sabato 11 giugno 2005

Bologna: Parata Per Tot

Ho preso un brutto raffreddore. E, ho un po' di mal di gola. In pomeriggio dovrei andare anche in una riunione di lavoro.

Nonostante tutto, trovo tempo per fare una corsa alla Villa Angeletti per guardare i preparativi per la Parata Partot. La parola "Partot"è in Bolognese e significa, "Per Tutti". E' una manifestazione organizzata dagli studenti dell'università di Bologna.

Parata Partot, 2005, Bologna

La parata parte dal parco di Angeletti, segue la Via Caracci, attraversa il ponte ferroviario e poi prosegue per la Via dell'Indipendenza, fino a Piazza Maggior.

Parata Partot, 2005, Bologna

Sono contento che sono andato a vederla, era molto bella e così pieno di colori, che non riuscivo a smettere di fotografare! Era bello vedere tanti ragazzi giovani, con costumi e facce dipinte, ballare e cantare per le strade di Bologna.

Parata Partot, 2005, Bologna

Spero che organizzeranno questa Parata Partot anche il prossimo anno. In tanto, vi presento qualche foto dalla parata Partot oggi.

Parata Partot, 2005, Bologna

Se qualcuno di voi partecipanti della parata desidera avere qualche foto mandatemi un email (sunil.deepak(at)gmail.com) o contattatemi attraverso Facebook o Twitter (link nella colonna a destra), e sarò felice di mandarvelo.

Parata Partot, 2005, Bologna

Parata Partot, 2005, Bologna

Parata Partot, 2005, Bologna

Parata Partot, 2005, Bologna

Parata Partot, 2005, Bologna

Parata Partot, 2005, Bologna

Parata Partot, 2005, Bologna

***

giovedì 9 giugno 2005

Personale della Metropolitana di Londra

Dopo la riunione, insieme a Davide e Gio, siamo andati a Hyde park. Era una bella giornata, non faceva troppo caldo e senza tanto vento. Abbiamo camminato tanto.

Hyde Park, Londra

In metropolitana, il treno si fermava spesso.

"Ci scusiamo per il disagio, dovuto alla mancanza di personale..." hanno annunciato.

Magari si sono presi un raffreddore tutti insieme mi chiedo? Invece sembra che questo problema della mancanza del personale, dura da un po' di tempo.

Come fa uno dei paesi più ricchi del mondo, avere servizio di metro nella capitale sofferente per la mancanza di personale? Voglio dire, mancanza di personale non è uno tsunami o un disastro naturale?

***

 

mercoledì 8 giugno 2005

Trafalgar Square

Dopo la riunione, sono andato in centro a Piccadilly Circus. Ho camminato lungo la Reagent street fino a Waterloo Place, dove vi sono statue dei famosi generali inglesi, compreso alcuni che hanno governato l'India nel '800 e '900.

Londra, Trafalgar square

Quando finiscono queste riunioni, devo camminare per smaltire lo stress.

Poi sono andato verso la Trafalgar square. Davanti alla galleria dell'Arte Moderna, hanno costruito un passaggio temporaneo in cartone, dipinto rosso per pubblicizzare una mostra.

E' bellissimo come sfondo per le foto. Ho visto alcuni poliziotti e ne ho scattate diverse foto. Amo fotografare le persone che portano le uniformi. La copertina di Kalpana di questa settimana porterà due di queste foto.

A Trafalgar sqaure, su uno schermo gigante proiettavano dal vivo il balletto della compagnia reale inglese. Per questo motivo, la piazza con la colonna di Nelson era piena di persone.

Londra, Trafalgar square

Sono rimasto fuori fino a tardi, finché mi sono calmato, e poi sono tornato in hotel. Domani finirà questa riunione.

***

martedì 7 giugno 2005

Scelta di Sofie

Oggi devo partire per Londra per un impegno di lavoro. Amo Londra ma odio le queste riunioni di lavoro.

Costa inglese vista dal aereo

Sono il presidente dell'ILEP, la federazione internazionale che raccoglie le associazioni che lottano contro la lebbra. Fare il presidente vuol dire partecipare regolarmente in queste riunioni molto stressanti. Già qualche giorno prima della partenza, comincio a dormire male. L'unica cosa buona del viaggio è che dopo sarà finita e devono passare 6 mesi prima della prossima riunione!

Ultima volta quando ero a Londra per questa riunione, alla fine della giornata, ero così turbato che ho comprato un biglietto giornaliero della metro e poi per 2 ore ho continuato a girare, scendevo da un treno e ne prendevo un altro. Alla fine, quando mi sono calmato, sono tornato nel mio hotel. Non vedo l'ora che finisce il mio mandato.

***

Nadia non ha le idee chiare su come deve votare al referendum sulla procreazione medicalmente assistita del prossimo fine-settimana. Ascolta a tutti i programmi radio e televisivi possibili sul tema. Sembra convinta da un'argomentazione ma poi gli argomenti successivi le fanno sorgere nuovi dubbi.

Beppe Grillo ha scritto sul suo blog: "Un embrione su due è abortito spontaneamente. Quelli che negano una differenza tra embrione e figlio partorito, dovrebbero raccogliere questi embrioni e fargli il funerale. Perché non lo fanno? Quando comprate una banana o un fiore delle piantagioni dell’America latina li pagate così poco anche perché sono prodotti con tanti pesticidi, a cui sono esposte molte lavoratrici incinte, che subiscono una percentuale molto alta di aborti da pesticidi. Coloro che hanno a cuore gli embrioni, hanno mai protestato contro questo fenomeno? Vi hanno mai detto di comprare banane e fiori del commercio equo invece di quelli a buon mercato?"

Io non ho questi dubbi. Forse perché alcune cose se hai vissuto, e faccio fatica ad allontanarmi dai ricordi per pensare a queste questioni come qualcosa di astratto.

Quando non c'è abbastanza da mangiare, quando ti svegli alla mattina e non sai se mangerai o meno, quando devi decidere quale dei tuoi bambini avrà meno da mangiare, quando devi decidere quale dei tuoi bambini non potrà andare dal medico, perché la vita è tutta una lotta continua, perché la vita è così fragile appesa in bilico tra sopravvivenza e morte, sai che il mondo non è giusto, niente è giusto, allora importante è sopravvivere e sperare.

E' la legge di Darwin. Ordinaria quotidiana povertà senza guerre o mine o bombe a grappolo. Quando hai guardato gli occhi di una madre o un padre che tutti i giorni fa la "scelta di Sofie", non per embrioni ma per bambini già nati che piangono e ti guardano, come fai a dimenticartelo?

***

domenica 5 giugno 2005

Namu e Il Rimpianto del Passato

"Dovunque mi trovo mi sento straniera. In Cina sono moso o americana; in America sono cinese. L'odore del fuoco e del tè al burro di yak mi manca da morire, ma appena torno nel mio villaggio ho subito voglia di andare via. Nulla è come nei miei ricordi, sono arrivate le tv e internet, la gente è cambiata. Forse se fossi rimasta non soffrirei così tanto. Non mi sentirei così sola e vulnerabile. Se potessi tornare in dietro non lascerei il lago Lugu." Dice Yang Erche Namu, la diva cinese, originaria dell'etnia moso, della zona tra lo Yunnan e il Siachen, nel articolo uscito sull'Internazionale di 11/17 marzo 2005.


Ieri c'era il Boss a Bologna. Bruce Springsteen. Ha cantato degli invisibili, di guerra, pace e emigrati. Silenzio, ha chiesto. Solo silenzio per ascoltare il silenzio.

Ti dispiace essere dove sei adesso? Torneresti in dietro? Mi chiedo. Anch'io delle volte mi sento come Namu, vorrei tornare in dietro, ma poi quando sono li, quello che trovo non è il passato che mi ricordo. Allora capisco che non si può tornare in dietro.

In fondo, in fondo, in fondo, dentro di me, c'è un posto dove c'è sempre silenzio. Devo cercare quello.

Penso alle parole di una poesia di Gulzaar, "Ho visto il profumo di quegli occhi, non toccatelo con le mani, non ha bisogno di un nome... E' solo una sensazione, è sufficiente sentirla con l'anima, non ha bisogno di avere un nome."

***

Post Più Letti (Ultimo Anno)