domenica 7 agosto 2011

La sposa dell'imperatore

Alla fine, ieri 6 agosto sera, il ciclo dei film di Bollywood sul Rai Uno è iniziato con La Sposa Dell'Imperatore (titolo originale "Jodha Akbar", regista Ashutosh Gawarikar, India 2008) e non potevano scegliere un film migliore per iniziarlo.

Finalmente sembra che le persone che curano l'organizzazione della presentazione dei film di Bollywood hanno capito come farlo funzionare e il film presentato ieri sera ne era un buon esempio - non hanno tagliato tutte le canzoni e le danze del film.

Il film "La sposa dell'imperatore" presentato ieri sera sulla TV italiana era molto diverso dal film originale "Jodha Akbar" uscito in India e che aveva vinto diversi premi nazionali ed internazionali. Il film originale durava 3 ore e 33 minuti, mentre la versione italiana durava intorno a 1 ora e 45 minuti, per cui nella versione italiana mancava circa il 50% del film. Soltanto questa differenza può dare un'idea della diversità tra i due film.

Penso che questo fatto solleva questioni interessanti legate al diritto di modificare e cambiare sostanzialmente un'opera artistica. Comunque, è altrettanto vero che secondo le situazioni e il contesto, spesso le scene dei film e dei telefilm sono tagliate, per esempio quando si proiettano i film negli aerei.

La storia di "Jodha Akbar" aveva due filoni principali - (1) la storia d'amore tra imperatore Jalaluddin Mohammed Akbar (interpretato da Hrithik Roshan) e la principessa Rajput Jodha Bai (interpretata da Aishwarya Rai), e (2) la costruzione e consolidamento dell'impero Mughal in India. "La sposa dell'imperatore" focalizza quasi esclusivamente sul primo filone, la storia d'amore tra Jodha e Akbar. Il film originale aveva diverse scene lunghe e imponenti delle guerre, che sono state tagliate completamente dalla versione italiana. In fatti, la versione italiana inizia dopo i primi 30-40 minuti del film originale.

Jodha Akbar - Mahamanga and Jodha

Comunque, sono felice di questa scelta operata da Nicodemo Martino e Michela D'Agata per realizzare la versione italiana di Jodha Akbar. Quando avevo visto il film al cinema in India, avevo trovato noiose le lunghe scene di lotte e di guerre, e avevo pensato che il film sarebbe stato molto migliore se focalizzava solo sulla storia d'amore tra i due protagonisti principali.

L'unica scene che è stata tagliata e che avrei voluto vedere nel film di ieri su Rai Uno, era quella dove il giovane Akbar va a domare un elefante.

Invece, non sono sicuro se è stata una buona scelta, quella di non spiegare le parole delle canzoni con dei sottotitoli. Da una parte penso che sentire solo la melodia potrebbe essere un buon modo per non distrarre gli spettatori italiani e per lasciarli a sentire le emozioni in maniera più profonda e istintiva.

E' vero che per me personalmente, capire il senso delle canzoni è parte importante dell'esperienza del film. Dall'altra parte, penso anche che comprensione letterale delle parole non è sufficiente per capire il loro significato, senza una conoscenza della cultura e della visione di vita di un popolo. Per cui leggere le parole delle canzoni nei sottotitoli forse potrebbe diventare una distrazione per molti spettatori italiani, e non molto utile per sentire le emozioni che le parole vogliono esprimere?

Jodha Akbar - marriage and the sufi singers and dancers

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Altri film di Bollywood sugli imperatori Mughal: "Jodha Akbar" era il primo film di Bollywood centrato sulla loro vita, anche se le due figure avevano avuto un ruolo molto importante in un altro film - "Mughle-Azam" (Il capo dei Mughal", regista K. Asif, India 1960). "Mughle Azam", è oggi considerato un film di culto in India e racconta la storia d'amore del principe Shekhu (Imperatore Jehangir), primogenito di Akbar e Jodha, con la danzatrice Anarkali (letteralmente "Bocciolo di Melograno").

Mughle-azam poster

Un altro film sulla tragica storia d'amore tra principe Shekhu e la danzatrice, era "Anarkali" (regista Jaswantlal, India 1953), ma in questo film le parti relativi all'imperatore Akbar e alla regina Jodha erano meno importanti.

Dopo la scomparsa di Anarkali, l'imperatore Jehangir aveva sposato Nur Jahan, e vi sono stati alcuni film sull'alto senso di giustizia dell'imperatore Jehangir. Si dice che una volta durante una caccia, per sbaglio, la regina Nur Jahan aveva ucciso un uomo e la vedova di questo uomo aveva chiesto giustizia all'imperatore. La decisione dell'imperatore Jehangir, che amava molto la moglie Nur Zehan, era, "Come la regina ha ucciso il tuo marito, anche tu puoi uccidere il marito della regina". Naturalmente la vedova non voleva uccidere l'imperatore e accettò la ricompensa finanziaria offerta dalla corte.

Invece vi sono stati diversi film indiani relativi alla storia di Shahjehan, il figlio dell'imperatore Jehangir e il nipotino di Jodha e Akbar, il quale aveva costruito il famoso Taj Mahal per la sua amata regina Mumtaz Mahal. C'è stato un film anche sulla vita della principessa Jehanara, sorella di Shahjehan.

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Le riforme religiose di Akbar: L'imperatore Akbar aveva forti legami con la famiglia Rajput ("Raj" significa il re o il guerriero, "put" significa "figli", ciò è il clan dei guerrieri - dal loro nome, questa zona nel nord ovest dell'India prende il nome di Rajasthan o "la terra dei guerrieri") e cercò di trovare sinergie tra i principali due gruppi religiosi dell'India - musulmani e indù.

Si dice che lui aveva fatto venire alla sua corte gli uomini religiosi di tutte le diverse religioni e poi aveva proposto una nuova religione che metteva insieme i punti più importanti di diverse religioni. Questa nuova religione si chiamava "Deen-e-ilahi", ciò è, "la religione di Dio". Tuttavia, questa nuova religione non trovò sostegno di altri sovrani che avevano seguito Akbar, a partire dall'imperatore Jehangir e alla fine scomparve.

Jehangir, il figlio di Akbar, e Shahjehan il nipotino di Akbar, comunque, avevano mantenuto stretti legami con gli indù, sopratutto con i Rajput. Il primogenito di Shahjehan che si chiamava Dara Shikoh, era uno studioso di testi sacri indù. Invece un altro figlio di Shahjehan, che si chiamava Aurangzeb, era più ortodosso e vicino al islam più radicale. Aurangzeb aveva ucciso il suo fratello maggiore Dara, e aveva imprigionato il padre Shahjehan, per diventare l'imperatore di Hindustan (India). Con Aurangzeb, la politiche religiose cambiarono e per la durata del suo regno, islam radicale tornò ad essere la forza maggiore nell'impero indiano dei Mughal.

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I monumenti dei Mughal: Akbar era cresciuto a Delhi. La scala alla chiocciola della biblioteca circolare dove era morto Hamayun, il padre di Akbar, si trova dentro il forte vecchio, accanto allo zoo di Delhi. Dall'altra parte della strada c'è ancora il palazzo di Mahamanga, la balia di Akbar (interpretata molto bene da attrice e cantante Ila Arun in "La sposa dell'imperatore").

Palazzo di Mahamanga a Delhi

Il mausoleo di Hamayun, papà di Akbar, che ha ispirato il più famoso Taj Mahal, è un monumento importante di Delhi.

Mausoleo di Hamayun a Delhi

Dopo essere diventato l'imperatore, Akbar aveva fatto costruire il suo palazzo a Fatehpur Sikri, sulla strada che va da Delhi verso Agra. Si dice che Akbar e Jodha non avevano figli e andarono da un santone sufi che si chiamava, Khawaja Muinuddin Chishti, e che abitava da quelle parti. Dopo questa visita la regina Jodha restò incinta e per questo motivo, Akbar decise di avere la sua capitale vicino alla casa del santone. Non so se Ashutosh Gawarikar, il regista di "La sposa dell'imperatore" con la danza dei sufi durante la scena del matrimonio tra Jodha e Akbar, voleva accennare alla devozione dell'imperatore per il santo Khawaja.

La città fortezza di Fatehpur Sikri è chiamata la città fantasma, essa fu abbandonata perché non aveva accesso all'acqua potabile per la popolazione. Jehangir, figlio di Akbar, fece costruire il forte rosso e spostò la capitale dell'impero ad Agra. Anche Shahjehan aveva mantenuto Agra come la sua capitale all'inizio ma poi aveva deciso di far costruire il forte rosso di Delhi. Si possono visitare a Delhi anche i giardini di Roshanara begum, un'altra sorella di Shahjehan.

Poi nel 1658, quando Aurangzeb salì sul trono dei Mughal, la capitale dell'impero Mughal tornò a Delhi definitivamente. La moschea di Moti (perle) dentro il forte rosso di Delhi, fu costruito da lui.

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Potete leggere anche la recensione di Jodha Akbar che avevo scritto quando il film era uscito nel 2008.

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14 commenti:

Lucia ha detto...

Questo film mi è piaciuto, sontuoso e coinvolgente, però scoprire di aver visto solo il 50% del film originale è un po' strano!!!
All'inizio del film non capivo molto cosa stava succedendo e pensavo che il regista avesse voluto immergere lo spettatore direttamente nel clou della storia... invece ci hai spiegato che è stata tagliata la prima mezz'ora di film! Penso che il tuo post sia molto interessante!
Concordo sul fatto che sarebbe bello avere i sottotitoli durante le canzoni.

Sywen Ark ha detto...

E' piaciuto molto anche a me il film e infatti oggi sono andata in cerca di approfondimenti.. inutile dire che mi piacerebbe vedere la versione integrale, guardando il film ho comunque avuto l'impressione che qualcosa fosse tagliato e ora scopro che "qualcosa" in realtà è "metà film"!!! Inoltre quando sentivo le musiche sotto ho capito immediatamente che non erano canzoni "a caso" ma che avevano un senso preciso con la storia e ho sentito molto la mancanza della traduzione sottotitolata. Sapete dove e se posso trovare il film con la traduzione delle canzoni? anche in inglese andrebbero bene comunque. Grazie!

Sywen Ark ha detto...

ps mi piacerebbe proprio vedere la versione originale, intendo dire in lingua originale sottotitolata

Sunil Deepak ha detto...

Ambasciata indiana a Roma aveva Jodha Akbar in lingua originale con i sottotitoli in italiano e lo prestavano ai cine-forum gratuitamente (pagando solo le spese di spedizione). L'avevano proiettato in piazza maggiore a Bologna.

Comunque, potete cercare il DVD sull'internet facilmente, ma avrà i sottotitoli solo in inglese, francese e spagnolo, non in italiano. :)

Anonimo ha detto...

Innanzitutto le dirò che i suoi articoli sono sempre illuminanti e esaustivi, ma questo mi ha affascinato in maniera particolare, ma al dì là del film, che sicuramente riguarderò per intero e in ligua originale, sa per caso consigliarmi qualche libro in cui poter apprendere la storia degli imperatori indiani (anche in inglese va bene), Signor Deepak? gliene sarei davvero grata.
saluti
Sarah

Sunil Deepak ha detto...

Cara Sarah, grazie per questo apprezzamento, molto gradito.

Sulla storia indiana e sugli imperatori Mughal, i libri non mancano. Uno dei miei favoriti è "The last Mughal" di William Dalrymple sulla tragica figura dell'ultimo imperatore Mughal, Bhahadur Shah Zafar. Immagino che vi sarà anche la versione italiana di questo libro.

Dall'altra parte, penso che le biblioteche italiane hanno molto materiale sul tema - per esempio, la Sala Borsa di Bologna, ne ha un tesoro!

Michele ha detto...

... grazie per le considerazioni che condivido. Il film è stato godibile e mi son molto piaciute le musiche. A tal proposito vorrei sapere, se possibile, qualcosa in più sugli autori della colonna sonora. Grazie. Michele

Sunil Deepak ha detto...

Grazie Michele. Le canzoni sono scritte da Zaved Akhtar, un poeta indiano molto bravo, e che mi piace molto. Invece la musica è di A. R. Rahman, il quale aveva vinto il premio oscar per le musiche del film Slumdog Millionaire. Se cercherai sull'internet per "Jodha Akbar" puoi trovare le canzoni facilmente, anche su Youtube.

Anonimo ha detto...

grazie tante :D
sarah

Anonimo ha detto...

Ho visto il film e ne sono rimasta affascinata, bravissimi gli attori, le scenografie e la fotografia curata nei minimi particolari, cosi' come i costumi, ma sono rimasta veramente delusa quando cercando delle notizie sul film su internet mi sono resa conto che il 50% del film era stato tagliato, snaturando cosi' la trama del film.Mancano tutte le scene relative alle battaglie ed anche la parte dove i due giovani si dichiarano finalmente il loro amore e' stata notevolmente abbreviata, io ho visto il filmato ed e' veramente emozionante. Spesso in televisione passano veramente dei programmi inutili, ed in questo caso avevano fra le mani un film al livello delle grandi produzioni americane e lo hanno sciupato. Speriamo che in futuro se ne possa vedere la versione integrale. Intanto sto cercando di procurarmi il DVD con i sottotitoli in inglese. mi potrebbe consigliare su dove la potrei trovare?

Sunil Deepak ha detto...

Il DVD lo puoi cercare sull'internet con il suo titolo originale "Jodha Akbar".

Hai ragione, anche io ero rimasto deluso dal taglio della scena conclusiva dove i due dichiarano il loro amore per la prima volta.

Anonimo ha detto...

Grazie tante :D nadia

Anonimo ha detto...

Ah mi sono dimenticata, per coloro che cercavano le canzoni, potete trovare la colonna sonora con il titolo originale su itunes, io l'ho scaricata ne vale veramente la pena, oltretutto il costo e' molto contenuto. NADIA

Sunil Deepak ha detto...

Le scene che mi hanno più colpito, ovviamente nella versione italiana prima e poi nell'altra, sono la danza dei sufi durante la scena del matrimonio tra Jodha ed Akbar ed il canto di Jodhaa nel palazzo imperiale. Non so spiegarmi ma quelle melodie mi hanno riempito l'anima.

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Le canzoni del film erano stato scritte da Zaved Akhtar e la musica di Rahman, sono entrambi musulmani. Invece la canzone cantata da Jodha è una preghiera indù, un'inno alla visione di Dio piena d'amore e dice:

Man Mohana Man mohana (Colui ha rubato il mio cuore) / Kanha sunona aaa (Krishna ascolta mi) / Tum bin paun kaise chaina (Senza di te non ho pace) / Tarsu Tumhiko din raina (desidero te giorno e notte) / Chodke apne kashi mathura (Lascia la tua dimora di Kashi Mathura)/ Aa ke baso mere nain (Vieni a vivere negli occhi miei)

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