domenica 29 maggio 2022

RRR - Il Ritorno di Bollywood

Bollywood, il mondo del cinema indiano, una volta era famoso per i suoi film masala, ciò è, i film composti da una miscela di scene prefissate, intervallate da danze e musica. Per esempio, la prima regola di questi film era che gli eroi dovevano essere belli e forti, che potevano lottare contro decine di uomini e vincere, senza scomporre la piega dei loro pantaloni, mentre le donne dovevano essere belle e sapere ballare, piangere e chiedere aiuto, ma all'occorrenza, diventare guerriere. Questi film avevano alcune scene di azione, ma anche le emozioni, soprattutto quelle legate alle questioni dell’amore e quelle famigliari. Amicizie, soprattutto quelle maschili, avevano un ruolo chiave nella trama. 

Quando andavi a vedere un film masala, ti dicevano di lasciare a casa il cervello, che ti creava soltanto degli intralci perché ti spingeva a cercare una logica negli avvenimenti. Poi, negli ultimi anni, il mondo dei film masala era andato in declino.

Dopo lo scoppio dell’epidemia di Covid, il cinema di Bollywood era entrato in ulteriore crisi. Diversi grossi film con le stelle di Bollywood, guidati dai nomi famosi di Bombay (Mumbai) e usciti negli ultimi mesi erano stati bocciati dal pubblico.

Paradossalmente, questo momento di crisi di Bollywood, è stato il momento di grande successo per i film girati nel sud dell'India. Questi film hanno registi e attori del sud, poco conosciuti nel resto dell'India. Questa reincarnazione di Bollywood masala film nel sud dell'India ha sorpreso un po’ tutti. 

L'ultimo di questi film, RRR del regista S. S. Rajamouli, uscito in India nel marzo 2022, ha avuto un enorme successo. Questo film è già disponibile su Netflix in Italia in lingua Hindi con i sottotitoli in italiano. Se vi piacciono i film di avventura e azione con l'aggiunta della salsa di Bollywood, non perdetelo.


Trama di RRR

Il film è ambientato nel India del 1920, quando era ancora una colonia inglese. Il Governatore inglese Scott e la moglie Catherine visitano una tribù indigena dei Gond nella foresta. Catherine rimane affascinata da una bambina della tribù che si chiama Molli e decide di portarla con sé a Delhi, nonostante le suppliche di sua mamma. Bheem, il capo della tribù ha il compito di andare a Delhi e riportare la bambina alla tribù.

Il governatore è stato avvertito che un uomo della tribù verrà per cercare di riprendere la piccola Molli e dà l'ordine di catturare questo uomo. Arrivato a Delhi, per sfuggire ai controlli della polizia, Bheem si traveste da un meccanico, assume il nome di Akhtar ed è ospitato da una famiglia musulmana. 

Un giorno Akhtar/Bheem vede un bambino cadere nel fiume e mentre cerca di salvarlo, incontra un uomo, Rama Raju. I due diventano grandi amici e sono inseparabili. Quando Rama è morso da un serpente, Bheem gli salva la vita. Mentre, Bheem cerca una via per entrare nel palazzo del governatore, incontra una ragazza inglese Jenny e tra i due nasce un’attrazione.

Quando Bheem sta per liberare Molli, scopre che il suo amico Rama Raju è veramente un agente speciale degli inglesi con il compito di catturarlo. Ma anche Rama Raju ha un segreto.

Allora, secondo voi alla fine Bheem riesce a liberare Molli e a riportarla nella foresta? In un film masala, la risposta è già scontata, ma il percorso che segue il film per raggiungere questo scopo, è un po' tanto lungo (oltre 3 ore) ma molto divertente, pieno di colpi di scena.

Infatti, la trama del film non ha niente di speciale o innovativo. Ciò nonostante, se vi piacciono le scene di azione e le scene di grande impatto emotivo, vi piacerà questo film. Come spiegato prima, per godere il film è importante non cercare la logica. Tutto è magnificamente esagerato e poco credibile, ma è bello da vedere. Se vi piacciono i film con i supereroi, vi piacerà questo film. 

Commenti

Il film è ispirato da due personaggi realmente esistiti, i quali avevano lottato contro gli inglesi per l’indipendenza dell’India. Il film prende le storie di questi 2 personaggi, li riunisce in una storia inventata della realtà alternativa.

I coloni inglesi del film sono delle figure brutali e crudeli senza pietà, tranne la bella Jenny, pronti a tutto pur di mantenere il controllo dell'impero inglese sulla colonia indiana. Alcune scene di brutalità sono molto forti e crude.

Invece il punto forte del film è la grandezza delle sue scenografie e le sue scene di azioni. Il film è pieno di effetti speciali, dove i leoni e leopardi si mescolano con treni e carri che bruciano, le moto che sono lanciate in aria come dei sassolini e gli uomini che non devono seguire la legge della gravità.

La letteratura e i film sulle lotte indiane contro gli inglesi hanno sempre privilegiato le figure di Mahatma Gandhi, di suoi seguaci e del partito del congresso. Invece, questo film sceglie di raccontare le storie delle persone che credevano nella lotta armata contro gli inglesi e non nella linea della non violenza di Mahatma Gandhi. Molti di questi personaggi indiani che credevano nella lotta armata sono sconosciuti in occidente.

I due personaggi del film, Ramaraju e Bheem, sono modellati come gli eroi delle due storie religiose-mitologiche conosciute in tutta l'India - il Ramayana e il Mahabharata. Nell'ultima parte del film, Rama Raju, il poliziotto che lavora per gli inglesi, si veste e comporta come il personaggio di Rama, compreso l’arco e le frecce. Anche il nome della sua fidanzata Seeta, è ripreso dal libro. In Ramayana, Rama mangia il cibo offerto da una donna Dalit, mentre in RRR, il personaggio di Rama mangia insieme al suo amico e una famiglia musulmana per dare il messaggio di fratellanza.

 

Bheem invece incarna il personaggio eponimo dalla storia di Mahabharata, uno dei fratelli Pandava del libro, un personaggio conosciuto per la sua grande forza fisica. In Mahabharata, Bheem si sposa con Hidimba, una donna di una tribù indigena mentre nel film, il Bheem appartiene ad una di queste tribù.

Allo stesso momento, per assicurare che il mondo multi-religioso dell’India non si senta sopraffatto dalla mitologia indù, per la maggior parte del film, Bheem si traveste da un musulmano e convive con una famiglia musulmana nazionalista. Questa era una delle caratteristiche dei film masala di una volta - assicurare che le principali religioni dell’India, possono essere rappresentante da personaggi postivi in alcuni ruoli chiave di questi film. Il collegamento tra i personaggi del film e gli eroi mitologici di storie ben conosciute al pubblico, è stato citato dai critici indiani come una delle ragioni per il grande successo ottenuto dal film.

Il film ha anche due stelle del mondo di Mumbai, Ajay Davgn e Alia Bhatt, ma entrambi hanno relativamente piccole parti - Ajay Devgn interpreta il padre e Alia Bhatt interpreta la fidanzata di Rama Raju. Invece il film è dominato da due attori del sud dell’India – NT Rama Rao Jr nel ruolo di Bheem e Ram Charan nel ruolo di Rama Raju.

Il titolo del film RRR significa Rise, Roar, Revolt (Alzare, Ruggire, Ribellare), ma secondo i fan del film, è anche un acronimo delle iniziali delle 3 persone – i 2 attori Rama Rao e Ram Charan, e il regista Rajamouli. Quest’ultimo si fa vedere negli ultimi minuti del film, quando appare insieme ai due eroi nella danza-canzone di chiusura.



Se avete guardato questo film su Netflix, fatemi sapere se il film vi è piaciuto o meno. Era tanto che non guardavo un film di Bollywood di questo tipo senza nessuna pretesa intellettuale. Come si direbbero in India, è un'ottimo timepass!

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lunedì 23 maggio 2022

Il Poeta delle Rivoluzioni

Dushyant Kumar, il poeta indiano scomparso nel 1975, è chiamato "il poeta delle rivoluzioni". È uno dei poeti contemporanei più amati dell'India.
  
Se parliamo di scrittori indiani, alcuni nomi conosciuti a livello internazionale sono Arundhati RoyVikram Seth e Amitabh Ghosh - sono tutti scrittori che scrivono in inglese. Invece, tra gli scrittori che scrivono in lingue indiane, soltanto una piccolissima parte è conosciuta fuori dai confini nazionali. Negli ultimi anni, vi è stato un tentativo di tradurre nelle lingue europee le opere di alcuni, ma la maggior parte di loro rimane sconosciuta. Quest'anno (2022) per la prima volta un libro scritto in Hindi è entrato nei candidati per il premio Booker per le opere tradotte ("La Tomba della sabbia" di Geetashree).

Per quanto riguarda i poeti indiani, penso che oltre al nome di Rabindranath Tagore, nessun altro poeta indiano è conosciuto fuori dall'India.

Questo articolo parla delle poesie di Dushyant Kumar (pronunciato Dusciant). Penso che in qualche modo la sua figura può essere paragonata al mitico James Dean che incarnava i giovani ribelli nel cinema di Hollywood. Anche Dushyant era morto giovane e le sue poesie scritte circa 50 anni fa, sono ancora oggi cantate e gridate dai giovani indiani durante le proteste. Alcune di queste poesie sono state usate anche nei film di Bollywood.


Dushyant Kumar – Brevi Cenni Biografici

Dushyant era nato il 27 settembre 1931 nel distretto di Bijnor, a circa 200 km a nord-est di Delhi. Per le sue prime poesie, scritte quando era ancora adolescente, aveva scelta il pseudonimo di “Vikal” (malinconico). Si dice che l'improvvisa morte di 2 suoi fratelli in quelli anni l’avevano mandato in crisi e determinato il tono malinconico delle sue prime poesie.

Nel 1949, quando aveva 18 anni, era stato sposato con una ragazza di nome Rajeshwari, che allora aveva 16 anni. Dushayant morì per infarto nel 1975 all'età di 44 anni. Invece sua moglie Rajeshwari si è spenta nel 2021. La coppia aveva avuto 2 figli - Alok e Apoorv.

Dushyant si era laureato in letteratura indiana presso l’università di Allahabad. Il suo primo libro scritto in quelli anni, era una critica sui poeti locali. Era famoso per il suo modo di cantare e recitare le sue poesie nei raduni dei poeti. Oltre a centinaia di poesie raccolte in 5 collezioni, ha scritto qualche racconto, qualche critica letteraria e 2 pezzi teatrali, uno dei quali in verso. Tuttavia, ha trovato la fama per le sue poesie. 

Aveva passato la maggior parte della vita professionale nella città di Bhopal dove lavorava nel servizio radiofonico statale. Si sentiva attratto dalle lotte dei contadini e dei poveri lavoratori manuali. Molte delle sue poesie parlano della corruzione.

Le sue opere più popolari che esprimono la rabbia e sono usate nelle proteste, risalgono all’inizio degli anni settanta, l’epoca quando nasceva il mito dell’attore Amitabh Bachchan come “the angry youngman”, il giovane arrabbiato. Dushyant aveva frequentato la casa Bachchan quando studiava a Allahabad perché era un'ammiratore del padre, il poeta Harivansh Rai Bachchan.

Quelli erano gli anni di proteste in India, iniziate nello stato di Bihar nel nord-est, capeggiate da Jaiprakash Narayan (JP), e poi diffuse in diversi altri stati del paese. JP incolpava Indira Gandhi, allora il primo ministro, di un regime autoritario e invocava il Sampurna Kranti (rivoluzione totale).

La signora Gandhi aveva risposto con la dichiarazione dello stato di emergenza e messo in prigione la maggior parte dei politici dell’opposizione mentre tutti i giornali venivano censurati. Le poesie più infuocate di Dushyant risalgono a quel periodo. Pochi mesi dopo, Dushyant morì nel dicembre 1975 per un infarto.

Poco alla volta, i giovani hanno scoperto le sue poesie e hanno iniziato a recitarle durante le proteste e durante gli scioperi. Per esempio, dieci anni fa, India aveva avuto una serie di proteste contro la corruzione, che avevano messo in difficltà il governo. Quelle erano guidate da Anna Hazare e Arvind Kejriwal. Più volte Kejriwal, oggi il capo del governo di Nuova Delhi, aveva recitato le poesie di Dushyant durante i raduni.

Una selezione delle poesie di Dushyant, tradotta in inglese con il titolo “Redeeming Fuzzy Reflections” (Redimere Pensieri Sfumati) è uscita nel 2018 ed è disponibile su Amazon.

Due Poesie di Dushyant

Qui presento 2 delle sue poesie più famose, cantate spesso durante le proteste nel nord dell’India e usate più volte nei film di Bollywood. Per esempio in un video su Youtube, il famoso attore di Bollywood, Manoj Bajpai parla del fascino di Dushyant Kumar e recita una sua poesia

Le due poesie che presento qui sono: “Ho Gayi hai Pir Parvat Si” (Il dolore è diventata una montagna) e “Iss Nadi Ki Dhar” (Dalla corrente di questo fiume). Entrambe le poesie fanno parte della collezione “Saaye me Dhoop” (Sole nell’Ombra) del 1975.

Non penso di essere all’altezza di tradurre delle poesie. Penso che per tradurle, serve qualcuno che conosce la lingua meglio di me. Comunque, l'ho fatto con la speranza che ciò motiverà qualche studente italiano di hindi di approfondire le sue opere e magari preparare una collezione di sue poesie da pubblicare in Italia.

1. Iss Nadi Ki Dhar Se – Dalla corrente di questo fiume

इस नदी की धार से ठंडी हवा आती तो है, नाव जर्जर ही सही, लहरों से टकराती तो है
एक चिंगारी कहीं से ढूँढ लाओ दोस्तो, इस दिये में तेल से भीगी हुई बाती तो है
एक खँडहर के हृदय-सी, एक जंगली फूल-सी, आदमी की पीर गूँगी ही सही, गाती तो है 
एक चादर साँझ ने सारे नगर पर डाल दी, यह अँधेरे की सड़क उस भोर तक जाती तो है 
निर्वसन मैदान में लेटी हुई है जो नदी, पत्थरों से ओट में जा-जा के बतियाती तो है 
दुख नहीं कोई कि अब उपलब्धियों के नाम पर, और कुछ हो या न हो, आकाश-सी छाती तो है 

Dalla corrente di questo fiume arriva un po’ di aria fresca. Anche se malridotta, questa barca sa alle onde resistere.
Trovatemi una scintilla da qualche parte amici. Lo stoppino di questa lampada ha ancora un po’ di olio da bruciare.
Come il cuore delle rovine, come un fiore nella foresta. Il dolore dell’uomo sarà anche muto, ma esso sa cantare.
La sera ha steso una coperta sulla città. Questa strada buia, proprio in quella direzione vuole andare.
Il fiume svestito è steso per terra nella piazza. Dietro le pietre, di nascosto continua a chiacchierare.
Non abbiamo raggiunto nessun traguardo, non importa. Almeno un petto grande come il cielo c'è l'abbiamo.

2. Ho Gayi Hai Pir Parvat Si – Il dolore è diventata una montagna

हो गई है पीर पर्वत-सी पिघलनी चाहिए, इस हिमालय से कोई गंगा निकलनी चाहिए।
आज यह दीवार, परदों की तरह हिलने लगी, शर्त लेकिन थी कि ये बुनियाद हिलनी चाहिए।
हर सड़क पर, हर गली में, हर नगर, हर गाँव में, हाथ लहराते हुए हर लाश चलनी चाहिए।
सिर्फ हंगामा खड़ा करना मेरा मकसद नहीं, मेरी कोशिश है कि ये सूरत बदलनी चाहिए।
मेरे सीने में नहीं तो तेरे सीने में सही, हो कहीं भी आग, लेकिन आग जलनी चाहिए।

Il dolore è diventata una montagna che deve sciogliersi. Un fiume che nasce da questa montagna, ci vuole.
Oggi questo muro trema come una tenda. Una scommessa per far traballare le sue fondamenta, ci vuole.
In ogni strada, ogni viuzza, ogni città e ogni villaggio. Ogni cadavere che cammina con le braccia in aria, ci vuole.
Non voglio soltanto una baraonda. Tentare che vi sia un cambiamento in questo volto, ci vuole.
Se non è nel mio petto, che sia nel tuo. Non importa dove sta il fuoco, ma un fuoco che arde, ci vuole.

Le Poesie che Piacciono a Me 

Personalmente, mi piacciono di più le poesie romantiche di Dushyant. Per esempio, mi piacciono molto le ultime righe della sua poesia "Chandani Chhat Pe Chal rahi Hogi" (Il raggio di luna passeggerebbe sulla terrazza):

तेरे गहनों सी खनखनाती थी, बाजरे की फ़सल रही होगी
जिन हवाओं ने तुझ को दुलराया, उन में मेरी ग़ज़ल रही होगी

Quelle che tintinnavano come i tuoi braccialetti, forse erano le spighe di miglio
Quelle correnti d'aria che ti hanno accarezzato, forse c'era anche la mia poesia tra esse.

Conclusioni

Penso che tradurre le poesie è il compito più arduo per un traduttore. Le poesie di Dushyant hanno un ritmo e una melodia, è difficile mantenere almeno un'eco di quelle nella traduzione.

Penso anche che i pensieri che compongono una poesia sono molto legati alle culture e ai contesti dei loro poeti. Ciò rende le loro traduzioni più complicate. Le emozioni come il dolore e la rabbia, possono perdere almeno una parte della loro forza espressiva, isolati dal loro contesto storico e culturale. Per esempio, la seconda poesia di Dushyant (Il dolore è diventata una montagna) presentata qui sopra, fa riferimento ad un episodio quando la polizia aveva sparato sui manifestanti, uccidendo alcuni di loro. All’epoca, sentire le parole di questa poesia, che invitavano i cadaveri ad alzarsi, di continuare la marcia e di continuare a nutrire il fuoco della protesta, mi aveva fatto venire i brividi.



Ancora oggi, sentire una folla che recita insieme queste parole, mi emoziona, anche quando non condivido i motivi della loro protesta.

Ci ho messo molto tempo per scrivere questo post. L’idea di tradurre le parole di Dushyant Kumar mi faceva paura. Sono contento che alla fine l’ho fatto, anche se ogni volta che rileggo le poesie tradotte, mi sembrano tutte sbagliate. Se qualche lettore italiano che conosce hindi e ha dei suggerimenti per migliora queste traduzioni, ne sarò grato.

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venerdì 20 maggio 2022

Una Storia d'Amore Insolita

Barfi (2012), il film di Anurag Basu, racconta una storia d’amore insolita, quella tra un ragazzo sordo-muto e una ragazza autistica. Questo film di Bollywood è disponibile sul Netflix in lingua originale con i sottotitoli in italiano. Anche se il tema può sembrare serio, si tratta di un film gioioso e poetico.
Barfi - un Film di Anurag Basu (Bollywood)

È raro che le cosiddette “stelle di Bollywood” accettano i ruoli delle persone con disabilità. Invece in Barfi, vi sono due attori famosi – Ranbir Kapoor nel ruolo dell’eponimo Barfi, il ragazzo sordo-muto, e Priyanka Chopra nel ruolo di Jhilmil, la ragazza con autismo. Il film aveva vinto molti premi in India nel 2013, compreso quello per il miglior film dell'anno.

Molti tratti di questo film non hanno i dialoghi, per cui, se non siete abituati a leggere i sottotitoli, dover leggerli vi peserà meno in questo film. Invece, il film ha molte canzoni che servono a sottolineare le emozioni dei protagonisti e leggere i sottotitoli in queste parti non è obbligatorio per seguire la trama del film.

Il Riassunto della Trama del Film

Barfi - un Film di Anurag Basu (Bollywood)

Il film ha 3 personaggi principali – Barfi (Ranbir Kapoor) il ragazzo sordo e muto, che vive nella città montana di Darjeeling nel nord-est dell’India. Shruti (Ileana d’Cruz) una giovane ragazza che sta per sposarsi, e della quale il giovane Barfi s’innamora. Per un po’ sembra che anche Shruti lo ama, ma alla fine lei decide di sposare il ragazzo con il quale si era già fidanzata, spezzando il cuore a Barfi.

La terza è Jhilmil (Priyanka Chopra), la ragazza autistica. Barfi conosce Jhilmil da quando erano piccoli perché suo papà è l'autista del papà della ragazza. Eventi costringono Barfi a rapire Jhilmil e poi convivere con lei per diversi mesi. Poco alla volta, i due si innamorano, ma poi torna Shruti nella loro vita. Jhilmil si sente insicura davanti alla bella Shruti e un giorno sparisce. Soltanto quando Barfi perde Jhilmil, si rende conto di quanto l'ama e la cerca disperatamente.

Il film è raccontato in flashback da Shruti ed è organizzato in 3 periodi temporali principali -
  • il primo periodo è ambientato nei primi anni 1970 quando Shruti ha poco più di 20 anni e ha una piccola storia d'amore con Barfi;
  • il secondo periodo è verso la fine degli anni 1970 quando Barfi rapisce Jhilmil; 
  • l'ultimo periodo è circa 30 anni dopo, intorno a 2011-12, quando Barfi, orami vecchio, è ricoverato in ospedale.
La trama del film non si muove in maniera lineare – invece la storia si sposta continuamente in avanti e in dietro tra questi 3 periodi, il che la rende un po' difficile da seguire.

Il film è raccontato in episodi, un po' come delle brevi vignette. Questo approccio permette il regista di presentarli come delle scene scollegate in ordine sparso. Uno pensa di aver capito quello che succede nella vita dei suoi protagonisti, ma dopo qualche altra scena si rende conto che il significato di quello che aveva visto era diverso.

Commenti sul Film

I 3 protagonisti del film sono legati a 3 emozioni predominanti. L'emozione dominante del film è l'esuberanza di Barfi e la sua gioia di vivere. L'emozione dominante delle scene di Jhilmil è il suo particolare modo di percepire il mondo, un po' sfuocato che qualche volta va a rallento. Invece l'emozione dominante di Shruti, a parte alcune scene all'inizio quando lei sta con Barfi, è il rimpianto.

È Shruti ad avere le due canzoni più belle della colonna sonora del film - Iss dil ka kya karun (Cosa faccio di questo cuore) nella prima parte del film quando lei s'innamora di Barfi; e Fir le aaya dil mazbur kya kige (Il cuore mi ha portato di nuovo da te) verso la fine del film quando lei capisce che oramai Barfi ama Jhilmil.

Visivamente il film è uno splendore di colori. Molte parti del film dove Barfi è al centro della scena fanno pensare ai film muti di Charlie Chaplin, mentre le parti dove lui balla fanno pensare ai film di Fred Astair. La musica e le canzoni del film, e ne ha molte, sono molto belle - all'epoca avevano riscosso un grande successo in India.

La tecnica del film, di mescolare continuamente gli eventi di diversi periodi temporali, un po' disorienta - dà la sensazione di essere sommersi in un sogno, e può creare anche qualche problema per capire la trama del film. Avevo guardato il film 3 volte e ogni volta avevo capito qualcosa di nuovo che mi era sfuggito prima. Purtroppo, penso che questo aspetto del film, lo renderà più difficile da seguire per le persone sorde e per le persone con autismo.

Giù in fondo a questo post, troverete la storia del film spiegata in maniera più articolata e lineare. Suggerisco di prima guardare il film e poi se vi sembrerà di non aver capito qualcosa, potrete leggere questa parte.

In Conclusione

La trama del film è un po’ complicata. Il regista l’ha resa ancora più complessa mescolando gli eventi che hanno luogo in diversi momenti temporali. Ma nonostante questo, o forse proprio per questo, il film ha una magia che probabilmente una storia raccontata in maniera più lineare non avrebbe avuta. Questo approccio, permette il regista di trattare le diverse scene come episodi di genere, dalla commedia alla danza, come avveniva nei film muti del '900.
Barfi - un Film di Anurag Basu (Bollywood)

Barfi l’eroe del film, è nevrotico, ha paura che tutti lo lasceranno, che lui non avrà più nessuno e resterà da solo. Per questo lui sottopone ogni nuovo amico ad un test del palo della luce - lui taglia i pali di legno e li fa cadere a pochi centimetri dai propri piedi. Se gli amici hanno paura del palo e si spostano, lui sa che non si può fidare di loro. L’unica persona che riesce a superare questo test è Jhilmil, forse perché non capisce cosa sta per succedere. Questa è una delle sequenze del film che mi è rimasto impresso dopo tanti anni.

Un altro aspetto che mi aveva colpito molto quando l'avevo guardato, era la rappresentazione del mondo visto e sentito da Jhilmil, in quanto una persona con autismo. Lei non vuole essere toccata e non vuole toccare nessuno. Invece quando s'innamora di Barfi, vorrebbe toccarlo e così va contro ad un conflitto interiore! Lei osserva le donne con i loro mariti e cerca di comportarsi nello stesso modo con Barfi, anche se ciò vuol dire andare contro i suoi istinti. Ma quando lei fallisce, e non riesce a vincere il suo istinto, lui la capisce, sdrammatizza tutto e trova un modo per farla ridere.

Il film è una tenera storia d'amore. Se avete accesso ai film di Netflix e vi piacciono i film di Bollywood, il mio consiglio è di non perdete Barfi.

Sul Netflix, sono disponibili altri due film del regista Anurag Basu - Jagga Jasoos (La spia Jagga, un film con Randhir Kapoor e Katrina Keif, vagamente ispirato dalla figura del eroe dei fumetti, Tintin) del 2017 e Ludo (Il gioco da tavolo, Non T'arrabbiare, un film con Pankaj Tripathi, Rajkummar e Abhishekh Bachchan che ha 3 storie parallele, collegate da un evento che coinvolge un piccolo gangster che ama portare le reggi-calze) del 2020. Mi piace la sensibilità di Basu come regista e penso che anche questi due film meritano di essere guardati.

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Parte Extra: Storia Dettagliata del Film

Leggete la parte seguente riguardo la storia dettagliata del film solo se l'avete già guardato e non vi sia chiaro qualcosa!

Nel 1971-72: Shruti torna a casa a Darjeeling e incontra Barfi. I due hanno una storia d’amore. La mamma di Shruti le consiglia di pensare bene perché Barfi, oltre ad essere sordo e muto, non ha soldi ed ha studiato poco, per cui non potrà offrirle una vita agiata. Alla fine Shruti decide di sposare Ranjit, con il quale era fidanzata, anche se non lo ama. Barfi si trova con il cuore spezzato.
Barfi - un Film di Anurag Basu (Bollywood)

Da quando era piccola, Jhilmil era stata lasciata in Casa Muskan, una casa per i bambini disabili, dove il vecchio responsabile le è molto affezionato. Invece è costretta a tornare a casa sua perché suo nonno morente la vuole vedere. Il nonno muore e lascia tutti i suoi soldi in un fondo fiduciario intestato a Jhilmil. I suoi genitori, soprattutto sua mamma, la vedono come un imbarazzo sociale. Il papà di Barfi lavora come autista nella casa di Jhilmil, per cui i due (Barfi e Jhilmil) si conoscono. Quando Jhilmil torna a vivere con la sua famiglia, qualche volta vede Barfi insieme a Shruti.

Nel 1978-79: Il papà di Barfi ha avuto un infarto e Barfi ha bisogno di soldi per pagare l'ospedale. Prima lui cerca di rapire una banca ma è fermato dal poliziotto Dutta (Saurav Shukla). Poi, lui decide di rapire Jhilmil e richiedere un riscatto, ma non la trova a casa perché c'è qualcun altro che la vuole rapire quello stesso giorno.

Per caso, Barfi trova Jhilmil priva di sensi in un furgone insieme ai soldi del riscatto. Lui la porta a propria casa e poi con i soldi torna all'ospedale ma trova che nel frattempo suo papà è morto. Intanto, la polizia sa che Barfi ha rapito Jhilmil, e lo insegue.

Barfi decide di scappare. Lui pensa che Jhilmil dovrebbe tornare a Casa Muskan, la casa dei bambini disabili dove viveva, ma nonostante tutti i suoi tentativi Jhilmil non vuole lasciarlo e continua a venirgli dietro.

Barfi e Jhilmil passano da un villaggio all'altro, seguiti da Dutta, ma il polioziotto non riesce a prenderli. Dopo alcuni mesi sulla strada, Barfi e Jhilmil arrivano nella città di Calcutta, dove Barfi trova una camera in affitto e un lavoro. Un giorno per caso lui incontra Shruti e la porta a casa per farle conoscere Jhilmil. I tre cominciano a uscire insieme qualche volta. Jhilmil si sente insicura nei confronti di Shruti. Un giorno mentre i tre sono insieme, Barfi sgrida Jhilmil per qualcosa, lei si sente offesa e decide di andare via.

Barfi cerca Jhilmil disperatamente ma non la trova. Shruti si rende conto che oramai Barfi ama Jhilmil. Per aiutarlo lei va dalla polizia per denunciare la scomparsa di Jhilmil. Il rapporto sulla scomparsa di Jhilmil raggiunge il poliziotto Dutta a Darjeeling, il quale parte per Calcutta e finalmente cattura Barfi con l'accusa di aver rapito Jhilmil. Barfi e il poliziotto tornano a Darjeeling. Shruti vorrebbe seguirli, ma il suo marito è geloso di trovare sua moglie sempre in giro con Barfi e la riporta a Calcutta.

Mentre Barfi è chiuso in prigione, nessuno sa dove è finita Jhilmil. Il suo padre riceve un'altra lettera che chiede un riscatto per liberare Jhilmil. La polizia segue il padre di Jhilmil quando lui va a consegnare i soldi ai rapitori, i quali prendono i soldi ma prima di scappare spingono la macchina che porta Jhilmil dentro il lago. Tutti pensano che Jhilmil si è morta annegata, anche se poi non riescono a trovare il suo corpo nel lago.

Nessuno sa chi erano i rapitori e i suoi superiori fanno pressione su Dutta per dichiarare Barfi come rapitore e assassino della ragazza. Dutta sa che Barfi era chiuso in cella e non poteva essere lui il colpevole della morte della ragazza e non vuole essere ingiusto verso il ragazzo. Lui telefona Shruti e le chiede di venire a Darjeeling per aiutare Barfi. Il marito di Shruti le vieta di uscire di casa, ma Shruti finalmente decide di lasciarlo. Quando lei arriva A Darjeeling, Dutta le spiega che i suoi superiori vogliono incastrare il ragazzo perché non sanno cosa sia successo alla ragazza e sanno che il ragazzo sordo non saprà difendersi. Lui fa scappare Barfi dalla prigione e chiede a Shruti di portarlo via a Calcutta.

Barfi e Shruti tornano a Calcutta, ma Barfi continua a pensare a Jhilmil, e rifiuta di credere che lei è morta. Un giorno in casa, Barfi vede il numero di telefono della Casa Muskan scritto sul muro e si ricorda del forte legame di quel luogo per lei. Pensa che forse le persone di Casa Muskan sapranno dove è finita Jhilmil.

Barfi trova Jhilmil in Casa Muskan e i due si sposano con la benedizione del vecchio responsabile della casa.

Il vecchio spiega a Shruti che i rapimenti di Jhilmil erano stati organizzati dal suo padre, il quale voleva usare i soldi del suo fondo fiduciario, ma non voleva fare del male alla figlia. Per questo aveva inscenato il rapimento e la morte della figlia, e poi l'aveva fatta accompagnare di nascosto alla Casa Muskan. Il vecchio aveva accettato questo inganno per assicurarsi che la ragazze stesse bene e protetta, senza essere inseguita per i suoi soldi.

2011-12: Barfi oramai vecchio, è molto malato. Dall’ospedale chiamano Shruti che insegna in una scuola per i bambini sordi a Calcutta. Lei parte in treno per Darjeeling. Quando arriva all’ospedale, Barfi non è più cosciente. Arriva anche Jhilmil, che saluta Shruti e le fa capire che vorrebbe restare da sola con il suo marito. Si mette nel letto insieme a Barfi e si addormenta.

Il giorno dopo, tutte le persone che conoscevano Barfi e Jhilmil, tra i quali anche il poliziotto Dutta, oramai in pensione da molti anni, si radunano in ospedale, dove Shruti li informa che Barfi e Jhilmil sono morti a distanza di poche ore uno dall’altro.

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#barfi #bollywood #barfidisabilità #filmsuautismo 

lunedì 2 maggio 2022

Il Clan dei Bachchan

Qualche settimana fa, a seguito di un mio scritto sulle difficoltà di parlare delle caste da parte degli scrittori e dei giornalisti occidentali, avevo avuto uno scambio di messaggi con Vincenza Venti. Vincenza gestisce un gruppo italiano molto popolare sull’attore di Bollywood, Amitabh Bachchan. In quello scambio, avevo ipotizzato un mio scritto sul signor Bachchan e il tema delle caste. Dopo diverse settimane sono riuscito a trovare il tempo per onorare la mia promessa.

Prima di iniziare questo scritto, voglio subito chiarire che in più occasioni il sig. Bachchan si è espresso contro le discriminazioni legate alle caste e ha fatto parte di alcuni film importanti (compreso il recente “Jhund”) che parlano dell’emancipazione delle persone delle cosiddette “caste basse”.

Il grande clan dei Kayastha

Ognuno delle 4 principali caste (Varna) è suddiviso nei sottogruppi dei grandi clan. Il clan della famiglia Bachchan, come quello di mio papà, si chiama Kayasth. Questo clan fa parte della casta dei commercianti. Secondo mia nonna paterna, anticamente i Kayasth svolgevano i lavori manuali, per cui facevano parte della quarta casta, ciò è, dei Shudra. Loro si occupavano di preparare il materiale di scrittura usato dai bramini. Poi hanno iniziato ad aiutare i bramini nella copiatura dei manoscritti e così hanno imparato a leggere e scrivere. Dopo le invasioni musulmane e poi dopo l’arrivo degli inglesi, hanno trovato lavoro nei tribunali e nelle amministrazioni e hanno iniziato a accumulare proprietà e potere. Sono stati tra i primi a studiare inglese. Così con l’aumento della ricchezza e del potere, sono saliti di grado nel sistema dei Varna. Molti insegnanti, professori, scienziati, poeti e scrittori nel nord dell’India appartengono a questo clan.

All’interno del clan dei Kayasth, vi sono diversi “Jaati” (pronunciato “Giati”), ognuno con il suo cognome. I cognomi più importanti tra i Kayasth sono – Srivastava o Shrivastava, Singh, Sinha, Saxena Kishore e Varma. Secondo le regole della casta, il clan dei Kayasth è endogamo, ciò è, per i matrimoni combinati, dovrebbero sposare all’intero del clan, ma solo tra le persone di cognomi diversi. Per esempio, uno Srivastava non può sposare un altro Srivastava ma potrebbe sposare uno Sinha o Saxena.

Oltre al matrimonio, i vari Jaati di un clan possono essere legati tra di loro con altre strutture sociali di sostegno, per esempio, le scuole ed i sistemi tradizionali di ricevere prestiti. Le persone dello stesso clan che provengono da una specifica zona geografica possono trovare ospitalità presso i confratelli e se devono assumere delle persone, dovrebbero privilegiare i confratelli. I clan condividono le mitologie, i rituali religiosi, i tabù alimentari, e spesso hanno le stesse ricette e modi di cucinare alcuni piatti speciali, e anche lo stesso uso del linguaggio.

Ogni clan di ogni casta, compreso i clan delle cosiddette "caste basse", sono organizzati più o meno nello stesso modo. Per questo motivo, sembra così difficile eliminare completamente le caste, soprattutto nelle piccole città e nelle aree rurali. Invece nelle grandi città, le caste hanno sempre meno importanza.

La Famiglia Bachchan

La città di Allahabad (conosciuta anche come Prayag o Prayagraj) è considerata la roccaforte dei Kayasth. La famiglia di mio padre erano i Shrivasta di Allahabad come lo era la famiglia Bachchan.

Il papà Bachchan si chiamava Harivansh Rai Shrivastav. Aveva 19 anni nel 1926 quando era stato sposato con Shyama, che allora aveva 14 anni. La coppia non aveva avuto figli, e nel 1936, Shyama morì a 24 anni per la tubercolosi. Laureato in letteratura inglese, Harivansh era diventato famoso nel 1935 per il suo libro di poesie intitolato Madhushala (La casa del vino), per il quale aveva scelto il pseudonimo di “Bachchan” (Ragazzino).

Nel 1941, 5 anni dopo la morte della prima moglie, Harivansh si sposò per la seconda volta. Questa volta fu un matrimonio d’amore e la sua sposa Teji, era di religione Sikh. Nel frattempo, altri due volumi delle sue poesie (Madhubala o la ragazza del vino e Madhukalash o l’anfora del vino) avevano avuto grande successo e oramai, lui era diventato famoso come “il poeta Harivansh Rai Bachchan”. Insegnava inglese all’università di Allahabad e la famiglia aveva buoni rapporti con Pandit Jawaharlal Nehru e la sua figlia Indira Nehru (dopo diventata Indira Gandhi) che erano i loro vicini di casa. Abitavano nella zona di Civil Lines di Allahabad, una delle zone più chic della città. Il primo genito Amitabh nacque nel 1942, mentre il primogenito di Indira Gandhi, Rajiv nacque nel 1944, e i due diventarono amici.

Nel 1968, quando Rajiv sposò Sonia, la sposa fu ricevuta all’aeroporto di Delhi da Amitabh e fu alloggiata presso la casa della sua mamma, Teji Bachchan.

Un anno dopo, nel 1969 usci “Saat Hindustani”, il primo film di Amitabh. Due anni dopo, nel 1971 usci, Reshma aur Shera, il suo secondo film, nel quale aveva una piccola parte di un ragazzo sordo e muto. Il successo e riconoscimento popolare arrivarono qualche mese più tardi con il film “Anand”, nel quale era nel ruolo di un medico, triste e serio.

Rapporti con la Famiglia Bachchan

Mio nonno era tesoriere di un’associazione dei Kayasth a Allahabad e conosceva la famiglia Bachchan. Noi eravamo cresciuti a Delhi, ma ai primi anni settanta, quando veniva qualche parente da Allahabad, qualche volta si parlava di Amitabh, come “quel ragazzo magro e alto che girava sulla sua bici”.

Suo papà era così famoso che per molti anni, si parlava di Amitabh come “il figlio più grande di Bachchan ji”. Soltanto negli anni ottanta e novanta, Amitabh è divenuto più famoso del suo papà e la gente ha iniziato a riferire a Harvansh Rai come “il papà di Amitabh”.

Amitabh Bachchan e le Caste

Mentre abitavamo a Bologna, seguivo il festival River-to-River organizzato da Selvaggia Velo a Firenze. Così nel 2011, ho avuto l’opportunità di partecipare alla conferenza stampa di Amitabh Bachchan. Da quel incontro, ricordo ancora il mio pensiero quando l’avevo sentito parlare – “Ma parla proprio come i cugini di Allahabad”!

In quell’occasione, lui aveva parlato della sua famiglia con le seguenti parole: “Mio papa era tra le prime persone a Allahabad ad andare contro il sistema delle caste, predominante in quei tempi. Lui si sposò con una ragazza della religione Sikh e diceva spesso che, ‘Vorrei che i miei figli e nipoti, tutti possono sposarsi con le persone provenienti da diverse parti dell’India.’ In fatti, ho sposato una bengalese, mio fratello si è sposato con una ragazza sindhi, mio figlio ha sposato una ragazza tulu e mia figlia si è sposata in una famiglia punjabi.



Alla fine

Ho voluto scrivere delle caste collegandolo alla storia famigliare di Amitabh Bachchan con la speranza che in questo modo si potrà capire meglio come funziona il complesso sistema delle caste, come sta cambiando nelle città e perché si fatica ad eliminarlo.

Spesso si parla delle caste esclusivamente come l’esclusione sociale di alcuni gruppi emarginati e si chiede come mai dopo tutti questi anni, l’India non riesce a cancellare questo sistema.

Tra i gruppi emarginati, oltre a tutte le sue funzioni sociali, il sistema delle caste serve anche ad avere accesso privilegiato all’educazione e al mondo del lavoro, grazie ai programmi speciali del governo indiano. Per cui, mentre questi gruppi lottano contro la violazione dei loro diritti umani e contro la loro esclusione sociale, essi continuano ad avere la casta come un sistema di aggregazione comunitaria. È per questo che soltanto poche persone lottano per abolizione delle caste, la maggior parte lotta soprattutto per abolire l’esclusione sociale legate ad esse.

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