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Visualizzazione dei post da maggio, 2009

Bollywood per sensibilizzare e educare

In un paese dove più del 50% della popolazione è analfabeta, poeti hanno utilizzato le canzoni e la musica dei film di bollywood per attirare attenzione verso i problemi sociali e per educare. Spesso poeti famosi e bravi hanno scritto canzoni per i film di Bollywood. Una canzone di un film che avevo visto, quando avevo 7-8 anni, mi aveva colpito molto e ancora oggi, dopo quasi 45 anni riesco ancora a ricordare il mio stupore e senso di shock d’allora, quando l'avevo ascoltato per la prima volta. Il film si chiamava, Sadhana (1958, Meditazione) e riguardava un professore universitario (Sunil Dutt) che non vuole sposare e per far contenta la sua madre (Leela Chitnis) morente che lo vuole vedere sposato, paga una prostituta (Vyjayanti Mala) per far finta di essere sua moglie. La canzone era stato scritto da Sahir Ludhyanavi , un poeta musulmano e un ateo dichiarato, il quale aveva preso i concetti dell’induismo e dell’islam per denunciare la situazione della donna in India. La can

Lettera di Mallika

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Mallika Sarabhai aveva scritto una lettera a L. K. Advani, che ho letto stamattina sulla rivista indiana, Outlook . Mallika è una famosa danzatrice e attivista sociale, mentre L. K. Advani è il capo del partito conservatore induista, Bhartiya Janata Party (BJP). Qui, vi presento un estratto dalla lettera di Mallika che mi è piaciuta: “Sono un’indiana nata dopo l’indipendenza dell’India. Sono cresciuta con le idee di valorizzare e di fare tesoro della unicità della mia cultura indiana, di valorizzare la nostra costituzione nazionale che da uguali diritti a tutti gli indiani, qualunque siano nostri credi, culture, pratiche o religioni. Ho imparato a gioire nelle differenze che costituiscono il nostro paese arcobaleno. Siamo come un’insalata mista, un miscuglio di culture e non siamo un purée dove tutte le diversità si riducono ad una polpa omogenizzata - questo per me è la nostra forza maggiore. Invece di parlare della fame, della sete e delle tremende deprivazioni che affliggono

Vince la democrazia

Il conto dei voti delle elezioni indiane è iniziata e sembra che il partito del congresso ha avuto una vittoria schiacciante. Fino a ieri, i sondaggi parlavano di una sostanziale parità tra il congresso e il partito conservatore, BJP. Si diceva che i piccoli partiti regionali e le forze che cercavano di promuovere gli interessi di singoli gruppi sulla base delle caste e delle religioni vinceranno. Invece è stato il contrario. BJP ha perso, ma i piccoli partiti, la sinistra e i partiti regionali hanno perso ancora di più. Il popolo è stato più saggio di quanti lo giudicavano “poveri, analfabeti, ignoranti ...”, ha premiato il primo ministro uscente, Manmohan Singh, riconosciuto da tutti per la sua integrità personale e onestà. I giovani leader, a partire da Rahul Gandhi e Omar Abdullah escono più forti da queste elezioni. Narendra Modi e L.K. Advani, i due leader conservatori, ritenuti responsabili degli attacchi contro i musulmani hanno perso. In Orissa, dove vi erano stati attacchi co

Limiti della democrazia

Ogni volta che leggo un nuovo articolo di Arundhati Roy, continuo a pensarci su per molti giorni. E’ stato così anche questa volta quando ho letto il suo articolo “Tramonto della democrazia” sull’ultimo numero di Internazionale (8/14 maggio 2009). Come sempre, Arundhati ha la capacità di esprimersi in un linguaggio molto poetico, anche quando le sue parole servono per evocare tragedie immani, morti, sofferenze e brutalità. Per esempio, leggete questa parte: “Mi ha sempre colpito il fatto che il partito politico turco responsabile del genocidio degli armeni si chiamasse Comitato per l’unione e il progresso. Molti miei articoli parlano proprio del rapporto tra unione e progresso, ciòè, per usare un linguaggio più attuale, tra nazionalismo e sviluppo: le inattaccabili torri gemelle della moderna democrazia del libero mercato.” A parte la sua consueta eloquenza che rende la lettura dei suoi scritti un piacere, l’articolo segue diversi filoni tematici già affrontati da Arundhati altre