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Visualizzazione dei post da novembre, 2009

Tocca e fuga

Sulla prima pagina del quotidiano gratuito " City " di oggi, c'è una notizia presa da un blog. Da tempo si parla della imminente crisi dei quotidiani, l'emorragia dei loro lettori e il taglio del personale. Se non vi sarà il personale redazionale e gli opinionisti, alla fine i giornali saranno involucri da riempire con le notizie che possono essere abbinate alla pubblicità, il loro raison d'etre. E' dove trovare le notizie a buon mercato se non sull'internet e nei blog? Ma che la notizia più importante del giorno, quella in prima pagina con i titoli in grande, venga da un blog da una strana sensazione. In tanto un quotidiano indiano ha deciso di pubblicare alcuni miei post presi dal mio blog in hindi , senza chiedermi o dirmi niente. Sono gli amici in India che mi hanno scritto per congratularsi, pensando che sono ora un grande scrittore perché appaio su un quotidiano così importante. In fin dei conti, non voglio essere pagato, anche perché la crisi ha co

Marrazzo e la sessualità

Da diversi giorni penso alla storia di Marrazzo. Una mia amica mi ha scritto: Mi ha molto impressionato la vicenda di Marrazzo. Ma perchè questi politici non riescono a tenere il pipino nei pantaloni? Mi stupisce il fatto che delle pulsioni sessuali siano così totalizzanti da far mettere a rischio la propria carriera, la propria vita. Poi ho letto su L'Unità di domenica 25 ottobre, un intervista di Pippo Delbono, "Il Paese della falsa morale dove la sessualità è vergogna", dove lui dice: Ma perché Boffo non dice: "Io sono gay"? Perché Marrazzo non dice: "Io sono gay"? E dillo! Si vergogna... E' un atto di responsabilità, un atto politico fondamentale dichiararsi ... Non sono completamente d'accordo con Pippo Delbono - può darsi che Boffo o Marrazzo si sentono effettivamente omosessuali e si nascondono, e in questo caso Delbono avrebbe ragione, ma penso che la sessualità umana non è fatta di due paesi con le frontiere che si chiamano Eter

Se ami, non devi avere paura

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Era il 1960. Il nuovo film di K. Asif con Dileep Kumar e Madhu Bala, Mughle-azam (Imperatore dei Mughal) fu subito dichiarato un successo. Era la storia tragica di amore tra Shekhu (Dileep Kumar) figlio dell'imperatore Akbar (Prithviraj Kapoor) e la bella danzatrice Anarkali (Madhu bala). Imperatore quando viene a sapere che il principe vorrebbe sposare la danzatrice, si arrabbia e fa imprigionare Anarkali (letteralmente "bocciolo di melograno") e minaccia di farla ammazzare. "Devi dichiarare che in cambio di soldi hai accettato di rinunciare al matrimonio con il principe, se vuoi vivere", viene detto a Anarkali. Sembra che non vi sia altra scelta e Anarkali accetta, chiede solo di ballare un'ultima volta nel palazzo reale. Al principe viene raccontato che la bella Anarkali non lo amava da vero e si è venduta per i soldi. Anarkali arriva al palazzo dell'imperatore e inizia a ballare. Dichiara apertamente il suo amore per il principe e dice che prefer

La visita

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Il nostro gruppo aspettava fuori nella piazza del Quirinale. Nel gruppo vi erano anche Jose venuto dall'America, Zilda venuta dal Brasile e Kofi venuto dal Ghana. Tutte le tre persone erano ospiti un po' particolari per il Quirinale. Erano venute in Italia per la canonizzazione di Padre Damiano e tutte le 3 persone avevano avuto la lebbra in passato. Quando avevamo scritto al Quirinale per chiedere un incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, avevamo spiegato l'importanza di questo incontro. "Oggi la lebbra è facilmente curabile. Quando le persone iniziano a prendere le medicine, diventano non contagiose quasi subito, per cui alla fine, oggi la lebbra dovrebbe essere una malattia come tante altre. Invece non è così. I muri di pregiudizi che circondano questa malattia, continuano ad essere alti come sempre e le persone che hanno avuto la malattia continuano a subire discriminazioni." Per questo motivo, l'incontro con il Presidente Napo

Identità, dolore e violenza

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Oggi (3 ottobre) ero a Ferrara al Festival di Internazionale , definito come "un weekend con i giornalisti del mondo". E per la prima volta nella mia vita, ero ufficialmente "un giornalista"! Alcuni giorni fa avevo provato a compilare il modulo per i giornalisti al sito del Festival, giustificandolo per il mio rapporto con il sito di Kalpana e poco dopo avevo ricevuto la conferma della mia registrazione. L'anno scorso al premio Grinzane Cavour ero stato uno "scrittore", anche quella era la prima volta che mi ero trovato nei panni scomodi di un'identità nuova! Sia come scrittore che come un giornalista, mi sento un po' un impostore e forse un traditore, forse perché dentro di me, vorrei sentirmi ancorato alla mia identità di medico e magari di quello che lavora per un organismo umanitario senza dubbi e ambiguità? Ci ho pensato, quando Suad Amiry , la scrittrice e architetto, metà palestinese e metà siriana che vive a Gaza e scrive della vita