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“La paura nel cuore” e “Un Padre per mio figlio”

Pensavo che “La Paura nel cuore” forse l’ultimo film del ciclo “Amori Con... turbanti” invece sembra che il ciclo continuerà per il momento, forse perché questi film hanno avuto il successo dell’audience. Il film del prossimo sabato, 22 agosto è “Un padre per mio figlio” (Titolo originale, “Dil Ka Rishta”, India 2003).

Prima di parlare di “Un padre per mio figlio”, vorrei spiegare un po’ il contesto culturale del film di ieri, “La paura nel cuore”. Il film è ambientato in due luoghi principali – la città di Nuova Delhi e una valle vicina a Udhumpur in Kashmir. Mentre la parte relativa a Delhi è stato girato a Delhi, la parte relativa al Kashmir, sopratutto la parte conclusiva con tutto il paesaggio coperto di neve è stato girato in qualche paese dell’est Europa, perché le condizioni di sicurezza in Kashmir non permettevano di girare il film.

La città di Delhi del film di ieri, non era la città dove vive la gente, ma era sopratutto la città dei grandi monumenti del sud di Delhi, la città dei turisti, con i monumenti delle dinastie Khilji e Mughal. Recentemente, alcuni film sono stati ambientati nella Delhi vera, quella dove vivono le persone normali. Tra questi i film più belli sono - Rang de Basanti (Colorami d'arancione), Khosla Ka Ghosla (Il nido dei Khosla) e Oye Lucky, Lucky Oye (Un richiamo per Lucky). Invece nel film di ieri, le scene che dovevano rappresentare la vita nella città, mancavano di ambientazione reale.

La prima parte del film con lo scambio continuo di poesie era basato sulla cultura “shero-shayiri” nata negli anni della dinastia Mughal. I “sher” sono breve poesie in lingua urdu, un po’ simili agli Haiku giapponesi, nel senso che sono governate da alcune regole fisse. Immagino che la traduzione di queste poesie, sicuramente avvenuto dalla traduzione in inglese delle poesie originali, non deve essere stato facile. Anche se le poesie recitate nel film, almeno per me, non avevano la bellezza dei “sher” originali, erano comunque belle, ma forse non molto comprensibile. Se volete conoscere di più su sulle regole che governano i “sher” per cimentarvi in qualche sher in italiano, vi consiglio un mio post su questo blog di qualche tempo fa – le poesie indiane.

Sono contento che nel film di ieri sera, la RAI aveva deciso di lasciare qualche spezzone di alcune canzoni. Mentre ogni film di Bollywood dovrebbe avere della musica originale, qualche volta i registi decidono di usare parti di una vecchia e famosa canzone, sopratutto quando vogliono sottolineare le emozioni. Gli spettatori indiani che conoscono queste vecchie canzoni a memoria, possono subito intuire i collegamenti la scena attuale con le scene dei film già conosciuti. Così in “Vogliamo essere amici”, il protagonista Raj (Hrithik Roshan) ascoltava e cantava “Pyar hua iqrar hua, to pyar se phir kyon darta hai dil” (Se mi sono innamorato, se l’ho accettato, allora perché ho la paura dell’amore) da un film degli anni cinquanta (Shri 420). Anche in “La paura nel cuore” vi era una vecchia canzone in sottofondo quando Zooni (Kajol) vuole passare la notte con Rehan, ma lui vorrebbe tirarsi in dietro. La canzone era:

Lag ja gale, ke phir ye hasin raat ho na ho
Shayad phir iss janam mein, mulakat ho na ho


Abbracciami, una notte bella così potrebbe non tornare mai più
Può darsi che in questa vita, non incontreremo mai più

Questa canzone è stata definita “la canzone più romantica di Bollywood”, è dal film “Woh kaun thi?” (Chi era lei?) del 1964. Ovviamente classifiche come queste, sono molto soggettive. Se volete sentire questa canzone, potete guardare il video di Youtube, i protagonisti sono Manoj Kumar e Sadhana. Alla fine del video, si ha anche la possibilità di guardare qualche altra canzone di questa classifica delle "canzoni più romantiche" di Bollywood.

Il film di ieri era doppiato bene e nell'insieme i tagli erano stati fatti con cura, per cui il film aveva un ritmo giusto. L'unico punto debole era la mancanza di sottotitoli durante le canzoni. Dato che capisco le parole delle canzoni, mi sembra che aiutano ad aumentare le emozioni della scena, e penso che sarebbe opportuno che siano sottotitolate ma forse la musica ha un linguaggio universale e non sapere il senso delle parole delle canzoni non influisce troppo negativamente?
***

Il prossimo film “Un padre per mio figlio” (Titolo originale “Dil Ka Rishta”, India, 2003) è la storia di Tia (Aishwarya Rai) e Jai (Arjun Rampal). Jai è innamorato di Tia, ma poi scopre che Tia è già fidanzata con Raj (Priyanshu Chaterjee). Tia si sposa con Raj e hanno un figlio. Anni passano. In un incidente stradale con la macchina di Jai, Raj muore e Tia resta gravemente ferita e perde la memoria. Jai vorrebbe farsi perdonare per aver causato la morte del suo marito. Insomma, un normale film masala di Bollywood con gli amori non corrisposti, i malintesi vari, la madre conservativa, ecc.

Altri attori del film sono Isha Koppikar (nel ruolo della amica di Tia) e Rakhi (nel ruolo della madre di Tia). Isha Koppikar ha lavorato in alcuni film anche come la protagonista principale, mentre Rakhi, era una delle stelle di Bollywood negli anni settanta e ottanta.

I tre protagonisti principali del film, hanno tutti iniziato la carriera come modelli. Aishwarya Rai è stata Miss India e poi Miss Mondo e ha già lavorato in alcuni film occidentali. Arjun Rampal, uno dei modelli più popolari in India, non ha trovato successo per molti anni e soltanto nel 2007-08 ha trovato popolarità come attore. Priyanshu Chatterjee, ha lavorato in alcuni film negli anni 2000-05 ma ultimamente non si è visto nei film.

***

Commenti

Anonymous ha detto…
Innanzitutto grazie per le notizie approfondite e meravigliose che scrivi.
Adori i film di bollywood,vorrei che li mandassero in onda sempre.
Il film di ieri mi ha fatto piangere,credo che i film di bollywood abbiano qualcosa di unico rispetto a tutti gli altri,sembra che ci sia più spazio ai sentimenti.
Anonymous ha detto…
Post davvero interessante ed istruttivo...mentre guardavo il film, ero fermamente convinta che le poesie appartenessero a qualche raccolta di liriche indiane, non immaginavo l'esistenza di questi "sher"...molto affascinante! Mi dispiace sapere che non riuscirò a trovare le parole precise, l'unica solizione sarà rivederlo in dvd...spero vivamente che il mercato italiano inizi a diffondere i dvd di bollywood, perchè sono delle pellicole davvero stupende!
heena ha detto…
si anke a me fatto piangere tanto!! e spero tanto ke il ciclo dei film bollywood continui per tutto l'anno!!
Sunil Deepak ha detto…
Saper scrivere nuovi "sher" o conoscere a memoria tanti "sher" era un modo sicuro di fare buona impressione sulle ragazze secondo la cultura di 3-4 decenni fa. Oggi invece sono in pochi che li conoscono.
Anonymous ha detto…
ciao, è da l'anno scorso che grazie alla prograzione estiva ho cominciato ad amare e soprattutto a conoscere il cinema indiano solo che trovo molte difficolta a trovare questi film in giro ed in italiano, quando nn riesco a vederli provo anche a scaricarli ma nnsempre mi va bene. Volevo chiederti se sai dirmi come fare e se ci sono, ad esempio ho sentito di fashion ma nulla .. grazie :)
Anonymous ha detto…
da quando per caso l'ho trovata sunilji leggo con molto interesse tutte le sue righe. amo il subcontinente che sempre mi emoziona e amo i suoi film. peccato che la diffusione in italiano sia così limitata. perchè non ci pensa lei a sottotitolarli?!!!
Anonymous ha detto…
ciao, fanaa mi ha emozionato tantissimo..penso che la rai dovrebbe dare più spazio a films indiani sono fatti abbastanza bene...oltre ad essere molto sfiziosi e gradevoli da guardare...a volte mi ritrovo a guardare films noiosi e banali.....inoltre scoprire tradizione, musica e cultura di un paese ,cosi bello, come l india è interessante
Sunil Deepak ha detto…
Non posso che essere d'accordo con l'idea che la RAI dovrebbe trasmettere più spesso i film di altri paesi non occidentali come quelli di Bollywood, ma anche quelli di Korea, che mi piacciono molto.

Mi metterei volentieri a sottotitolare i film di Bollywood in italiano (l'avevo fatto qualche anno fa per alcuni film in un festival), ma penso che le cose sono un po' più complicate. Ma prima qualcuno dovrebbe acquistare i diritti dei DVD e avere un circuito per la distribuzione. Lavoro a tempo pieno e non saprei da dove cominciare! :-)
Anonymous ha detto…
e io l'aiuterei ancora più volentieri a sottotitolarli!
mi piacerebbe proporre alla rai un progetto di film indiani anche un po' più vario. ma in realtà non ho idea di come e cosa. sono una mamma a tempo pieno di due bambini piccoli, per il momento...
sentire tanto interesse da parte del pubblico mi ha piacevolmente stupita. in fondo è il pubblico che decide.
qualcosa si potrebbe fare.
phir milenge
Anonymous ha detto…
Sono d'accordo, qualcosa si può fare perchè c'è il supporto del pubblico che tanto sta amando i film di Bollywood trasmessi dalla RAI. Io spero che anche quest'inverno vedremo qualche film indiano anche al di là della programmazione Amori con...turbanti.
Anonymous ha detto…
ciaooo..quest'estate mi è capitato di vedere alcuni film della serie "Amori...con turbanti" e devo dire che sono stupendi in particolare l'ultino che ho visto e cioè: "la paura nel cuore" mi ha emozionato tantissimo..non si può descrivere!!
Ora vorrei sapere se su qualche sito o non so ditemi voi..se si potevano rivedere in italiano e in particlare di quest'ultimo film mi è piaciuta la poesia che la madre ha detto alla domanda della figlia primma di partire col treno, mi piacerebbe averla..è bellissima..
grazie!!
Anonymous ha detto…
mmm..sono un po' confusa...
sul venerdì di repubblica avevo letto che tra gli attori a parte Aishwarya Rai il co-protagonista è proprio il neo-marito Abhishek Bachchan...quindi mi era venuto in mente un film che ho visto qualche anno fa dal titolo "Kuch naa kaho"...nn so tradotto cosa significhi..ma mi ricordo vagamente che nel film lei abbandonata dal marito si era trovata da sola con il proprio figlio. Il bambino sente molto la mancanza del padre, ma non tarda ad affezionarsi a un tizio che sarebbe Abhishek...di cui poi si innamora anche lei..e poi sinceramente non ricordo come va a finire...
probabilmente ha ragione lei..non so...in ogni caso trovo molto interessante il suo blog e le sue spiegazioni...
Sunil Deepak ha detto…
Può darsi che hai ragione, che "Un padre per mio figlio" non è "Dil Ka Rishta" ma è "Kuch na Kaho" - in entrambi i film, la storia ha un bambino. Sempre cerco di indovinare i nomi originali dei film con l'aiuto di poche informazioni, perché RAI è stata un po' avra con le informazioni. Controllerò subito! :-)
Sunil Deepak ha detto…
La risposta della madre di Zooni prima della partenza del treno è la poesia (Sher) che si ripete più volte nel film e che aveva dato il titolo originale al film:
Tere dil mein meri sason ko panah mil jaye (Il mio cuore trovi un rifugio nel tuo cuore), tere ishq mein meri jaan fanaa ho jaye (Che la mia vita si annulli nel tuo amore).

La parola "fanaa" che tradotto come "annulli" è difficile da tradurre, vuole dire diventare tutt'uno con qualcosa o qualcuno fino alla scomparsa del proprio io.
Zady ha detto…
io ho guardato Fanaa per caso, era già iniziato da 15 min credo. la prima scena che ho visto è quella di lui che dice che vorrebbe essere quel filo di lana. Da allora sono rimansta incollata allo schermo.
E' un film veramente molto bello (a parte il finale... ma era inevitabile). che ridere, ci ho messo tre quarti d'ora a capire che il protagonista non era occidentale..eheh
Dopo il film sono subito corsa su You Tube a cercare ogni filmato possibile... ma non esistono i dvd di questi film?!? che vergogna... io ho cercato cercato... ma niente... qualcuno sa come reperire ALMENO una versione in inglese o con i sottotitoli?
Volevo fare una domanda da profana: c'è un motivo per cui non si vedono mai baci sulla bocca? ed è così per tutti i film indiani?
Complimenti per il blog, è molto interessante!!
A & M ha detto…
Zady, sia hindi e urdu che farsi, sono tutte lingue indoeuropee, per cui le radici di molte parole sono uguali. Inoltre, durante i 500 anni del regno Mughal, persiano (farsi) era una delle lingue ufficiali della corte, per cui farsi ha dato molto parole alla lingua indiana.
Anonymous ha detto…
grazie mille per la poesia...
Sunil Deepak ha detto…
DVD di questi film di Bollywood esistono, ma sono solo nella lingua indiana con i sottotitoli in varie lingue (ma spesso non l'italiano, forse perché Italia non è stato visto come un paese che conosce questi film). Bisogna cercarli con i titoli originali, molti filmati si trovano anche su Youtube. I DVD si possono ordinare tramite internet o se avete qualche negozio asiatico dove abitate, loro sapranno dirvi dove trovare questi film nelle vostre città.
Marged ha detto…
Salve Sunil, è sempre un piacere leggerti! Ho notato anche io che i film della rassegna quest'anno sono scelti un po' meglio e un po' meno tagliati... speriamo che si migliori di anno in anno! Però devo dire che gli sher non rendono mai in traduzione, perchè o ci vorrebbe un gran poeta per tradurli (da noi la poesia in rima suona pesante a meno ché il traduttore non sia un poeta lui stesso con un senso del ritmo spiccato) oppure se ne dovrebbe cambiare la forma.

Per questo motivo in realtà la prima parte del film in traduzione a mio parere risultava pesante, mentre dalla seconda parte, che è rimasta avvincente come nell'originale, c'è stato un taglio che mi ha un po' infastidito. Avevo visto fanaa quest'inverno in India e mi era piaciuto moltissimo... mancava tutta la scena del matrimonio tra loro! A un certo punto verso la fine lei gli dicie 'tu ormai mi appartieni' senza nessun motivo chiaro. Il motivo era che si erano appena sposati, ma dal film non risultava. Ho trovato questo taglio un po'grossolano.

Spero che tutti stiate bene... io sto preparando il mio prossimo soggiorno di studio in India, intanto mando un grande abbraccio a te e alla tua bella famiglia!

A proposito, volevo dire che alcuni dvd presentano la possibilità dei sottotitoli in italiano, ma consiglio di non sceglierli mai anche se si sa poco l'inglese e si ha bisogno di sottotitoli, perché sembrano fatti al computer dalla traduzione inglese e sono incomprensibii.

@Zady nei film indiani non ci sono scene escplicite d'amore, la parte più ammiccante sono i balletti, ma in 'amori conturbanti' sono quasi completamente tagliati.
Sunil Deepak ha detto…
Grazie Marged e auguri per il tuo viaggio in India.
@Zady: In generale è vero quanto scritto da Marged ma ultimamente, sia le scene di sesso che il linguaggio esplicito sono arrivati nei film indiani - ancora sono elementi marginali sopratutto del cinema "realistico" e non tanto dei film tipici di Bollywood. Un film di qualche anno fa era diventato famoso perché aveva 17 baci - evidentemente c'erano persone che stavano li a contarli!
Anonymous ha detto…
vorrei lasciare un parere sul film "La paura nel cuore" come un film notevole per le tematiche che affronta al di là della storia d'amore dei due protagonisti. E' interessante analizzare la parola "Fanaa" il titolo originale del film che significa letteralmente perdersi l'uno nell'altro. Può essere interpretato non solo il sentirsi una sola anima tra un uomo e una donna ma anche l'adesione ad un ideale da portare avanti(vedi la lotta del protagonista per l'indipendenza del Kashmir) o a un modo di vivere che si accetta e in cui si crede pienamente.
Anonymous ha detto…
Sarà possibile rivedere il film " La paura nel cuore" in Italia in dvd?
Sunil Deepak ha detto…
Penso che la parola "fanaa" si usa sopratutto per il significato di perdersi per una causa o per la ricerca di dio e meno per l'amore.

Per quanto riguarda il DvD del film, speriamo! Forse RAI stessa li trasmetterà di nuovo se vi sarà molta richiesta?
Karanvir Singh ha detto…
io sono indiano e i film indiani mi piacciono moltissimo...vi consiglio di guardarli...uno nuovo da guardare è DIL BOHLE HADIPPA.
Adesso ne urado un altro..DO KNOT DISURB.
ma tu sei italiano??'
Sunil Deepak ha detto…
Caro Karan, pensavo che il mio nome è chiaramente indiano! :-)

Dil bole hadippa è noiso e Do Knot disturb, ancora peggio! Comunque, come te, anche a me i film indiani piacciono molto.

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