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Una Storia d'Amore Insolita

Barfi (2012), il film di Anurag Basu , racconta una storia d’amore insolita, quella tra un ragazzo sordo-muto e una ragazza autistica. Questo film di Bollywood è disponibile sul Netflix in lingua originale con i sottotitoli in italiano. Anche se il tema può sembrare serio, si tratta di un film gioioso e poetico. È raro che le cosiddette “stelle di Bollywood” accettano i ruoli delle persone con disabilità. Invece in Barfi, vi sono due attori famosi – Ranbir Kapoor nel ruolo dell’eponimo Barfi, il ragazzo sordo-muto, e Priyanka Chopra nel ruolo di Jhilmil, la ragazza con autismo. Il film aveva vinto molti premi in India nel 2013, compreso quello per il miglior film dell'anno. Molti tratti di questo film non hanno i dialoghi, per cui, se non siete abituati a leggere i sottotitoli, dover leggerli vi peserà meno in questo film. Invece, il film ha molte canzoni che servono a sottolineare le emozioni dei protagonisti e leggere i sottotitoli in queste parti non è obbligatorio per segui

Il Clan dei Bachchan

Qualche settimana fa, a seguito di un mio scritto sulle difficoltà di parlare delle caste da parte degli scrittori e dei giornalisti occidentali, avevo avuto uno scambio di messaggi con Vincenza Venti . Vincenza gestisce un gruppo italiano molto popolare sull’attore di Bollywood, Amitabh Bachchan . In quello scambio, avevo ipotizzato un mio scritto sul signor Bachchan e il tema delle caste. Dopo diverse settimane sono riuscito a trovare il tempo per onorare la mia promessa. Prima di iniziare questo scritto, voglio subito chiarire che in più occasioni il sig. Bachchan si è espresso contro le discriminazioni legate alle caste e ha fatto parte di alcuni film importanti (compreso il recente “Jhund”) che parlano dell’emancipazione delle persone delle cosiddette “caste basse”. Il grande clan dei Kayastha Ognuno delle 4 principali caste (Varna) è suddiviso nei sottogruppi dei grandi clan. Il clan della famiglia Bachchan, come quello di mio papà, si chiama Kayasth. Questo clan fa parte della

Raccontare le Caste

Ogni mese il nostro gruppo di lettura sceglie un libro da leggere e poi ci riuniamo per scambiare le nostre opinioni. Questo mi costringe a leggere dei libri che altrimenti eviterei. Per esempio, il libro di questo mese (aprile 2022) è “ La Treccia ” scritto originariamente in francese da Laetitia Colombani e tradotto in italiano da Claudine Turla. Non penso che l'avrei cercato senza la spinta del mio gruppo. La casta di uno dei personaggi indiani di questo libro gioca un ruolo importante nello sviluppo della sua trama, ma le descrizioni della sua vita hanno molti errori. In questo scritto voglio parlare di alcune delle difficoltà di raccontare le caste. Le immagini usate in questo scritto sono di un gruppo emarginato che si occupa dei rifiuti nel nord-est dell'India, con il quale avevo lavorato alcuni anni fa. La Complessità delle Caste Penso che sarebbe meglio iniziare con qualche informazione sulla casta della mia famiglia, per darvi un’idea della complessità del tema. Miei

Frammenti dell'India

Il libro “Il Viaggio: Finestre Italiane sull’India” ( I Quaderni del Bardo edizioni , 2021) curato da Urmila Chakraborty , è un’antologia di scritti di persone che normalmente non appaiono nei libri. I loro scritti sono estratti di vita quotidiana che parlano dell’India. Nell'antologia, non c’è nessuna pretesa di essere esaustivi e di voler raccontare tutto sull’India, ma sicuramente, troverete punti di vista e modi di raccontare molto diversi tra di loro. È un libro per le persone che amano l’India o almeno che si sentono attratte dal suo fascino. Sono storie di persone che sono arrivate in India con diverse motivazioni - alcuni avevano scelto di andarci, altri vi sono arrivati quasi per caso, portati dalle correnti della vita. Mentre lo leggevo, mi è venuto in mente uno scambio di battute dal libro “Vita di Pi” di Yann Martel, quando il papà di Pi dice, “ Lasceremo l’India, navigheremo come Cristoforo Colombo! ” e Pi gli risponde leggermente stizzito, “ Ma Cristoforo Colombo stav

I Neanderthal Indiani

Lo storico olandese Rutger Bregman nel suo libro “ Una nuova storia (non cinica) dell’umanità ” (Feltrinelli, 2020) propone una tesi alternativa del perché gli esseri umani e soprattutto la nostra specie, Homo sapiens , è diventata la predominante sulla terra. Secondo lui, l'ascesa degli Homo sapiens è dovuta al fatto che sono fondamentalmente buoni, e che danno importanza alla convivenza sociale pacifica e all'amicizia. Bregman parla anche del lungo periodo di convivenza di diverse specie umane per almeno una decina di migliaia di anni. Mentre leggevo questa parte del libro, mi sono chiesto se i vari popoli potevano aver conservato un ricordo di questa convivenza nei loro miti e leggende? Questa riflessione mi ha portato ad alcuni antichi testi indiani. Questi testi sono parte di una tradizione popolare vivente, che vengono letti e rappresentati ancora oggi in diversi modi durante le festività indiane. I Miti e le Storie dei Popoli Antichi Gli studi genetici hanno dimostrato

I Significati della Danza

Danza è arte. È un modo di illustrare emozioni, soprattutto l'emozione della gioia. È un modo di esprimersi, un linguaggio. È cultura, tradizione e anni di lavoro. È un modo di comunicare con il divino, è un modo di esprimere il divino. Danza può essere tutto questo e molto altro. Per la Giornata Internazionale della Danza, venite con me per un breve viaggio nel mondo della danza. I Primi Ricordi I miei primi ricordi della danza risalgono a quando avevo 6-7 anni e con mia sorella più giovane andavo alla scuola d'arte dove lei studiava la danza Kathak e io la pittura. Per alcune settimane, la scuola era rimasta senza il suo insegnante di pittura e così non avevo lezioni e stavo li a guardare le lezioni di danza di mia sorella. La danza di Kathak assomiglia la danza spagnola, flamenco, per l'importanza che dà al battere dei piedi per creare un ritmo. In flamenco, i danzatori portano le scarpe con i tacchi che li aiutano a suonare il ritmo sul pavimento. Invece in kathak, i da

Per Salvare i Bambini

Qualche giorno fa rimasi esterrefatto dalla pubblicità in tv di un’associazione che si occupa dell’infanzia nel mondo. Si vedevano immagini dei bambini africani piccoli gravemente malati e denutriti mentre una voce parlava della siccità nel loro Paese e chiedeva contributi per portare aiuto a queste popolazioni. Conosco il mondo delle associazioni di volontariato, in Italia e a livello internazionale, da circa 35 anni. Per circa tre decenni ho lavorato con AIFO , un’associazione nazionale con sede a Bologna. Per cui ho seguito da vicino i dibattiti sulle esigenze della raccolta fondi e il diritto di rispettare la dignità delle persone e delle popolazioni con le quali lavoriamo. Voglio parlarvi di questi dibattiti e delle scelte fatte da alcune associazioni di volontariato in Italia sull’uso della pubblicità. Persone da Salvare? Fino a qualche decennio fa l’uso di simili immagini era considerato normale. Nella rivista e nel materiale pubblicitario di AIFO spesso si usavano immagini dei