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Visualizzazione dei post da agosto, 2005

Amici Assoluti

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Oggi ho finito di leggere “Amici Assoluti” di John Le Carrè. Il libro è una critica molto feroce dell’asse Bush-Blair. Fino a 5 anni fa, lo pensavo come uno scrittore pro-establishment inglese con i suoi libri sulle spie e la guerra fredda. Poi il suo libro “Il Giardiniere Tenace” era una denuncia delle grandi multinazionali dei farmaci, dipinti nel libro come entità senza scrupoli e senza etica, volti allo unico scopo di aumentare i profitti. “Amici Assoluti” è la storia di Mundy e Sasha, uno inglese e l’altro tedesco, spie sui due lati della cortina di ferro negli anni della guerra fredda, ma uniti dai legami di amicizia. La caduta del muro di Berlino presto porta alla delusione che non ci sarà nessuna libertà dalle forze di globalizzazione economica delle grandi corporazioni e il libro chiude sullo scenario di neoconservatori fondamentalisti americani in collusione con i terroristi, perché terrorismo serve alla politica di guerre preventive e occupazione di nuovi territori, dove le

Artisti di strada

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Mi piacciono molto gli artisti di strada. Delle volte vi sono quelli che suonano a meraviglia. Una volta avevo sentito uno suonare Bolero mentre scendevo le scale alla stazione di metro a Piccadilly Circus a Londra e solo la memoria mi fa drizzare i peli. Era una cosa incredibile. Sto male quando vedo persone che rispondono in maniera maleducata a questi artisti. Per cui, erano anni che mi dicevo che dovevo andare al busker festival di Ferrara che richiama i migliori artisti di strada da tutta l'Europa. Alla fine, ieri sono stato a Ferrara a questo festival. Non ero mai stato a Ferrara, ciò è, ero stato una volta per una conferenza ma quella volta non avevo visto niente. Invece questa volta visitai il centro che ha una scenografia molto bella. Ieri, questa scenografia era ulteriormente arricchita dai buskers. In ogni angolo di strada, ogni spiazzo vi erano gli artisti di strada, circondati da tanti, tanti turisti. Il trio portoghese che suonava jazz, una madre e figlia francese can

Un esule

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"..un esule è un essere che, nonostante sia stato bandito dalla sua patria, non riesce mai in alcun modo a recidere i legami col luogo dove è stato sepolto il suo cordone ombelicale. Un creatura da compatire, che mescola una parte di memoria e due parti di immaginazione per creare una terrà così magica, così unica, che egli non apparterà mai veramente al presente: alla terra che ora gli offre rifugio. Poiché tale è il potere del passato. Così che, se qualche profumo familiare giunge fino a lui, sente torcersi e strozzarsi le viscere per il dolore e il desiderio: le uova di ragno della nostalgia gli riempiono la gola e si dischiudono inarrestabili, gli risalgono verso gli occhi e gli scorrono lungo le guance, lasciandosi dietro delle tracce acquose." La scrittrice si chiama Anita Nair e il libro, "Un Uomo Migliore" (Neri Pozza, 2004). Forse è la terrà di Kerala che da questa poesia alle parole? Dopo Arundhati Roy e David Davidhar, un altro scrittore bravo da Kerala.

Indiana Jones in Bolivia

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Era il 1991 e eravamo in Boliva, io e Piergiorgio Trevisan. P. Filippo Clementi era ad aspettarci all'aeroporto di La Paz al nostro arrivo. Quel viaggio mi aveva fatto sentire come Indiana Jones. Avevamo viaggiato in un piccolo aereo in un villaggio vicino a Trinidad. Quella notte avevamo dormito in una casa senza luce e senza porte o finistre, giravano galline e maiali tra i letti, e vi erano anche le formiche rosse. Nonostante tutto ciò, Piergiorgio aveva dovuto fischiare per farmi smettere di russare! Quando era il momento di lasciare quel villaggio, pioveva forte e nel campo correvano le pecore e i cani. Un piccolo ragazzo, bagnato fradicio era venuto per incassare "la tassa aeroportuale". L'aereo che dovevamo prendere era ancora più piccolo e aveva solo due posti - uno per il pilota e l'altro per Piergiorgio. Ho trovato uno sgabello e mi sono aggrappato alla sedia di Piergiorgio. Alla prima prova, l'aereo non è riuscito ad alzarsi, il pilota ha frenato al

Solo a ferragosto

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Oggi voglio restare da solo. Voglio stare sdriato sul divano, con un bel libro. Senza fare niente. Fuori piove, sembra settembre. Una giornata adatta a stare da soli. I giorni di ferie passano così in fretta e ho una lunga lista delle cose ancora da fare. Scansionare tante foto, mettere a posto i dvd, mettere a posto il cassetto, continuare a trascrivere il libro di papà, ... Ma oggi non voglio fare niente. Non devo ne anche cucinare. Ieri avevo ospiti e oggi il frigo è ancora pieno, mi basterà scaldare qualcosa. Mariangela lamenta che non capisce l'hindi per cui dovrei tradurre tutto, o almeno fare una sintesi di tutto quello che scrivo in hindi. E' vero ultimamente, scrivo quasi esclusivamente in hindi. Oggi è ferragosto ed è anche la festa d'indipendenza in India. Così, l'Italia e l'India, hanno un giorno di festa comune, anche se per diversi motivi. E' anche compleanno di zia Veena oggi. Lei è la sorella più piccola di mia mamma e ha circa un anno più di me.

Paheli - Il Rompicapo

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E' un po' che non vedevo un film indiano così piacevole. Si tratta di Paheli (Il Rompicapo). Il film è la storia di Lacchi, una neo sposa e di un fantasma che si innamora di lei. Il film è basato su un racconto folk tadizionale ed è ambientato in Rajasthan, con i suoi bellissimi colori contro il giallo oro del deserto. La neo sposa è rimasta da sola perché il suo marito, figlio obiediente di una famiglia di commercianti, è partito per guadagnare soldi e tornerà soltanto dopo 5 anni. Nel frattempo, il fantasma prende la forma del suo marito e viene a vivere con lei. Quando il figlio torna a casa, i suoi genitori devono capire chi è il loro figlio vero e la sposa deve fare la sua scelta. Il film sembra una fiaba molto gradevole e ha un finale a sorpresa secondo la tradizione dei film romantici. Tuttavia, nonostante il romanticismo circondata dall'usuale maniera espressiva del cinema indiano, fatta di canzoni e danze, il film riesce a sollevare alcune questioni fondamentali su

Scimmietta con la mamma

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Per una riunione di lavoro sono andato a Cortona. Mi piaciano queste cittadine medievali arrocate sulle cime delle colline e montagne. Guardando da sotto, ho l'impressione come se le case stanno per venire giù dal precipizio sulla mia testa. Mi fanno pensare alle piccole scimmiette aggrapate alle pancie delle loro mamme, mentre queste saltono da un ramo ad un altro. Da sopra, questa impressione cambia. Mi sembra di essere una scimmietta in cima ad un albero. Tutto intorno, in mezzo alle case, attraverso le foglie degli alberi, si vede il vuoto e la valle lontana. So che crescere vicino al mare è un'esperienza particolare. Alcune persone cresciute alla riva del mare mi hanno detto che è una casa che ti manca molto, quando sei costretto a andare via lontano dal mare. Cosa si sentono quelli che nascono e crescono in posti come Cortona, quando vanno via? A Cortona ero affascinato dalle scale che vanno su e giù, e finiscono in piccoli viccoli. In lontananza si vede le acque del lago

Vite notturne

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Ieri sera c'era Marco Paolini alla piazza Santo Stefano. Lo spettacolo doveva iniziare alle 21,30. Quando tornai dal parco, dopo la passeggiata con Brando, ormai erano le 21,00. In autobus ero da solo quando salì una copia ad una fermata. 50-55 anni dovevano avere, entrambi. La donna, magra e alta, aveva una faccia simpatica. Lui era più trasandato e aveva una bottiglia di birra mezza vuota in mano. Guardavo fuori dalla finestra quando ho sentito le loro voci. Ubriaco ... cazzo ... puttana ... il tono delle loro voci che si alzava. Mi sono sentito male. Avevo la sensazione di stare su un precipizio e mi sentivo tremare dentro. Poi, la donna si è tirata in dietro, abbassando la voce e cercando di parlare in una voce più ragionevole. Continuavo a guardare fuori dalla finestra, cercando di ignorarli. Al semaforo della Porta Lame, c'erano due uomini sul marciapiede. C'era buio e li vedevo appena. Ma mi sembrava che uno di loro piangeva e l'altro cercava di consolare. Poi, q