domenica 26 marzo 2006

L'Acqua - Film di Deepa Mehta

Water (L'Acqua) è il terzo film della trilogia del regista d'origine indiana, Deepa Mehta basata sugli elementi della vita. Lei aveva già girato Fire (Il Fuoco) e Earth (La Terra) come parte di questa trilogia. Deepa Mehta è d'origine indiana ma vive in Canada.

Girare questo film non è stato facile. 4 anni fa, mentre lei cercava di girare questo film nella città sacra di Varanasi (India), le riprese erano state interrotte da gruppi di indù arrabbiati con lei perché ritenevano che i suoi film fosse denigratori verso la loro religione. Forse a dare adito a queste idee era stato il suo precedente film, Fire (Il Fuoco) che parlava di rapporti sessuali tra due donne - quel film aveva sollevato molto scalpore tra alcuni gruppi in India, i quali ritenevano che l'omosessualità fosse estranea alla cultura indiana. Alla fine Mehta fu costretta ad interrompere le riprese del film e a lasciare l'India.

Dopo una pausa di 4 anni, questo film è stato girato in grande segreto in Sri Lanka e tutto il cast di attori è stato cambiato per non destare sospetti e per evitare che simili disordini si sollevassero un'altra volta.

Il film parla del trattamento delle vedove nell'India del 1938.

Trama del film

Il film inizia con la piccola Chuiya (Sarla), ancora bambina, ma già sposata e ora vedova. Le rasano la testa e le mettono il vestito bianco delle vedove e suo padre l'accompagna alla casa delle vedove lungo il fiume. Chuiya, è troppo piccola per capire tutto quello che sta succedendo, e cerca di ribellarsi.

La vecchia vedova Madhumati (Manorama) regna nella casa delle vedove con un pugno di ferro, con l'aiuto della donna trans, Gulabo (Rajpal Yadav).

Chuiya trova sostegno e amicizia in Shakuntala (Seema Biswas), una vedova di mezza età, una donna di poche parole e l'unica nella casa che riesce a contrastare la vecchia Madhumati. Successivamente, Chuiya fa amicizia con la bella Kalyani (Lisa Ray), la vedova che vive al primo piano della casa, separata da tutte le altre vedove.

Le vedove dovrebbero sopravvivere con l'elemosina ma questo non basta a sfamare le donne e a pagare l'affitto della casa. Per questo, con l'aiuto di Gulabo, Kalyani deve prostituirsi. Lei va a frequentare le case degli uomini ricchi dopo il calare del sole.

Kalyani e Chuiya conoscono Narayan (John Abraham), un giovane di ricca famiglia tornato a casa in città dopo gli studi. Narayan è seguace di Gandhi e vuole fare parte del movimento per l'indipendenza dell'India. Lui si innamora di Kalyani e vuole sposarla. Nella casa delle vedove, Madhumati tenta in tutti i modi di bloccare questo matrimonio e nella casa di Narayan, la madre non è contenta della scelta del figlio, ma Narayan insiste.

Solo quando Kalyani sta per arrivare alla casa di Narayan, si accorge che è la stessa casa dove è già stata altre volte e rifiuta di proseguire. Quando Narayan le chiede il motivo lei gli risponde di parlarne con il proprio padre. (Nella foto sotto, Kalyani e Narayan)

Tornata alla casa delle vedove, Madhumati non la lascia entrare dentro perché è stata disobbediente. Alla fine, Kalyani si suicida nel fiume. Narayan litiga con suo padre e va a cercare Kalyani, ma è troppo tardi e Kalyani è già spirata.

Madhumati vuole trovare una sostituita per Kalyani da mandare alle case dei ricchi per la prostituzione e decide di mandare la bambina, Chuiya. Shakuntala quando lo scopre, va a cercare Chuiya ma è troppo tardi, ormai la bimba è stata violentata. Shakuntala è disperata. Tutte le sue certezze sul comportamento corretto per le vedove sono crollate. Sente parlare che Gandhi passerà dalla loro città e segue la folla per andare a vederlo.
Gandhi parla alla gente e dice che Dio non è la verità, bensì che la verità è dio, e che dobbiamo essere veri. Shakuntala corre dietro il treno di Gandhi e consegna Chuiya a Narayan nello stesso treno.

Commento

Il film è molto bello dal punto di vista della scenografia e tutta la parte relativa alla vita delle vedove nella casa sono commoventi. Il film racconta senza sentimentalismi la dura realtà delle vedove di quell'epoca, emarginate da tutti.

Seema Biswas nel ruolo di Shakuntala e Sarla nel ruolo di Chuiya sono molto brave. Tutte le attrici nel ruolo delle vedove sembrano autentiche a partire da Madhumati.

Lisa Ray nel ruolo di Kalyani è bella ma non sempre convincente. John Abraham nel ruolo di Narayan è soddisfacente.

Il film merita di essere visto.

Religioni e Cinema

Non penso che con questo film, Deepa Mehta ha voluto denigrare la religione indù, ha soltanto voluto far vedere l'ingiustizia che esisteva nel nome della religione. Tutte le religioni hanno aspetti negativi, sopratutto se vogliamo misurarli con i criteri dei diritti umani di oggi.

Se una religione ha la capacità di interrogarsi e di cambiare con i tempi, riformando i suoi aspetti negativi, ciò la rende più forte e adatto ai tempi. Se invece, la religione si fossilizza e non può cambiare perché deve continuare a seguire le idee vecchie nel nome della tradizione, penso che quello sia un grande problema.

Il cinema può soltanto far vedere uno specchio alla realtà che esiste nella società, sta alla società guardare l'immagine riflessa e cercare riparo e consiglio. Vietare che i film non parlino degli aspetti negativi di una cultura è come chiudersi gli occhi e rifiutare di guardare la realtà.

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venerdì 24 marzo 2006

George Bush e Mahatma Gandhi

Tutti i capi di stato che arrivano a Nuova Delhi, sono obbligati a fare una visita al memoriale di Mahatma Gandhi, il luogo dove il suo corpo era stato consegnato alle fiamme.

Questo posto si chiama Raj Ghat (Raj significa reale ed i ghat sono le zone lungo il fiume dove puoi arrivare fino all'acqua per prendere -l'acqua o per fare un bagno). Di solito i "ghat" sono luoghi dove vi sono i crematori.

George Bush in India - Foto by Associated Press

Non c'è niente di particolare a Rajghat, soltanto un giardino con in fondo un quadrato di cemento coperto da lastre di marmo. Da bambino preferivo visitare il museo di Gandhi vicino a Rajghat, dove i suoi vestiti macchiati di sangue mi affascinavano in maniera morbosa e vedere i suoi esili occhiali caduti per terrà quando era stato sparato, mi facevano venire un nodo alla gola.

Solo il re saudita, che per i motivi religiosi, non voleva andare alla tomba di Mahatma Gandhi era stato esentato da questo obbligo (personalmente non concordo per niente con questa esenzione).

Secondo il programma, anche George W. Bush doveva andare a presentare i suoi saluti alla tomba di Mahatma Gandhi.

Riguardo questa visita di Bush a Rajghat, Arundhati Roy, nel suo articolo apparso sul quotidiano The Hindu aveva scritto, "Non è certo l'unico criminale di guerra invitato dal Governo Indiano a visitare il Raj Ghat. Ma quando Bush metterà dei fiori su quella famosa lastra di pietra ben levigata, milioni di indiani sobbalzeranno. Sarà come se avesse versato mezzo litro di sangue sulla memoria di Gandhi."

Come sempre, Arundhati Roy, con il suo sapiente uso delle parole, riesce a suscitare grandi emozioni. In questo caso, queste sue parole mi erano sembrate troppo melodrammatiche e un po' di cattivo gusto.

Invece, a sollevare lo scandalo fu la visita dei cani di sicurezza di Bush, i quali sono andati ad annusare e girare intorno al memoriale prima della visita del presidente americano. Il vecchio custode del memoriale, si è sentito offeso, ed è andato via. Lui non è tornato finché un gruppo di religiosi non hanno lavato e purificato tutto il luogo con l'acqua sacra del Gange.

E' proprio l'ironia del tempo. Gandhi che parlava di rispetto per tutte le religioni e rispetto per tutti gli esseri, la sua memoria è diventata quasi un tempio indù con le sue discriminazioni ed i suoi riti. Penso che voler "purificare" il luogo solo perché vi sono stati dei cani ad annusare vicino, sia un'ipocrisia e un insulto alla memoria di Gandhi. I dittatori e responsabili di assassini, torture e violazione dei diritti umani possono andare al memoriale ma non i cani?

Non penso che Gandhi avrebbe concordato con questa discriminazione verso i cani.

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Presidente George Bush allo Zoo Indiano

La famosa scrittrice indiana Arundhati Roy aveva scritto un articolo nel quotidiano The Hindu per esprimere il proprio parere riguardo alla visita del presidente americano, George W. Bush, in India. Come sempre era un articolo delizioso da leggere, Arundhati Roy è una maga con le parole.

La moschea di Purana Kila, Delhi

Riguardo la scelta del governo indiano di organizzare l'incontro con Bush alle rovine di Purana Kila, la suggestiva fortezza medievale che ospita anche lo zoo di Delhi, Arundhati aveva scritto, "Che succederà a George W. Bush? I gorilla lo acclameranno? Gli scimpanzé faranno rumori osceni? I leoni sbadiglieranno e le giraffe sbatteranno le loro splendide ciglia? I coccodrilli riconosceranno un'anima gemella? Le quaglie si rallegreranno che Bush non sia in viaggio con Dick Cheney?"

Roy concludeva il suo articolo con, "Niente di quello che dicono i giornali delle Belle Notizie potrà cambiare il fatto che in tutta l'India, George W. Bush, presidente degli Stati Uniti d'America e incubo del mondo, non è il benvenuto."

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Ma ero a Nuova Delhi in quei giorni di visita di George W. Bush, mentre tornavo dal mio viaggio in Nepal. Mi è sembrato che Roy non rifletteva il sentimento degli indiani, o almeno, della maggioranza di loro.

Gli indiani sembravano voler tanto bene a Bush. La sua relazione a Purana Kila fu trasmessa in diretta TV e seguita da milioni di persone. E' vero che c'erano poche persone sedute davanti a lui durante il suo discorso. Molte, compreso mia sorella, che avevano avuto l'invito, avevano già sperimentato le lunghe e noiose procedure di controlli di sicurezza americane e non li volevano affrontare di nuovo, per cui avevano scelto di guardarlo in TV. Ero al mercato mentre lui parlava e sono rimasto sorpreso dagli spontanei applausi che si sollevavano ogni tanto dal pubblico che si era raccolto davanti ai televisori. Sembrava di essere ad una partita di cricket, il gioco più amato dagli indiani, che alla relazione di un capo politico.

Si, un gruppo di sinistra aveva manifestato in centro di Delhi quel giorno, ma erano in pochi. Si, anche un gruppo di musulmani aveva organizzato una manifestazione quel giorno contro il signor Bush. Ma l'umore della maggioranza degli indiani che lo ascoltavano quella sera, mi è sembrato più di simpatia che di disprezzo.

Infatti il giorno dopo i giornali dicevano che Bush è rimasto chiaramente sorpreso dal entusiasmo delle folle, che non si era sentito così amato ne anche in America durante i momenti più alti della sua popolarità.

E che cosa significa questo entusiasmo degli indiani per Bush? Penso che nonostante tutto quello che dicono Arundhati Roy e i gruppi di sinistra, alla gente in India non frega niente dei morti di Iraq o di Afganistan. Gli indiani vogliono bene a George Bush e desiderano più rapporti amichevoli con l'America.

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martedì 21 marzo 2006

Riunione IDDC a Londra

Ero tornato a Londra per un'altra riunione. Era una riunione molto particolare, almeno per me. Era la riunione di una federazione che avevo aiutato a nascere.

Londra, 2006

L'idea della federazione era venuta dal mio amico Enrico .

Enrico (dott. Enrico Pupulin, allora responsabile del DAR, il dipartimento di Disabilità e Riabilitazione presso l'OMS) mi aveva detto, "Perché, tutte queste associazioni che operano in campo della disabilità non coordinano il loro lavoro? Fanno stesse attività, negli stessi posti con progetti paralleli, mentre altre zone non hanno nessuno. Sarebbe meglio coordinare tutto questo lavoro".

Era il 1993 e dopo questa discussione con Enrico, avevo preparato una proposta da presentare al MAE (ministero degli affari esteri) italiano per un finanziamento. Fortunatamente, la mia proposta era stata approvata. Poi, avevo cercato tutte le associazioni che operano nei paesi sviluppati con interventi a favore delle persone con disabilità e invitato loro per una riunione, tenutasi presso l'hotel Europa a Roma nel 1994.

Tutte le organizzazioni più importanti che operano nel campo della disabilità avevano partecipato - da Radda Barna svedese a Save the Children inglese, da NAD norvegese a Christtofer Blinden Mission tedesco, da Handicap International francese a American Leprosy Mission. Dall'Italia, eravamo due organizzazioni - AIFO di Bologna come organizzatori della riunione e La Nostra Famiglia.

Da quella riunione romana, 1994 era nata l'IDDC, International Disability & Development Consortium.

Da diversi anni, non mi occupo più di seguire i rapporti con questa federazione IDDC. Tornarci è come ritrovare un figlio cresciuto lontano. C'è ancora qualcuno che era presente alla prima riunione a Roma 12 anni fa, ma la maggior parte delle persone sono nuove.

Per me è bello e triste allo stesso momento. Bello, perché la federazione nata da quella discussione tra me e Enrico, continua ad esserci ed è molto più forte di prima. Triste, perché la maggior parte delle persone che ne facevano parte, non vi sono più e dubito che le persone che la gestiscono oggi, sanno come era nata.

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La riunione dell'IDDC si fa al quinto piano di un grattacielo, tutto vetro e acciaio. Giù si vede la Tamigi e le navi che ci passano continuamente. E' una giornata piovosa con la famosa pioggerellina inglese.

Mi sento come un'animale esposto al pubblico dentro una gabbia di vetro. Per fortuna, siamo al quinto piano e le persone che passano per la strada non possono vederci, ma la sensazione rimane.

Anche all'OMS a Ginevra è così, ma li non ci sono case o strade davanti e la sensazione di essere dentro una scatola di vetro trasparente esposta al pubblico è meno spiacevole.

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Sono andato a trovare Pam Zinkin. E' stata poco bene ultimamente e ha passato un po' di giorni in ospedale. Non si è trovata bene in ospedale, dice che ormai gli ospedali inglesi non hanno più personale - lei ha visto il medico solo il giorno del suo ricovero e le infermieri erano sempre troppo di fretta per parlare con lei.

Quella stessa sera alla TV inglese, hanno parlato di un ragazzo che aveva ucciso diverse persone. La nonna di questo ragazzo diceva, "Per mesi ho chiesto l'aiuto agli servizi. Ho detto che era instabile, aveva bisogno di un psichiatra, ho scritto tante lettere, ma non hanno fatto niente. Dicevano che non vi erano le risorse."

Alla mattina, quando tornavo a Bologna, la prima pagina di un giornale inglese annunciava "per mancanza di fondi, un'ospedale di Londra ha deciso di licenziare 1000 dipendenti".

Ma Gran Bretagna non era ancora una potenza mondiale? Aveva un sistema sanitario nazionale che si ammirava in tutto il mondo. Cosa lì è successo?

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martedì 7 marzo 2006

Viaggio in Nepal - Copyright del Mio Blog

Questo scritto riguarda due temi che non hanno niente in comune. La prima parte ha qualche appunto riguardo il mio recente viaggio in Nepal. La seconda parte invece invece parla della possibilità di usare gli articoli di questo blog, senza preoccupare per il copyright.
Gruppo donne, distretto di Okhaldunga, Nepal

Mio Viaggio in Nepal

Il mio viaggio in Nepal è stato molto bello. Sono stato prima nei villaggi del distretto di Okhaldhunga, a nord est di Kathmandu, in mezzo alle montagne. Poi, sono stato nei villaggi del distretto di Lalitpur, non molto lontano da Kathmandu.

Mentre camminavo sui sentieri che giravano su e giù per le montagne, ho avuto paura di morire per infarto, perché non mi ero preparato per fare le scalate sulle montagne alte. In fatti, ogni tanto mi dovevo fermare per ansimare come un asmatico. Avevo vesciche sui piedi.

Il distretto di Okhaldunga è controllato dai ribelli maoisti e durante il viaggio, ho avuto un incontro ravvicinato con un gruppo maoista. Non nascondo di aver avuto paura, perché questi gruppi usano la violenza.

Durante questo viaggio, per mangiare e dormire nei villaggi, spesso c'erano solo le povere case dei contadini. Comunque, non ho mollato e sono contento di averlo fatto.

Robert Chambers parlava di "turismo per lo sviluppo". Lui riferiva alle viste degli esperti stranieri che visitano i paesi poveri ma non hanno tempo di visitare i villaggi lontani e difficilmente raggiungibili. Si limitano a qualche visita in qualche villaggio vicino le città e a qualche casa non troppo lontana dalle strade asfaltate. Invece in questo viaggio, ho cercato di non fare il "Turismo per lo Sviluppo" - non mi sono limitato a percorrere i sentieri facili e comodi!

Copyright for Usare i Miei Scritti

Mentre ero in Nepal, avevo guardato la mia posta e avevo visto un messaggio in italiano di qualcuno dalla Polonia che mi chiedeva l'autorizzazione per tradurre alcuni di miei articoli sul Bollywood in polacco.

Pensavo di rispondergli al mio rientro in Italia.

Ieri, rientrato in Italia, ho scaricato la posta e subito dopo, ho avuto un crash del computer. Così ho perso tutti i messaggi e non posso più rispondere al mio/mia amico/amica dalla Polonia. Mi dispiace. Chissà se quella persona leggerà il mio blog?

Comunque, non ho niente in contrario per la traduzione di miei articoli in polacco o in un'altra lingua - sentitevi liberi di prendere qualunque articolo da questo blog e di tradurlo nella lingua che desiderate - spero che il vostro articolo avrà sempre il mio nome e mi informerete! Condivido i principi di Creative Licence, ciò è, sentitevi liberi di usare i miei articoli e le foto ma datemi credito e se possibile, linkate al mio blog. Grazie.

C'erano più di 250 email che dovevo guardare. Ora li h0 persi tutti e forse tante persone penseranno che non le rispondo perché sono maleducato!

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giovedì 19 gennaio 2006

Rientro Dall'India

Non tutte le volte mi dispiace tornare dall'India. Anzi, delle volte quando sono in giro da molti giorni, non vedo l'ora di tornare in Italia. Invece questa volta, il rientro è stato così difficile, quasi traumatico. Nei primi giorni, tutto sembrava così senza colore, senza vita. Forse ero un po' depresso. (Nella foto, Marco con alcuni parenti)


Questa visita in India era magica dal primo momento. Il nostro volo si era atterrato a Delhi intorno alle 01,00 di notte e quando siamo arrivati a casa della mia sorella Vinny, erano forse le 3,00. Vinny è venuta ad aprire la porta. Dopo i primi saluti sussurrati per non svegliare gli altri, pensavo che tutti andremmo a dormire. Invece ci siamo subito trovati seduti sui materassi per terra a parlare. Poco dopo, sono arrivati anche il mio cognato Arun e la nipote Tuktuk, e poi, mia mamma e alla fine, mia altra sorella Pinky. Tutti svegliati dal suono delle nostre voci, tutti sorridenti, e tutti sotto le coperte a parlare e scambiare le ultime novità.

Per tutto il periodo della nostra permanenza, è stato così, sempre tutti insieme, a parlare, cantare e ballare. I nostri spazi personali erano ridottissimi, non c'era privacy quasi mai, c'era un'invadenza continua, ma era così piacevole questo sentirci insieme, forse un po' disperatamente perché tutti sapevamo che sarà difficile che ciò avverrà di nuovo in futuro.

Mia mamma che ha l'Alzheimer, come per magia, aveva riacquistato il suo buon umore e memoria. Vederla tutta sorridente, ansiosa di farsi dipingere le mani con l'enne, o ballare con gesti goffi insieme a Vinny mentre io, Pinky e Nadia cantavamo, era commovente.

Questo soggiorno in India, resterà nei nostri cuori per molti anni.

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sabato 7 gennaio 2006

Buon Inizio del 2006

Il modo migliore per iniziare un nuovo anno e' di partecipare ad un matrimonio. E' cosi' che abbiamo iniziato il nostro nuovo anno a nuova Delhi in India.

Auguri di Buon 2006 a tutti voi. (Nella foto mia mamma, mio figlio e mia nipote, a Nuova Delhi)

Siamo arrivati a Delhi il 26 dicembre e subito ci siamo messi a girare tra i negozi. I vestiti per il fidanzamento, quelli per il matrimonio, quelli per il ricevimento, gioielli da regalare alla sposa, menu per i 200 ospiti del ricevimento, organizzare l'orchestra, fissare il cantante per la serata del ricevimento ... le cose da fare erano infinite, ma la più importante di tutti era ballare e cantare tutte le sere fino a notte tardi.

Nella casa di mia sorella dove eravamo ospiti regnava caos con parenti da tutte le parti, bagni occupati, qualcuno che voleva the' senza zucchero, altro che voleva tanto latte nel caffé, un altro che aveva mal di pancia. Per 10 giorni, abbiamo fatto le corse. Ora è finito tutto e la casa si e' svuotata. Siamo impegnati nelle ultime cose da fare prima del nostro rientro in Italia fissato per il 12 gennaio.

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