lunedì 15 agosto 2005

Solo a ferragosto

Oggi voglio restare da solo. Voglio stare sdraiato sul divano, con un bel libro. Senza fare niente. Fuori piove, sembra settembre. Una giornata adatta a stare da soli. Oggi è ferragosto ed è anche la festa d'indipendenza in India. Così, l'Italia e l'India, hanno un giorno di festa comune, anche se per diversi motivi.

Aquiloni della festa di indipendenza, India

I giorni delle ferie passano così in fretta e ho una lunga lista delle cose ancora da fare. Scansionare tante foto, mettere a posto i dvd, mettere a posto il cassetto, continuare a trascrivere il libro di papà, ... Ma oggi non voglio fare niente. Non devo ne anche cucinare. Ieri avevo ospiti e oggi il frigo è ancora pieno, mi basterà scaldare qualcosa.

Mariangela lamenta che non capisce l'hindi per cui dovrei tradurre tutto, o almeno fare una sintesi di tutto quello che scrivo in hindi. E' vero che ultimamente, scrivo quasi esclusivamente in hindi. Forse un giorno ci sarà un programma che tradurrà tutto in automatico, da una lingua all'altra.

E' anche compleanno della mia zia Veena oggi. Lei è la sorella più piccola di mia mamma e ha soltanto un anno più di me.

Quando ero bambino, il 15 agosto significava andare al Forte Rosso di Delhi per ascoltare il primo ministro indiano mentre lui pronunciava il suo discorso alla nazione, un po' fa il presidente della repubblica in Italia per la festa della repubblica. E poi, era la giornata degli aquiloni. Il 15 agosto, il cielo di Delhi si copriva di aquiloni colorati.

Chissà, se stamattina il cielo di Delhi si è coperto di aquiloni! Invece qui fuori, il cielo è di un grigio scuro, attraversato da lampi e tuoni.

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Qualche giorno fa, ho visto un film biografico sulla vita di Subhash Chandra Bose. Era il capo del partito del congresso ma non concordava con la politica di Mahatma Gandhi. Alla fine lui aveva scelto la via della lotta armata contro gli inglesi. Scappato dall'India, fu aiutato dall'ambasciata italiana a Kabul.

Assumendosi il personaggio di un conte italiano (Conte Orlando Mazzatta), riuscì ad arrivare a Berlino e iniziò a cercare di creare una forza militare indiana fatta di prigionieri di guerra tra i soldati indiani, con l'aiuto di Hitler. Aveva visitato più volte anche l'Italia per chiedere aiutò a Mussolini.

Alla fine, era riuscito a costruirsi la sua forza armata con l'aiuto dei giapponesi. Il suo sogno finì con la bomba atomica a Hiroshima ma ancora oggi, lui ha molti ammiratori in India che lo ricordano per il fuoco che l'animava e per la sua frase, "Datemi il vostro sangue, e vi darò la libertà."

Forse lui era passato anche da Bologna quando era in Italia? Magari si era fermato qui da qualche parte? Chi lo potrebbe sapere?

So che anche Mahatma Gandhi passò da Italia nel 1938, dopo l'incontro con Hitler, per andare al porto di Brindisi per prendere la nave per l'India.

Mentre Subhash Chandra collaborava con Hitler e Mussolini, perché erano contro gli inglesi, Gandhi non concordava con le politiche naziste e fasciste, e aveva preferito non avere nessuna collaborazione con questi regimi.

Quali tracce avevano lasciato i passaggi di questi due personaggi in Italia?

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