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India: Lingue, Dighe e Rivoluzioni

Ho conosciuto Daniele Barbieri 7-8 anni fa durante un corso di scrittura creativa a Bologna dove lui era uno degli insegnanti. Ogni volta che esce un nuovo articolo sull’India sul blog “ La Bottega del Barbieri ”, ricevo un suo email. Così qualche giorno fa ho avuto il link di un articolo di Gianni Sartori intitolato, India: Popoli – E Lingue – Minacciati Dal “Progresso” . Ho voluto approfondire alcune questioni sollevate da Sartori e questo mio articolo è uscito ieri anche sul blog di Barbieri . Le lingue che Scompaiono Sartori accenna alle difficoltà di scegliere tra lo sviluppo e la salvaguardia delle lingue parlate da piccoli gruppi che stanno scomparendo. La costruzione delle strade nelle aree rurali e tribali, l’educazione scolastica, tutto contribuisce alla scomparsa delle lingue minori. E come si fa a scegliere tra lo sviluppo e la salvaguardia della propria cultura? Penso che imparare nuove lingue e conoscere nuove culture è un arricchimento personale. Allo stesso momento, nuo

Il Girovago

L’ultima volta che avevo scritto il mio diario era in febbraio 2016, quando abitavo a Guwahati nella casa di Padre Paul e lavoravo come responsabile di un'organizzazione indiana che si occupa della riabilitazione delle persone con disabilità. Molto è cambiato da allora. Ora siamo in novembre e manca poco più di un mese al natale e al nuovo anno, 2017. Sono a Delhi mentre scrivo questo post. In questi 9 mesi sono diventato un girovago, uno che cerca di mettere in atto il principio di “non attaccamento” raccomandato dai monaci buddisti. Quando vivi con tutto quello che hai, chiuso dentro una valigetta, è facile arrivare in un luogo nuovo e poi ripartire. Ciò non significa che partire sia sempre senza dolori e rimpianti. Anzi proprio il contrario. Forse, ciò vuol dire che mi manca ancora molto per assimilare il principio di non attaccamento. Avevo concluso il mio contratto con l’associazione per la quale lavoravo a Guwahati e in maggio 2016 ero tornato in Italia per alcuni

Le isole di Brahmaputra

Fine dicembre 2015 È già passato un altro anno! Mi sembra che più gli anni passano, più passano veloci. Mi ero promesso che scriverò più spesso su questo blog, non tanto per gli altri ma sopratutto per me stesso. Perché quando guardo in dietro ai mesi passati, riconosco di aver passato dei momenti esilaranti, di aver vissuto delle esperienze piene di emozioni, e mi rendo conto che i ricordi di alcuni di questi momenti sembrano già sbiaditi e confusi. Se ne parlavo sul blog, avrei ricordato quelle esperienze molto di più. Invece, nonostante tutte le mie promesse, faccio fatica a scrivere qualcosa. A parte le 3 ragazze che lavorano in cucina e fanno le pulizie, in questi giorni sono da solo in questo enorme edificio, che ospita le sedi di 5 associazioni di volontariato e un ostello. Tutti gli altri uffici sono già chiusi per le ferie di natale e riapriranno nel 2016. Padre Paolo, il responsabile di questa struttura e oramai il mio amico e compagno di chiacchiere serali, è andato a

Camminare tra due mondi

I giorni corrono veloci. Siamo già a metà settembre. Avevo cominciato a scrivere questo post in agosto! Qui continuava a piovere fino a qualche giorno fa. Alcune zone della città erano sotto acqua. In alcuni distretti vicini, avevano dovuto evacuare miglia di famiglie. Il fiume dietro alla mia casa era piena ma non era mai arrivata ai livelli di pericolo. Invece ora non piove più e tutto si torna alla normalità. Le giornate che finiscono così in fretta, mi fanno pensare alle parole di un poeta indiano, Dharmvir Bharati: Din yun hi bit gaya, angiuri men bhara hua jal giaise rit gaya (Il giorno si è trascorso così, come l'acqua che scorre via tra le dita delle mani) Il fiume Brahmaputra gonfio d'acqua a Guwahati Qualche mese fa era morto un mio cugino. Qualche settimana fa è scomparso un altro. Erano entrambi della mia generazione. Pensare a loro mi fa sentire più vulnerabile. Vi sono dei momenti della giornata quando sono tutto preso dal lavoro e al improvviso pens

La casa dei colori sgargianti

L’ultima volta che avevo scritto su questo blog era circa 3 mesi fa. Nel frattempo, gli solleciti per avere le mie notizie sono aumentati, per cui penso che è arrivata l’ora di mettermi a scrivere qualcosa di nuovo. Veramente il mio dialogo con gli amici in Italia continua sempre. E’ un dialogo interno tra Sunil che vive qui e Sunil che abitava a Bologna. I miei due io parlano fra di loro continuamente. Quel altro Sunil, non ragiona esattamente come gli indiani, forse è uno straniero qui che guarda tutto con stupore e si fa delle domande che questo Sunil non farebbe mai. Peccato che non hanno ancora inventato un dispositivo che può prendere queste discussioni e le immagini che li accompagnano, per scrivere un pezzo da pubblicare su questo blog. Scusatemi se vi sembro un po’ confuso! *** Trovare una casa a Guwahati non era così semplice come avevo pensato. Non vi sono molte agenzie immobiliari qui. Volevo una casa in un quartiere tradizionale di Guwahati, dove abitan