20 giugno 2010, ore 17,00, aeroporto di Brasilia
Sono partito da Bologna ieri mattina per Lisbona. Dovevo fermarmi a Lisbona per una notte. Questa volta il viaggio è con la linea aerea portoghese, TAP e hanno offerto la camera a Lisbona presso l’hotel Roma. Tra Bologna e Lisbona c’è 1 ora di fuso orario, e poi ci sono altre 4 ore di fuso orario tra Lisbona e Brasilia.
Ieri a Lisbona, ho preso il metro per il centro. Avevo sentito alla TV che era morto José Saramago, il famoso scrittore portoghese e premio nobel per la letteratura, per cui sono andato a visitare la sua camera ardente presso il vecchio municipio di Lisbona.
La fila delle persone per dare l’ultimo saluto a Saramago era lunga, ma mi ha fatto piacere vedere che anche le persone famose (non che li conoscevo ma penso che erano famose perché erano seguite dalle telecamere e rilasciavano interviste), aspettavano il loro turno nella fila come tutti gli altri. A parte il fatto che aveva su gli occhiali, Saramago sembrava che dormiva trquillamente.
Dopo, ho girato nel centro, e ho fatto la salita verso il cattedrale ma senza andare fino al castello. Fortunatamente, ho trovato il cattedrale aperto e così sono entrato a vederlo. In passato, l’avevo sempre visto solo da fuori.
In una piazza del centro, in Largo Rossio, c’era un grande schermo e vi erano tante persone a guardare la partita tra il Camerun e la Danimarca. Quando Camerun ha segnato un goal, tutti gli africani presenti nella piazza hanno gridato la loro gioia. Comunque, non mi sono fermato li per molto tempo e quando ho sentito che quella partita l’aveva vinto la Danimarca, ho pensato a quella piazza e mi è dispiaciuto per tutte quelle persone che tifavano per il Camerun.
In altro angolo di Piazza Rossio, hanno il memoriale per le vittime dell’olocausto e sul muro avevano scritte contro il razzismo. Quando ho voluto fare una foto di quel muro, qualche persona da un gruppo seduto lì vicino è venuto (dal loro modo di parlare penso che erano probabilmente di origine nord africana) a protestare perché non volevano essere fotografati. Non volevo discutere con loro ma non penso che persone che si siedono vicino ai monumenti famosi, possono protestare perché i turisti vogliono fotografare i monumenti!
Stamattina mi sono svegliato presto e alle 07,30 ero già in aeroporto di Lisbona perché dovevo fare il check-in per Brasilia. All’aeroporto c’era tanta confusione, con molte persone affollate in uno spazio piccolo. Ci ho messo tantissimo per fare il check-in e dopo circa 3 ore ed i vari controlli, sono arrivato a salire sul pullman per andare all’aereo giusto in tempo. Invece l’aereo non era pronto, forse perché era arrivato in ritardo da qualche altra parte, così siamo rimasti in pullman per più di mezz’ora. Finalmente quando siamo saliti in aereo, ero già stanco e mi sono addormentato quasi subito.
Il viaggio di 9 ore è stato comodo e ho guardato diversi film sul monitor personale – The Ghost Writer di Roman Polanski, Temple Grandin riguardo una ragazza autistica, Valentine Day e una parte di Shutter Island di Martin Scorzese. Il film che mi è piaciuto di più è stato Temple Grandin.
Quando siamo scesi dall’aereo a Brasilia, la temperatura sembrava ideale. Devo aspettare qui all’aeroporto per circa 6 ore per il mio volo, così ho pensato di venire su al secondo piano, dove vi sono i ristoranti e ho trovato un tavolo vicino ad una presa elettrica. Il sole sta per tramontare. Ogni ristorante ha un suo televisore acceso e da tutte le parti i tifosi brasiliani stanno urlando perché c’è una partita della coppa mondiale dove sta vincendo il Brasile.
22 giugno 2010, ore 06,10 Porto Nacional
Ieri, tutto il giorno ero negli uffici di Comsaude, un’associazione fondata dal dott. Eduardo Manzano insieme alla sua moglie, Heloisa, entrambi mossi dal desiderio di stimolare un cambiamento sociale e promuovere le lotte delle persone più povere per il diritto di vivere con dignità. Oramai, Eduardo e Heloisa, hanno la loro età e si sono ritirati da una presenza attiva nell’associazione.
Comsaude ha la sede in una stradina accanto alla cattedrale, di fronte al lago Tocantins, formatosi dopo la costruzione della diga Tucurì sul fiume Tocantins, più al nord nello stato di Parà, dove il fiume sfocia all’oceano Atlantico vicino alla città di Belem. In questa stradina, diversi edifici appartengono a Comsaude.
La casa dove ha la sede la Comsaude, era un vecchio collegio delle suore, ed è stato donato al dott. Manzano. E’ molto bella. Ieri sull’albero nel cortile di questa avevo visto una grossa iguana.
Giuseppe che lavora qui al progetto, è una mia vecchia conoscenza. L’avevo incontrato per la prima volta in Guinea Bissau più di 20 anni fa. Così abbiamo parlato di tanti momenti e di tante persone del nostro passato, ricordando gli amici comuni che non ci sono più.
26 giugno 2010, ore 06,30
Oggi pomeriggio partirò per Goiania.
La permanenza qui a Porto Nacional è stata bella anche se sono contento all’idea di andare via. E’ una piccola cittadina con circa 50.000 persone e un bel lago formatosi quando hanno costruito la diga sul fiume Tocantins. Non fa ancora molto caldo, e con una brezza si sta proprio bene, ma dicono che fra qualche settimana arriverà il caldo, afoso e insopportabile.
Ieri c’era la partita di calcio della Coppa del Mondo, tra Brasile e Portogallo. Tutta la città si è chiusa. Alla mattina presto ero andato a parlare con l’infermiera che segue il programma lebbra-tbc, e poi non era possibile avere altri appuntamenti perché tutti erano occupati a guardare la partita. Sembra che vi sia un’ordine governativo per cui anche gli uffici pubblici devono chiudersi quando gioca il Brasile.
Mentre camminavo verso l’hotel, le strade erano deserte. In quella partita, nessun gol è stato segnato, per cui non ho sentito nessun boato o il richiamo delle trombe, come era successo all’aeroporto di Brasilia.
Ieri pomeriggio ho visto un gruppo di piccole scimmie. Saltavano continuamente e non stavano mai fermi, per cui era difficile fotografarli. Ero andato al centro sanitario per incontrare il personale, e mentre aspettavo che tutti arrivassero, ho visto una scimmia. Una delle infermiere, quando ha visto il mio interesse, ha portato una banana e l’ha messo sul muretto. Dopo 5 minuti, erano arrivate tante altre scimmie. E’ stato bello vederli. Ho sentito che a Goiania c’è uno zoo. Mi piacerebbe andarci per vedere gli animali brasiliani.
Ho riscoperto i ristoranti al kilo qui a Porto Nacional. Si può prendere quello che uno vuole da un buffet e poi si paga secondo il peso del piatto. Chissà perché non si usa questo sistema nei ristoranti negli altri paesi? Invece a me, questo sistema di mangiare piace molto. Inoltre, mi piacciano tutti i vari succhi di frutta che si possono trovare in Brasile, da Cupuaçu, a Maracuja, Acerola e Caja.
28 giugno 2010, ore 19,00 Goiania
Oggi pomeriggio c’era la partita della coppa del mondo dove giocava il Brasile, ma non mi interessava e mi ero addormentato. Poi mi sono svegliato, quando ho sentito il grande boato fuori sulle strade con tutta la gente che gridava e urlava, suonavano le trombe, scoppiavano i petardi e le rare macchine sulla strada premevano sui clacson. Ho capito subito che la squadra brasiliana aveva segnato un gol. Potevo sentire tutto il baccano dall’ottavo piano del mio hotel, per cui la sotto il rumore doveva essere davvero forte. Più tardi sono uscito per fare una passeggiata e in un bar dove si sentiva la musica forte, tante persone giovani, tutte con la maglietta del Brasile, ballavano e facevano un baccano incredibile, ovviamente per celebrare la vittoria brasiliana.
Deolinda mi aveva già mandato il preavviso che lunedì vi sarà la partita per cui gli uffici saranno chiusi e non possiamo fare niente. Invece ci è andata meglio perché la partita era in pomeriggio e così abbiamo lavorato stamattina.
Non mi aspettavo di vedere Goiania così grande e piena di grattacieli. Siamo in una zona ricca della città, circondati da residence di lusso e gli uffici delle multinazionali.
Ieri mattina sono andato con Deo alla colonia Santa Marta, dove ho comprato un quadro di Tadeus, una persona che vive lì nella colonia e fa dei quadri bellissimi.
Poi siamo andati a mangiare in una churrascheria, ma questa volta sapevo gestirmi molto meglio e ho rifiutato la maggior parte della carne che ci portavano. Negli altri anni, finivo sempre per mangiare troppa carne e dopo mi veniva una nausea all’odore della carne. Deo raccontava che quando era andata in quel ristorante l’ultima volta, facevano l’ultima puntata di una telenovela ambientata in India e tutti, clienti e camerieri erano incollati alle TV perché non volevano perdere una parola.
Quando ho sentito che Goias ha uno zoo e che non è molto lontano dal nostro hotel, dopo il pranzo alla churrascheria, ho chiesto subito Deo di accompagnarmi la, pensavo di tornare a hotel a piedi. Invece l’abbiamo trovato chiuso per la rinnovazione. Mi dispiace, pensavo di vedere tanti animali e uccelli brasiliani, soprattutto quelli dall’Amazzonia.
Comunque Deo ha tanta paura di essere attaccata o rapita e continua essere preoccupata quando le parlo di andare in giro a piedi. Posso capire la sua paura. Avevano sparato a suo figlio in testa per rapire la sua macchina, anche se poi lui è riuscito a sopravvivere e ne è uscito fuori senza danni gravi.
Sono rimasto un po’ sorpreso dai prezzi delle cose nei supermercati. Cose banali come i succhi di frutta o le patatine costano più di quanto costano a Bologna. Non so se è perché siamo in questa zona dei ricchi o se i prezzi sono veramente questi (o forse tutto dipende da un Euro debole). Alcuni anni fa, durante la mia ultima visita in Bahia, avevo comprato alcune camice che mi piacevano molto e avevo pagato molto poco per quelle. Invece, questa volta ho guardato qualche negozio in giro, e a parte che non ho trovato quelli che cercavo, ma i prezzi sembrano incredibili. Forse è meglio che aspetto di andare in qualche paese dell’Asia per comprarli!
Ieri sera sono andato a un giardino vicino all’hotel – si chiama, Bosque dos Buritis. Buritis sembrano una specie di palma. E’ un bel giardino con dentro una piccola foresta protetta e un lago. Hanno una scultura di una clessidra, non molto bella, come monumento della pace. Nella luce della sera, le riflessioni dei grattacieli nelle acque del lago erano bellissime.
5 luglio 2010, Salvador de Bahia, ore 06,40
Oramai i giorni in Brasile sono quasi alla fine, dopo domani ripartirò per Italia. La riunione di Goiania è stata molto intensiva e non c’era tempo per fare altro. Ma, ero libero sabato 3 luglio mattina e così ho preso una mappa della Goiania e sono uscito per fare un giro a piedi. Sono andato da Piazza Tamadaré al Bosque dos Buritis, poi verso la piazza Civica e la cattedrale, e alla fine, sono tornato in dietro per visitare il museo di arte contemporanea dentro il Bosque dos Buritis. Ho camminato per circa 3 ore e a parte un disguido all’inizio, quando ho preso una strada sbagliata che mi ha fatto perdere circa mezz’ora, la passeggiata è andata benissimo.
Mi è piaciuto molto un muro davanti al centro municipale Texeira, coperto interamente di piastrelle che raccontavano la storia del vecchio Goias e della Goiania. Al museo d’arte non c’era molto da vedere a parte la mostra di quadri di un artista che si chiama Sanatan, che dipinge la natura, gli animali e gli uccelli. Insieme ai suoi quadri, aveva fatto anche un’installazione dove si era vestito come un guru indiano e la ragazza del museo mi ha spiegato che a mezzo giorno, quando il sole arriva nella posizione giusta, tutto si illumina in una maniera meravigliosa.
Domenica 4 luglio, io e Deo siamo partiti per Salvador de Bahia, ma abbiamo passato la giornata quasi interamente in aereo perché da Goiania prima siamo andati a San Paolo e poi abbiamo preso un secondo volo per Salvador. Eliana con il marito Andre, era all’aeroporto per riceverci.
Ieri avevamo una riunione al Ministero della Sanità, ma siamo arrivati un po’ in anticipo e così siamo andati a sederci fuori, ma ha iniziato a piovere. Per fortuna la pioggia è durata poco. Dopo la riunione con il dipartimento di Salute Mentale, siamo andati a trovare Sonia Marisa al dipartimento della lebbra, con la quale avevo lavorato alcuni anni fa. Dopo Marisa ci ha portato in ristorante davanti il mare dove si mangia la cucina bahiana con Vatape, Maqueca, Farafà, ecc.
Dopo il pranzo, Marisa ci ha lasciati al parco di Digue de Torrero e abbiamo fatto una bella passeggiata ammirando le statue degli Orisha. Poi, volevamo andare al Pelorinho e Deo ha chiesto indicazioni ad una signora, il quale ci ha suggerito di camminare con lei fino alla piazza della Piedade e poi prendere un taxi. E’ stata molto bella questa passeggiata che ci portato alla stazione metro di Lapa (ma la metrò non c’è, è in costruzione da circa 15 anni) e poi alla piazza. Abbiamo girato nella piazza e poi siamo andati al Pelorinho.
Da Pelorinho, abbiamo preso l’ascensore per andare al mercato modelo. Il cielo con la luce del tramonto e le nuvole era bellissimo. Ho comprato alcune magliette al mercato modelo, che era il vecchio mercato degli schiavi portati dall’Africa. Oramai eravamo stanchi e abbiamo preso un taxi.
Il tassista, signor Alberto, era un bahaiano doc, ha parlato senza smettere mai, spesso guardava dietro per spiegare e guidava con molta calma. All’inizio il traffico era terribile e siamo rimasti bloccati per più di mezz’ora ma dopo tutto è andato liscio. Comunque, mi ha sorpreso che nessuno suonava clacson o mostrava segni di nervosismo mentre eravamo bloccati per più di mezz’ora. In India, le macchine ferme così sono molto più nervose e rumorose.
Oggi abbiamo un altro incontro con il dott. Iordan nel dipartimento della salute mentale.
6 luglio 2010 Salvador, ore 18,00
La giornata era piena di lavoro. Abbiamo visitato diverse strutture di salute mentale compreso l’ospedale-carcere psichiatrico. Nel cortile del padiglione femminile, ho visto due passerotti che mi hanno fatto pensare al film Bandini di Bimal Roy, dove le prigioniere donne guardano i passerotti e cantano una canzone.
Durante il viaggio di ritorno dal carcere, c’era Tania una psicologa che parlava con Deolinda e anche se non stavo ad ascoltarle con attenzione, mi rendevo conto che riuscivo a seguire il senso della loro discussione senza grosso sforzo. Penso che questo vuol dire che la mia comprensione del brasiliano è migliorata in questi giorni. Per la maggior parte delle discussioni, mi sono arrangiato da solo e soltanto alcune volte ho dovuto chiedere l’aiuto di Deolinda per tradurre per me.
Domani pomeriggio devo partire per Italia. Domani mattina, se il tempo è bello, pensiamo di fare una breve visita allo zoo di Salvador.
Ora che sono alla fine non vedo l’ora di essere a casa.
Brasile mi piace molto e mi piacciono molto i brasiliani, e anche durante questa visita ho conosciuto diverse persone molto interessanti. Per me il momento più bello di questa visita era la passeggiata con la signora brasiliana, dal parco di Digue de Torrero fino alla Piazza della Piedade.
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1 commento:
Che bello, che bel viaggio e che bel racconto, complimenti!
Fa venire voglia di andarci.
Io sono in partenza per l'India!
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