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Visualizzazione dei post da gennaio, 2010

Corso di Scrittura Creativa

Nota: Questo scritto è stato aggiornato in agosto 2022   Avevo scritto la prima bozza di un romanzo nel 2007, di 300 pagine circa. L'avevo fatto vedere ad una cugina che lavora per una casa editrice indiana. Quando è pronto, devi farmelo vedere prima di parlare con qualcun altro, mi aveva detto. Tutte le persone che l'avevano letto avevano dato pareri positivi. Dovevo solo metterlo a posto e forse avrei trovato qualcuno disposto a pubblicarlo. Invece dopo 3 anni, non riesco ancora a tornare a riscrivere quel romanzo. L'ultima volta che sono andato in India due mesi fa, mia cugina mi ha fatto una lunga predica e mi ha dato l'ordine che vuole vedere la seconda bozza del mio scritto entro sei mesi. Non so in quale lingua devo scrivere, l'avevo spiegato alla mia cugina. Era Hindi la mia lingua madre e dovevo scrivere in Hindi invece devo riconoscere che la mia conoscenza della lingua si è ridotta notevolmente negli ultimi 25 anni. Da alcuni anni, ho ripreso a scrivere

Diritto alla salute

Tramite amici ho ricevuto l'appello di Eleonora Artesio, Assessora alla sanità della regione Piemonte. Questo appello parla di "A difesa dell’equità e dell’universalità del sistema sanitario". Penso che questo appello solleva questioni molto importanti per il sistema sanitario in Italia. Qui sotto ho riportato una parte di questo appello: Non stupiva né sembrava impossibile allora un percorso collettivo per ricercare equità nell’accesso alle opportunità e per condividere la selezione delle priorità: del resto le richieste di prevenzione dai rischi sul lavoro nascevano esattamente da una coscienza “comune” dei lavoratori indisponibili a scambiare ancora salute con salario; del resto la riforma sanitaria del 1978, che sancì il governo pubblico e la copertura universalistica dei servizi delle prestazioni sanitarie, scaturiva dalla cultura dei diritti fondamentali della persona definita dalla Carta Costituzionale e praticata nelle lotte delle organizzazioni sociali, dai sind

Bollywood 2009: I film più interessanti (Parte 3)

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Nella prima parte di questo articolo , avevo spiegato la mancanza di grandi film di successo nel primo quadrimestre del 2009. La seconda parte di questo articolo aveva parlato dello sciopero dei film di Bollywood e di alcuni nuovi film usciti tra luglio e agosto 2009. Questa terza e ultima parte del articolo, presenta i film del periodo più importante del 2009, l’ultimo quadrimestre, quando sono usciti molti film nuovi e diversi di loro hanno trovato apprezzamento critico e commerciale. Dil bole hadippa (Cuore dice ‘viva’): Era il primo film di Rani Mukherjee dopo circa 2 anni di assenza dagli schermi. Rani era nel ruolo di una ragazza che lavora in una compagnia di balletti itinerante e che è appassionata del gioco di cricket. Shahid Kapoor era il giocatore di cricket venuto da Gran Bretagna per aiutare suo padre e per allenare una squadra di cricket locale che deve giocare una partita con una squadra pakistana. La squadra di cricket non ammette ragazze per cui Rani decide di tr

Immigrato o espatriato?

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Mi piace leggere le riflessioni delle persone riguardo alla loro esperienza di essere immigrati. Leggendo le loro parole, qualche volta mi sembra di capirmi meglio, di dare un nome e una descrizione alle mie sensazioni. Bharati Mukherjee ha lasciato India negli anni 1960 e si è trasferita prima in Canada e poi in America, dove insegna all’università. Ha iniziato a scrivere molto prima che gli scrittori d’origine indiana come Salman Rushdie, Vikram Seth, Jhumpa Lahiri, ecc. fosse di moda. Recentemente ho letto il libro di racconti, “Episodi isolati” di Bharati Mukherjee, pubblicato in America per la prima volta nel 1985 (versione italiana 1992, Feltrinelli). Nella sua introduzione lei ha scritto riguardo alla propria esperienza di essere una scrittrice immigrata: “L’ironia sembrava assicurare al tempo stesso distacco e superiorità rispetto a quei figli beneducati dell’era post-coloniale così simili a me, alla deriva nel nuovo mondo, incerti se ne avrebbero mai fatto veramente par