Eravamo un po’ preoccupati che non saranno in molti ad assistere al, Veer Zara, il film di Bollywood in Piazza Maggiore. Tutte le nostre iniziative fin’ora avevano avuto discreto successo ma era diverso organizzare qualcosa in una saletta con 100 posti e organizzare una proiezione in una piazza che può contenere 10.000 persone!
In ogni caso nelle iniziative organizzate dal Comune, la partecipazione di emigrati resta molto limitata.
L’iniziativa era stata organizzata dalla Cineteca di Bologna e dal Comune di Bologna, e avevano informato la nostra associazione indiana (della quale sono il presidente). Avevamo mandato gli email a tutti i nostri contatti, chiedendoli di passare la parola e di far venire quante più persone possibili in Piazza Maggiore. Era la prima volta che Comune si organizzava qualcosa del genere a Bologna.
Sono decenni che si proiettano i film impegnativi (il cienma parallelo) dall'India, nei cinema d’essai delle città. Per esempio, i film come “Matrabhumi”, che parla del infanticidio femminile. Poche persone, sopratutto gli appassionati e gli studiosi del cinema, guardano questi film.
Negli ultimi anni, i film di registi come Mira Nair (Monsoon wedding, Destino nel nome), Gurinder Chadha (Bride and Prejudice, Bend it like Beckham) e Deepa Mehta (Fire, Water) hanno trovato un mercato in Italia, ma si tratta di film girati da persone che vivono in occidente e che cercano di mescolare la sensibilità indiana alle tradizioni cinematografiche occidentali.
Invece il cinema popolare di Bollywood, quello che produce centinaia di nuovi film ogni anno che si vedono in Asia, medio-oriente e Africa, quello che non cerca di adattarsi alla sensibilità occidentale, questo cinema è quasi sconosciuto in Italia.
Il film di ieri sera, Veer Zara, faceva parte di questa tradizione di Bollywood, cinema secondo i gusti indiani.
E’ stato un grande successo. La piazza era piena di emigrati e italiani, ma forse vi erano più emigrati. Oltre a tutte le sedie già occupate un’ora prima dell’inizio del film, centinaia di persone si erano sedute per terra da tutte le parti in piazza. Era una folla che respirava e viveva il film insieme. La scena quando Preity Zinta appare per la prima volta, si alza dal letto e si mette a cantare, ha fatto scatenare una prima ondata di fischi e applausi. Dopo questa prima espressione dell'apprezzamento, ad ogni canzone, sentivo le persone emigrate sedute intorno a me canticchiare e battere le mani.
Per una sera, gli emigrati asiatici si erano sentiti a casa loro nella piazza di Bologna. Proiettare il film era come legittimare la loro presenza in città.
Una ragazza italiana seduta vicina disse che le piaceva l’eroe, che aveva una faccia molto espressiva. "Si chiama Shah Rukh Khan", le disse un bengalese emozionato e entusiasta seduto vicino, "ha girato molto altri film, altrettanto belli!"
Forse dopo questo inizio così partecipato, avremmo altre iniziative che riconoscono il valore delle espressioni popolari a Bologna, anche se sono così diverse da forme artistiche più evolute e impegnative.
2 commenti:
sei una persona interessante e intelligente. lo si capisce subito dalle tue parole.
ci vediamo tra poco...se la tempesta non si porta via gli strumenti musicali dei Olli.
jas
Ciao Sunil, c'ero anch'io e, incredibile ma vero, mio marito HA RESISTITO fino alla fine!!!! Anch'io sono rimasta stupita per l'affluenza e per l'interesse dimostrato dai bolognesi. Il film mi è piaciuto molto comunque. E la piazza era uno spettacolo di per sé con la gente a sedere dovunque e la partecipazione che si respirava ad ogni scena.
Peccato per ieri sera: ero già pronta per uscire quando ha iniziato a piovere e non me la sono sentita di rischiare il viaggio a vuoto.......
PS- le mie lezioni di hindi con Anjana procedono a gonfie vele! :-D
Ciao
Serena
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