Anche se la maggior parte di persone in Italia non avrà mai sentito nominare A. R. Rahman, sicuramente alcuni di loro hanno sentito la sua musica. Rahman è un musicista, compositore e cantante indiano che vive a Chennai (Madras) nel sud dell’India. Qualche anno fa una sua composizione (Hai re, hai re, rang laga ke naccio re) si sentiva ogni giorno sulla MTV italiana negli spazi tra la pubblicità.
Rahman ha anche composto musica per “Lagaan – c’era una volta in India” e per l’ultimo film di Deepa Mehta, Water (Acqua) storia di una bambina vedova costretta a vivere un ashram, entrambi film usciti anche in Italia.
Ho sentito la musica di Rahman per la prima volta nel 1992, quando è uscito “Roja”, il primo film in Hindi di Mani Ratnam. Penso che la sua musica per “Roja” sia tra le più belle composizioni della musica di Bollywood di tutti i tempi.
Da allora Rahman ha difficilmente deluso le aspettative dei suoi fans. La rivista americana “Times”, qualche anno fa, l’aveva chiamato “Il Mozart di Madras”. Rahman ha venduto più di 100 milioni di dischi, ha composto musica per il musical “Bombay Dreams” e il musical di Broadway basato sul film “Il signore degli anelli”. Ha composto musiche per diversi film internazionali, compreso per un film cinese.
Nato in una famiglia indù, Allah Rakha Rahman ha perso padre quando era un bambino e dopo qualche anno, la sua famiglia si è convertita all’islam. Forse è questa miscela delle religioni che dona un tocco speciale alla sua musica sacra – ha composto musica per le preghiere di diverse religioni, compreso alcune preghiere sufi che mi piacciono molto - per esempio dal film Meenaxi, la preghiera, “Nur tera nur, charon taraf” (Luce la tua luce sono circondato dalla tua luce), anche se era stato giudicato blasfemo dai fondamentalisti.
Anche la sua preghiera indù dal film “Lagaan – c’era una volta in India”, verso la fine del film, quando la squadra dei contadini indiani ha perso diversi giocatori, alcuni di loro sono feriti e demoralizzati, e alla sera prima del gioco finale, un gruppo di donne si raduna dentro una piccola capanna per pregare, “He palanhare, nirgun aur pyare” (O salvatore, colui senza forma, pieno d’amore) mi piace molto.
Ha anche composto un inno natalizio, tra i più belli in lingua hindi per il film Sapney – “Roshan hui raat vo aasman se uttar ke zameen pe aaya” (La notte si illuminò, quando lui scese giù dal cielo sulla terra).
2008 è stato un anno speciale per gli ammiratori di Rahman. All’inizio del 2008 è uscito Jodhaa Akbar, il film sulla vita di Akbar, l’imperatore mughal il quale aveva sposato una principessa indù Jodhaa. La preghiera sufi di questo film “Khawaja mere khawaja, dil mein samaja” (signore mio signore, vieni nel mio cuore) mi manda in uno stato di estasi (sul sito di Music Plugin, lo potete ascoltare anche in versione senza parole). La musica di Jodhaa Akbar era seria e delicata, da ascoltare più volte per poter apprezzarla.
Qualche mese dopo è arrivato “Jaane tu ya janne na”, un film romantico sulla storia di amicizia e d’amore tra due giovani. Imran Khan, l’eroe del film è diventato la nuova stella nascente di Bollywood dopo questo film. La musica del film è giovane, pieno di energia e gioia.
Poi in novembre è arrivato Yuvraaj, un film musicale ambientato a Vienna. La musica di Yuvraaj è una musica fusion dove musica classica e folk indiana si sposano con la musica sinfonica occidentale. Né il film, né la musica di Rahman hanno trovato grande successo in India, anche se personalmente mi è piaciuta molto. Le canzone di questo film sono state scritte da Gulzar, uno dei poeti più apprezzati di Bollywood e il mio favorito. La canzone, “Zingadi zindagi, kya kami rah gayi, aankh ki kor mein kyon nami reh gayi” (Vita la mia vita, che cosa ti manca, perché questo umido agli angoli degli occhi) è la mia favorita.
Alla fine dell’anno, in dicembre 2008 è uscita la musica di 2 altri due film curata da Rahman – Ghajini e Slumdog Millionaire.
Ghajini è la musica tipicamente indiana con delle melodie bellissime. Ascoltate Guzarish (richiesta) o Behka, behka (ubriaco, ubriaco) e rimarrete incantati.
Slumdog Millionaire, il nuovo film di Danny Boyle è uscito recentemente in Italia con il titolo “The Millionaire” (Il milionario) e di nuovo presenta una musica fusion, più spostata verso i gusti occidentali ma con dei tocchi della musica indiana favolosi. Ascoltate la chitarra all’inizio della versione remix di "Paper Planes" o il delicato ma complesso ritmo di "Latika’s Theme", e capirete perché tanti amano la musica di Rahman. Comunque il mio favorito è “Ringa Ringa”, la canzone più “indiana” dell’album che riprende e re-inventa una delle canzoni considerate più scandalose nella storia della musica di Bollywood – Choli ke peeche kya hai (Cose c’è dietro la mia blusa). Le cantanti sono le stesse, Alka Yagnik e Ila Arun, lo stile è uguale, il ritmo ha un eco della vecchia canzone, ma le parole sono diverse, anche se continuano ad avere forti allusioni sessuali. Mi piace molto la voce rauca e potente della diminutiva Ila Arun.
Non mi ricordo un anno con così tanti film con la musica di Rahman. Se devo scegliere la canzone che mi piace di più di tutti questi film, farei fatica a decidere. Adesso come adesso, voterei per “Khawajha mere khawaja” di Jodhaa Akbar.
E’ vero che in India quando parliamo di cantanti, di compositori e della musica hindi, finiamo sempre a parlare dei film di Bollywood, perché la musica pop indipendente dalla musica dei film, è molto limitata. Rahman ha fatto alcuni album indipendenti come il suo “Pray for me brother”, per sensibilizzare l’opinione pubblica verso gli obiettivi del millennio delle nazioni unite, e il suo più conosciuto “Ma tujhe salam” per i cinquanta anni dell’indipendenza dell’India.
Se volete sentire la musica di Rahman, troverete molte canzoni su Youtube ma anche sui siti come quello di Music Plugin – è sufficiente fare la ricerca con il nome del film o del musicista.
2 commenti:
Caro Sunil, trovo e leggo per caso questo tuo post di tanti anni fa. Conosco bene il "maestro". E' il mio cantante preferito. Mio marito mi prende sempre in giro per questa scelta. Ho tutti i suoi dischi più importanti. In India li trovo sempre senza problemi. Ci sono anche le raccolte in Mp3 che si trovano facilmente a Delhi.
Adesso il suo nome è legato al Premio Nobel con Millionere e alla colonna sonora dei giochi del Commonwealth. Ero ancora in India quando si decise che doveva essere lui il musicista.
Altra prova della sua fama è il fatto che nell'inno indiano il giorno dell'indipendenza, il 15 agosto, lui ha sempre un ruolo particolare, non corale, ma individuale e reverenziale.
Bella musica. Un forte senso del sacro e della tradizione, ma anche della sperimentazione elettronica e digitale, quella odiata tanto da mio marito!:)
Grazie Sonia. Ultimamente, sembra che Rahman ha perso il tuo tocco. La sua musica per i giochi del Commonwealth era stata molto criticata. Spero che lui si ritroverà la sua forma presto.
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