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Gli inglesi

Ho visto dei documentari molto interessanti a Londra sulla BBC e mi chiedevo perché la Rai non fa mai cose simili? Un po' penso che sia la questione culturale. La cultura inglese (e forse l'americana ancora di più) è una cultura lineare, A porta a B e B porta a C, e non vi sono né i ma o sebbene o forse o però ecc. Così gli inglesi pensano che si può imparare tutto basta avere le istruzioni chiare. Questo è il mondo di DIY o Do It Yourself (fai da te). Puoi avere i manuali che ti insegnano a costruire una scatola o i manuali che ti spiegano come costruire una casa. I documentari che mi sono piaciuti, forse non è giusto chiamarli documentari, forse rientrano in quel genere di programmi tipo Mi Manda Rai 3. Il primo programma che mi è piaciuto seguiva una copia, la quale aveva deciso di cambiare lavoro. Prima il marito lascia il suo lavoro in banca per aprire un ristorante. La moglie continua a lavorare in un'azienda ma gli dà la mano alla sera. Per un periodo di 6-7 mesi, so

Mele con i bollini

Odio la frutta con i bollini. Quelle cose rotonde, appiccicose che si attaccano sulla frutta per dire che la frutta è di marchio. Odio dover staccare questi bollini perché a parte arance e banane, preferisco mangiare la frutta con la buccia. E penso a tutti i bollini che si attaccano alla frutta. 1 cm alla volta, multiplicato per milioni e milioni di volte. Così quel piccolo bollino diventa un nastro di plastica che coprirà tutta la superficie di tutte le strade di Italia. E cosa serve? Per ricordarti che hai comprato la frutta dalla Coop o che la mela che mangi è venuta da quella particolare azienda? Veramente decidi di comprare le mele solo se queste hanno un bollino? E se tutte le mele avranno il bollino, come fai a decidere? Forse siamo già arrivati a quel punto, dove ormai tutte le mele hanno un bollino. Cosa ne dici di vendere le tue mele senza bollino per farli sembrare diverse dalle altre? Ma quanto sono stupido! Non penso al prodotto nazionale lordo. Italia è in crisi. Ci serv

Londra, dopo le bombe

Torno a Londra dopo 2 mesi. Ultima volta ero rientrato da Londra, un giorno prima delle bombe nella metropolitana. Sono curioso di vedere se le bombe hanno cambiato la città. Ne parlo con gli altri, quelli che vivono a Londra. "Si è cambiato", quasi tutti concordano. "Nella parte centrale, alla sera era piena di gente, si andava ai pub per bere una birra, oggi è sparito tutto. Dopo le 7 le strade sono deserte. I pub sono vuoti", un'amica racconta. "Il metro ha meno persone, sopratutto il giovedì", dice un'altra, "vi sono più bici e moto sulle strade." Ma non vedo questo cambiamento. Alla sera, torno dopo la cena sotto una leggera pioggerellina classicamente inglese e le strade sono piene di persone, i pub non sono straripanti di persone, ma non sono ne anche vuoti. Il metro nell'ora di punta è così piena che faccio fatica a respirare. Il Stansted express, è forte sulla pubblicità come sempre, "Al centro di Londra in 45 minuti&quo

Il mondo come era

Ho ricevuto un email, dove si parla del mondo e del nostro modo di vivere di una volta. Penso che si collega in qualche modo con il discorso che facevo sul mondo senza batteri che si vorrebbe promuovere oggi: Se eri un bambino negli anni 50, 60 e 70 Come hai fatto a sopravvivere ? 1.- Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag... 2.- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo. 3.- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo. 4.- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte. 5.- Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco. 6.- Bevevamo l'acqua dal tubo del giardino, invece che dalla bottiglia dell'acqua minerale... 7.- Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di no

Un mondo senza batteri?

Da bambino in India, io imparavo che ciascuno di noi è in questo mondo con un suo preciso scopo. In questo "ciascuno" rientrano tutti gli esseri. Non devi uccidere gli altri esseri è il cardine dei Gianisti, una delle religioni indiane, dove i santoni gianisti vanno in giro con una stoffa per coprire il bocca perché ne anche per sbaglio vorrebbero commettere il peccato di uccidere gli esserini invisibili. E' comune vedere le donne che mettono farina vicino le formiche, perché per loro nell'equilibrio del mondo, c'è un posto anche per le formiche. Così quando vedo la pubblicità per tutti i prodotti per rendere la tua casa sterile, mi sento un po' disturbato. Che bisogno c'è per i detersivi o prodotti per pulire i pavimenti con proprietà antibatteriche? I batteri non sono necessari per l'equilibrio della natura? Se bambini non verrano in contatto con i batteri normali, come si svilupperà il loro sistema imunitario? O smetteremo di portarli fuori dalla c

4 anni fa

Ieri mattina, quando mi sono svegliato, il mio primo pensiero era che dovevo mandare un messaggio alla Mariangela per il suo compleanno. Poi ho pensato alla marcia Perugia-Assisi, alla quale avrei voluto andare ma ho dovuto rinnunciare perché dovevo partecipare ad una riunione. In pomeriggio, quando sono tornato a casa dopo la riunione, casualmente ho accesso la TV è ho trovato il film sull'11 settembre 2001, fatto di tanti piccoli film girati da diversi registi provenienti da tante parti del mondo. Come avevo fatto a dimentare che era l'11 settembre? Le emozioni di quel 11 settembre sono ancora vive. Il film rappresenta i diversi aspetti di quelle emozioni. Il marine americano, il kamikaze palestinese, le persone che si lanciano giù dalle torre gemelle, le grida dei passeggeri dai cellulari prima dell'impatto degli aerei, le ragazze serbe che ricordano le proprie stragi, l'esule cileno che ricorda la cinica politica statiunitense che disfa i governi degli altri paesi s

John Grisham a Bologna

Sono riuscito ad avere un permesso per andare a sentire lo scrittore americano, John Grisham. L'aula grande di Santa Lucia con tutto il suo splendore era piena. C'era anche il sindaco Cofferati, il quale ha consegnato una targa della città allo scrittore. Grisham parlò della sua visita a Bologna nel luglio 2004, quando lui cercava una piccola città dove poteva nascondersi l'eroe del suo nuovo libro e disse di essere rimasto comosso davanti al muro della sala Borsa tappezzato dalle foto dei ragazzi morti per la resistenza. La domanda che io avrei voluto fare relativa all'opinione dei critici riguardo le sue capacità letterarie, arrivò anche se in maniera indiretta ma era l'unico momento che vide Grisham perdere la calma, "I critici possono andare in inferno. Cosa ne sanno della scrittura popolare? Prima mi criticavano che tutti i miei libri hanno la stessa formula, ora criticano che non seguo la formula..." In tanto si era messo a piovere con lampi e tuoni