domenica 28 agosto 2005

Amici Assoluti - John Le Carré

Oggi ho finito di leggere “Amici Assoluti” di John Le Carrè. Il libro è una feroce critica dell’asse Bush-Blair.

Fino a 5 anni fa, pensavo a Le Carré come uno scrittore pro-establishment inglese con i suoi libri sulle spie e la guerra fredda. Poi ho letto il suo libro “Il Giardiniere Tenace” -era una denuncia delle grandi multinazionali dei farmaci, dipinti nel libro come entità senza scrupoli e senza etica, volti allo unico scopo di aumentare i profitti.

Trama del libro

“Amici Assoluti” è la storia di Mundy e Sasha, uno inglese e l’altro tedesco, spie sui due lati della cortina di ferro negli anni della guerra fredda, ma uniti dai legami di amicizia. L'euforia creata dalla caduta del muro di Berlino presto cambia in delusione, quando le persone capiscono che non ci sarà nessuna liberazione dalle forze di globalizzazione economica controllata dalle grandi corporazioni. Il libro chiude con lo scenario di guerre create dai neo-conservatori americani fondamentalisti in collusione con i terroristi, perché terrorismo serve alla politica delle guerre preventive e per l'occupazione di nuovi territori. In questa situazione, le mass media funzionano come i servitori di bugie.

Commenti

Lo so che descritto così, non sembra la premessa per un libro avvincente, ma invece lo è, anche se il concetto dell'amicizia assoluta che lega i due uomini lungo un periodo di 4 decadi non sembra molto convincente nonostante tutta l’abilità letteraria di Le Carrè.

Il libro usa parole molto feroci nei confronti di Bush-Blair e presenta una delusione anche nei servizi segreti inglesi contro le politiche del proprio governo:

.. la nazione lugubremente malgovernata per la quale ho fatto “un po’ di questo e un po’ di quello viene mandata a reprimere gli indigeni sulla base di una caterva di menzogne, al solo scopo di compiacere una superpotenza rinnegata che pensa di trattare il resto del mondo come se fosse il suo orticello. … Ho sentito dire che il vostro piccolo primo ministro non è il barboncino del presidente americano bensì il suo cane da accompagnamento per non vedenti…Ciò che conta, per quanto riguarda i nostri padroni e signori – che siedono a Washington o a Downing Street è lo stesso – è che questa splendida operazione avrà un ruolo vitale nell’impresa di riportare l’Europa e l’America su posizioni vicine nel nostro mondo unipolare..

Conclusione

E’ un libro da leggere anche se alla fine fa sentire ancora più pessimisti sul futuro del nostro pianeta.

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