Per una riunione di lavoro sono stato a Cortona. Mi piacciono queste cittadine medievali arroccate sulle cime delle colline e montagne.
Guardando da sotto, ho l'impressione come se le case stanno per venire giù dal precipizio sulla mia testa. Mi fanno pensare alle piccole scimmiette aggrappate alle pance delle loro mamme, mentre queste saltano da un ramo ad un altro.
Invece viste da sopra, questa impressione cambia. Mi sembra di essere una scimmietta in cima ad un albero. Tutto intorno, in mezzo alle case, attraverso le foglie degli alberi, si vede il vuoto e la valle lontana.
So che crescere vicino al mare è un'esperienza particolare. Alcune persone cresciute alla riva del mare mi hanno detto che la loro casa gli manca molto, ma sono state costrette a andare via lontano dal mare.
Invece, mi chiedevo, che cosa si sentono quelle persone che nascono e crescono in posti come Cortona, quando vanno via? E' una nostalgia generale che tutti abbiamo quando lasciamo i luoghi siamo cresciuti o è qualcosa che va oltre?
A Cortona ero affascinato dalle scale che andavano su e giù, e spesso finivano in piccoli vicoli. In lontananza si vedevano le acque del lago Transimeno, che brillavano sotto il sole.
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La riunione a Cortona era anche un'occasione per rivedere Enrico e Cecilia. Con Cecilia sono andato a fare una passeggiata, mentre gli altri andavano al bar per prendere un caffè.
Si vedeva una chiesetta lontana, dal monastero dove stavamo. Cecilia mi propose di andare a vedere quella chiesetta.
Invece, quando siamo arrivati vicino, abbiamo visto che il portone della chiesetta era chiuso e parte di essa faceva parte di un albergo.
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Durante il viaggio di ritorno da Cortona, ho avuto il mal di macchina e Mario che guidava, ha dovuto fermare per lasciarmi vomitare!
Quando siamo arrivati a Bologna, erano quasi le 3 del mattino. Mi sento ancora un po' intontito da questo viaggio.
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