Il mio nuovo racconto, “Mammolo e la Regina dei Cuori Sanguinanti” scritto durante il corso di scrittura creativa che avevo frequentato recentemente, è disponibile sul sito web dell’Associazione Eks&Tra.
Il racconto ha due protagonisti principali, entrambi ultra sessantenni, Puran un cuoco di origine indiana e Fernanda una ex-impiegata di una libreria. E’ da tempo che Puran e Fernanda mi giravano nella testa come parte di una storia complicata di ricordi, dolori e segreti, che un giorno spero di scrivere (tutti i libri che vorrei scrivere, hanno queste caratteristiche – storie complicate segnate da tragedie, ricordi, dolori e segreti).
In questo senso, avevo in mente già due “persone” con i loro modi particolari e specifici di essere persone. Mi succede spesso che nella mia testa i personaggi dei libri e dei racconti che vorrei scrivere diventano come persone vere, con le quali continuo a parlare nella mia testa, a scoprire nuove storie e fatti della loro vita. Delle volte, anche quando ho finito di scrivere, a distanza di mesi quei personaggi continuano a tornarci nella mia testa a parlarmi, sono come amici o parenti.
Al corso di scrittura creativa, si parlava spesso di emigrati, ma quasi sempre collegato a parole con connotazioni negative come problemi, dolori, ferite, offese, povertà, esclusione, ecc. Per questo motivo, quando ho iniziato a pensare al racconto che avrei voluto scrivere, ho deciso che vorrei un racconto ottimista, una storia di speranza e d’amore. Poi ho pensato a Puran e Fernanda, e ho deciso di prendere in prestito i due personaggi, cambiarli un po’ e creare una nuova storia per loro. Penso che gli esercizi di immaginazione che avevamo seguito durante il corso mi hanno spinto verso questo tipo di sperimentazione.
All'inizio non era facile. Il racconto che volevo scrivere non era adatto alle personalità di Puran e Fernanda, i quali, nella mia fantasia, erano delle persone completamente diverse che non si comportavano come voleva il racconto. Così mentre scrivevo, non mi sentivo giusto verso loro, mi sembrava di manipolarli. Questa sensazione di disagio era particolarmente forte durante la prima scrittura. Ora che il racconto è fatto (è stato riscritto 4 volte, e la versione finale è risultato anche di diversi suggerimenti di Daniele Barbieri) penso che questi Puran e Fernanda, sono due persone molto diverse da quelli altri Puran e Fernanda che avevo in testa all’inizio.
Non so se tutta questa riflessione vi è comprensibile. Forse non è ne anche importante? Invece, se leggerete il mio racconto, mi piacerebbe sentire i vostri commenti.
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lunedì 22 marzo 2010
giovedì 11 dicembre 2008
Un nuovo racconto
Un mio nuovo racconto è uscito sul numero 18 (luglio-dicembre 2008) della rivista Incroci – semestrale di letteratura e altre scritture pubblicato da Mario Adda Editore Bari, curato da Lino Angiuli e Raffaele Nigro.
Sono ancora molto insicuro all’idea di scrivere in italiano. Quando rileggo i miei scritti in italiano su questo blog, mi sembra che siano pieni di errori e che dovrei ritornare a correggerli uno ad uno.
Forse in italiano non esiste una forma di scrittura corretta, ma esistono delle forme migliorabili molto soggettive. Il mio racconto, prima di essere inviato a Lino Angiuli era stato controllato e corretto da 3 persone, ciascuna delle quali aveva individuato degli errori e li aveva corretti ma poi anche Lino ha dovuto correggere qualcosa prima della stampa!
Il mio racconto si intitola “Viaggi”. L’introduzione al racconto scritto da Lino Angiuli riporta il seguente testo: Il viaggio, quello fisico e “quotidiano”, quello che ci fa trasferire da un luogo all’altro in treno, può costituire un momento in cui sì “incrociano” vite, culture, mondi e visioni del mondo. Ce lo dimostra questa narrazione autobiografica, limpida e intensa ...
Veramente il racconto non è autobiografico, è un racconto che trae ispirazione da cose viste o sentite, ma è sempre e soltanto un racconto. Comunque mi piace questa introduzione perché coglie il significato di questo racconto.
Sono ancora molto insicuro all’idea di scrivere in italiano. Quando rileggo i miei scritti in italiano su questo blog, mi sembra che siano pieni di errori e che dovrei ritornare a correggerli uno ad uno.
Forse in italiano non esiste una forma di scrittura corretta, ma esistono delle forme migliorabili molto soggettive. Il mio racconto, prima di essere inviato a Lino Angiuli era stato controllato e corretto da 3 persone, ciascuna delle quali aveva individuato degli errori e li aveva corretti ma poi anche Lino ha dovuto correggere qualcosa prima della stampa!
Il mio racconto si intitola “Viaggi”. L’introduzione al racconto scritto da Lino Angiuli riporta il seguente testo: Il viaggio, quello fisico e “quotidiano”, quello che ci fa trasferire da un luogo all’altro in treno, può costituire un momento in cui sì “incrociano” vite, culture, mondi e visioni del mondo. Ce lo dimostra questa narrazione autobiografica, limpida e intensa ...
Veramente il racconto non è autobiografico, è un racconto che trae ispirazione da cose viste o sentite, ma è sempre e soltanto un racconto. Comunque mi piace questa introduzione perché coglie il significato di questo racconto.
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