tra Dev (Shahrukh Khan) e Maya (Rani Mukherjee). Tutte e due si comportano ancora da amici un po’ incerti dei sentimenti dell’altro ma entrambi hanno fantasie di un’intimità che deve ancora arrivare.

domenica 1 agosto 2010

Shah Rukh Khan e Una luce dal Passato

Il prossimo film del ciclo Stelle di Bollywood, programmato per il 7 agosto porterà il grande Khan sugli schermi della TV italiana. L’attore Shah Rukh Khan è entrato nel mondo di Bollywood nel 1992 con il film Deewana e in pochi anni è diventato uno degli attori più popolari del cinema indiano. Per tanti anni, tutti i suoi film ottenevano il grande successo del pubblico, e così ha guadagnato il titolo di King Khan (Il Grande Khan).

Swades - Una luce dal passato

Una luce dal passato (titolo originale Swades, letteralmente significa Mio Paese) è un film del 2004, del regista Ashutosh Gowarikar. Gowarikar è già conosciuto in Italia per il suo film “Lagaan – c’era una volta in India”.

In “Una luce dal passato”, Shahrukh non appare nella sua veste più popolare, ciò è di un attore romantico, e il film non è il tipico prodotto di Bollywood con le danze, i matrimoni e la musica. Ma poi, quest'anno i film di Bollywood scelti per la serie estiva di Rai Uno, sono diversi e non sono le solite storie romantiche.

Se avete visto “Un appartamento per tre”, forse vi ricorderete di una delle scene più iconiche di Shahrukh Khan dal film “Kuch Kuch Hota Hai” (KKHH) – sono le scene dal film che Karan (John Abraham) proietta per il compleanno di Neha. KKHH è tra i film più popolari della coppia Shahrukh e Kajol.

Il film La luce dal passato racconta la storia del ritorno in patria di un emigrato. Di solito, i film che parlano degli emigrati indiani, e il mondo del cinema indiano è pieno di queste storie, raccontano storie personali, di storie che parlano di mondi, culture e legami persi del proprio paese di origine e ricostruite con fatica nei paesi di adozione, e le difficoltà di tornare in dietro. Spesso Bollywood non approfondisce il trauma insito nell’emigrazione, ma piuttosto presenta l’occidente (Europa, America, Australia o Nuova Zelanda) come un luogo dove gli indiani possono diventare ricchi e vivere bene con tutte le comodità che non si possono avere in India. Inoltre, questi film sono un richiamo per i valori tradizionali indiani lasciati in patria, con presentazione di riti, costumi, vestiti dei diversi stati indiani sopratutto in relazione alle storie romantiche.

Invece, “Una Luce dal Passato”, affronta la questione della responsabilità sociale degli emigrati, il loro dovere verso il proprio paese d'origine. E’ la storia di Mohan Bhargav (Shahrukh Khan), uno scienziato di origine indiana che lavora presso NASA in America e la sua scoperta della vita di un villaggio indiano e delle difficoltà di passaggio dalle tradizioni verso la modernità. E’ considerato tra i migliori film di Shahrukh anche se l’avevo trovato un po’ troppo dispersivo perché vuole affrontare troppe tematiche, dalle caste alla povertà e allo sottosviluppo. Comunque non voglio dire che non mi era piaciuto, voglio solo dire che poteva essere un film migliore.

Il film ha un tenera storia d’amore, tra lo scienziato indiano venuto dall’America e la ragazza (Gayatri Joshi) che ha scelto di lavorare come insegnante in un villaggio perché crede nel cambiamento sociale delle persone più povere ed escluse. Era il primo e l’unico film dell’attrice Gayatri Joshi, la quale si era sposata dopo l’uscita del film e ha deciso di non lavorare più come attrice.

Swades - Una luce dal passato

Potete leggere una mia recensione più completa di Una luce dal passato su Kalpana.it, scritta qualche anno fa quando avevo visto il film per la prima volta.

Inoltre, potete trovare altri articoli sul ciclo Stelle di Bollywood su Kalpana.it

domenica 25 luglio 2010

Un appartamento per tre - Stelle di Bollywood

E' difficile sapere con anticipo i film programmati per il ciclo Stelle di Bollywood su Rai 1. Sul sito della Rai, le poche informazioni arrivano soltanto qualche giorno prima. Comunque sembra che il prossimo film, programmato per il 31 luglio sarà "Un appartamento per tre" (titolo originale "Dostana").

Un appartamento per tre - Dostana

"Dostana" (letteralmente "la storia dell'amicizia") è il primo film importante di Bollywood che parla di gay, anche se in maniera indiretta perché "i protagonisti non sono veramente gay ma solo facevano finta di essere gay".

Il film ambientato a Miami (USA) inizia con Samir (Abhishekh Bacchan) e Karan (John Abraham) che si incontrano casualmente alla colazione dopo una notte con le rispettive ragazze nello stesso appartamento. Samir è un infermiere mentre Karan è un fotografo. Dopo qualche giorno si incontrano di nuovo mentre cercano un taxi e poi scoprono che stanno andando allo stesso indirizzo, per vedere un appartamento in affitto. La padrona di casa gli informa che non può affittare le due camere disponibili a due scapoli, perché nella terza camera vivrà anche la sua nipote Neha (Priyanka Chopra).

I due rimangono abbagliati da Neha e decidono di far finta di essere due gay molto innamorati per poter abitare vicino alla ragazza nello stesso appartamento. "Se saremmo noi in casa, vigileremo sulla tua nipote e la proteggeremo", promettono alla zia di Neha (Sushmita Mukherjee), e riescono ad avere le due camere in affitto.

Karan deve fare la domanda per avere il suo permesso di residenza e scopre che i tempi di attesa sono più brevi per i gay, così chiede a Samir di far finta di essere gay anche all'ufficio municipale. La mamma (Kirron Kher) di Samir viene a sapere che suo figlio è gay e arriva a Miami da Londra per confrontare il suo figlio. Tra tutta la confusione, i due finti gay, continuano a cercare di avvicinare Neha, la quale li tratta solo da amici.

Un appartamento per tre - Dostana

Poi Neha si innamora del suo nuovo capo, Abhimanyu (Bobby Deol), che ha un figlio da un precedente matrimonio. Karan e Samir inventano un nuovo piano per allontanare Neha da Abhimanyu.

Come potete immaginare, si tratta di una commedia romantica, con il sottofondo del mondo gay di Miami. Il film uscito nel 2008, ha avuto grande successo in India. Durante i titoli di apertura, il film ha una danza dell'attrice Shilpa Shetty, diventata famosa in Europa qualche anno fa quando aveva partecipato alla reality Grande Fratello in Gran Bretagna.

In un piccolo ruolo (Murli o M, primo capo di Neha) c'è anche Boman Irani, uno degli attori più bravi di Bollywood, anche se in questo film non era molto convincente.

Dopo questo film, l'attore John Abraham è diventato il "sex symbol" di Bollywood. Se avete visto Water (l'Acqua di Deepa Mehta) uscito qualche anno fa, forse lo ricorderete più serio - in l'Acqua, John Abhram aveva interpretato il ruolo di Narayan, ragazzo innamorato della vedova Kalyani (Lisa Ray).

Un appartamento per tre - Dostana

domenica 18 luglio 2010

Un fidanzato in affitto

Finalmente è iniziato il ciclo "Stelle di Bollywood". Quest anno il ciclo è curato da Donatella Saltarelli e Nicodemo Martino. La sigla iniziale del ciclo è stata presa da una delle danze del film "La verità negli occhi" trasmessa su Rai Uno nel 2009.

Il film di ieri sera, Stelle sulla Terra (Taare zameen par) era doppiato bene e questa volta non sono state tagliate tutte le canzoni del film. L'unica cosa che avrei voluto in più erano i sottotitoli per le canzoni, sopratutto per la canzone Maa (mamma):
Main Kabhi Batlata Nahin
(Non lo dico mai)
Par Andhere Se Darta Hoon Main Maa
(Ma ho paura del buio mamma)
Yun To Main,Dikhlata Nahin
(Non lo faccio vedere)
Teri Parwaah Karta Hoon Main Maa
(Ma penso a te mamma)
Tujhe Sab Hain Pata, Hain Na Maa
(Tu conosci tutto, vero mamma?)
Bheed Mein Yun Na Chodo Mujhe
(Non lasciarmi in mezzo alla folla)
Ghar Laut Ke Bhi Aa Naa Paoon Maa
(che non riuscirò a tornare a casa da solo, mamma)
Bhej Na Itna Door Mujkko Tu
(Non mandarmi così lontano da te)
Yaad Bhi Tujhko Aa Naa Paoon Maa
(che sparirò dai tuoi ricordi mamma)
Kya Itna Bura Hoon Main Maa
(Ma sono così tanto cattivo, mamma?)
Se si guarda il dvd originali dei film indiani con i sottotitoli, anche le canzoni sono tradotte per le persone che non capiscono l'hindi. Non vi so dire se sulla pagina 777 di televideo, anche le parole dei testi delle canzoni avevano i sottotitoli, ma anche in quel caso, perché costringere le persone a andare a cercare i sottotitoli sul televideo solo per le canzoni?
***

Il prossimo film del ciclo, programmato per il sabato 24 luglio è Un fidanzato in affitto (titolo originale - Aap ki Khatir, 2006). Il film era ispirato dal film americano, "The Wedding Date" (titolo italiano "L'amore ha suo prezzo", 2005) e non aveva avuto grande successo critico o commerciale in India.

Un fidanzato in affitto Aap ki Khatir, India, 2006

Il film è ambientato nel mondo di NRI (indiani non residenti, ciò è, indiani che vivono in Europa o in America). La trama del film è un po' complicata. Anu (Priayanka Chopra) si trova in India, è stata lasciata dal suo ragazzo Danny (Dino Morrea) e ne soffre. Anu deve tornare a Londra per il matrimonio di sua sorellastra Shirani (Ameesha Patel) con Kunal (Sunil Shetty). Anu sa che Kunal è amico di Danny, per cui è sicura che anche Danny verrà al matrimonio. Per riavere Danny, Anu paga un ragazzo Aman (Akshay Khanna) per fare finta di essere il suo ragazzo, perché pensa che Danny sarà geloso e vorrà tornare da lei.

Aman si innamora di Anu, ma Anu pensa solo a Danny. Poi, Shirani confida a Anu che anche lei aveva avuto una relazione con Danny. Kunal quando lo scopre, va alla ricerca di Danny, ma invece trova Aman che sta per andare via e lo convince a tornare da Anu.

Il film ha tutti gli elementi classici di Bollywood - il tema del matrimonio, grandi famiglie allargate, amori complicati, tante danze con vestiti colorati.

Un fidanzato in affitto Aap ki Khatir, India, 2006

Akshay Khanna (Aman), figlio del attore Vinod Khanna degli anni settanta, è l'eroe del film, mentre Priyanka Chopra (Anu), la protagonista principale è un ex Miss India. L'attore Dino Morea, nel ruolo di Danny, è di origine italiana dalla parte di suo padre.

La lista completa degli articoli sul ciclo "Stelle di Bollywood, estate 2010 su Rai Uno"

lunedì 12 luglio 2010

Estate 2010: Bollywood torna di nuovo su Rai Uno

Si, oramai sembra che anche quest anno il ciclo di film di Bollywood torna su Rai uno, in prima serata, tutti i sabati a partire dal sabato 17 luglio. Il ciclo si inizierà con il tenero film di Aamir Khan, Stelle sulla Terra (Taare Zameen Par). Invece di “Amori Con .. Turbanti” il ciclo d’estate 2010 si chiamerà “Le Stelle di Bollywood”, e presenterà le più grandi star del mondo del cinema di Mumbai (Bombay).

Qualche settimana fa, sulla base dei guadagni dei loro film degli ultimi 3 anni, era apparsa una classifica delle stelle più importanti di Bollywood, e a guidare questa classifica era proprio Aamir Khan, il regista e uno dei protagonisti di Stelle sulla Terra. Di solito, gli attori famosi di Bollywood hanno la fama di essere insicuri, e tendono a riservare per sé le scene più importanti e le canzoni più belle. Invece Aamir non sembra avere questo senso di insicurezza. In Stelle sulla Terra, il protagonista principale è un bambino (Darsheel Safary) e Aamir Khan non appare sullo schermo quasi fino alla metà del film.

Taare Zameen Par - Stelle sulla Terra

Se vi piacciono i film che vi fanno piangere, questo film vi piacerà. Se pensate di avere un cuore duro e nessun film riesce a commuovervi, provate con questo film. E’ un film semplice senza grosse pretese, ma alla fine vi fa pensare al vostro rapporto con i vostri genitori, con i vostri figli e con i vostri insegnanti.

Dopo Aamir, quali sono le altre stelle di Bollywood che faranno parte di questo ciclo dei film su Rai Uno? Non ho visto la promozione su Rai Uno, ma altre persone l’hanno visto e hanno identificato Swades (con Shah Rukh Khan) e Dostana (con Abhishekh Bacchan, John Abraham e Priyanka Chopra).

Nelle prossime settimane torneremo a parlare di questi film di Bollywood. Se volete maggiori informazioni su Stelle sulla Terra, le potete trovare su Kalpana.

Se abitate nei dintorni di Bologna, segnate un’altra data nel vostro calendario – quella del mercoledì 28 luglio 2010, quando si proietteranno il film Jodha Akbar di Ashutosh Gowarikar (sotto titolato in italiano) sullo grande schermo nella piazza maggiore di Bologna. Jodha Akbar è un colossal di Gowarikar, con due grandi stelle di Bollywood – Hrithik Roshan e Aishwarya Rai. Potete trovare maggiori informazioni su Jodha Akbar su Kalpana.

martedì 4 maggio 2010

"Mio nome è Khan" uscirà in Italia?

L'ultimo film di Karan Johar (KJo) "My Name is Khan" (Mio nome è Khan) è uscito qualche mese fa ed è stato un discreto successo commerciale. Il film ha la coppia più famosa di Bollywood degli ultimi 15 anni - Shahrukh Khan e Kajol, con film famosi come "Dil wale dulhaniya le jayenge", "Kuch kuch hota hai" e "Kabhi khushi kabhi gham". Kajol è tornata a girare questo film dopo un intervallo di qualche anno, per cui si aspettavano qualcosa di molto speciale da questo film. Di fatto, entrambi gli attori non deludono, sono molto bravi in questo film.

Poster of My Name is Khan

Ma ho trovato il film deludente per mancanza di una storia coerente, sopratutto nella seconda parte del film.

In diverse interviste, KJo aveva parlato del suo desiderio di uscire dal suo solito giro di film romantici senza grande sostanza e di fare qualcosa di impegnativo. Il suo ultimo film (Kabhi alvida na kehna), nonostante i soliti attori (Shahrukh, Rani, Priety, Abhishekh) aveva un tentativo di sostanza, e aveva cercato di toccare aspetti che spesso il mondo di Bollywood evita - per esempio, l'adulterio.

Quando avevo letto che in MNIK, Shahrukh Khan era nel ruolo di un signore musulmano Rizvan Khan affetto da una disabilità intellettuale (sindrome di asperger), e la pubblicità del film con un Shahrukh Khan che diceva, "Mio nome è Khan e non sono un terrorista", avevo pensato che finalmente KJO aveva deciso di cambiare strada sul serio ed ero curioso di vedere il film.

Il film è una storia d'amore ambientata negli Stati Uniti, tra Rizvan e Mandira (Kajol), una ragazza indù con un figlio da un precedente matrimonio. I due si incontrano e dopo qualche intoppo si sposano. L'attacco terroristico alle torri gemelle cambia il loro mondo, e alcuni loro amici li guardano con sospetto. I ragazzi della scuola prendono di mira il figlio di Mandira perché ha un cognome musulmano e il ragazzo muore. Disperata e arrabbiata, Mandira non vuole più vedere Rizvan. Lui pensa che se riuscirà a dire al presidente degli Stati Uniti che lui è musulmano ma non è un terrorista, forse Mandira lo amerà di nuovo e così lui parte alla ricerca del presidente.

La prima parte del film che riguarda la storia tra Rizvan e Mandira, è bella e coinvolgente. Shahrukh Khan nel ruolo del signore disabile è bravo e Kajol è naturale come sempre. Zarina Wahab, in una piccola parte, nel ruolo della mamma di Rizvan, è molto brava. La seconda parte del film, invece diventa una caricatura, ha delle scene lunghissime che vanno dal ciclone Katrina fino alla guerra del Iraq, troppo melodrammatiche e poco credibili.

Si dice che il film ha trovato grande successo nei paesi islamici - per esempio, in Egitto dove il film è in nelle classifiche da 4 settimane, un film indiano non scuoteva un successo così importante da molto tempo.

Domani, una versione ridotta del film con i sottotitoli in inglese, creata sopratutto per il mercato occidentale, uscirà negli Stati Uniti. Secondo il Fox Films, distributore del film in Europa, prossimamente MNIK dovrebbe uscire al cinema anche in Francia, Germania, Spagna e Italia (si parla di settembre 2010 in Italia). Saremmo a vedere se effettivamente sarà così - forse sarà disponibile in DVD!

domenica 3 gennaio 2010

Bollywood 2009: I film più interessanti (Parte 3)

Nella prima parte di questo articolo, avevo spiegato la mancanza di grandi film di successo nel primo quadrimestre del 2009. La seconda parte di questo articolo aveva parlato dello sciopero dei film di Bollywood e di alcuni nuovi film usciti tra luglio e agosto 2009.

Questa terza e ultima parte del articolo, presenta i film del periodo più importante del 2009, l’ultimo quadrimestre, quando sono usciti molti film nuovi e diversi di loro hanno trovato apprezzamento critico e commerciale.

Dil bole hadippa (Cuore dice ‘viva’): Era il primo film di Rani Mukherjee dopo circa 2 anni di assenza dagli schermi. Rani era nel ruolo di una ragazza che lavora in una compagnia di balletti itinerante e che è appassionata del gioco di cricket. Shahid Kapoor era il giocatore di cricket venuto da Gran Bretagna per aiutare suo padre e per allenare una squadra di cricket locale che deve giocare una partita con una squadra pakistana. La squadra di cricket non ammette ragazze per cui Rani decide di travestirsi da un ragazzo sikh per poter giocare.

Il film aveva scene “ispirate” da diversi film di successo. Tutti hanno apprezzato Rani Mukherjee, soprattutto nelle parti dove si traveste da ragazzo, ma il film non ha trovato successo commerciale. Dopo questo risultato, probabilmente, non avremmo altri film di Rani per altri due anni!

What’s your rashi (Di che segno sei): Il film del famoso regista Ashutosh Gowarikar aveva molte aspettative, anche se Harman Baweja, il suo protagonista principale, non aveva avuto nessun successo commerciale. La protagonista femminile del film era Priyanka Chopra. Gowarikar è un regista incapace di fare i film brevi – ogni suo film dura almeno 3 ore (C’era una volta in India – Lagaan, Jodha Akbar, Swadesh), e purtroppo, anche “What’s your rashi” segue la stessa tradizione.

Yogesh Patel (Harman) è un ragazzo d’origine indiana che studia in America. Suo padre lo fa tornare in India e lo costringe ad un matrimonio combinato. Hanno identificato una lista delle possibili spose e lui deve soltanto sceglierne una e sposarsi entro 2 settimane. All’inizio lui cerca di resistere ma quando vede che non vi sono alternative, chiarisce la propria strategia – vuole incontrare 12 ragazze, ciascuna ragazza di un segno zodiacale diversa, e sceglierà la ragazza che gli piacerà di più.

Tutte le 12 ragazze sono interpretate da Priyanka Chopra. Ogni incontro con una ragazza diversa è collegata ad una storiella.

In parte il film è divertente e sia Priyanka che Herman sono abbastanza simpatici, ma il film è troppo lungo. Dopo le prime 4-5 storielle, inizia a sembrare un po’ ripetitivo. Forse bisogna guardare il film in 3 puntate, allora sarà più divertente? Inoltre, il film ha 13 canzoni. Alcune delle canzoni e le danze non sono male, ma nell’insieme, sono troppe da vedere in un solo film!

Il film non ha trovato successo commerciale.

Wake up sid (Sveglia ti Sid): Siddharth o Sid (Ranbir Kapoor) è un ragazzo giovane che studia all’università, è figlio di padre ricco e vuole soltanto a divertirsi con gli amici. Quando qualcuno gli parla del futuro, lui non sa cosa rispondere. Ayesha (Konkana sen) è una ragazza determinata e ambiziosa, venuta a Mumbai da Calcutta con il sogno di diventare una giornalista. Sid e Ayesha si incontrano e diventano amici anche se sono molto diversi tra di loro, e Ayesha ha qualche anno più di lui. Sid le dà una mano per sistemarsi a Mumbai.

All’ultimo anno dell’università, Sid è bocciato, ma non vuole lavorare con il padre (Anupam Kher). Sua madre (Supriya Pathak) cerca di mediare ma ormai c’è un conflitto tra padre e figlio e alla fine Sid lascia la casa. Non sa dove andare e chiede a Ayesha se può stare con lei. Lei accetta ma fa fatica a convivere con un ragazzo che non è abituato a fare niente.

Con tempo, Sid impara a gestirsi meglio e diventa più responsabile. Ayesha si sente attirata da suo capo (Rahul Khanna) ma scopre che sono molto diversi. Si sente attirata anche da Sid ma non sa cosa ne pensa lui.

E’ un piccolo film, semplice e tenero, ed ha trovato apprezzamento del pubblico e della critica.

London dreams (Sogni londinesi): Arjun (Ajay Devgan), un ragazzo di origine indiana a Londra, crea un suo gruppo musicale e sogna di diventare famoso. Lui chiama anche suo amico Manu (Salman Khan) dall’India per far parte del suo gruppo. Manu subito diventa più popolare, il volto del gruppo. Arjun è innamorato di Priya (Asin), una delle coriste del gruppo, e anche Priya si innamora di Manu. Arjun è pieno di gelosia e di rabbia per il suo amico e complotta la sua vendetta.

Mi è piaciuta la musica di questo film, ma la direzione del film era di vecchio stile e il film era noioso e troppo lungo. Il personaggio di Arjun era ispirato dalla persona di Bono degli U2, ma i due attori (Ajay Devgan e Salman Khan) sono troppo vecchi per interpretare due musicisti giovani.

Il film è stato rifiutato dalla critica e dal pubblico.

Kurbaan (Sacrificio): Avantika (Kareena Kapoor) una professoressa universitaria lavora in America e torna in India per uno studio, dove incontra Ehsaan Khan (Saif Ali Khan). I due decidono di sposarsi e dopo tornano in America. Anche Ehsaan trova un posto all’università come insegnante. Avantika si insospettisce di una famiglia (Om Puri e Kirron Kher) di musulmani conservatori d’origine afgano-pakistana che abita vicino a loro. Poi scopre che stanno preparando un piano terroristico per far esplodere un aeroplano e poi bombardare la metropolitana di New York e che suo marito, Ehsaan è parte di questo complotto. Lui l’ha sposata per venire in America.

Riyaaz (Vivek Oberoi), un giornalista americano di origine pakistana perde la fidanzata (Diya Mirza) in un attacco terroristico, e segue le tracce di Avantika, tenuta prigioniera.

Kareena kapoor nel ruolo della donna che trova in prigioniera dei terroristi e Saif Ali Khan nel ruolo del terrorista che ama la moglie incinta, sono molto bravi. Penso che Kareena vincerà maggior parte dei premi per la migliore attrice del 2009 per questo film.

Ma ho trovato questo film un po’ problematico per la sua presentazione del terrorismo islamico. Di fatto, il film non ha nessun personaggio musulmano che parli chiaramente contro il terrorismo. Penso che oggi la maggior parte di terroristi possono essere islamici ma allo stesso momento, maggior parte di musulmani non lo sono. In questo momento storico, ritengo che dobbiamo rinforzare tutti i musulmani moderati e ciò si fa anche presentando nei film famiglie musulmane normali, e non soltanto quelle dei fondamentalisti e dei conservatori.

Ajab Prem ki gazab kahani (Meravigliosa storia di uno strano amore): Questa commedia romantica aveva Ranbir Kapoor e Katrina Kaif come protagonisti principali. E’ la solita storia d’amore tra un ragazzo indù, Prem (Ranbir Kapoor) e una ragazza cristiana, Jenny (Katrina Kaif), con le solite fasi di una storia d’amore – incontro, innamoramento da parte del ragazzo e amicizia da parte della ragazza, incomprensioni, e risoluzione finale, con generose dosi di umorismo. Il film ha trovato successo commerciale e ha consacrato Ranbir Kapoor come il nuovo beniamino del pubblico giovane.

Paa (Papà): è stato tra i migliori film del 2009, diretto dal regista R. Balakrishnan, regista di film come Cheeni Kam (Poco zucchero). E’ la storia di Auro (Amitabh Bacchan) un ragazzo di 12 anni, affetto da una rara malattia genetica, Progeria, che fa invecchiare il suo corpo. Auro vive con sua madre Vidya (Vidya Balan), una ginecologa, e con la nonna (Arundhati Nag). Lui sa che lui è figlio illegittimo, nato da una relazione di sua madre quando era uno studente in Gran Bretagna.


Durante una funzione in scuola, Aura incontra Amol (Abhishekh Bacchan), un giovane politico e nasce un rapporto di amicizia tra di loro. Quando Vidya viene a sapere dell’amicizia tra suo figlio e il politico, lei rivela al figlio che è proprio Amol, il suo padre, che non voleva il figlio e che aveva chiesto alla sua ragazza di abortire, invece Vidya aveva preferito troncare la relazione.

Quando Amol scopre che Auro è figlio di Vidya, capisce subito che è anche suo figlio. E’ pentito, vorrebbe essere perdonato da Vidya, ma oramai è tardi, Auro sta per morire.

Il film ha una storia semplice e senza grandi scene di melodramma. La particolarità del film è il figlio in vita reale (Abhishekh) che fa parte di padre del proprio padre reale (Amitabh).

Tutti gli attori del film sono bravi, ma è Amitabh Bacchan, nella parte di Auro, l’attore migliore di Bollywood per il 2009. Dopo i primi 5 minuti del film, è difficile ricordare che Auro è Amitabh Bacchan, una persona di quasi settanta anni perché lui si trasforma completamente in Auro, il bambino di 12 anni.

Se guarderete questo film, sarà difficile dimenticare Auro. Non perdetelo.

3 Idiots (3 idioti): Basato sul romanzo “Five point someone” di Chetan Bhagat ( ) (Un misero 18, ed. EO, 2008), uno degli autori più famosi odierni in India in lingua inglese, il film ha quattro protagonisti principali – Ranchod (Aamir Khan), Farhan (R. Madhavan), Raju (Sharman Joshi) e Pia (Kareena Kapoor). Il film inizia con Farhan e Raju che partono alla ricerca del loro vecchio compagno di università di ingegneria, Rancho, sparito dopo la laurea e che non si fatto vivo per 5 anni. Durante il viaggio in macchina, il film racconta la storia di quelli anni universitari, quando Ranchod li parlava dell’importanza di migliorare la propria conoscenza e non pensare alla laurea come un mezzo per arrivare ad un buon lavoro.

Ranchod aveva una storia d’amore con Pia, la figlia del preside della scuola di ingegneria e una studentessa al corso di medicina.

In India, il sistema educativo è molto competitivo e entrare in una famosa scuola di ingegneria, può essere un’impresa veramente difficile. Il film approfondisce questo mondo e la pressione sui giovani, i quali devono impegnarsi al massimo se vogliono il successo.

Il regista del film è Rajkumar Hirani, famoso per i suoi due film di “Munna Bhai”, il buono mafioso combina pasticci. Questo film è stato il grande successo commerciale di Bollywood nel 2009 ed è stato amato soprattutto dai giovani.

Altri film: In questa lista non ho parlato di alcuni film importanti come Jail (“La prigione”) del regista Madhur Bhandarkar e con l’attore Neel Nitin Mukesh, Blue (Azzurro) con l’attore Akshay Kumar, Rocket Singh Salesman of the year (Signor Rocket singh, il venditore dell’anno) del regista Shimit Amin con l’attore Ranbir Kapoor, All the best (Tutto il meglio) con gli attori Ajay Devgan, Fardeen Khan e Bipasha Basu, ecc., ma penso di aver parlato di tutti i film interessanti.

Se vi devo consigliare 4 film di Bollywood tra tutti quelli usciti nel 2009, la mia scelta andrà a (1) Paa, (2) 3 idiots (3) Kurbaan (4) Wake up sid.

lunedì 28 dicembre 2009

Bollywood 2009: I film più interessanti (Parte 2)

Nella prima parte di questo articolo, avevo spiegato la mancanza di grandi film di successo nel primo quadrimestre del 2009. L’inizio del secondo quadrimestre del 2009 ha coinciso con lo sciopero di Bollywood e così non è uscito nessun nuovo film importante quasi fino alla fine di giugno.

Luck (Fortuna): Per trovare il primo film un po’ interessante del 2009, bisognava aspettare fino a luglio, e purtroppo l’inizio era un po’ deludente con il “Luck” del regista Soham Shah. Il film con diversi attori conosciuti (Sanjay Dutt, Mithun Chakraborty, Danny Dengzongpa, Ravi Kishen), era atteso sopratutto per i suoi due protagonisti principali – Imran Khan e Shruti Hasan.


Imran, nipote del attore Aamir Khan, aveva trovato molti ammiratori dopo il suo primo film “Jaane tu ya janne na” (Tu lo sai o non lo sai, 2008). Shruti Hasan è la figlia di attori Kamaal Hasan e Sarika. Lei si era già fatta conoscere al pubblico come parte di un gruppo musicale rock indiano e con questo film, era al suo debutto nel mondo di Bollywood.

Il film era un thriller con molte scene di azione. Un cattivo (Sanjay Dutt), che agisce per conto di un gruppo di scomettitori internazionali, offre un superpremio da milioni di dollari al vincitore di una gara di avventure pericolose. Ad ogni passo della gara, qualche concorrente potrebbe anche morire. Per questa gara lui fa riunire un gruppo di persone “fortunate” da diverse parti del mondo, le quale hanno già sfidato la morte almeno una volta.

Mi è piaciuto l’attore Ravi Kishen, diventato famoso per i suoi film in lingua Bhojpuri, ma ho trovato il film noioso. Il film non è stato apprezzato in India, né dal pubblico né dalla critica.

Love aaj kal (Amore oggi e ieri): Il film prodotto dal attore Saif Ali Khan, aveva come regista Imran Ali (ultimo film – “Jab we met” o “Amore arriva con il treno”, 2007). I protagonisti principali erano Saif Ali Khan, Deepika Padukone e Rishi Kapoor. Per cui le aspettative da questo film erano altissime. Questo film ha finalmente inaugurato il periodo buono di Bollywood nel 2009, è stato apprezzato dal pubblico e dalla critica.


Il film raccontava due storie d’amore. La prima storia d’amore era ambientata in India degli anni 1960, tra Veer Singh (interpretato da due attori - il vecchio Veer dal attore Rishi Kapoor e il giovane Veer, da Saif Ali Khan) e Harleen Kaur (Giselle Monteiro). La seconda storia d’amore era odierna, ambientata tra Londra, Delhi e San Francisco, tra Jai (Saif Ali Khan) e Meera (Deepika Padukone).

Jai e Meera si incontrano a Londra, decidono di convivere ma non sono convinti se quello che si sentono dentro sia il vero amore. Meera decide di tornare in India e Jai vuole seguire il suo sogno di diventare l’architetto a San Francisco.

Veer Singh, vecchio proprietario di un caffé a Londra, non capisce come mai Jai non segue suo amore Meera e la lascia andare via. Veer Singh, non capisce i dubbi che hanno i giovani e perché Jai non si sente sicuro se Meera è la ragazza giusta per lui. Veer Singh gli racconta la propria storia d’amore con Harleen in India quando era giovane. Lui non aveva incertezze anche se non poteva parlarle e solo poteva guardarla da lontano.

Jai è scettico riguardo la storia di Veer. I tempi sono cambiati, Jai gli risponde, bisogna provare molte volte prima di trovare il vero amore.

Prima di partire per San Francisco, Jai torna in India per incontrare Meera. Si divertono insieme ma pensano che la storia tra di loro non è una cosa seria e hanno bisogno di provare con altre persone.

Meera inizia una relazione con il suo boss (Rahul Khanna) e decidono di sposarsi. Anche Jai ha avuto altre storie. Lui torna in India per il matrimonio di Meera. All’ultimo minuto Meera ha dei dubbi ma Jai le dice di andare avanti.

Solo dopo il suo ritorno in America, quando ormai Meera si è già sposata, Jai si rende conto che gli manca Meera, e decide di tornare in India per cercarla.

Il film è bello perché contrappone i due modi diversi di concepire l’amore – quello di vecchio stile e quello odierno. Saif Ali, è in doppio ruolo di giovane Jai e giovane Veeru, ed è bravo. Deepika è molto bella e abbastanza brava.

Giselle Monteiro, nel ruolo della ragazza sikh tradizionale, è un’attrice brasiliana, molto bella. E’ efficace in questo film perché non deve parlare, e deve comunicare sopratutto con gli occhi. Lei è stata la sopresa del film. Nessuno sapeva chi fosse e nessuno aveva capito che era un’attrice straniera.

La musica del film è molto orecchiabile. Da questo film vi suggerisco due canzoni che potete guardare su Youtube: Aaj dil chadya tere rang varga (Oggi il giorno ha il tuo colore) e Chor bazari do naino ki (Fare le cose di nascosto)

Kaminey (Bastardi): Il nuovo film di Vishal Bhardwaj ha consolidato la fama di questo regista come uno dei più bravi dell’ultima generazione. Il film è la storia di 24 ore nella vita di due ragazzi gemelli ed è pieno di personaggi pazzi. Il film fa pensare al cinema di Tarantino, anche se è radicato nell’ambiente indiano.

Raccontare il trama di questo film non è semplice, perché vi sono diverse storie intrecciate. I protagonisti principali sono 3 – Guddu (Shahid Kapoor), il suo gemello Charlie (Shahid Kapoor) e Sweety, la ragazza di Guddu (Priyanka Chopra).


Guddu e Charlie, figli gemelli di emigrati bihari venuti a Mumbai in cerca di lavoro, non si parlano tra di loro. Guddu lavora per un’associazione contro AIDS e Charlie fa parte di un gang di mafiosi di Mumbai. Guddu balbetta e Charlie non riesce a pronunciare ‘s’, invece di ‘s’ dice ‘f’ (ciò è, invece di “sapone” dice “fapone”, ecc.).

Guddu scopre che sua ragazza Sweety è incinta ed è costretto a sposarla, e così scopre che Sweety è la sorella di Bhope (Amol Gupte), il capo di un partito di estrema destra xenofoba che c’è l’ha con tutti gli emigrati. Charlie trova una grossa partita di droga che appartiene ad un mafioso tibetano (Tenzing Nima) che lavora con un gruppo di trafficanti angolani. La droga doveva essere trasportata e consegnata da un paio di polizzotti corrotti, ma questi si trovano in mezzo a una sparatoria e la perdono.

I seguaci violenti e xenofobi di Bhope, i mafiosi che cercano la partita della droga, i polizzotti corrotti, la coppia di neosposi, e tanti personaggi più o meno esaltati, insieme costruiscono un collage demenziale e simpatico, con molti colpi di scena e incastri incredibili. Il film è stato visto come una novità per il mondo di Bollywood ed è stato amato da pubblico e critica.

Gli attori del film sono tutti bravi e la musica del film è pieno di energia. Da questo film vi propongo la canzone “Dhan tana ..” che riprende la musica di James Bond per trasmettere il senso di thriller e di energia di Charlie quando trova la droga e sogna di diventare ricco.

Conclusioni: Il secondo quadrimestre del 2009, non aveva molti film significativi, ma aveva almeno due film che non potete perdere – Love Aaj Kal e Kaminey.

domenica 20 dicembre 2009

Bollywood 2009: I film più interessanti (Parte 1)

Come è stato il 2009 per il mondo di Bollywood? E’ stato un anno un po' difficile. A Mumbai, nel mondo del cinema di Bollywood nel centro-ovest dell’India, ogni anno si girano circa 300 film nuovi, quasi un nuovo film per ogni giorno del anno. Nel 2009, i produttori di Bollywood hanno incrociato le braccia e deciso di non far uscire nessun film nuovo finché non si risolveva una disputa sulla condivisione dei profitti con i padroni delle sale cinematografiche. Per questo motivo, per più di 3 mesi, da fine marzo a giugno 2009, non è uscito nessun nuovo film significativo.

Alla fine, quando la disputa si è risolta, molti film avevano già perso il periodo programmato per la loro uscita. Per questo motivo, spesso non c’era tempo per organizzare bene la pubblicità dei film prima della loro uscita nelle sale. Tra luglio e settembre 2009, durante alcune settimane, sono usciti insieme anche 3-4 film nuovi e importanti, quindi i guadagni per i singoli film erano minori. Alcuni dei film che dovevano uscire nel 2009, sono stati rimandati al 2010.

Questa mia analisi dei film più importanti è molto soggettiva – sono i film che io ritengo significativi.

Mi sembra che in Italia, per la maggior parte delle persone interessate al cinema di Bollywood, ciò significa interesse per i film “masala”, ciò è, i film che seguono la classica miscela di canzoni, danze, belli vestiti e storie struggenti di amori impossibili.

Forse c’è una parte più piccola di persone in Italia che si interessano anche del cinema d’autore indiano, ciò è, i film che raccontano le storie importanti, in una forma che si avvicina di più al cinema occidentale. Questi film spesso evitano o almeno limitano l’uso degli elementi masala descritti sopra.

Come indiano, qualche volta posso anche giudicare interessanti alcuni dei film di Bollywood, anche se non sono né buon film masala né importanti film d’autore. In questo caso, il mio giudizio dipende dalla particolarità di quel film per il contesto indiano, anche se alcuni di voi, farete fatica a capire che cosa era di particolare in quel film!

Scusate questo lungo preambolo, procediamo subito con la carrellata dei film di Bollywood più significativi del 2009. Questa prima parte del articolo si focalizza sui film usciti nel primo quadrimestre del 2009, ciò è, tra il gennaio e l’aprile 2009.

Chandni Chowk to China (CCC) Era il primo grande film del 2009 con un cast di attori popolari come Akshay Kumar e Deepika Padukone, con il regista Nikhil Advani. Il film era una co-produzione con la casa americana Warner Bros. La storia iniziava nel famoso mercato di Chandni Chowk della vecchia Delhi, affollato e caotico, e finiva in un villaggio della Cina degli arti marziali, con delle scenografie spettacolari. Immaginate le danze di Bollywood sulla muraglia cinese mescolate con le lotte di kung fu a rallentatore, l’idea sembrava infallibile. Invece il film fu un grande flop. Mentre, Deepika Padukone, nella parte delle gemelle indo-cinesi è stata apprezzata, il pubblico non ha gradito Akshay Kumar nella parte di uno zoticone, reincarnazione di un antico guerriero cinese che fa fatica a scoprire le proprie capacità di guerriero.


Il film aveva delle belle immagini e delle belle danze, ma gli mancavano l’anima e le emozioni. Così l’inizio del 2009 non era di grande auspicio per il cinema di Bollywood.

Vi consiglio due canzoni di questo film che potete vedere su Youtube: la canzone del titolo e Tere Naina (i tuoi occhi) che potete guardare su Youtube.

Luck by Chance (Fortuna per caso) era il primo film del regista Zoya Akhtar con suo fratello, Farhan Akhtar, nel ruolo del suo protagonista principale, insieme a Konkana Sen, Isha Sharvani, Hrithik Roshan e molti altri personaggi di Bollywood. Il film era ambientato nel mondo di Bollywood e sull’insicurezza degli attori e l’egoismo necessario per diventare le stelle di Bollywood. Mi è piaciuto molto questo film anche se non ha avuto grande successo del pubblico. (Leggete la recensione completa).


Farhan Akhtar, già conosciuto come il regista di film di grande successo come "Don" e "Dil Chahta Hai", aveva ricevuto apprezzamento come attore e come cantante per il film “Rock On” nel 2008. Personalmente non l’ho trovato molto adatto per il ruolo di un attore emergente.

Se sognate di diventare un attore o una attrice, o magari sognate il mondo di Bollywood, non potete perdere questo film.

Vi consiglio la canzone Baware da questo film, ricca di colori e di costumi con un Hrithik Roshan in grande forma.

Delhi 6 Il secondo film più importante del 2009, è uscito qualche settimana dopo CCC. Anche questo film era ambientato nelle stradine che circondano la zona di Chandni Chowk, la zona 6 di Delhi. Il regista del film era Rakeysh Omprakash Mehra. Il suo ultimo film, Rang de Basanti (Colora mi di arancio, 2006) era stato un grande successo, apprezzato sia dalla critica che dal pubblico, per cui le aspettative da "Delhi 6" erano enormi. I protagonisti principali del film erano Abhishekh Bacchan e la nuova attrice Sonam Kapoor (figlia del attore Anil Kapoor, al sua secondo film dopo “Saawariya”).

Il film raccontava la storia di un ragazzo indo-americano, nato in una famiglia mista indù-musulmana, che accompagna sua nonna alla loro vecchia casa di famiglia in India e si innamora della ragazza della casa accanto.


La musica del film curata da A.R. Rehman è subito diventato molto popolare e dopo quasi un anno, continua ad essere molto apprezzata. Alcuni personaggi del film e l'ambientazione complessiva del film erano delineati molto bene. Tuttavia, il suo modo di affrontare il tema delle diversità religiose tramite il mito della “scimmia nera”, non l'ho trovato molto interessante. Il film è stato giudicato noioso e rifiutato sia dalla critica che dal pubblico.

Mehra ha presentato il film anche al festival di Venezia nell’ottobre 2009, dove sembra che abbia ricevuto dei complimenti (potete leggere i commenti di Nicola Cupperi), ma in India il film non ha ottenuto successo, né della critica né del pubblico.

Dev D del regista Anurag Kashyap era l’ennesimo adattamento del famoso romanzo di Sarat Chandra (Devdas). Nel 2002, il regista Sanjay Leela Bhansali aveva girato un’altra versione di questa storia con gli attori Shahrukh Khan, Aishwarya Rai e Madhuri Dixit.

Il film di Anurag Kashyap aveva attori relativamente nuovi – Abhay Deol, Mahi Gill e Kalki Koechlin.

Questa volta, il film era ambientato nella nostra epoca, era molto più esplicito nella sua esplorazione della sessualità. Questa volta, l’eroe depresso, non si perdeva nel alcol, invece diventava il tossicodipendente e alla fine, invece di morire davanti al cancello della sua amata, riconosceva il suo amore per la prostituta e optava per “vissero felici e contenti”.


Prendere un tema già conosciuto e apprezzato e stravolgerlo può essere rischioso, invece la critica e il pubblico generale, sopratutto i giovani, hanno apprezzato la nuova versione della storia di Devdas.

L’attore Abhay Deol, cugino di attori famosi come Sunny e Bobby Deol e nipote del grande icona degli anni sessanta e settanta, Dharmendra, si è creato uno spazio tutto suo, nel mondo del cinema realistico ed ha molti ammiratori tra i giovani. Questo film ha rinforzato questa sua immagine.

Il regista del film, Anurag Kashyap, si è già fatto un nome per i film onesti – delle volte crudi, delle volte con delle parolacce, delle volte con riferimenti alla sessualità e alla violenza, ed è apprezzato sopratutto dai giovani in India.

Il suoi film e anche Dev D, non fanno parte del mondo di “bollywood masala”, non sono i film con le storie struggenti e tragiche, non hanno le danze multicolori, quindi siete avvertiti. Kashyap era nella giuria del festival di Venezia nel 2009 e Dev D è stato presentato durante il festival (e le recensioni del film erano abbastanza  positive).

Billu Barber (Il barbiere Billu) del regista Priyadarshan è stato prodotto dall’attore Shahrukh Khan. Priyadarshan ha girato alcuni film davvero belli come “Virasat” (L’eredità, 1997) e nel 2009 ha vinto il premio nazionale del governo indiano per un film in lingua Tamil “Kanchivaram”, sulla vita dei tessitori della famosa seta di Kanchipuram, ma Priyadarshan è conosciuto sopratutto per i suoi film comici senza senso, odiati dalla critica e apprezzati dalle masse indiane.

In “Billu Barber”, lui cerca di mescolare queste sue due personalità, la parte seria e realista con la parte masala di Bollywood. Il film racconta la storia di Billu (Irrfan Khan), un povero barbiere in una piccola cittadina di periferia, che fa fatica a campare con la sua famiglia (moglie Bindiya, interpretata da Lara Dutta). Un giorno si sente dire nella città che sta per arrivare un famoso attore di Bollywood per girare un film e lui dice di aver conosciuto quel attore da bambino, che loro erano amici.


Subito la notizia si diffonde in tutta la cittadina che il barbiere è un grande amico del famoso attore. Tutti vogliono che Billu gli aiuti ad incontrare il loro idolo (Shahrukh Khan). Ma l’idolo è circondato dalle sue guardie di sicurezza e nessuno riconosce Billu. Alla fine tutti credono che Billu è un bugiardo, non era mai stato un amico del attore. Anche i suoi figli pensano così. Tutto cambia quando l’attore in un incontro pubblico parla del suo amico d’infanzia.

Il film è basato sull’antica storia mitologica di amicizia tra Krishna, il re di Dwarka, e suo povero amico d’infanzia, Sudama. Il film ha dei momenti belli anche se nel mio parere, dedica troppo tempo a far vedere l’attore che canta canzoni e gira con diverse attrici famose (attrici come Kareena Kapoor, Deepika Padukone, Priyanka Chopra appaiono per qualche minuto). Forse gli ammiratori di Bollywood apprezzeranno proprie questi momenti del film!

Gulal (Colore) era il secondo film di Anurag Kashyap nel 2009. Il tema del film è la manipolazione degli studenti da parte dei politici per i propri fini. Il film racconta la storia di alcuni studenti (Raj Singh Chaudhary e Abhimanyu Singh) che a loro malgrado, si trovano coinvolti nelle guerre dei gang degli studenti-malviventi.  Questo coinvolgimento li porta nel mondo di Dukey Bana (K.K. Menon), un leader di estrema destra che sogna una terrà indipendente per i Rajput (i popoli del Rajasthan). Kiran, la figlia illegittima di un leader politico (Ayesha Mohan) sogna il potere e usa gli studenti ai propri fini. Gli studenti che si lasciano coinvolgere in questo gioco, sono traditi dai politici mentre Kiran, nonostante il suo sacrificio scopre di essere solo una pedina nel gioco politico.


Il film, complesso, crudo e violento, è diventato un film di culto in alcuni ambienti studenteschi del nord dell’India, ed è stato apprezzato dalla critica indiana, ma non dal pubblico generale. Anch’io ho trovato il film complesso e difficile da seguire, ma in parti molto coinvolgente. Tuttavia se cercate un film passatempo con le danze di Bollywood, questo film non fa per voi.

Gli attori di questo film sono molto bravi, sopratutto Abhimanyu Singh, che è stato chiamato l’attore rivelazione del film. KK, ormai è già riconosciuto come uno degli attori più bravi di Bollywood e lui non delude.

Una particolarità del film sono le sue canzoni scritte da attore-poeta-musicista Piyush Mishra. Nella tradizione della musica popolare indiana, Mishra prende gli eventi internazionali recenti e li usa nelle parole delle sue canzoni – così, il bombardamento delle due torri, l’attacco delle forze americane in Iraq e in Afghanistan, il dominio di multinazionali come la Coca Cola, il rapporto tra Bush e Blair, tutti eventi diventano metafore per parlare di rapporti interpersonali tra le persone, parte della mitologia e delle tradizioni orali locali.

Anche Gulal era stato presentato al festival di Venezia, ma il giudizio dei critici non era molto positivo: Marco Bellano conclude la sua recensione con le seguenti parole - "l’esperimento, tuttavia, non sembra avere esito felice, producendo infine un film visivamente aggressivo ma sostanzialmente confuso nell’esposizione degli eventi e nella caratterizzazione dei personaggi".

Conclusioni: Il primo quadrimestre del 2009 era un po' deludente per il cinema di Bollywood. Nessun film è riuscito a diventare un block-buster. Luck by chance, Billu Barber e Dev D hanno trovato limitato successo.

domenica 1 novembre 2009

Se ami, non devi avere paura

Era il 1960. Il nuovo film di K. Asif con Dileep Kumar e Madhu Bala, Mughle-azam (Imperatore dei Mughal) fu subito dichiarato un successo. Era la storia tragica di amore tra Shekhu (Dileep Kumar) figlio dell'imperatore Akbar (Prithviraj Kapoor) e la bella danzatrice Anarkali (Madhu bala). Imperatore quando viene a sapere che il principe vorrebbe sposare la danzatrice, si arrabbia e fa imprigionare Anarkali (letteralmente "bocciolo di melograno") e minaccia di farla ammazzare.

"Devi dichiarare che in cambio di soldi hai accettato di rinunciare al matrimonio con il principe, se vuoi vivere", viene detto a Anarkali. Sembra che non vi sia altra scelta e Anarkali accetta, chiede solo di ballare un'ultima volta nel palazzo reale. Al principe viene raccontato che la bella Anarkali non lo amava da vero e si è venduta per i soldi.

Anarkali arriva al palazzo dell'imperatore e inizia a ballare. Dichiara apertamente il suo amore per il principe e dice che preferisce morire piuttosto di rinunciare al suo amore. Ad un certo punto, tira fuori il coltello dalla cintura del principe e lo porta all'imperatore.

La bella Anarkali non poteva sfidare il potere dell'imperatore e continuare a vivere. In fatti alla fine del film, viene sepolta viva dentro un muro. Ma dopo quasi 50 anni, la sua canzone d'amore "Giab piar kia to darna kia?" (Se ami, non devi avere paura) non mostra segni di invecchiamento. La canzone era subito diventato l'inno degli innamorati indiani.

Dopo alcuni anni, la bella Madhubala morì perché soffriva di un disturbo al cuore, ma il suo nome resta legato a questa canzone.

Da diversi anni, in India le persone omosessuali lottano per far cambiare la legge che criminalizza i rapporti omosessuali. Recentemente la corte suprema indiana ha dato ragione a loro ed ha chiesto il governo di cambiare questa legge discriminatoria. In giugno 2009, durante la seconda parata Gay-Lesbian-Bisexual-Transgender (GLBT), ho visto una coppia di ragazze che portavano la scritta - "Giab piar kia to darna kia", ciò è, "Se ami, non devi avere paura".



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venerdì 21 agosto 2009

Un padre per mio figlio (Kuch na kaho, India, 2003)

Avevo sbagliato. Avevo scritto che il titolo indiano del film di domani sabato 22 agosto sera, “Un padre per mio figlio” era “Dil ka rishta”, invece si tratta di un’altro film, “Kuch na kaho” (letteralmente significa, “Non dire niente”). Sapevo solo che c’era Aishwarya Rai nel film e dal nome italiano avevo cercato di indovinare.

Nel 2003, “Un padre per mio figlio” era primo film insieme della coppia Aishwarya Rai e Abhishekh Bacchan. Era il primo film del regista Rohan Sippy, amico d’infanzia di Abhishekh e figlio del regista Ramesh Sippy. Nel 1975 Ramesh Sippy aveva girato un film “Sholay” (Fiamme) con gli attori Amitabh Bacchan e Jaya Bhaduri, i genitori di Abhishekh. Amitabh e Jaya sono considerate due icone del cinema di Bollywood. Da allora Rohan e Abhishekh erano amici.

In quell’epoca Aishwarya aveva una storia sentimentale con l’attore Salman Khan, mentre Abhishekh pensava di sposare Karishma Kapoor, la sorella maggiore di Kareena. Nessuna delle due storie andò a buon fine. Nel 2007, Aish e Abhi si sono ritrovati per girare un altro film, “Guru” e dopo quel film si sposarono.

Il film è la storia di Raj (Abhishekh), un ragazzo di origine indiana che vive in America, in una vista in India. Durante un matrimonio lui conosce Namrata (Aishwarya). Poi scopre che Aishwarya è già sposata e ha un figlio, ma il suo marito Sanjeev (Arbaaz Khan) l’ha lasciata da diversi anni e forse si è messo con un’altra donna. A tutti gli effetti, Namrata può essere considerata singola. Quando Namrata si accorge del buon rapporto tra il suo figlio e Raj, poco alla volta nasce l’amore tra i due. In quel momento, all’improviso, Sanjeev torna a casa e pretende di avere il ruolo del marito.

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La conclusione del ciclo Amori Con ... Turbanti 2009

Era bello ogni settimana sentirsi un po’ tristi perché “oramai il ciclo Amori Con ... Turbanti” è finito e poi scoprire invece che la festa continuava. Invece sembra che questa volta siamo proprio a capolinea con “Un padre per mio figlio”. Dal sabato 29 agosto, riprenderà la normale programmazione delle reti RAI. Immagino che le persone che hanno curato questa serie presso la RAI siano giustamente soddisfatte, forse non si aspettavano questo successo di pubblico.

Ma un giorno questi film potranno uscire anche al cinema? Penso che vi sono delle possibilità nuove che ciò sarà possibile, magari per un numero limitato dei film.

Sono le diaspore, gli emigrati sparsi in altri paesi che trascinano i film dei propri paesi all’estero. Già da diversi anni, i film indiani escono in pochi cinema nei paesi come Olanda, Francia, Svizzera e Germania. Qualche volta sono proiettati soltanto durante la fine settimana, e sono indirizzati sopratutto alle persone dei paesi sud asiatici – India, Bangladesh, Sri Lanka, Pakistan, Nepal.

I film di Bollywood hanno una distribuzione migliore nei paesi come la Gran Bretagna perché lì il numero di emigrati sud asiatici è molto più alto, per cui, è possibile vederli anche nelle multisale moderne e nei centri città. Negli ultimi 3-4 anni, alcuni film di Bollywood hanno voluto le antiprime mondiali proprio a Londra nei cinema di Leicester square.

In Italia ciò non è possibile perché gli emigrati sud asiatici sono piccola percentuale, al massimo in qualche città si può pensare a proiezioni di film durante i fine settimana. Ma in fondo, la questione fondamentale è quella economica – si può guadagnare con i film indiani? Sembra che alcuni grandi distributori di film a livello mondiale – Sony, Fox, ecc. pensano che ciò è possibile.

“Sawariyaa”, il film di Sanjay Leela Bhansali uscito nel 2007 è arrivato in Italia proprio perché era una coproduzione di Sony. Nel 2008, Warner ha co-prodotto Chandni Chowk to China, un colossal indo-cinese che non ha trovato consenso pubblico, per cui non ha trovato la distribuzione mondiale, ma forse arriverà anche in Italia in DVD.

Anche la Fox ha fatto un accordo con il regista e produttore Karan Johar per la distribuzione del suo nuovo film, “My name is Khan” (il mio nome è Khan), con le due stelle di Bollywood, Shahrukh Khan e Kajol. Il film parla del sospetto degli americani verso i musulmani dopo i fatti dell’11 settembre 2001. Settimana scorsa, Shahrukh Khan è stato fermato all’aeroporto di New York dalla polizia, insospettita per il suo nome musulmano, ed è stato tenuto chiuso per 2 ore. La notizia ha creato un’onda di indignazione tra i milioni di fans di Shahrukh Khan in India, ma l’episodio ha servito come pubblicità al suo film.

Alcuni anni fa con i film di Zhang Zimou (Addio mia concubina, Lanterne rosse) e di Ang Lee, anche il cinema cinese è arrivato sulla scena mondiale. Ciò non significa che potremmo vedere tutti i film cinesi che vogliamo – soltanto alcuni film importanti arrivano in Italia. Lo stesso potrebbe succedere con il cinema indiano.

domenica 16 agosto 2009

“La paura nel cuore” e “Un Padre per mio figlio”

Pensavo che “La Paura nel cuore” forse l’ultimo film del ciclo “Amori Con... turbanti” invece sembra che il ciclo continuerà per il momento, forse perché questi film hanno avuto il successo dell’audience. Il film del prossimo sabato, 22 agosto è “Un padre per mio figlio” (Titolo originale, “Dil Ka Rishta”, India 2003).

Prima di parlare di “Un padre per mio figlio”, vorrei spiegare un po’ il contesto culturale del film di ieri, “La paura nel cuore”. Il film è ambientato in due luoghi principali – la città di Nuova Delhi e una valle vicina a Udhumpur in Kashmir. Mentre la parte relativa a Delhi è stato girato a Delhi, la parte relativa al Kashmir, sopratutto la parte conclusiva con tutto il paesaggio coperto di neve è stato girato in qualche paese dell’est Europa, perché le condizioni di sicurezza in Kashmir non permettevano di girare il film.

La città di Delhi del film di ieri, non era la città dove vive la gente, ma era sopratutto la città dei grandi monumenti del sud di Delhi, la città dei turisti, con i monumenti delle dinastie Khilji e Mughal. Recentemente, alcuni film sono stati ambientati nella Delhi vera, quella dove vivono le persone normali. Tra questi i film più belli sono - Rang de Basanti (Colorami d'arancione), Khosla Ka Ghosla (Il nido dei Khosla) e Oye Lucky, Lucky Oye (Un richiamo per Lucky). Invece nel film di ieri, le scene che dovevano rappresentare la vita nella città, mancavano di ambientazione reale.

La prima parte del film con lo scambio continuo di poesie era basato sulla cultura “shero-shayiri” nata negli anni della dinastia Mughal. I “sher” sono breve poesie in lingua urdu, un po’ simili agli Haiku giapponesi, nel senso che sono governate da alcune regole fisse. Immagino che la traduzione di queste poesie, sicuramente avvenuto dalla traduzione in inglese delle poesie originali, non deve essere stato facile. Anche se le poesie recitate nel film, almeno per me, non avevano la bellezza dei “sher” originali, erano comunque belle, ma forse non molto comprensibile. Se volete conoscere di più su sulle regole che governano i “sher” per cimentarvi in qualche sher in italiano, vi consiglio un mio post su questo blog di qualche tempo fa – le poesie indiane.

Sono contento che nel film di ieri sera, la RAI aveva deciso di lasciare qualche spezzone di alcune canzoni. Mentre ogni film di Bollywood dovrebbe avere della musica originale, qualche volta i registi decidono di usare parti di una vecchia e famosa canzone, sopratutto quando vogliono sottolineare le emozioni. Gli spettatori indiani che conoscono queste vecchie canzoni a memoria, possono subito intuire i collegamenti la scena attuale con le scene dei film già conosciuti. Così in “Vogliamo essere amici”, il protagonista Raj (Hrithik Roshan) ascoltava e cantava “Pyar hua iqrar hua, to pyar se phir kyon darta hai dil” (Se mi sono innamorato, se l’ho accettato, allora perché ho la paura dell’amore) da un film degli anni cinquanta (Shri 420). Anche in “La paura nel cuore” vi era una vecchia canzone in sottofondo quando Zooni (Kajol) vuole passare la notte con Rehan, ma lui vorrebbe tirarsi in dietro. La canzone era:

Lag ja gale, ke phir ye hasin raat ho na ho
Shayad phir iss janam mein, mulakat ho na ho


Abbracciami, una notte bella così potrebbe non tornare mai più
Può darsi che in questa vita, non incontreremo mai più

Questa canzone è stata definita “la canzone più romantica di Bollywood”, è dal film “Woh kaun thi?” (Chi era lei?) del 1964. Ovviamente classifiche come queste, sono molto soggettive. Se volete sentire questa canzone, potete guardare il video di Youtube, i protagonisti sono Manoj Kumar e Sadhana. Alla fine del video, si ha anche la possibilità di guardare qualche altra canzone di questa classifica delle "canzoni più romantiche" di Bollywood.

Il film di ieri era doppiato bene e nell'insieme i tagli erano stati fatti con cura, per cui il film aveva un ritmo giusto. L'unico punto debole era la mancanza di sottotitoli durante le canzoni. Dato che capisco le parole delle canzoni, mi sembra che aiutano ad aumentare le emozioni della scena, e penso che sarebbe opportuno che siano sottotitolate ma forse la musica ha un linguaggio universale e non sapere il senso delle parole delle canzoni non influisce troppo negativamente?
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Il prossimo film “Un padre per mio figlio” (Titolo originale “Dil Ka Rishta”, India, 2003) è la storia di Tia (Aishwarya Rai) e Jai (Arjun Rampal). Jai è innamorato di Tia, ma poi scopre che Tia è già fidanzata con Raj (Priyanshu Chaterjee). Tia si sposa con Raj e hanno un figlio. Anni passano. In un incidente stradale con la macchina di Jai, Raj muore e Tia resta gravemente ferita e perde la memoria. Jai vorrebbe farsi perdonare per aver causato la morte del suo marito. Insomma, un normale film masala di Bollywood con gli amori non corrisposti, i malintesi vari, la madre conservativa, ecc.

Altri attori del film sono Isha Koppikar (nel ruolo della amica di Tia) e Rakhi (nel ruolo della madre di Tia). Isha Koppikar ha lavorato in alcuni film anche come la protagonista principale, mentre Rakhi, era una delle stelle di Bollywood negli anni settanta e ottanta.

I tre protagonisti principali del film, hanno tutti iniziato la carriera come modelli. Aishwarya Rai è stata Miss India e poi Miss Mondo e ha già lavorato in alcuni film occidentali. Arjun Rampal, uno dei modelli più popolari in India, non ha trovato successo per molti anni e soltanto nel 2007-08 ha trovato popolarità come attore. Priyanshu Chatterjee, ha lavorato in alcuni film negli anni 2000-05 ma ultimamente non si è visto nei film.

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sabato 15 agosto 2009

Se vi piace Kajol

Avete visto “La paura nel cuore” e se vi è piaciuta Kajol, allora siete in buona compagnia. E’ tra le mie attrici preferite.

Come molti altri attori di Mumbai, anche Kajol è una figlia d’arte, ma se pensate che basta essere il figlio o la figlia di qualche attore o attrice per diventare una stella di Bollywood, la famiglia di Kajol dimostra quanto può essere imprevedibile la dea della fama.

La nonna materna di Kajol, Shobana Samarth, era una delle attrice più famose del suo tempo, negli anni millenovecentoquaranta. Anche se era una donna sposata, la sua storia d’amore con l’attore Motilal era su tutti i giornaletti di Mumbai.

Shobhana ha avuto due figlie – Nutan e Tanuja. Nutan era una delle attrici più importanti di Mumbai negli anni sessanta-settanta. Anche dopo il suo matrimonio con un ufficiale navale e un figlio, è sempre stata molto popolare e ha lavorato fino alla sua morte negli anni ottanta per cancro al fegato.

Tanuja, la figlia più giovane di Shobana, anche se considerata una brava attrice, non ha mai trovato il grande successo di sua madre e di sua sorella. Ancora adesso, appare in qualche film.

Nutan ha avuto solo un figlio, Mohnish Behl, anche lui ha voluto diventare un attore e ha sposato un’attrice, Ekta, ma nessuno dei due ha trovato grande successo.

Tanuja invece si era sposata con un regista, Somu Mukherjee e ha avuto due figlie – Kajol e Tanisha, entrambe hanno deciso di diventare attrici, ma solo Kajol ha trovato il grande successo, un po’ come sua zia Nutan. Kajol si è sposata nel 1999 con l’attore Ajay Devgan e la coppia ha una figlia, ma nonostante tutto, la popolarità di Kajol non si accenna a diminuire. Negli ultimi 10 anni, ha lavorato in pochi film per la propria scelta, ma ancora oggi resta tra le attrici più apprezzate di Bollywood. L’attrice, Rani Mukherjee è una cugina di Kajol.

Kajol ha iniziato a lavorare nei film nel 1992. Ha lavorato con Shahrukh Khan per la prima volta nel 1993 (Baazigar - Il Mago) e da allora è la coppia più famosa e popolare di Bollywood. Ogni film di questa coppia è stato un grande successo commerciale. Prossimamente la coppia si vedrà in “My Name is Khan” (Il mio nome è Khan), la storia di un ragazzo autistico musulmano in America dopo i fatti dell’11 settembre 2001. Venerdì 13 agosto, Shahrukh è stato fermato per due ore al aeroporto di New York dalla polizia americana e secondo lui, ciò è successo solo perché ha un nome musulmano e i giornali indiani sono pieni di storie sulle "discriminazioni basate sulla religione" in America.

Vi presento i miei film preferiti di Kajol e vorrei iniziare con “Yeh Dillagi” (Questo scherzo) ispirato dal film americano “Sabrina”, con Kajol nel ruolo che fu di Audrey Hepburn, Akshay Kumar nel ruolo che fu di Humphrey Bogart e Saif Ali Khan nel ruolo del fratello minore. 

Il secondo film di Kajol che mi piace di più è “Dilwale dulhania le jayenge” (DDLL- Quelli con il cuore porteranno via la sposa), dove lei faceva coppia con Shahrukh Khan. Questo film è entrato nel Guiness dei campionati perché da quando è uscito nel 1995, viene proiettato nello stesso cinema di Mumbai (Maratha Mandir) senza interruzioni da 14 anni. Generazioni di persone l’hanno visto al cinema almeno 3-4 volte. Un amico che era andato a vedere questo film recentemente mi aveva raccontato che la sala era piena di persone che ripetevano tutte le frasi del film e che cantavano le canzoni insieme ai protagonisti.

Potete vedere una canzone di DDLL su Youtube - “Tujhe dekha to yeh jaana sanam” (Quando ti ho visto, ho capito amore).

Il terzo film di Kajol che mi è piaciuto molto era “Kuch Kuch Hota Hai” (KKHH - Ho una strana sensazione) del 1998, e di nuovo lei faceva la coppia con Shahrukh Khan. Come DDLL, anche KKHH è considerato un film di culto per le persone innamorate. In questo film, Kajol era una ragazza poco femminile che scopre l'amore per il suo migliore amico (Shahrukh) solo quando capisce che lui è innamorato di un’altra ragazza (Rani Mukherjee). Dopo molti anni, il vedovo Shahrukh vorrebbe tornare da Kajol, ma ormai lei sta per sposare un altro (Salman Khan).

Il quarto film di Kajol che mi piace di più, ha di nuovo la coppia Kajol-Shahrukh Khan. Il film si chiama Kabhi Khushi Kabhi Gham (Qualche volta felicità, qualche volta tristezza), una saga famigliare di un industriale e suoi due figli e le loro storie d’amore.

Tutti questi film sono disponibili su Youtube - interi film suddivisi in tanti spezzoni di 10-20 minuti ciascuno, ma purtroppo sono senza i sottotitoli. Se li volete cercare, usate i nomi originali in Hindi per cercarli.

Per gli ammiratori di Preity Zinta

Il papà di Preity era un militare che morì in un incidente stradale quando Preity aveva 13 anni. In diverse interviste, Preity ha parlato dell’enorme influenza di suo papà sul suo carattere. Di fatto, Preity è famosa nel mondo di Bollywood come una persona che parla chiaro e che non vuole nascondersi dietro le frasi di convenienza. Alcuni anni fa, in un processo legato ad uno scandalo sui finanziamenti del mondo di Bollywood provenienti dal traffico di droga, Preity fu l’unica persona di Bollywood a testimoniare pubblicamente, nonostante le minacce dei mafiosi indiani. Dopo diversi anni di convivenza, nel 2009 Preity si è separata dal suo compagno, industriale Ness Wadia.

Preity ha iniziato a lavorare come una modella nel 1996. Nel 1998, è arrivato il suo primo film “Dil Se” (Dal cuore) del regista Mani Ratnam. In questo film, i protagonisti principali erano Shah Rukh Khan e Manisha Koirala, mentre Preity aveva una parte molto breve. Ciò nonostante è stata notata subito ed è stata definita “la ragazza piena di brio, con due fossette profonde”. Per questo film Preity ha vinto diversi premi, sia come “migliore debuttante” che come “migliore attrice non protagonista”.

34enne Preity ha volutamente lavorato in pochi film e forse, oramai è considerata troppo vecchia per la parte del protagonista femminile principale di Bollywood. In ogni caso, ultimamente non ha lavorato molto nei film.

Nel 2000, è arrivato Kya Kehna (Cosa si può dire?) con Chandrachud Singh e Saif Ali Khan, dove Preity era nei panni di una ragazza single rimasta in cinta. Mentre questo film ha stabilito Preity Zinta come una delle stelle di Bollywood, già si notava la sua allergia ad essere definita “la ragazza frizzante e buona”. Forse per lottare contro questa etichetta, che lei non è riuscita a scrollarsi ancora, ogni tanto Preity ha scelto dei film dove ha dei ruoli con i tratti negativi.

Sempre nel 2000, è apparsa in Mission Kashmir, un film sul terrorismo islamico, con Hrithik Roshan nei panni di un terrorista. Questo film era stato doppiato in italiano ed è disponibile in Italia in DVD. Mi sembra di ricordare che anche questo DVD era stato "adattato" per Italia, ciò significa che non aveva le canzoni. Se volete potete guardare la canzone “Chupke se sun, is pal ki dhun” (Ascolti in silenzio, la musica di questo momento) da Mission Kashmir.

Nel 2001, è arrivato “Dil Chahta Hai” (Il cuore lo vuole), considerato un film culto tra i giovani indiani. In questo film, con Preity vi erano Aamir Khan, Saif Ali Khan e Akshay Khanna, e la parte relativa a Preity era ambientato in Australia. Sempre nel 2001, Preity è apparsa anche in Chori Chori Chupke Chupke (Di nascosto), insieme a Salman Khan e Rani Mukherjee, nel ruolo di una prostituta che accetta di noleggiare il proprio utero per una donna che non può avere figli. 

Nel 2003, Preity ha avuto due grandi successi. Il primo era, “Koi Mil Gaya” (Ho incontrato qualcuno) con Hrithik Roshan, nel ruolo di un ragazzo down che incontro un extra terrestre e acquisisce dei poteri sovrannaturali. Il secondo era “Kal ho na ho” (Chi’ssa se vi sarà un domani) con Shah Rukh Khan e Saif Ali Khan.

2004 era un altro grande anno per Preity con 2 film importanti – Lakshya (Il Bersaglio) con Hrithik Roshan e Veer Zaara (La storia di Veer e Zaara) con Shah Rukh Khan e Rani Mukherjee.

In Lakshya, Hrithik era un ragazzo che non riesce a combinare niente nella vita mentre Preity era la sua ragazza che vuole fare un giornalista. Da questo film potete guardare la canzone, “Agar mein kahoon ki mujhe tumse mohabaat hai, to kya kahogi?” (Se ti dico che sono innamorato di te, allora cosa dirai?), girato tra i giardini Lodhi e le rovine della rocca di Tughlak a Nuova Delhi, entrambi posti molto suggestivi.

Veer Zara è il più grande successo commerciale della carriera di Preity Zinta, dove era Zaara, una ragazza pakistana innamorata di un pilota indiano. Per questo film, Preity ha vinto premi sia nazionali che internazionali. Da questo film potete guardare la canzone “Mein yahan hun, yahan hun” (sono qui, sono qui) su Youtube. In questa canzone, c'è la cerimonia di fidanzamento di Zaara con un ragazzo pakistano (Manoj Bajpai), ma Zaara continua immaginare di vedere il suo Veer (Shahrukh Khan).

Nel 2005 è arrivato Salaam Namastey (Cuori in Onda), l’ultimo grande successo commerciale di Preity. Da allora, nessun film di Preity ha trovato grande consenso del pubblico.

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