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Visualizzazione dei post da dicembre, 2008

Il piacere dei libri

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In questi giorni sto leggendo l’autobiografia di Margherita Hack , la famosa astronoma italiana (“ Qualcosa di inaspettato – i miei affetti, i miei valori, le mie passioni ”, Laterza & Figli, 2004). Quando l’ho detto alla mia moglie, il suo primo commento era, “ Chi è? E’ quella che non crede in niente, quella che è completamente atea? ”  Sono rimasto un po’ sorpreso da questo commento. Ho già letto circa la metà del libro e non avevo visto Margherita Hack in questa luce. E’ vero che lei ha scritto di non essere un credente e che suo marito invece è molto credente, ma non l’avevo visto come il tratto principale della sua personalità.  Penso che la percezione popolare delle personalità umane sia qualcosa di completamente imprevedibile, non riusciamo mai a dire perché una persona diventa famosa e quale tratto della sua personalità catturerà l’immaginazione popolare.  E’ la prima autobiografia che ho mai letto, forse dovrei dire, che ho cominciato a leggere, nella mia vita. Non so pe

Il Magico Mondo della Musica di A. R. Rahman

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Anche se la maggior parte di persone in Italia non avrà mai sentito nominare A. R. Rahman , sicuramente alcuni di loro hanno sentito la sua musica. Rahman è un musicista, compositore e cantante indiano che vive a Chennai (Madras) nel sud dell’India. Qualche anno fa una sua composizione ( Hai re, hai re, rang laga ke naccio re ) si sentiva ogni giorno sulla MTV italiana negli spazi tra la pubblicità. Rahman ha anche composto musica per “ Lagaan – c’era una volta in India ” e per l’ultimo film di Deepa Mehta, Water (Acqua) storia di una bambina vedova costretta a vivere un ashram, entrambi film usciti anche in Italia. Ho sentito la musica di Rahman per la prima volta nel 1992, quando è uscito “ Roja ”, il primo film in Hindi di Mani Ratnam . Penso che la sua musica per “Roja” sia tra le più belle composizioni della musica di Bollywood di tutti i tempi. Da allora Rahman ha difficilmente deluso le aspettative dei suoi fans. La rivista americana “Times”, qualche anno fa, l’aveva chia

Un nuovo racconto

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Un mio nuovo racconto è uscito sul numero 18 (luglio-dicembre 2008) della rivista Incroci – semestrale di letteratura e altre scritture pubblicato da Mario Adda Editore Bari , curato da Lino Angiuli e Raffaele Nigro . Sono ancora molto insicuro all’idea di scrivere in italiano. Quando rileggo i miei scritti in italiano su questo blog, mi sembra che siano pieni di errori e che dovrei ritornare a correggerli uno ad uno. Forse in italiano non esiste una forma di scrittura corretta, ma esistono delle forme migliorabili molto soggettive. Il mio racconto, prima di essere inviato a Lino Angiuli era stato controllato e corretto da 3 persone, ciascuna delle quali aveva individuato degli errori e li aveva corretti ma poi anche Lino ha dovuto correggere qualcosa prima della stampa! Il mio racconto si intitola “Viaggi”. L’introduzione al racconto scritto da Lino Angiuli riporta il seguente testo: Il viaggio, quello fisico e “quotidiano”, quello che ci fa trasferire da un luogo all’altro i

Il colore della pelle

Ieri sera ho avuto una lunga e appassionata discussione con Chiara. Oramai ci conosciamo da quel lontano 1990-91, quando Chiara era tornata da Nicaragua e aveva letto un mio articolo sulla rivista di Aifo , dove parlavo dell’ospedale di Kimbau in Congo. Da allora Chiara vive in Congo, prima come una volontaria Aifo e negli ultimi anni come una volontaria laica della diocesi di Kenge. Quando Chiara viene a Bologna, spesso si ferma da noi. Mi piace molto Chiara e mi piace la sua sensibilità e la sua emotività e il suo ostinato desiderio di mettersi in prima fila a sperimentare su se stessa le proprie idee. Lei non si nasconde dietro una scrivania o dietro scuse ufficiali, vuole sempre scontrare direttamente contro ogni ingiustizia. Per cui è difficile che trovo argomenti dove non sono d’accordo con lei. Molte volte in passato, lei mi ha dato nuovi spunti di riflessione, un nuovo modo di guardare le questioni. Qualche anno fa, lei mi aveva parlato delle creme e saponi a base di mercurio

Terrore a Mumbai e la risposta dei Musulmani Indiani

Gli attacchi terroristici a Mumbai sono stati un incubo durato 3 giorni e circa una settimana dopo, ancora le proteste in India contro i politici non si placano. Mentre i volti dei giovani terroristi e la loro palese gioia nel massacro degli innocenti mi faceva sentire orrore, ma allo stesso momento le notizie che questi erano ragazzi pakistani e forse tra di loro vi erano ragazzi inglesi di origine pakistana mi facevano sentire una certa disperazione. E’ un ciclo vizioso, pensavo, già molti pensano che i musulmani e sopratutto i ragazzi musulmani di origine pakistana siano dei terroristi, e un episodio del genere che resta sui teleschermi di tutto il mondo per interi giorni, non farà che a peggiorare questa percezione e il loro senso di alienazione. Penso che questo stesso circolo vizioso ha creato un certo grado di alienazione anche tra i musulmani indiani, i quali si sentono sotto osservazione e per ogni episodio di terrorismo, si chiede a loro di dare qualche prova della loro lea